domenica 24 febbraio 2013

Fire of Coscience




Manfred, Leon Lai, è un bravo poliziotto ma è uomo finito, gira per le strade in cerca di vendetta e vive in auto come un barbone. Kee, l'attore Richie Ren, sta facendo carriera nella polizia, ma sta varcando con troppa scioltezza il confine tra bene e male, perdendo di vista lo scopo della sua vita. Due personaggi diversi, accomunati dal fatto di brancolare nel buio della loro anima alla ricerca di una via di uscita. Il drago di fuoco (così il titolo originale del film) è una festa tradizionale di Hong Kong, una parata che illumina la notte con fuochi d'artificio mentre tra le strade viene portato un enorme drago rosso la cui funzione è sconfiggere le tenebre che si annidano negli uomini. Tanto Manfred che Kee sono occupati in indagini parallele che si incroceranno, si ostacoleranno a vicenda. Entrambi avranno a che fare con il drago, ma solo uno di loro riuscirà a rinascere, l'altro finirà bruciato dalle sue fiamme. È su questo simbolismo-dualismo che viene costruito Fire of Coscience, uno dei migliori polizieschi di Dante Lam, una delle stelle più luminose dell'action asiatico. È dai tempi d'oro di John Woo che non vedevo sparatorie tanto concitate e inseguimenti a rotta di collo: il canone è sì Better Tomorrow, ma c'è tantissimo di Face Off.
Gli attori sono eccezionali e il comparto tecnico non ha nulla da invidiare a una grossa produzione action americana. Scenografie metalliche, colonna sonora sparata a mille, un sacco di esplosioni. Il ritmo è serrato, i colpi di scena si susseguono in una costruzione narrativa priva di pecche, inseguimenti e sparatorie sempre chiare e ottimamente coreografate.
I film di Lam sono spesso dei puzzle ultraveloci dove è facile perdersi, come tra le trafficate strade di Hong Kong. Un momento di distrazione e si è travolti da una azione incessante e da esplosioni cadenzate che fanno tremare il vostro impianto. Per fortuna è in home video e si può tornare indietro alla bisogna, constatando che tutto è logico e messo al suo posto, è solo il nostro occhio-cervello che non è abituato a una simile scansione narrativa (o almeno, questo è un problema che ho io). Rispetto a Beast Stalker (di cui presto parleremo) abbiamo una semplificazione nella scrittura, meno situazioni da analizzare, non ci perdiamo in mille dettagli e sotto-trame, ma la visione necessita in ogni modo di un discreto grado di attenzione per apprezzarne la cura realizzativa.
Fire of Coscience non è forse dotato della forza evocativa di Beast Stalker ma stiamo comunque parlando di un ottimo film che si confronta con un capolavoro. Consigliato a tutti, soprattutto nell'ottima versione Blu Ray curata da Ticker Film per la collana Far East. 
Talk0

Nessun commento:

Posta un commento