Annunciato da Dynit
Futuro prossimo
venturo. La tecnologia ha fatto passi da gigante e ora permette
addirittura di prevenire in concreto la criminalità. É stato
scoperto il sistema di misurare e monitorare con esattezza la
propensione a delinquere delle persone e questo tramite un aggeggio, che viene istallato in tutte le persone, che prende il nome di
Psycho-Pass. Passato un certo livello “di guardia”, raggiunto il
cosiddetto Psycho-Hazzard, il soggetto potrebbe delinquere e pertanto
una squadra di pre-crimine del dipartimento di pubblica sicurezza e
sanità (o almeno lo suppongo dal simbolo del doppio serpente della
“farmacia” che sfoggiano) entra in azione prima che si verifichi
alcunché. Ma è un sistema perfetto? Chi li allerta? È qui che c'è
l'inguaiata. Ciò che fa partire il tutto è un sistema che riceve
tali dati dagli Psycho-pass, definito Sybil System. Un nome, una
garanzia di efficienza e sicurezza. Come operi questo mega-computer è
un mistero, posso ipotizzare che non sia ancora collaudatissimo, per
usare un eufemismo.
Parentesi. Ma non
si diceva che tenere un cellulare troppo vicino all'orecchio faceva
male alla salute? Non è che impiantare nel cranio uno strumento che
emette segnali può fare pure peggio? Si vede che nel futuro non è
così!
Avete un aggeggio
in testa che vi pulsa e dice che siete cattivi? Ci sono altre
controindicazioni? Ma certo! Per esempio, le armi di cui dispone
questo corpo di polizia. Le futuristiche e computergraficate pistole
Dominator, che “parlano” come il “legislatore” del Giudice
Dredd, possono fare del male solo ai soggetti “pericolosi”, senza
recare danno a chi stia nelle circostanze, fornendo scariche di
variabile potenza a seconda dello Psycho Hazzard misurato dal Sybil.
Le dominator vengono “caricate” con i dati del super-coso e
programmate per essere usate solo dai super-agenti in questione, con
un simpatico sistema di protezione in virtù del quale se un tizio
non autorizzato le impugna queste inviano una maxi scarica che termina
l'allocco facendogli esplodere dall'interno gli organi. Brrr. Non
poteva bastare che non funzionassero e basta? Se il led legge male un
numero (cosa che capita con tutte le tessere della metro di Milano)
si subisce un equivalente di un pugno di Hokuto? I jappi sono sempre
esagerati.
Ma armi e
aggeggini impiantati e super-computer-giudici a parte... questa unità
è qualcosa che effettivamente funziona o è una supercazzola? Quanta
gente finisce lobotomizzata o morta sparata per un errore di
misurazione o esplosa per aver impugnato l'arma che dovrebbe usare?
L'anime “Psycho-Pass” racconta le gesta di questa particolare unità
pre-crimine, del tutto similare al cast di un qualsiasi csi-anime
poliziesco: il figo cupo e tormentato, la nuova arrivata, il vecchio
esperto e rodato con braccio bionico (e considerando le
“splendide” pistole in dotazione posso pure intuire il perché),
un gasatello, due gnocche di cui una “novellina”, il figo con
occhiali (ma c'è SEMPRE in ogni manga-anime? Il fatto che uno sia
sguercio per i giappi è poi SEMPRE sinonimo di un ineccepibile alto
coefficiente intellettivo?). Un manipolo di “ben motivati” agenti
che hanno a che fare con uno dei più sentiti dilemmi della
fantascienza moderna: il futuro permetterà la fine della
criminalità? Fin dalla prima puntata l'idea che tutto possa andare a
puttane da subito pare più che fondata. Non credo che si faranno
delle grosse risate.
Chi si ricorda
Minority Report, ossia uno dei miei film preferiti nonostante la
presenza di Tom Cruise? Di sicuro deve essere noto agli autori di
questo bell'anime del 2012, ancora in corso di serializzazione e che
Dynit ha avuto la prontezza di portare fresco fresco a noi. E non
sono autori qualunque. Allo script fugura un certo Gen Urobuchi,
responsabile tra l'altro di quel piccolo gioiello che prende il nome
di Puella Magi Madoka Magica e pertanto artefice una delle migliore
sceneggiatura animata degli ultimi anni (almeno per me, che amo le
cose contorto-cervellotiche). L'animazione è opera della
Production I.G., una delle case di produzione giapponese più
stimate e prolifiche, quella di Ghost in the Shell e del recente e
bellissimo Una Lettera per Momo, per dirne un paio. Le premesse per
assistere a qualcosa di bello ci sono, ma bisogna in concreto vedere
qualche puntata, soprattutto per via della Production I.G. Sì,
sono dei grandi dell'animazione giapponese, ma se ripenso a Ghost in
the Shell S.A.C. e Second Gig, opere che richiamano tantissimo questo
Psycho Pass per atmosfera plumbea e impostazione narrativa (tra il
serio e l'accademico), mi rivedo, nonostante inseguimenti infiniti,
tattiche militari, animazione superba, a russare sul divano (certo,
mentre russavo avevo anche un orgasmo intellettuale all'idea dei
cyborg di gits che per esprimersi al meglio citano i filosofi, ma
tant'è...). Spero vivamente di sbagliarmi e sarei felice di essere
sbugiardato... anche perché quando mi addormento sul divano finisco
sempre scoperto e mi sveglio poi con tosse e torcicollo. Di sicuro
Urobuchi è però stimolo a dare fiducia all'impianto narrativo.
Rimane da sapere
circa le modalità con le quali Dynit intende serializzarlo, nello
specifico se è previsto un passaggio televisivo, magari su rai 4,
prima della distribuzione home video, per la quale il blu ray è
sempre più standard di riferimento (per chi ce l'ha). Non appena si
saprà qualcosa di più vi faremo sapere.
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