Il seguito (solo in videogioco) di Aliens – scontro
finale di Cameron
Se c'è un film
che ho dovuto ri-registrare più volte a causa dell'usura della
videocassetta, quello è sicuramente Aliens – Scontro Finale di
James Cameron. Il primo Alien di Scott è un film magnifico, ma per me
Aliens lo surclassa nettamente, portando il terrore xenomorpho a
livello di incubi da guerra del Vietnam, condendo il tutto con
veicoli e armi piene di missili e sventramenti vari. Sapevo a memoria
tutte le battute di Aliens, ora una buona dozzina me le ricordo
ancora. Non credo che questo mi servirà un granchè nella vita, ma
al solo ripensarci mi esalto ancora parecchio. Dopo Aliens sappiamo
tutti cos'è successo alla saga. Budget ridotti del 90%, folli
pretese della protagonista Sigourney Weaver, un esordio pericoloso per
Fincher, che oggi è uno dei nomi più alti della cinematografia
mondiale: Alien 3, anche detto dai detrattori come “Alien (fatto
con il) Cubo”. A rivederlo oggi nemmeno così orrendo, anzi
meritorio nella fotografia e scenografia, pur nei limiti. Ma all'epoca
bastò solo il flano dell'imminente uscita a far uscire dai gangheri
mezzo pianeta, il flano che annunciava: “e stavolta non ci sono
armi”. Via dalla colonia invasa da millemila alien, via i
marines, via dalla tecnologia: tutto ambientato in una prigione, pochi
personaggi, un solo singolo alieno. La più miope e ottusamente
stupida strategia produttiva di sempre. Fai un film che per molti
guarda dall'alto al basso Star Wars e poi lo demolisci proprio
sull'aspetto che ne ha decretato la fama? Certo, potevano esserci
questioni economiche alla base di tale impostazione. Ma non si
dovrebbe risparmiare su quello che può essere un investimento
sicuro, rischiando di sputtanarsi. Cosa sarebbe stato Alien 3, se si
fosse continuato seguendo la traccia di Aliens? Oggi, dopo un
notevole tempo di gestazione, Gearbox, autori della divertente saga
di Borderlands, danno risposta a questo interrogativo, con un
videogioco, uno shooter, in prima persona. Tornano i marines, tornano
le torrette di prossimità (usate nele scene tagliate del dvd, scene
galattiche), tornano androidi modellati su Lance Henriksen, tornano
gli esoscheletri potenziati. Saprà questo gioco farsi strada in un
mondo quantomai agguerrito, dove un certo Call of Duty la fa da
padrone (per non parlare di Dead Space, che anche se non fps è il
gioco che meglio di tutti ha per ora incarnato per i giocatori una
ideale interpretazione videoludica di Alien)? Per quando finora
possiamo constatare dal trailer, pur contando l'uscita del gioco a
febbraio, le speranza sono non troppe. Ma il fattore nostalgia è a
palla.
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