venerdì 8 febbraio 2013

Psycho-Pass


Annunciato da Dynit

Futuro prossimo venturo. La tecnologia ha fatto passi da gigante e ora permette addirittura di prevenire in concreto la criminalità. É stato scoperto il sistema di misurare e monitorare con esattezza la propensione a delinquere delle persone e questo tramite un aggeggio, che viene istallato in tutte le persone, che prende il nome di Psycho-Pass. Passato un certo livello “di guardia”, raggiunto il cosiddetto Psycho-Hazzard, il soggetto potrebbe delinquere e pertanto una squadra di pre-crimine del dipartimento di pubblica sicurezza e sanità (o almeno lo suppongo dal simbolo del doppio serpente della “farmacia” che sfoggiano) entra in azione prima che si verifichi alcunché. Ma è un sistema perfetto? Chi li allerta? È qui che c'è l'inguaiata. Ciò che fa partire il tutto è un sistema che riceve tali dati dagli Psycho-pass, definito Sybil System. Un nome, una garanzia di efficienza e sicurezza. Come operi questo mega-computer è un mistero, posso ipotizzare che non sia ancora collaudatissimo, per usare un eufemismo.
Parentesi. Ma non si diceva che tenere un cellulare troppo vicino all'orecchio faceva male alla salute? Non è che impiantare nel cranio uno strumento che emette segnali può fare pure peggio? Si vede che nel futuro non è così!
Avete un aggeggio in testa che vi pulsa e dice che siete cattivi? Ci sono altre controindicazioni? Ma certo! Per esempio, le armi di cui dispone questo corpo di polizia. Le futuristiche e computergraficate pistole Dominator, che “parlano” come il “legislatore” del Giudice Dredd, possono fare del male solo ai soggetti “pericolosi”, senza recare danno a chi stia nelle circostanze, fornendo scariche di variabile potenza a seconda dello Psycho Hazzard misurato dal Sybil. Le dominator vengono “caricate” con i dati del super-coso e programmate per essere usate solo dai super-agenti in questione, con un simpatico sistema di protezione in virtù del quale se un tizio non autorizzato le impugna queste inviano una maxi scarica che termina l'allocco facendogli esplodere dall'interno gli organi. Brrr. Non poteva bastare che non funzionassero e basta? Se il led legge male un numero (cosa che capita con tutte le tessere della metro di Milano) si subisce un equivalente di un pugno di Hokuto? I jappi sono sempre esagerati.
Ma armi e aggeggini impiantati e super-computer-giudici a parte... questa unità è qualcosa che effettivamente funziona o è una supercazzola? Quanta gente finisce lobotomizzata o morta sparata per un errore di misurazione o esplosa per aver impugnato l'arma che dovrebbe usare?
L'anime “Psycho-Pass” racconta le gesta di questa particolare unità pre-crimine, del tutto similare al cast di un qualsiasi csi-anime poliziesco: il figo cupo e tormentato, la nuova arrivata, il vecchio esperto e rodato con braccio bionico (e considerando le “splendide” pistole in dotazione posso pure intuire il perché), un gasatello, due gnocche di cui una “novellina”, il figo con occhiali (ma c'è SEMPRE in ogni manga-anime? Il fatto che uno sia sguercio per i giappi è poi SEMPRE sinonimo di un ineccepibile alto coefficiente intellettivo?). Un manipolo di “ben motivati” agenti che hanno a che fare con uno dei più sentiti dilemmi della fantascienza moderna: il futuro permetterà la fine della criminalità? Fin dalla prima puntata l'idea che tutto possa andare a puttane da subito pare più che fondata. Non credo che si faranno delle grosse risate.

Chi si ricorda Minority Report, ossia uno dei miei film preferiti nonostante la presenza di Tom Cruise? Di sicuro deve essere noto agli autori di questo bell'anime del 2012, ancora in corso di serializzazione e che Dynit ha avuto la prontezza di portare fresco fresco a noi. E non sono autori qualunque. Allo script fugura un certo Gen Urobuchi, responsabile tra l'altro di quel piccolo gioiello che prende il nome di Puella Magi Madoka Magica e pertanto artefice una delle migliore sceneggiatura animata degli ultimi anni (almeno per me, che amo le cose contorto-cervellotiche). L'animazione è opera della Production I.G., una delle case di produzione giapponese più stimate e prolifiche, quella di Ghost in the Shell e del recente e bellissimo Una Lettera per Momo, per dirne un paio. Le premesse per assistere a qualcosa di bello ci sono, ma bisogna in concreto vedere qualche puntata, soprattutto per via della Production I.G. Sì, sono dei grandi dell'animazione giapponese, ma se ripenso a Ghost in the Shell S.A.C. e Second Gig, opere che richiamano tantissimo questo Psycho Pass per atmosfera plumbea e impostazione narrativa (tra il serio e l'accademico), mi rivedo, nonostante  inseguimenti infiniti, tattiche militari, animazione superba, a russare sul divano (certo, mentre russavo avevo anche un orgasmo intellettuale all'idea dei cyborg di gits che per esprimersi al meglio citano i filosofi, ma tant'è...). Spero vivamente di sbagliarmi e sarei felice di essere sbugiardato... anche perché quando mi addormento sul divano finisco sempre scoperto e mi sveglio poi con tosse e torcicollo. Di sicuro Urobuchi è però stimolo a dare fiducia all'impianto narrativo.
Rimane da sapere circa le modalità con le quali Dynit intende serializzarlo, nello specifico se è previsto un passaggio televisivo, magari su rai 4, prima della distribuzione home video, per la quale il blu ray è sempre più standard di riferimento (per chi ce l'ha). Non appena si saprà qualcosa di più vi faremo sapere. 
Talk0

Nessun commento:

Posta un commento