(Dopo la
visione e a mente congelata, stato zen, alcuni giorni dopo).
SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER,
SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SPOILER, SUPER SPOILER.
Commenti sparsi, come sempre. Finora il
ragionamento cromatico ha avuto e ha tuttora un senso. Il primo
episodio aveva come colore il Bianco (faccio riferimento ai colori
delle copertine della first press edition della Dynit), il colore
dell'Unicorn che ne definisce anche il pilota-eroe, Banagher.
Pertanto simbolo di purezza così come di assenza di una colorazione,
intesa come assenza di appartenenza a uno schieramento e
conseguentemente timore dell'eroe bianco da parte degli altri, in
quanto considerato un diverso.
Il secondo episodio aveva il Rosso, che
definisce l'eroe ardimentoso e legato a un ideale, pur sotto il
rischio degli eccessi dovuti al troppo furore interiore. Definizione
calzante per l'eroe rosso della serie, Full Frontal-Char Aznable il
capo-popolo, l'uomo-ideale, che per via della maschera assume anche
la connotazione di uomo-idea-a-prova-di-proiettile alla V per
Vendetta (o lo Zero di Code Geass se preferite), capace di gesti
estremi alla ricerca di un futuro migliore per tutti. Arriviamo
quindi al terzo film, in copertina abbiamo il 4 ali di Marida Cruz e
pertanto il colore è necessariamente il...
Verde militare. Per
la psicologia odierna il verde rappresenta la forza, la speranza,
l'equilibrio e la stabilità. Rappresenta anche la terra e di
conseguenza l'appartenenza a un territorio, a una comunità.
Caratteri che bene rappresentano gli eroi “verdi” nella cultura
giapponese. Sailor Juppiter, elemento terra, forte e coraggiosa,
l'eroina più protettiva del gruppo, quella anche di statura più
alta e, personalmente, pure la più carina. Shiryu il dragone, votato
al sacrifico per difendere il gruppo, che diventa pure cieco più
volte, per rappresentare come possa comunque andare avanti in virtù
della sua forza di volontà, in virtù del suo equilibrio e
stabilità, frutto del rispetto delle regole disposte dal
suo mentore, il cavaliere della bilancia, maestro ma anche superiore
gerarchico. Il power ranger verde infine è quello che può
all'inizio operare dalla parte sbagliata, in virtù dell'onore
militare, in ragione della coscienza, magari mal riposta, di essere
subordinato per un ideale più grande, un distorto codice del
samurai. Interessante che spesso il Power Ranger verde, una volta che
passi dal lato giusto della barricata, possa cambiare colore e
diventare bianco, segno di una ritrovata purezza. In Gundam verde
rimane il colore degli Zaku Gera Zulu di Zion, così come della nave
Garacies (e pertanto possiamo fare lo stesso ragionamento del Gundam
Bianco che colora anche l'animo dell'eroe pilota Banagher). Verde
militare anche la divisa del sottotenente Daguza Mackle, ovviamente.
In questo episodio i riflettori sono accesi sui militari:
Marida Cruz, Zinnerman e Gilboa Sant dal lato Zion, il sottotenente
Daguza Mackle per gli Ecoas della Federazione Terrestre.
Schieramenti, vissuti in modo diverso ma similare, che diviene nel
contempo la loro ragione di vita. Non dei pazzi esaltati, ma critici
sul senso sul valore vita-delle vite. Qualche spiraglio sulle
ragioni che hanno portato alla divisione dei due schieramenti
arrivano, ci vengono date in “campo neutrale”, da un dialogo tra
Banagher e il dottore di bordo, il cuore di questo episodio.
Un sofisma pretestuoso volto alla
creazione di umani potenziati. Nel semi-serio post Gundam for Dummies cercavo malamente di descrivervi lo zionismo, nel vol.3 di
Gundam Unicorn il tutto è spiegato in poche e sostanziali parole,
per i dettagli vi rimando comunque a quel post.
Il merito di tale sublime descrizione va
dato tanto all'opera dello sceneggiatore quanto alla indiscussa
bravura dell'adattatore italiano. E' un aspetto che nei precedenti
riconosco di non aver giustamente valorizzato, devo rimediare e
questa è la sede migliore. L'adattamento italiano di quest'opera, a
cura di Dynit, rappresentava una sfida non da poco, di pari se non
superiore complessità dell'adattamento di Evangelion (di cui
parleremo prima o poi), sfida vinta e con lode grazie all'indiscusso
valore di persone che sono nel campo da sempre, persone appassionate
del loro lavoro, curiose e competenti nel confezionare un prodotto
che non teme paragoni con altre offerte internazionali. Ogni tanto
l'ho detto, qui lo ripeto, andate sul sito Dynit, andate sul mini-sito
dedicato a Gundam Unicorn, troverete uno dei lavori più completi e
affascinanti per la descrizione di questo universo narrativo,
qualcosa di oggettivamente bello in quanto Gundam è un'opera che
vive, respira di tali dettagli. La visione degli episodi è solo un
tassello del godimento che l'opera può irradiare, quello che “c'è
dietro” è uno spettacolo altrettanto affascinante.
La filosofia in Gundam è più fica di
qualsiasi scontro con spade spaziali. Eccone la dimostrazione. Il
dottor Hasan ha in cura Marida Cruz, sconfitta in un recente
combattimento contro lo Unicorn. Banagher è in visita, ha un
profondo legame con il pilota del 4 ali, ha riconosciuto Marida come
suo nemico solo da poco, non accettando di sottostare a questa
stretta definizione. Hasan descrive Marida come un umano potenziato,
un clone. Full Frontal lo sa da sempre, sa che il vero nome di Marida
è un codice-prodotto, Pole 12; Zinnerman non ha mai dato peso alla
cosa, ha invece sempre visto Marida come una figlia (Zinnerman è un
personaggio straordinario e sfaccettato, si è accennato poco per ora
al suo carattere, ne riparleremo nel vol.4, dove la sceneggiatura
lascia molto spazio a questo character), per Banagher è la persona
che più gli somiglia, dopo Mineva, un'anima gemella. Banagher si
interroga sul perché sia possibile per l'uomo spingersi fino alla
creazione di umani artificiali. Il Dr Hasan, risponde che alla base
della creazione degli esseri umani artificiali c'è un sofisma
pretestuoso, frutto della dottrina di Zion, o zionista, la cosiddetta
ideologia new type.
Ossia la convinzione che gli uomini, una volta che (abbandonata la
terra) vivranno tutti nello spazio,(evolvendo in new type) potranno
comprendersi senza più malintesi. Banagher risponde al medico:
se fosse così, non si creerebbero più le premesse per
l'esplosione di un conflitto. Allora il medico: (per gli
zionisti) alla base dei conflitti c'è il fatto che l'umanità non
riesca ancora a varcare la soglia di una nuova evoluzione. Se
esistesse davvero la possibilità di diventare dei new type, gli
studi sugli umani potenziati dovrebbero essere ammessi, perché se
dovessimo confidare sul ritmo naturale dell'evoluzione, l'uomo si
autodistruggerebbe prima di progredire. Banagher risponde: è
un punto di vista deprimente. Il medico quindi: ecco perché dobbiamo imparare a comprenderci con tutti i mezzi a nostra
disposizione. Ecco la magmatica materia filosofica alla base di
Gundam. Non vi è una posizione giusta, in quanto entrambi le tesi
sono accettabili e nel contempo limitate. Vedendo il punto di
vista delle colonie sotto l'egida di Zion, l'evoluzione è una
urgenza storica. Le colonie sono vessate dalla Terra, se non arrivano
risorse le colonie muoiono, le colonie devono produrre ed esportare
necessariamente alla Terra. Le cose peggiorano negli anni, la Terra
invia sempre meno e richiede sempre di più. Gli spazianoidi sono
sempre più deboli e la Terra sempre più forte, se le cose non
cambiano gli spazianoidi moriranno o saranno così stremati da poter
essere schiacciati dalla Terra in un nanosecondo. Però c'è
l'evoluzione in new type. I new type non sono solo la fase più
evoluta e sensibile del genere umano, sono anche per i loro riflessi
le migliori macchine da guerra sul mercato. Solo che ce ne sono
troppo pochi, non arriverebbero a esserci abbastanza new type
naturali per permettere alle colonie di rovesciare la Terra, bisogna
fare ricorso ai potenziati, creare le condizioni per affrettare i
tempi. Necessariamente bisogna soffermarsi su un aspetto non
secondario dell'ideologia zionista: non si vuole la morte dei
terrestri, si vuole l'evoluzione di tutti in new type. Per questo
Zion cerca in più fasi del conflitto bellico di far cadere delle
colonie, magari disabitate, sulla Terra, magari in posti isolati come
l'oceano. Conseguentemente alla caduta di una colonia (o di un
asteroide artificiale come ha cercato di fare nel recente Char nel
film Il contrattacco di Char, che narra eventi di poco prima a Gundam
Unicorn) la Terra diverrebbe non più vivibile e i terrestri
potrebbero senza problemi essere accolti su altre colonie. Dal punto
di vista politico: fine tasse, fine abusi, democrazia effettiva, ogni
colonia padrona di se stessa. Dal punto di vista dell'evoluzione: termine di qualsiasi conflitto, i new type si comprenderebbero a
vicenda, patendo del dolore altrui e pertanto non sarebbero in grado
di nuocere gli uni agli altri. Quindi: la creazione di cloni
potenziati new type è necessaria, anche se è una brutta cosa. Dal
punto di vista terrestre c'è la volontà, di alcune anime
candide, di non recare danno ad alcuno, di trovare la via del
dialogo, il pacifismo, il salvare più vite possibili. Ma tale
volontà si scontra con una classe politica corrotta e totalitaria,
che affama le colonie temendo di perdere la supremazia, temendo di
essere rottamata dai new type: evoluzione come perdita di potere. Un'ipocrisia, quindi, tipicamente “umana”. Dal punto di vista
politico: teniamo il potere, schiacciamo le colonie. Dal punto di
vista dell'evoluzione: cerchiamo di essere le persone migliori che
possiamo, cerchiamo di trasmettere buoni valori ai nostri figli,
cerchiamo di essere ricordati come buone persone. Non ci evolveremo
in new type, ma se riusciremo a convivere al meglio gli uni con gli
altri il mondo sarà un posto sempre migliore. Quindi: teniamo duro e
facciamo in modo che nessuno si faccia del male. Pur accettando il
fatto che affamare le colonie sia davvero una idea da stronzi.
Ecco quindi un paio di argomentini con
cui trastullarvi. Si può essere liberi (come le colonie dalla Terra)
senza dover accettare dei compromessi (fare una guerra, creare
mostri)?
Marida Cruz- Pole 12: è una
creatura potenziata artificialmente per essere assimilabile ad un new
type. Pertanto possiede similari capacità psichiche. A garanzia del
loro “funzionamento” questi soggetti subiscono una manipolazione
cerebrale in virtù della quale un soggetto, denominato “master” può
impartirgli incarichi che loro eseguiranno senza battere ciglio. Una
sorta di schiavi quindi. Pecato che il “master” di Marida sia
Zinnerman, che lui la tratti con tutto l'affetto e l'umanità che si
confà a un padre che protegge la figlia. Abbiamo imparato poco a poco
a conoscerla, un misto di determinazione e onore volto alla difesa
di Mineva, alla protezione del Zinnerman e all'equipaggio della
Garacines. Qui la vediamo prigioniera, proprio come lo era stato
Banagher nel secondo film, della fazione opposta. Decisamente non
trattata con la magnanimità che Zion aveva riservato a Banagher.
Molto bello il momento in cui Banagher smette di essere vittima del
destroy mode dell'Unicorn, il momento in cui “sente” la voce di
Marida e il suo spirito letteralmente gli viene incontro, nudo-privo
di difese-privo degli aculei-corazza del porcospino, con quella
soggettiva a mani tese che ormai è uno dei marchi narrativi della
serie. Significativo il dialogo con Banagher in cui spega il suo
essere militare-guerriero: sono una creatura artificiale, combatto
i nemici del mio master. Un padrone sì, ma molto più simile ad
un padre che a uno sfruttatore, un legame che probabilmente va oltre
al lavaggio del cervello, affetto sincero. Tuttavia vede in Banagher
qualcosa di diverso, la possibilità di scegliere, la capacità
dimostrata quando ha avuto la meglio della furia dell'Unicorn nel
destroy mode, bloccando il cosiddetto flusso invertito dello
psyconium, quando ha salvato la vita a Marida. Marida dice a Banagher
che questo è il suo “principio fondante”, la capacità critica
di fare obiezioni, di conservare la sua individualità restando così
un uomo e non il bullone di una macchina. Combattere per Marida è
combattere per il proprio padre, per la sua famiglia, per le colonie
oppresse.
Daguza Mackle: Daguza è un
Ecoas, si direbbe il poliziotto buono in un mondo corrotto. In questo
rispecchia la guerra solitaria della Londo Bell, corpo creato da
Amuro per porsi come garante della legge, pur essendovi
necessariamente slegato, al di sopra, per non subirne la corruzione
dominante. Una lotta contro i mulini a vento, quella di questi corpi
speciali. La federazione non è sana e non lo è forse mai stata, per
evitare il peggio bisogna agire di sottigliezza, prevenire le azioni
dei politicanti e degli imprenditori senza scrupoli come Roberto
Vist, agire d'astuzia per prevenire le minacce di nemici potenti
quanto invisibili come Full Frontal. Daguza è sinonimo di tutto
questo, lo si è visto prodigarsi in tutto questo finora. A ciò si
aggiunge un profondo rispetto e stima per Banagher, cui diventa in
questo terzo episodio la terza figura di riferimento. Nel primo film
era Cardeas Vist, nel secondo Full Frontal, ora è il turno di
Daguza. Il primo ha insegnato a Banagher a sopportare il peso del
destino per salvare il futuro, il secondo gli ha insegnato a guardare
il nemico come un suo simile, prospettandogli di non essere un
estraneo tra i suoi simili, ma semplicemente appartenere alla fazione
sbagliata. Daguza insegna invece a Banagher l'importanza di saper
scegliere per il meglio, che non ci si può fermare e guardare cosa
succede, bisogna schierarsi ed è una questione di cuore e
nient'altro. E il cuore è volto alla protezione, alla difesa delle
persone che ci circondano. Un esempio alto di altruismo quello di
Daguza. Anche per Daguza torna la metafora dell'ingranaggio di una
macchina, la parte di un tutto che agisce per un fine coordinato e
superiore. Quello che differisce rispetto a Marida è che Daguza
accetta, umilmente, questo ruolo come necessario e giusto, non è un
semplice ingranaggio che agisce a comando, non è uno schiavo.
Combattere per Daguza è proteggere, preservare il futuro. Una strada
triste e difficile fino all'estremo, ma una strada giusta che ha un
senso intraprendere.
Full Frontal: in questo episodio
è silenzioso, ma è il burattinaio che guida tutti gli attori.
Quando Banagher fugge da Palau e capita casualmente davanti allo
Unicorn sembra il classico “caccheccaso”, magari di newtypiana
categoria, quando invece si vede che è tutto organizzato da Frontal
è confortante, subdolo ma geniale. Frontal infatti vuole provocare
il destroy Mode, permette la fuga silenziosa del mobile suit bianco,
fa agire il Sinanju silenzioso come un ninja e noi godiamo di ciò. Per il piano non si fa scrupoli di sacrificare Marida, di
tenere all'oscuro l'esercito di Zion. Ma come sempre il tutto
risulta altamente studiato, pianificato, chirurgicamente necessario,
anche perché finalmente oggi possiamo intuire, alla luce di questo
terzo episodio qualcosa di più sul misterioso scrigno di Laplace:
per il piccolo nuovo mondo spaziale dei new type lo scrigno è
l'equivalente della bomba atomica, può portare alla fine di tutto.
Non sono ammessi errori o esitazioni. Nel combattimento su Laplace,
Daguza colpisce con un missile il viso del Sinanju. L'elmo si frolla
e appare un viso metallico che appare come diretta citazione del T800
di Schwarzeneggeriana memoria: per un attimo Char-Frontal appare
dunque come una macchina, pura coscienza distruttiva. Spaventoso e
sublime. Un altro riferimento al fatto che Frontal sia effettivamente
Char. Quando il 4 ali è nelle mani della federazione viene esaminato
il suo “psycho frame”, ossia il cockpit o cabina di guida del
pilota. Guardatene la forma e il colore, ha qualcosa di molto
familiare, non fosse che su dvd e blu ray lo avete già visto quel
cockpit, in quanto è presente nella prima scena del trailer del
Contrattacco di Char. É senza dubbio (o almeno a me fa questo
effetto) lo psycho frame dello Zasabi, l'imponente mobile suit che
Char usa contro Amuro nel loro ultimo combattimento, prima di venire
entrambi dichiarati missing in action. Forse Char si è salvato,
forse (e tutti lo speriamo) anche Amuro.
Lo scrigno di Laplace: Il
Gundam Unicorn ci è stato detto che rappresenti la “chiave dello
scrigno”, lo scrigno si trova sul relitto di Laplace. Un luogo in cui
si va in gita con la scuola, come ci riporta il comandante Otto
Mitas, Latitudine 0, Longitudine 0, a quota 200 km. Torniamo quindi
alla primissima immagine di Gundam Unicorn, anno zero dell'era
spaziale, quando un giovane Syam Vist fa saltare la residenza
spaziale del primo presidente del governo federale terrestre Ricardo
Marcenas, dando quindi inizio con un bagno di sangue alla cosiddetta
era spaziale. Sappiamo ancora poco di quello che è successo di lì a
poco, cosa Syam, all'epoca così simile a Banagher, abbia visto e
come questo gli abbia cambiato la vita. Ora Daguza getta un'ombra su
questo avvenimento, un'ombra che di colpo inizia a far combaciare
alcuni pezzi del puzzle. L'attentato molto probabilmente è stato
opera della stessa Federazione. Il mondo era al collasso, la
migrazione spaziale sempre più necessaria. Per garantire che tutto
andasse per il verso giusto occorreva che nascesse una Federazione
forte, un dio spietato che avrebbe sedato sul nascere le rivolte, che
avrebbe gestito tutto in modo ordinato e preciso. Con la distruzione
di Laplace era stato creato il più formidabile pretesto possibile
per dare inizio a una guerra contro ogni tipo di sovversione, si era
radicata la forza centralista della Federazione. Come è entrato Syam
in contatto con lo Scrigno? Come ha fatto a creare un impero su
Industrial 7? Di fatto Syam Vist non vive al di là della Federazione
e la sua Vist Fundation, oltre ad avere rapporti che paiono profondi
con la Anaheim Electronics (gli stessi fondatori?) si dice essere in
possesso di un'arma in grado di risolvere il conflitto. Una
tecnologia non ancora del tutto chiara, sulle cui origini ancora non
disponiamo di dati, ma il cui primo effetto, in relazione al
dispositivo NTD dello Unicorn, sembra di fatto finalizzato alla caccia
e allo sterminio dei New Type. Una bomba atomica dicevamo, sulla
quale Full Frontal non vuole e non può soprassedere. Esistono alcune
cose che però non sono del tutto chiare, lo scrigno probabilmente
non è solo questo. Noi però non lo sappiamo ancora, possiamo solo
intuire qualcosa. É grazie ai suoi poteri di new type o è grazie
allo Unicorn che ora Banagher riesce a sentire le voci dei morti?
I duelli: 4 ali vs unicorn. Sinanju vs
Unicorn. La serie non ha mai lesinato in fatto di scontri spaziali
spettacolari e dettagliati. Anche se questo episodio è più
riflessivo degli altri le botte, come si diceva, non mancano.
Entrambi i duelli sono galattici, ma è assolutamente imprescindibile
lo scontro tra un Banagher distrutto e adirato contro un Full
Frontal attendista e quanto mai cauto. Un capovolgimento di
prospettiva spiazzante. Lo Unicorn mette davvero i brividi in
relazione alla sua forza bruta.
SPOILER, SPOILER,
SPOILER, SPOILER, ANCORA SPOILER E SEMPRE SPOILER NON LEGGERE O SPOILER,
GUARDA CHE E' SPOILER, ESTREMAMENTE SPOILER.
Talko
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