Effetto farfalla.
Piccoli cambiamenti su un piano portano a stravolgimenti su un piano
diverso. Scaramucce tra adolescenti giapponesi, piccoli sgarbi o
incomprensioni, si trasformano così su un piano diverso della
realtà (la malinconica Hazmat dai palazzi in rovina), in
combattimenti all'ultimo sangue tra le stesse adolescenti, sono un
po' più cresciute e diventate bombe sexy, tra spadoni lunghi due
metri, cannoni rotanti, enormi teschi infuocati e veicoli
corazzati. Black Rock Shooter è “tutto qui”, scorci di vita
scolastica intervallati da scene d'azione fuori di testa, situazioni
di (a)normale quotidianità riversate in deliri heavy metal: se
entrate nell'ottica giusta e siete predisposti verso i risvolti più
estremi vi piacerà un sacco. Le scene d'azione sono spericolate e
assurde, un incubo malato di contaminazioni horror e cyberpunck in
una sorta di mondo fantasy malato: Matrix incontra Freddy Krueger. In
questo caso più che in altri lo spoiler rovina 2/3 della fruizione
dell'opera in ragione anche della sua brevità, soli otto episodi in
tutto che Dynit divide in due uscite, una a fine ottobre e una a fine
novembre. Vi dico solo che rimarrete sbalorditi dal numero di
proiettili che vengono vomitati dalle bocche da fuoco e dalla
velocità dell'azione in quel di Hazmat. Quasi un “Sucker Punch”,
benchè appunto muova da premesse differenti, estremo e anche
violento, con una strizzata d'occhio ad opere puramente concettualei
come Aeon Flux. Il chara design è una libidine, vi troverete a voler
desiderare tutte le statuine prodotte, dalle figma alle statue vere e
proprie, tutte realizzate divinamente come concretizzazione dei sogni
dei peggiori otaku: gnocche in shorts e bikini in pose ammiccanti
armate di fucili d'assalto montanti baionette lunghe come spadoni
alla Berserk, esili ragazzine gothic con al posto delle mani dei
pugni metallici che per dimensione sarebbero più consoni a dei robot
giganti, civettuose ragazzine con occhiali, pantacollants e ballerine
ai piedi ma sulla cui fronte spuntano corna sataniche e imbracciano
falci giganti che sembrano ricavate da ossa umane. Se siete fortunati
e abbastanza pazzi vi consiglio di puntare alla lussuosa versione
definitiva che Dynit propone con allegata una favolosa acrtion
figures della figma a tiratura limitata, manna per i collezionisti.
Possiamo forse dire che il limite maggiore della produzione sia
questo, puntare su una estetizzazione spinta delle protagoniste senza
un vero perchè, dando scorci di un mondo parallelo che avrebbe
necessitato di maggiori e più incisivi approfondimenti. Questo non
esclude che nel futuro l'affascinante contenitore di Hazmat venga
implementato, ma la sensazione che si avverte è che delle enormi
potenzialità abbiamo ancora visto troppo poco.
Tuttavia non
possiamo trascendere il fatto che tali limiti siano stati fortemente
voluti dai realizzatori. Black Rock Shooter ha una genesi stramba e
si è caratterizzato per essere più che un anime, un vero e proprio
brand che si è spalmato su più media.
Ryohey Fuke è un
celebre illustratore giapponese e un giorno realizza una
illustrazione a cui da il nome “Black Rock Shooter”, il soggetto
è una maliconica gothic-lolita con codini e un occhio che emette
fiamme azzurre.
Il grande impatto
dell'opera ispira nel 2008 il gruppo dei Supercell: viene scritta una
canzone dal titolo Black Rock Shooter e girato un video che riprende
l'illustrazione classica. Un successo fuori scala alle mie orecchie
del tutto inspiegabile: sarà per la vocina stridula all'inizio della
canzone, sarà per la suddetta vocina stridula ai gorgheggi, sarà
per un ritornello che così poco incisivo non ne ricordo, unica cosa
che salvo del tutto è un giro di basso caruccio.....anche in ambito
nipponico e sullo stesso “genere” si trovano paccate di canzoni
migliori. Ecco la prova che non sarò mai abbastanza nipponico da
comprendere certe cose.
Siamo nel 2009 e
viene realizzato un film d'animazione, 50 minuti, grande successo, e
nel 2010 esce un ricco dvd con tanto di statuina e la collaborazione
dei Linkin'Park (magari la Dynit ci porterà in Italia pure questo,
prima o poi....anche con le relative figma e nemroid magari ^_^). La
trama è una versione ridotta di quella che successivamente sarà
l'anime del 2012, in 8 puntate, oggetto di questo post. La
realizzazione è spettacolare e in soli 50 minuti c'è già tutto
quello che serve per un cult.
Black Rock Shooter
cambia ancora pelle e diventa un fumetto, vengono analizzati
maggiormente gli ambienti, introdotti nuovi personaggi e Hazmat viene
definito un crocevia tra paradiso e l'inferno, in cui le eroine
sostanzialemente lottano per preservare l'equilibrio tra i mondi.
Altra pelle
ancora, esce il videogioco per psvita e anche lui viene ocvviamente
accompagnato da una figma inedita a fare bella mostra. Siamo nel
futuro, la terra è invasa dagli alieni e per contrastarli ecco che
dalla dimensione di Hazmat compare Black Rock Shooter, che per
l'occasione non ricorda niente del suo passato. Qui non so valutare
bene il successo dell'operazione, il videogioco non ha mai varcato la
frontiera nipponica. La figma è comunque molto bella. Nel dubbio,
viene prodotta pure un'altra figma, non acclusa al videogioco,
davvero spettacolare.
Arriviamo al 2012
e in tv viene trasmessa la serie di 8 puntate di cui sopra, cui segue
blu ray e dvd con acclusa un'altra figma, specificamente creata per
l'anime. Ovviamente nasce una serie di figma a parte per tutti i
personaggi re-interpretati nell'anime. Tutte galattiche.
Nel frattempo non
è che il buon Fuke stia a guardare le nuvole, realizza un bellissimo
artbook su Black Rock Shooter, che viene venduto in una lussuosa
edizione insieme, indovinate un po', a un'altra figma inedita!
Insomma le
statuine sono comunque il cuore dell'operazione, ma il tutto è così
figo che siamo tutti felici. Va da sè che se si odiano le suddette,
con grande difficoltà si può apprezzare una qualsiasi opera legata
a Black Rock Shooter.
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