Arco 1, “incrocio mortale”, episodi 1 e 2
Esultate gente,
questo è il grande ritorno di Steven Seagal
Uno dei film a caso di True Justice |
La madre di
tutte le premesse: è tornato!!!! Il re è tornato!!! E noi
discepoli lo venereremo come si conviene, nel modo più servile e
appassionato, facendo una disamina completa di tutta la prima
stagione di questo True Justice. Perché il mito vuole rimanere ora,
a prendere a calci tutti i finti poliziotteschi italiani con Raul
Bova, perché già si parla di seconda serie nel 2013!! Steven il
grezzo. Steven lo sterminatore di avambracci. Steven i cui soprannomi
sono il pacato “Lord Steven”, il condivisibilissimo “The master
of Aikido” e l'umilissimo “The Great One”. Steven, che in
“Giustizia a tutti i costi” interpretava il detective Gino Felino.
Steven che corre in modo strano vorticando con la mano. Steven che ci
fa credere a ogni giro di essere un
indiano-pompiere-psicologo-biochimico recitando sempre e solo la sua
unica mitica espressione, abbinata a tremendo giubbino con frange
all'indiana. Steven che interpreta Inferno Sepolto (di cui cura anche
le musiche personalmente) come fosse veramente un film. È tornato!! E' di nuovo tra noi, con True Justice, bolso e invecchiatissimo (ma non
si nota), con in testa un abominevole parrucchino alla diabolik,
pronto a pestare come solo lui sa fare, con coreografie lente e
bruttissime (e per questo accelerate da una telecamera che spara da
un angolo all'altro) dove gli stuntman si gettano addosso ai suoi
pugni (il che è pure difficile quando tiene le mani in tasca).
Terence Hill, incomincia a tremare. Voglio un cross-over True Justice
vs Don Matteo. Leggenda. Non ce la faccio, è troppo... mi devo
ricomporre.
I più fortunati
hanno già visto sui canali pay i famigerati “film di True
Justice”, quelli come me che danno un'occhiata ai classici
“cestoni” dei centri commerciali hanno trovato almeno 6 film su
True Justice, per lo più non capendo che cosa fossero e in che
ordine andassero visti perché la Eagle, che distribuisce in Italia,
non dice nulla ma proprio nulla in tal senso. Film o serie tv? Non è
chiaro se sia poi un'idea della Eagle o della pay tv o di una
ricercata strategia distributiva internazionale. A ogni film, grazie
a wikipedia, scopro comunque che corrispondono 2 episodi della
serie, e tale bizzarria assume un senso quando vedo che in genere 2
episodi vanno a comporre una unica storia. Ai film viene pertanto
aggiunto un sottotitolo e su dvd nessuna indicazione circa il fatto,
marginale, per esempio, che sia una serie televisiva. Siccome gli
episodi sono 13 e non quattordici si decide di non considerare
l'esistenza dell'episodio 13, che pertanto in tv, pure pay, rimane
inedito. Fortunatamente la Eagle decide comunque di pubblicare la
serie completa e le Messaggerie nel contempo decidono di scontare del
30% le serie tv: questo è il principale motivo per cui ne parlo.
Ultimato l'acquisto, apro il bel cartonato scelto per custodia e i dischi, invertiti appunto nel cartone , iniziano a schizzare ovunque.
Sarà per questo contenitore un po' ballerino (ma decisamente
ecologico) che mi trovo i dvd buttati dentro a caso, ovviamene senza un
numero di riferimento essendo di fatto le stesse copie vendute
separatamente a film a due a due (magari è la mia copia, ma cara
Eagle, se ti capita di fare una versione 1.1 mettici almeno un
foglietto con l'ordine di visione, se proprio non vuoi mettere 1, 2,
3 ecc. sula serigrafia di ogni disco). Ma, sorpresa delle sorprese,
nel cofanetto compare anche un settimo dvd, contenente il mancante
episodio 13!!! E tutti vissero felici e contenti. Chiarito quanto
dovrebbe per logica essere chiaro ed evidente nei primi 6 secondi in
cui si prende in mano un dvd, ossia se è o meno una serie tv,
entriamo nel cuore dell'azione... anzi no. Per essere buoni anche
nei confronti di chi, magari per caso, ha pescato un dvd dal cestone
del grande magazzino, analizzeremo l'opera di “film” in film,
consci del fatto che i seguaci di Seagal la seguiranno con passione
anche su Italia 1, che da gennaio la trasmette in chiaro.
Incrocio
Mortale dove incontriamo un vecchio amico...
trailer
Steven è un uomo
anziano che decide di interpetare nuovamente un personaggio action.
Per renderlo più giovanile si sceglie un taglio di capelli tra
Diabolik e Dracula, con una colata di nero notte che fa assumere
all'attore l'invidiabile effetto playmobil. L'effetto è così bello
che per non distrarci troppo, per inspiegabili scelte di regia Steven
recita portando in testa una bandana. Il suo personaggio è
totalmente vestito di nero, ovviamente, siccome è il capo di non si
capisce bene cosa (dei poliziotti sotto copertura che vestono
esattamente come tutti i poliziotti dei telefilm, che non usano
volanti ma i classici suv neri dei poliziotti dei telefilm...bah...),
viene anche dotato di uno studio-ufficio che riflette in pieno il suo
carattere. Quattro mura, foto di lui che pratica le arti marziali,
una Katana da pulire, the verde e...basta! Non un computer, una
stampante, l'unico contatto con l'esterno è un telefono delle
dimensioni di quello visto in Top Secret. Il personaggio in qualche
modo ne esce: un eccentrico psicopatico rimasto agli anni '60 a cui
il resto del gruppo ha saggiamente inibito ogni tipo di potere o
controllo.
Il cast di True Justice |
Ma, ricolorata la
confezione, come stanno le giunture dell'attore? Malino. Per una
scena particolarmente emotiva, in cui deve inginocchiarsi per
guardare negli occhi una bambina, viene quindi inquadrato di spalle
mentre si piega, ma l'uomo che termina il movimento è una
controfigura, con la chioma dei capelli alla Bart Simpson. Per lo
meno riesce ancora a deambulare dritto, ma per non esagerare si
sceglie spesso di farlo muovere all'interno di un veicolo, anche se
poco funzionale a volte. In una scena riguardante un appostamento
delicato, tutti sono tatticamente schiacciati al muro o al suolo
mentre Seagal è mimeticamente seduto in un suv al centro della
strada, unico allo scoperto, elargendo ordini tipo “restate
nascosti”, “aspettate” urlandoli al microfono e udibili per
cinque isolati. Ma si può sempre farlo sparare invece che picchiare!
Il movimento è minimo, diranno i miei piccoli lettori! Ma è qui che
torna in auge un'altra delle tipiche capacità di Seagal; mentre il
resto del cast pare aver seguito un corso apposito, si muove
tatticamente ed evita di esporsi, Steven non rinuncia a una delle sue
classiche abitudini (da Nico in poi): quella di impugnare la pistola ed
esplodere colpi a caso senza nemmeno provare a mirare sul nemico,
sventolando l'arma come un bambino di sei anni che gioca a cowboy e
indiani. Ok, passiamo al corpo a corpo, fase che ha richiesto un
certo impegno e studio realizzativo. Due tecniche vengono ad uopo
studiate. L'azione velocizzata e l'azione “assistita”. Nella
velocizzata Steven gira a velocità normale-lenta delle coreografie, di cui lui è maestro, di presa e contropresa insieme a uno stuntman.
L'azione poi viene rielaborata in post-produzione con tecnica a
velocità variabile, ricreando una specie di “effetto 300”, non
sgradevole, cui si accompagna una resa sonora dei colpi. Poi c'è la
tecnica “assistita”. Per questo in genere vi è una comoda
procedura step by step: a) viene prima inquadrato Steven modello
figurina dei calciatori, che immagino stia parzialmente
genuflesso (gotta?); b) Steven, sempre inquadrato a busto tipo
figurina compie quindi un movimento con le gambe (che sarà
velocizzato) a seconda delle direzione in cui dovranno partire i
colpi; c) l'inquadratura diventa una soggettiva di Seagal, che quindi
non si vede, e calci e pugni vengono sparati a velocità cento colpi
di Hokuto da uno stuntman da paura, mentre la telecamera cabra e
picchia in continuazione. L'effetto, per chi conosce JoJo, è simile
a quando Jotaro Kujo cammina con le mani in tasca verso il nemico
mentre il suo stand Star Platinum sommerge lo stesso con una
mitragliata di pugni multipli. Wow. È ancora una macchina di morte
credibile!
Steven sul suo SUV |
Ok, Seagal c'è!
Il suo personaggio, Elijah Kane, ex operativo delle forze speciali, è
a capo di una squadra sotto copertura (bah...), operante a Seattle
e specializzata in... tutto! Droga, bande, mafia russa, triade,
yakuza, scimmie spaziali. Perché loro sono il meglio del meglio. Il
resto della squadra si compone di cinque o sei personaggi, assistiti
dalle classiche casacche rosse di Star Trek che muoiono a frotte ma
nessuno caga. Il gruppo è composto così. C'è un nuovo membro
fresco di accademia e trasferito da poco, “Gnocca di legno Bionda”:
ha le indubbie capacità di parlare come una scaricatrice di porto,
sparare come Terminator, vestirsi da vacca alla bisogna, comportarsi
da zozza per estrapolare informazioni. Il pregiato comparto femminile
operativo (perché il telefilm è ricco a vario titolo di gnocche, ma
il cui ruolo è fumoso o assurdo) è composto da “Gnocca di legno
mora”, tipa tosta, quella “che ne ha passate”, volgarotta,
anche lei incline a vestirsi da vaccona alla bisogna, probabilmente
non interessata ai maschietti. A rendere la squadra equilibrata non
poteva mancare l'attore di colore cerebrale e stratega, genere Foreman
del Dr.House, ossia “Nero pensoso” e l'immancabile soggetto fuori
dagli schemi alla arma letale, ma con la personalità e la
malmostosità di un bambino di sei anni, ossia “Gasatello”. A
operare sotto copertura “Bella Brò” il fan numero uno di Seagal,
quello che lo adora perché lo ha salvato dal ghetto, lo ha istruito
al riformatorio, lo ha cresciuto e allattato. Vorrebbe entrare in
squadra, ma per Steven è “troppo presto” e preferisce utilizzarlo
in missioni suicida... quando uno ci tiene a te... Livelli
recitativi? Sì, per domani è prevista pioggia...
L'arco narrativo
“Incrocio mortale” nel tentativo di descrivere la complicata vita
delle indagini di alto livello, non si pone limiti narrativi. Vengono
uccisi dei cinesi (così Seagal può far vedere di saper parlare
cinese), perché dietro ci sono poliziotti corrotti, che sono stati
corrotti da canaglie messicane (scoperte grazie all'agente infiltrato
“Bella Brò”) che hanno trovato base su un importante sito storico
americano (perchè Seagal-Piero Angela può fare anche un po'di
storia) per mascherare il sito di un traffico di droga (di cui i
cinesi non sapevano comunque una mazza...); a loro volta meri strumenti
in una trappola posta in essere da dei russi cattivi, con un debole
per i postriboli (così “Gasatello” e “Nero pensoso” possono
indagare nei medesimi) e le prostitute (per cui i russi saranno
incastrati da “Grocca di legno Bionda” e “Gnocca di legno Mora”)
che uccidono tutto e tutti per poi finire davanti a Steven Seagal,
armato e cattivo, che salva la situazione in uno scontro a fuoco in
cui quasi ci perdiamo Gasatello. Tutto chiaro, no? Sì, è una
supercazzola di due ore...e siamo solo all'inizio!
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