martedì 1 gennaio 2013

Alien colonial marines

Il seguito (solo in videogioco) di Aliens – scontro finale di Cameron


Se c'è un film che ho dovuto ri-registrare più volte a causa dell'usura della videocassetta, quello è sicuramente Aliens – Scontro Finale di James Cameron. Il primo Alien di Scott è un film magnifico, ma per me Aliens lo surclassa nettamente, portando il terrore xenomorpho a livello di incubi da guerra del Vietnam, condendo il tutto con veicoli e armi piene di missili e sventramenti vari. Sapevo a memoria tutte le battute di Aliens, ora una buona dozzina me le ricordo ancora. Non credo che questo mi servirà un granchè nella vita, ma al solo ripensarci mi esalto ancora parecchio. Dopo Aliens sappiamo tutti cos'è successo alla saga. Budget ridotti del 90%, folli pretese della protagonista Sigourney Weaver, un esordio pericoloso per Fincher, che oggi è uno dei nomi più alti della cinematografia mondiale: Alien 3, anche detto dai detrattori come “Alien (fatto con il) Cubo”. A rivederlo oggi nemmeno così orrendo, anzi meritorio nella fotografia e scenografia, pur nei limiti. Ma all'epoca bastò solo il flano dell'imminente uscita a far uscire dai gangheri mezzo pianeta, il flano che annunciava: “e stavolta non ci sono armi”. Via dalla colonia invasa da millemila alien, via i marines, via dalla tecnologia: tutto ambientato in una prigione, pochi personaggi, un solo singolo alieno. La più miope e ottusamente stupida strategia produttiva di sempre. Fai un film che per molti guarda dall'alto al basso Star Wars e poi lo demolisci proprio sull'aspetto che ne ha decretato la fama? Certo, potevano esserci questioni economiche alla base di tale impostazione. Ma non si dovrebbe risparmiare su quello che può essere un investimento sicuro, rischiando di sputtanarsi. Cosa sarebbe stato Alien 3, se si fosse continuato seguendo la traccia di Aliens? Oggi, dopo un notevole tempo di gestazione, Gearbox, autori della divertente saga di Borderlands, danno risposta a questo interrogativo, con un videogioco, uno shooter, in prima persona. Tornano i marines, tornano le torrette di prossimità (usate nele scene tagliate del dvd, scene galattiche), tornano androidi modellati su Lance Henriksen, tornano gli esoscheletri potenziati. Saprà questo gioco farsi strada in un mondo quantomai agguerrito, dove un certo Call of Duty la fa da padrone (per non parlare di Dead Space, che anche se non fps è il gioco che meglio di tutti ha per ora incarnato per i giocatori una ideale interpretazione videoludica di Alien)? Per quando finora possiamo constatare dal trailer, pur contando l'uscita del gioco a febbraio, le speranza sono non troppe. Ma il fattore nostalgia è a palla. 
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