Mi sento un po' in
colpa per non avere ancora fornito il nome dell'autore delle
bellissime copertine di questa serie, Aldo Di Gennaro. Sono le
copertine più belle di sempre per una serie della Bonelli? Senza
ombra di dubbio sì, sono spettacolari e ultradettagliate, con un'impostazione pittorica spiccata. Affiancando le copertine delle
storie uscite finora devo dire che proprio la cover de "La rivolta dei
Sepoy" è quella che mi garba di più, anche per il fatto, senza
dubbio originale, di racchiudere in sé due diverse immagini. Grande
impatto.
Eccoci dunque al
consueto mensile angolino sulla più bella delle collane Bonelli.
Ai testi Giuseppe
De Nardo, classe 1958, esponente della scuola salentino-partenopea, a
detta del suo profilo nell'elenco collaboratori della Bonelli. Ha
scritto qualche numero di Dylan Dog. Me lo ricordo per “La via
degli enigmi”, una doppia storia ispirata al Professor Layton,
davvero carina. Brindisi ai disegni, è una colonna di Dylan Dog, uno
dei migliori disegnatori di sempre. In un affresco storico complesso,
siamo intorno alla prima guerra di indipendenza indiana con le truppe
coloniali che iniziano a ribellarsi agli inglesi, De Nardo sceglie di
guidarci nelle vicende tenedoci per mano, allestendo un classico
triangolo amoroso. L'idea originale è che non saremo vittime di
sbaciucchiamenti e canzoni al chiar di luna, il protagonista delle
vicende è il padre dell'innamorato, al servizio dell'ufficiale che
vuole privare il figlio della bella di turno. Il contesto come consueto
è descritto con una serie costante di note a pie di pagina,
interessanti anche nella misura in cui se ne può trascendere senza
rovinarsi il viaggio, fornendo in tal modo un approfondimento a chi
ne sia interessato. Non mancano guizzi di trama interessanti, come la
questione del caricamento dell'arma da fuoco, così come la
narrazione regala ottimi colpi di scena. Come nel caso de Il Boia di
Parigi, prima uscita della collana, si avverte il fatto che il numero
massimo di pagine sia insufficiente a un'idonea dimensione del
racconto, molte scene chiave appaiono compresse o saltate del tutto,
ho avuto almeno in un paio di occasioni la netta sensazione che siano
stati operati effettivi tagli alla narrazione che, invece di seguire
nelle pagine successive, viene sintetizzata di massima al cambio di scenario. La cosa non mi ha fatto saltare troppo di gioia,
soprattutto in un caso, quando mi sarei aspettato di assistere a
delle scene di massa, che di fatto non si sono mai palesate.
Nell'insieme il lavoro di De Nardo è comuque assolutamente valido e
traspare una particolare cura nella descrizione dei molti rapporti
interpersonali di cui è costellata l'opera. Ho apprezzato molto il
rapporto tra padre e figlio, così come il rapporto tra il padre e
il fratello della sua defunta moglie.
Brindisi è un
maestro delle nuvole parlanti e dimostra una piena padronanza delle
sue doti artistiche, riuscendo a sintetizzare uno scenario
particolarmente complesso con un'azione fluida e chiara. La resa
degli edifici così come la vegetazione è stupefacente, le figure
umane sono dettagliatissime e presentano una gamma di espressionui
molto convincenti, le scene di massa sono uno spettacolo da guardare
nei minimi dettagli.
Un'ottima terza
uscita quindi, che mantiene alto quanto di già buono si è visto,
dimostrando sul piano grafico l'ennesima eccellenza dell'arte
italiana del fumetto. Le pagine stanno sempre un po' troppo strette,
ma la scelta di una tale impostazione è comunque coraggiosa e
meritevole di essere sostenuta.
Talk0
Vuoi approfondire? Clicca i link:
Le Storie volume 1: Il boia di Parigi
Le storie volume 2: La redenzione del samurai
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