L'uomo d'acciaio
Speriamo sia la
volta buona, davvero. Il più grande dei Supereroi, l'alieno che si è
fatto uomo per amore della Terra, si meriterebbe finalmente, oggi che
gli effetti speciali sono tanto evoluti e al cinema si vedono
pellicole come The avengers, un film che ne esprimesse appieno tutte
le potenzialità. Il film originale di Donner con il compianto
Christopher Reeve è ancora un capolavoro di scrittura e regia,
mirabile allo sguardo anche oggi. Il mondo si stupisce quando vede
Superman-Clark Kent ancora bambino correre più veloce di un treno e
iniziare le prime levitazioni. Alcuni rivedono alla follia quelle
sequenze quando iniziano a prendere piede le prime videocassette.
Risultato? Quando prendevi a noleggio in videoteca Superman, appena
arrivavi alle suddette scene la pellicola aveva un solco pauroso,
l'immagine entrava in bianco e nero, l'audio scompariva o le parole
venivano pronunciate con satanica lentezza. Le due pellicole che ne
sono seguite hanno tenuto desto l'interesse e hanno di fatto
rappresentato il massimo in campo supereroistico per molti anni. Il
capitolo quattro poi è uscito, è andato fortissimo in Giappone
(strano popolo..), ma il resto del mondo (un po' a ragione) ha
guardato da un'altra parte. Poi Superman è tornato, anni dopo, con
una serie tv di culto, Smallville, che mischiava interessanti trovate
da teen horror con i primi passi di un giovane Superman nella
comprensione dei suoi poteri e le prime prurigini adolescenziali nel
contesto di Smallville, città dove è “caduto” per essere poi
adottato dai Kent e dove frequenta il locale liceo. In aggiunta, la
sua classica nemesi pelata, Lex Luthor, diviene
addirittura un amico di infanzia dell'eroe-non-ancora-eroe, il che
ricorda tantissimo un plagio, riproducendo il rapporto tra Peter
Parker-Spiderman e Harry Osborn-Obgoblin, che è materia obbligatoria
in supererologia anni '70, non una trovata nelle ultime incarnazioni
di Spiderman... ma si sa, tra DC e Marvel i “prestiti” di idee sono
cosa abbastanza comune e tacitamente accettata. Ma come rendere
possibile il fatto che un eroe potente come Superman non schiacci in
un nanosecondo tutti i ceffi di Smallville? Facile! Superman teme la
criptonite? Ricopriamo della medesima tutta Smallville e il nostro
eroe apparirà per il 90% del tempo quale un cerbiatto indifeso in
balia dei lupi (il che piacerà di sicuro alle ragazzine per il loro
noto “complesso della crocerossina”, oltre a soddisfare la loro
segreta passione per gli attori giovani e belli che recitano spesso a
petto nudo e sudato...). Ma prima di narrare l'eroe al liceo, perchè
non parlare di come era da bambino, quando levitava e correva più
veloce di un treno? Ma ovviamente no, sono scene già viste nella
pellicola di Donner, abbiate pietà! E invece arieccovele! Smallville
funziona? All'inizio sì. Poi la warner-D.C., dimostrando una
strategia innovatrice degna del palinsesto di rai 1, decide di
perpetrarlo dolosamente per tipo dieci stagioni, investendo sempre
meno budget. La trama, per i detti motivi conservativi, non decollerà
mai, ma proprio mai, mai, mai e il pubblico farà progressivamente e
sempre più rapidamente il sacrosanto gesto di cambiare canale. Nel
mentre, quando Smallville ancora valeva qualcosa, si mette in
cantiere un film e lo si assegna nientepopodimeno a Bryan Singer,
l'uomo che ha portato al cinema gli X-men e in tv il Dr. House.
Singer accetta, accantonando momentaneamente la scrittura di un arco
narrativo dei fumetti degli X-men, che non riprenderà mai (ma nel
futuro, chissà....magari nel futuro passato...). Le fan di
Smallville inneggiano e sperano in uno Smallville per il grande
schermo e, devo essere sincero, pure io ci spero: all'epoca poteva
starci che abbandonata Smallville gli interpreti si spostassero a
Metropolis e Clark Kent diventasse effettivamente Superman, magari
poteva pure continuare la serializzazione del telefilm, con cambio di
nome da Smallville a Metropolis appunto. Magari anche qualcuno ai
piani alti della D.C.-Warner la pensava così, ma Singer non è di
questo avviso. Il regista dichiara il suo amore incondizionato alla
pellicola di Donner e decide che il suo Superman Returns sarà un
sequel diretto della stessa, frega una sega di Smallville. Il serial tv
di fatto prosegue facendosi i casi suoi e diventando un abominio
televisivo, raggiungendo punte di inguardabilità massima da quando
al cast si aggiunge il supereroe Freccia Verde. Personaggio gestito
in modo così insulso, ma così insulso, che quando l'anno scorso la
D.C.- Warner decide di fare un serial a parte su Freccia Verde, dal
titolo Arrow, scarica nello sciacquone tutto il character creato per
Smallville, insulso attore compreso, ripartendo da zero con storia,
scenario e nuovo (insulso ma palestrato) attore.
Ovviamente in
Superman Returns non si può quindi usare il cast di Smallville,
allora l'uomo vestito di rosso e blu viene interpretato dal tremendo
Brandon Routh. Solo a nominarlo so di aver provocato dei brividi
tanto ai fan di Superman che ai fan di Dylan Dog. Resistete amici, vi
sono vicino. Per interpretare Luthor, Singer chiama l'uomo grazie al
quale è diventato il regista di successo che è oggi, la star dei
“Soliti Sospetti”, sua prima importante pellicola, Kevin Spacey.
Per dimostrare che gli amici non si abbandonano, chiama in causa pure
l'attore che fece Ciclope nel suo X-men, James Marsden, motivo per il
quale lo stesso ha dovuto anzitempo abbandonare il set di X-men
conflitto finale, con le splendide e note conseguenze note circa le
sorti del personaggio di Ciclope. I fan degli X-men sentitamente
ringraziano, esponendo a Singer il dito mediano. Si cerca pure di
ricreare in cg Marlon Brando, il papà alieno di Superman nel film di
Donner, l'effetto finale è strano e inquietante. Superman Returns
può esimersi dal fardello di rinarrare l'infanzia di Superman come
nel film di Donner, con il piccolo Clark che corre più veloce di un
treno e inizia a levitare? In fondo sono scene viste e riviste e
riviste pure in Smallville in quello che è un vero abuso criminale
del tempo ai danni dello spettatore e dei suoi testicoli. Ma
ovviamente no, non si può prescindere da tali stucchevoli e
reiterati siparietti! Singer dichiara così il suo amore per la
pellicola di Donner: un lavoro misurato e fortemente retrò, tutto
magnificamente fotografato e corredato da ottimi effetti speciali,
suppportato da una buona recitazione, non ottima per via di
ciccio-bello Routh, il cui ciuffo ribelle è unica dimostrazione del
fatto di non essere un pupazzo di gomma. Reazione del pubblico: una
prolungata e sentita pernacchia. Questo perchè? Ve lo dico con tutta
la bile che ho in corpo: se siete persone sensibil saltate
direttamente al paragrafo successivo. Lex Luthor è affascinante, la
dimostrazione che un uomo senza poteri può mettere nel sacco una semi-divinità, se questa gioca solo lealmente e allo scoperto. Avere
a che fare con Luthor e non essere scaltri come Batman (tanto per
rimanere in Dc) significa correre come dei pazzi a destra e manca per
disinnescare delle potenziali minacce (dice il saggio: chi non ha
testa, ha gambe). Ma questo lo abbiamo già visto e rivisto e rivisto
e rivisto. Tanto alla fine Superman non lo darà mai quel pugno a
Luthor, quel pugno famoso con cui gli staccherebbe la testa dal corpo
facendola di conseguenza schizzare nella stratosfera. Luthor ha
rotto, ha scassato, basta! Dateci un po' di lotta, fateci sognare.
Avete presente Neo in Matrix? Lo scontro con l'agente Smith nel terzo
film? Quelle sono cose che dovrebbe fare Superman. Pugni che lanciano
gli avversari contro palazzi, occhi che inceneriscono. Diamogli un
maledetto, degno avversario, spostiamo lo scontro su tutto il mondo
narrativo, galassia compresa, usciamo dal pianerottolo di
Smallville-Metropolis e dalle sottane di Lois Lane! E visto che
Superman è la dimostrazione che gli alieni esistono, diamogli
qualche alieno di peso da affrontare, qualcosa di grosso e cattivo
(no, non parlo del Generale Zod, è il secondo nella lista di quelli
che ormai hanno rotto). Si può vedere, di grazia, Superman
affrontare Darkseid (alieno contro alieno), Solomon Grundy (alieno
contro mostro immortale), un dannato motherfucher come Lobo (colui che
protegge un mondo altrui contro un pazzo jocker spaziale che ha
disintegrato il suo stesso mondo), Bizzarro (..certo verrebbe un film
fuori dagli schemi, magari ambientato proprio in mondo bizzarro)?
Vogliamo osare? Vogliamo essere fedeli al fumetto come si è fatto in
Sin City? Basta scene sulle origini, teniamo come assunto di fatto
che il mondo sia già pieno di mostri, alieni e supereroi, che la
gente non ne può più di storie sulle origini, andiamo in un momento
davvero caldo, qualcosa che può davvero essere più interessante di
millemila “capitoli 2”. Allora via alla trasposizione tavola per
tavola de “La morte di Superman”, voglio sentire il suono di quei
pugni in grado di far tremare la terra, voglio vedere Superman contro
Doomsday! E ci sarebbero già le basi per la seconda pellicola,
basata sul “ritorno di Superman”, dove davvero si può indagare
sul mito, sull'icona. Non mi pare di stare chiedendo cose troppo
barocche e magari poco in linea con le scelte editoriali canoniche,
non chiedo la trasposizione del ciclo narrativo Red Son. Ma qualcosa
di forte serve, perchè Superman è un eroe stra-cazzuto e non può e
non deve essere relegato alla solita sterile storiella d'amore con
Lois Lane o alle merende in compagnia come già temo saranno i primi
episodi dei superamici-justice league. Dateci pittosto Kingdom Come,
dateci il finale di Dark Knight con lo scontro di Superman contro
Batman così, senza preamboli e 9 film a giustificarli. Diamo la
forza ai fumetti di esprimersi al massimo per quello che modernamente
dovrebbero rappresentare: miti moderni.Nessuno ha mai chiesto un
prequel dell'Iliade con le avventure di Achille. Non storielle buone
per essere raccolte in serie e farci il grano (se produci cose belle
poi il grano arriverà comunque), qualcosa in grado di stimolare e
ispirare i lettori. Fine dello sfogo.
Oggi siamo qui ad
aspettare la nuova incarnazione di Superman, anche in questo caso è
stato chiamato un regista molto bravo, Zack Synder (Watchmen, 300),
anche qui a indossare il mantello rosso è un attore che sulla carta
non mi dispiace, quell'Henry Cavill che ho trovato molto valido nel
pur controverso Immortals (stilisticamente ottimo, ma piuttosto
sterile nonostante un maestoso lavoro sia evidente, per tacere lo
scempio con cui ci è arrivato, con scene tagliate in modo così
arbitrario dalla 01 distribuzione-Rai, che manco il parroco de Nuovo
Cinema Paradiso, una autentica vergogna). Le informazioni sulla
pellicola sono ancora poche, pochissime. Pare si voglia battere la
pista dark. Curiosità: Tim Burton voleva girare un Superman Dark e
far vestire i panni dell'eroe al mitico Nicholas Cage. Se ne parlò
per molto, i lavori dovevano pure essere partiti quando Burton
ricevette lo stop dalla D.C.Warner e, così disse il regista in
un'intervista, per “sfogarsi” si dedicò al truculento-bellissimo
Il mistero di Sleepy Hollow. Ora quindi la linea dark sembra invece
accogliere consensi. Pare. Sì, anche se così poco è emerso finora,
dal trailer pare chiaro che dovremo nuovamente sorbirci l'ennesima,
inutile, insopportabile, pacchiana, superlfua, stomachevole
ri-narrazione delle origin di Superman, con il maledetto bambino che
va più veloce del treno e solite trite porcherie. Questo nell'ottica
di fornire un nuovo maledetto film-base, da affiancare ad altri
film-base, per poi arrivare al filmone collettivo sulla Justice
League, sul modello vincente di quanto accaduto in Marvel e culminato
nel film degli Avengers. Per farmi passare questo stato di fastidioso
sconforto spero davvero che Synder tiri fuori un dannato capolavoro.
Il trailer non pare male, anzi. C'è pure Russel Crowe.. Speriamo bene.
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