mercoledì 16 gennaio 2013

Superman Man of Steel


L'uomo d'acciaio
Speriamo sia la volta buona, davvero. Il più grande dei Supereroi, l'alieno che si è fatto uomo per amore della Terra, si meriterebbe finalmente, oggi che gli effetti speciali sono tanto evoluti e al cinema si vedono pellicole come The avengers, un film che ne esprimesse appieno tutte le potenzialità. Il film originale di Donner con il compianto Christopher Reeve è ancora un capolavoro di scrittura e regia, mirabile allo sguardo anche oggi. Il mondo si stupisce quando vede Superman-Clark Kent ancora bambino correre più veloce di un treno e iniziare le prime levitazioni. Alcuni rivedono alla follia quelle sequenze quando iniziano a prendere piede le prime videocassette. Risultato? Quando prendevi a noleggio in videoteca Superman, appena arrivavi alle suddette scene la pellicola aveva un solco pauroso, l'immagine entrava in bianco e nero, l'audio scompariva o le parole venivano pronunciate con satanica lentezza. Le due pellicole che ne sono seguite hanno tenuto desto l'interesse e hanno di fatto rappresentato il massimo in campo supereroistico per molti anni. Il capitolo quattro poi è uscito, è andato fortissimo in Giappone (strano popolo..), ma il resto del mondo (un po' a ragione) ha guardato da un'altra parte. Poi Superman è tornato, anni dopo, con una serie tv di culto, Smallville, che mischiava interessanti trovate da teen horror con i primi passi di un giovane Superman nella comprensione dei suoi poteri e le prime prurigini adolescenziali nel contesto di Smallville, città dove è “caduto” per essere poi adottato dai Kent e dove frequenta il locale liceo. In aggiunta, la sua classica nemesi pelata, Lex Luthor, diviene addirittura un amico di infanzia dell'eroe-non-ancora-eroe, il che ricorda tantissimo un plagio, riproducendo il rapporto tra Peter Parker-Spiderman e Harry Osborn-Obgoblin, che è materia obbligatoria in supererologia anni '70, non una trovata nelle ultime incarnazioni di Spiderman... ma si sa, tra DC e Marvel i “prestiti” di idee sono cosa abbastanza comune e tacitamente accettata. Ma come rendere possibile il fatto che un eroe potente come Superman non schiacci in un nanosecondo tutti i ceffi di Smallville? Facile! Superman teme la criptonite? Ricopriamo della medesima tutta Smallville e il nostro eroe apparirà per il 90% del tempo quale un cerbiatto indifeso in balia dei lupi (il che piacerà di sicuro alle ragazzine per il loro noto “complesso della crocerossina”, oltre a soddisfare la loro segreta passione per gli attori giovani e belli che recitano spesso a petto nudo e sudato...). Ma prima di narrare l'eroe al liceo, perchè non parlare di come era da bambino, quando levitava e correva più veloce di un treno? Ma ovviamente no, sono scene già viste nella pellicola di Donner, abbiate pietà! E invece arieccovele! Smallville funziona? All'inizio sì. Poi la warner-D.C., dimostrando una strategia innovatrice degna del palinsesto di rai 1, decide di perpetrarlo dolosamente per tipo dieci stagioni, investendo sempre meno budget. La trama, per i detti motivi conservativi, non decollerà mai, ma proprio mai, mai, mai e il pubblico farà progressivamente e sempre più rapidamente il sacrosanto gesto di cambiare canale. Nel mentre, quando Smallville ancora valeva qualcosa, si mette in cantiere un film e lo si assegna nientepopodimeno a Bryan Singer, l'uomo che ha portato al cinema gli X-men e in tv il Dr. House. Singer accetta, accantonando momentaneamente la scrittura di un arco narrativo dei fumetti degli X-men, che non riprenderà mai (ma nel futuro, chissà....magari nel futuro passato...). Le fan di Smallville inneggiano e sperano in uno Smallville per il grande schermo e, devo essere sincero, pure io ci spero: all'epoca poteva starci che abbandonata Smallville gli interpreti si spostassero a Metropolis e Clark Kent diventasse effettivamente Superman, magari poteva pure continuare la serializzazione del telefilm, con cambio di nome da Smallville a Metropolis appunto. Magari anche qualcuno ai piani alti della D.C.-Warner la pensava così, ma Singer non è di questo avviso. Il regista dichiara il suo amore incondizionato alla pellicola di Donner e decide che il suo Superman Returns sarà un sequel diretto della stessa, frega una sega di Smallville. Il serial tv di fatto prosegue facendosi i casi suoi e diventando un abominio televisivo, raggiungendo punte di inguardabilità massima da quando al cast si aggiunge il supereroe Freccia Verde. Personaggio gestito in modo così insulso, ma così insulso, che quando l'anno scorso la D.C.- Warner decide di fare un serial a parte su Freccia Verde, dal titolo Arrow, scarica nello sciacquone tutto il character creato per Smallville, insulso attore compreso, ripartendo da zero con storia, scenario e nuovo (insulso ma palestrato) attore.
Ovviamente in Superman Returns non si può quindi usare il cast di Smallville, allora l'uomo vestito di rosso e blu viene interpretato dal tremendo Brandon Routh. Solo a nominarlo so di aver provocato dei brividi tanto ai fan di Superman che ai fan di Dylan Dog. Resistete amici, vi sono vicino. Per interpretare Luthor, Singer chiama l'uomo grazie al quale è diventato il regista di successo che è oggi, la star dei “Soliti Sospetti”, sua prima importante pellicola, Kevin Spacey. Per dimostrare che gli amici non si abbandonano, chiama in causa pure l'attore che fece Ciclope nel suo X-men, James Marsden, motivo per il quale lo stesso ha dovuto anzitempo abbandonare il set di X-men conflitto finale, con le splendide e note conseguenze note circa le sorti del personaggio di Ciclope. I fan degli X-men sentitamente ringraziano, esponendo a Singer il dito mediano. Si cerca pure di ricreare in cg Marlon Brando, il papà alieno di Superman nel film di Donner, l'effetto finale è strano e inquietante. Superman Returns può esimersi dal fardello di rinarrare l'infanzia di Superman come nel film di Donner, con il piccolo Clark che corre più veloce di un treno e inizia a levitare? In fondo sono scene viste e riviste e riviste pure in Smallville in quello che è un vero abuso criminale del tempo ai danni dello spettatore e dei suoi testicoli. Ma ovviamente no, non si può prescindere da tali stucchevoli e reiterati siparietti! Singer dichiara così il suo amore per la pellicola di Donner: un lavoro misurato e fortemente retrò, tutto magnificamente fotografato e corredato da ottimi effetti speciali, suppportato da una buona recitazione, non ottima per via di ciccio-bello Routh, il cui ciuffo ribelle è unica dimostrazione del fatto di non essere un pupazzo di gomma. Reazione del pubblico: una prolungata e sentita pernacchia. Questo perchè? Ve lo dico con tutta la bile che ho in corpo: se siete persone sensibil saltate direttamente al paragrafo successivo. Lex Luthor è affascinante, la dimostrazione che un uomo senza poteri può mettere nel sacco una semi-divinità, se questa gioca solo lealmente e allo scoperto. Avere a che fare con Luthor e non essere scaltri come Batman (tanto per rimanere in Dc) significa correre come dei pazzi a destra e manca per disinnescare delle potenziali minacce (dice il saggio: chi non ha testa, ha gambe). Ma questo lo abbiamo già visto e rivisto e rivisto e rivisto. Tanto alla fine Superman non lo darà mai quel pugno a Luthor, quel pugno famoso con cui gli staccherebbe la testa dal corpo facendola di conseguenza schizzare nella stratosfera. Luthor ha rotto, ha scassato, basta! Dateci un po' di lotta, fateci sognare. Avete presente Neo in Matrix? Lo scontro con l'agente Smith nel terzo film? Quelle sono cose che dovrebbe fare Superman. Pugni che lanciano gli avversari contro palazzi, occhi che inceneriscono. Diamogli un maledetto, degno avversario, spostiamo lo scontro su tutto il mondo narrativo, galassia compresa, usciamo dal pianerottolo di Smallville-Metropolis e dalle sottane di Lois Lane! E visto che Superman è la dimostrazione che gli alieni esistono, diamogli qualche alieno di peso da affrontare, qualcosa di grosso e cattivo (no, non parlo del Generale Zod, è il secondo nella lista di quelli che ormai hanno rotto). Si può vedere, di grazia, Superman affrontare Darkseid (alieno contro alieno), Solomon Grundy (alieno contro mostro immortale), un dannato motherfucher come Lobo (colui che protegge un mondo altrui contro un pazzo jocker spaziale che ha disintegrato il suo stesso mondo), Bizzarro (..certo verrebbe un film fuori dagli schemi, magari ambientato proprio in mondo bizzarro)? Vogliamo osare? Vogliamo essere fedeli al fumetto come si è fatto in Sin City? Basta scene sulle origini, teniamo come assunto di fatto che il mondo sia già pieno di mostri, alieni e supereroi, che la gente non ne può più di storie sulle origini, andiamo in un momento davvero caldo, qualcosa che può davvero essere più interessante di millemila “capitoli 2”. Allora via alla trasposizione tavola per tavola de “La morte di Superman”, voglio sentire il suono di quei pugni in grado di far tremare la terra, voglio vedere Superman contro Doomsday! E ci sarebbero già le basi per la seconda pellicola, basata sul “ritorno di Superman”, dove davvero si può indagare sul mito, sull'icona. Non mi pare di stare chiedendo cose troppo barocche e magari poco in linea con le scelte editoriali canoniche, non chiedo la trasposizione del ciclo narrativo Red Son. Ma qualcosa di forte serve, perchè Superman è un eroe stra-cazzuto e non può e non deve essere relegato alla solita sterile storiella d'amore con Lois Lane o alle merende in compagnia come già temo saranno i primi episodi dei superamici-justice league. Dateci pittosto Kingdom Come, dateci il finale di Dark Knight con lo scontro di Superman contro Batman così, senza preamboli e 9 film a giustificarli. Diamo la forza ai fumetti di esprimersi al massimo per quello che modernamente dovrebbero rappresentare: miti moderni.Nessuno ha mai chiesto un prequel dell'Iliade con le avventure di Achille. Non storielle buone per essere raccolte in serie e farci il grano (se produci cose belle poi il grano arriverà comunque), qualcosa in grado di stimolare e ispirare i lettori. Fine dello sfogo.
Oggi siamo qui ad aspettare la nuova incarnazione di Superman, anche in questo caso è stato chiamato un regista molto bravo, Zack Synder (Watchmen, 300), anche qui a indossare il mantello rosso è un attore che sulla carta non mi dispiace, quell'Henry Cavill che ho trovato molto valido nel pur controverso Immortals (stilisticamente ottimo, ma piuttosto sterile nonostante un maestoso lavoro sia evidente, per tacere lo scempio con cui ci è arrivato, con scene tagliate in modo così arbitrario dalla 01 distribuzione-Rai, che manco il parroco de Nuovo Cinema Paradiso, una autentica vergogna). Le informazioni sulla pellicola sono ancora poche, pochissime. Pare si voglia battere la pista dark. Curiosità: Tim Burton voleva girare un Superman Dark e far vestire i panni dell'eroe al mitico Nicholas Cage. Se ne parlò per molto, i lavori dovevano pure essere partiti quando Burton ricevette lo stop dalla D.C.Warner e, così disse il regista in un'intervista, per “sfogarsi” si dedicò al truculento-bellissimo Il mistero di Sleepy Hollow. Ora quindi la linea dark sembra invece accogliere consensi. Pare. Sì, anche se così poco è emerso finora, dal trailer pare chiaro che dovremo nuovamente sorbirci l'ennesima, inutile, insopportabile, pacchiana, superlfua, stomachevole ri-narrazione delle origin di Superman, con il maledetto bambino che va più veloce del treno e solite trite porcherie. Questo nell'ottica di fornire un nuovo maledetto film-base, da affiancare ad altri film-base, per poi arrivare al  filmone collettivo sulla Justice League, sul modello vincente di quanto accaduto in Marvel e culminato nel film degli Avengers. Per farmi passare questo stato di fastidioso sconforto spero davvero che Synder tiri fuori un dannato capolavoro.

Il trailer non pare male, anzi. C'è pure Russel Crowe.. Speriamo bene. 
Talk0

Nessun commento:

Posta un commento