“No Smoking”
Disegni: Carlo
Ambrosini; Testi: Pasquale Ruju
Nuovo appuntamento
con Le Storie, nuovo scenario narrativo. Ruju è un nome stra-noto in
casa Bonelli. È uno dei principali scrittori di Dylan Dog, uno di
quelli che leggo sempre con molto piacere, ma scrive anche per Nathan
Never, Martin Mystere e Dampyr. Recentemente poi l'ho particolarmente
apprezzato su Tex. Ruju è anche autore di interessanti miniserie,
come Demian e Cassidy, entrambi esperimenti molto riusciti,
dimostrazione di una indubbia capacità tanto sul piano narrativo che
su quello della ricerca e creazione di uno scenario, storicamente
preciso, credibile e dettagliato. Dispiace che sia Cassidy che Demian
siano già finiti, soprattutto alla luce del fatto che l'ultimo
numero di Demian, recentemente uscito come “speciale” a monte di
una caratterizzazione vincente e di un sacco di trovate più che
interessanti è di un brutto, ma di un brutto, ma di un brutto che se
incontrassi Ruju per strada gli chiederei: “Ma perché hai finito
tanto male Demian? Ti ha forse rapito una fan, magari un'infermiera
con un losco passato, ti ha rotto le gambe e ti ha obbligato a
riscriverlo con una macchina da scrivere con la “r” sfasata?”.
Mistero. Carlo Ambrosini, disegnatore di No Smoking è anche autore,
uno dei più dotati e completi del panorama italiano. Ho trovato
stupendo il suo Videomax, pubblicato con quello strano formato
allungato, ho amato il suo Napoleone e ho pianto per il suo Jan
Dix. Ambrosini si dimostra da sempre oltre che grande firma,
disegnatore eccelso, dotato di grande sensibilità nel ritrarre il
lato più umano dei disegni animati, amante di inquadrature estreme e
di effetto, cesellatore instancabile di mille dettagli in ogni tavola.
Con queste premesse “No Smoking” non poteva che partire sotto i
migliori auspici. Tuttavia non ci troviamo davanti ad un'opera di
riferimento.
“No Smoking” è
una storia sui gangster ambientata negli anni '30, un tema classico
della narrativa noir-crime. La storia ve la blindo subito,
raccontarla troppo significa rovinarla e dopo averci pensato un po' ho
deciso di non dirvi neanche una parola in proposito. È di fatto una
costruzione narrativa convenzionale, che va di topos in topos a
descrivere il tipico iter dei crime-movie, ma ci sono guizzi
interessanti che la rendono per nulla banale e, anzi, rendono
interessante una seconda lettura. Il disegno è molto citazionista,
fa decisamente Dick Tracy e sceglie uno stile grafico volutamente
spigoloso, dai toni retrò (mi ha ricordato in certi punti anche il
classico “Torpedo” e credo non sia un caso), facendo un ampio uso
del chiaroscuro, dipingendo con righe decise anche i paesaggi e le
meravigliose auto d'epoca. Dove Ambrosini dà il massimo è però sui
volti, sulla espressività dei suoi personaggi, la sua specialità da
sempre che anche in questo caso viene riconfermata. Un buon prodotto,
certo, ma con un inizio forse troppo lento e macchinoso e personaggi
interessanti ma stereotipati, le cui mosse sono prevedibili a colpo
d'occhio, piccole colpe che impediscono a “No smoking” di
arrivare all'eccellenza. Un bel viaggio comunque.
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