(Dopo la
visione e a mente fredda, magari un paio di orette dopo).
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Commenti sparsi.
Rosso. Tutto in questa seconda
pellicola è rosso. Se avete trovato il dvd/blu ray in edizione First
Press lo sfondo della sovracopertina in cartonato è rossa, come è
rosso il Mobile Suit raffigurato, il Sinanju, rossa la ammiraglia di
Neo Zion e rossa l'uniforme del suo colonnello Full Frontal, rosso è
il tè che viene offerto a Banagher, rossa la luce che viene
irradiata nella piccola chiesa di Palau da un filamento luminoso
dietro l'altare, dietro il crocefisso. Il rosso è comunemente inteso
quale il colore della passione, dell'ardore e del coraggio, della
rivoluzione. Ma non si limita a questo, rappresenta anche il
pericolo, il sangue, rappresenta anche la fede, come si desume dagli
abiti talari dei sacerdoti. Storicamente-politicamente richiama anche
la bandiera sovietica e fa riemergere le vicissitudini di quella
grande nazione: in riferimento al periodo realizzativo del primo
Gundam, Zion con i suoi vessilli rossi e il suo popolo povero, a
fronte di un importante esercito e certi aspetti della sua ideologia,
si può dire che rievochi aspetti della Russia al momento della
guerra fredda, ma a mio avviso è una semplificazione eccessiva, in
quanto in Zion si possono trovare anche echi relativi alla Germania
nazista come alla guerra di secessione americana... anche se in quel caso il colore delle giubbe è sbagliato...
In Gundam il rosso richiama all'istante
“la cometa rossa”, l'asso nel combattimento di Zion, Char
Aznable, in quanto è rosso il colore del suo veicolo, non troppo
dissimile nella prima serie dal veicolo più umile di fanteria, il
gera zulu. Un rosso-eroe non casuale nell'animazione giapponese.
Possiamo dire che esistano diversi tipi di eroe in animazione e
spesso il colore è identificativo del carattere dello stesso.
In Gundam abbiamo eroi-bianchi ed
eroi-rossi. Bianco è il colore predominante del Gundam, e ne
identifica l'eroe: “puro” . Come in Kyashan della Tatsunoko,
parimenti all'eroe bianco che entra saltuariamente a fare parte delle
varie squadre di Power Ranger: il bianco è “l'irrisolto”, puro
in quanto “non ancora schierato”, in ricerca di una sua identità
a fronte di un passato spesso travagliato. Eroi di questo tipo si
portano appresso pesanti fardelli, spesso sono avvertiti come dei
“diversi” e respinti dagli altri, non ci si fida di loro anche a
monte dei grossi successi che ottengono: non poterli classificare tra
i buoni o tra i cattivi è il loro principale fascino. Questo in
Gundam si riversa sui piloti protagonisti, alla guida di vessilli
meccanici bianchi: persone avvertite come stranieri, diversi,
orfani, new type. Come il power ranger rosso, come Vash the Stampede,
come il colore del Getter One pilotato da Ryoma Nagare, Koji Kabuto,
come la sopra citata Cometa Rossa, come Megaloman: il rosso
identifica l'eroe ardimentoso, spesso travolto o trasfigurato dalla
passione. In genere un eroe a capo di un gruppo, rispettoso dei suoi
alleati e delle persone che protegge. La passione lo
“accende” di rosso ed è facile identificarlo come simbolo di
giustizia. Nell'universo di Gundam si direbbe simbolo di
“una” giustizia, ma questo è un altro discorso.
Inganno visivo. Si può dire che
il doppio rappresenti il tema centrale di questo episodio: la realtà
è duplice, il punto di vista è tutto. Veniamo così a conoscere che
molti dei personaggi in gioco indossano delle maschere, chi
metaforicamente chi realmente, maschere spesso tragiche. Con i
personaggi anche l'ambiente si maschera o imbelletta, quasi a
corollario. Allora il relitto della colonia che viene utilizzato come
campo di battaglia-trappola. Allora la prigione della Nehal Argama il
cui muro metallico proietta olograficamente un ambiente verde con un
castello in lontananza, immagine che riporta alla mia mente TotalRecall. L'asteroide minerario Palau, un ammasso di roccia che
nasconde due location: una sfarzosa e fittizia a immagine della Zion
che fu, dedicata con rispetto e ossequio a Full Frontal, una reale e
povera, dove tra slums vive la gente dell'asteroide. Gli stessi
asteroidi possono essere dei massicci di roccia così come dei
camuffamenti per veicoli da sbarco.
Full Frontal-Char Aznable. Capo
di un movimento terroristico o colonnello di una fazione militare non
riconosciuta? Chi c'è dietro la maschera? E se dietro la maschera ci
fosse una maschera ulteriore, se il personaggio fosse un fantoccio
realizzato in laboratorio, un clone di quello che rappresenta il vero
Char Aznable? Le idee sono immortali o, meglio, le idee sono a prova
di proiettile direbbe Alan Moore. Full Frontal è un recipiente che
incarna queste idee, dice lo stesso in un dialogo da brivido con
Banagher. Ci sarebbe da scrivere pagine e pagine su Char Aznable,
l'eroe segreto dell'Universal Century di Gundam, ma meno ne parlo
maggiore sarà la vostra gioia nello scoprirlo, magari visionando il
primo Gundam, poi lo Z, quindi il film “Il contrattacco di Char”.
Limitatamente a questo episodio di Gundam Uniocorn si può dire che
tutto, nel bene e nel male, parli di Char. Per intuirne la grandezza
smisurata ascoltate le parole di Marida Cruz verso la fine
dell'episodio che più o meno suonano così: con l'inizio dell'era
spaziale qualcuno affermò che fosse finita l'era di Dio, poi gli
spazianoidi trovarono un nuovo dio in Zion. Full Frontal è
l'incarnazione di Zion: misericordioso con i deboli e alleati in
tempo di pace, pilota infallibile e freddo in battaglia. Impossibile
non parteggiare per lui. Anche quando non è in scena in questo
episodio, Char è presente, basta una battuta, pronunciata mentre si
visionano dei Mobile Suit presenti su una corazzata: “Guarda uno
HyaKu Shiki”!(mezzo che Char guidava in Gundam Z, quando si faceva
chiamare Quattro Bajeena e stava dalla parte della federazione... ma
questa è un'altra storia)
Crescita di Banagher. Per meglio
immergerci in questo quadro di confusione, dove il bianco è il nero,
o meglio il rosso, il protagonista principale rimane fuori dai giochi
per la maggior parte degli eventi e quando verso la fine ricompare è
costretto a subire la realtà esterna, ad ascoltare e mettersi nei
panni perfino dei suoi nemici! Nel primo film abbiamo assistito a un
parto-bio-meccanico, la “nascità dello Unicorn”. Banagher con il
sangue si innestava al sistema di guida e urlando letteralmente
schizzava dal ventre meccanico della colonia, i sotterranei della
Vist, scagliandosi sul povero Quattro Ali di Neo Zion. Ora che è
fuori nello spazio, da quale parte del conflitto si schiererà? Anche
qui il chara-design fa letteralmente dei miracoli nel delineare la
fragilità di Banagher, il suo essere ancora poco più che un bambino
nei confronti di persone adulte che, qui più che mai appaiono
enormi. Dopo Cardias Vist, sembra che il giovane new type abbia di
nuovo a che fare con figure adulte: alla ricerca di nuove figure di
riferimento tanto quanto in previsione a ciò che lui stesso potrebbe
diventare in futuro. Emergono almeno tre incontri di questo tipo:
quello con Daguza, quello con Full Frontal e quello con Marida Cruz.
Se il primo e il terzo avranno modo di iniziare un dialogo che si
svilupperà in futuro, il secondo è il cuore pulsante della seconda
parte della pellicola, il vero pezzo forte. Da questo Banagher esce
quanto mai confuso, disturbato e minato nelle sue stesse certezze,
tanto da esplodere nella scena seguente in una profonda crisi in cui
il bianco e il nero, o il rosso, si confondono. Un Banagher
tormentato, non si può dire ancora cresciuto, ma sicuramente
dubbioso ed estremamente interessante.
Claustrofobia: se il primo
episodio aveva squarci di cielo, qui ci si sente spesso ingabbiati,
con un paesaggio chiuso e inscatolato dove pare non esserci aria
respirabile. Palau con i suoi cunicoli e il cielo nero pece è
opprimente e anche nella parte adibita a Full Frontal l'inquadratura
induguia per un istante sul cielo-artificiale, per ribadire un secondo dopo che si trova inscatolato e nascosto dentro un cumulo di
pietra. Affascinante la chiesa di Palau, sottolineata da cromatismi
caldi con luce che riverbera dai neon lungo le pareti: il fatto che
sia un ambiente chiuso non le impedisce di essere a suo modo
interessante
Combattimento tra asteroidi:
avevamo avuto un assaggio nel primo film, qui abbiamo un sacco
d'azione invece, condita da magistrali scenografie di combattimento
ed effetti speciali vari. La serie si comferma di assoluta
pregevolezza per chi ama le scene d'azione. Se avete un bello stereo
accendetelo: qui si fanno i numeri.
SPOILER, SPOILER,
SPOILER, SPOILER, ANCORASPOILER E SEMPRE SPOILER NON LEGGERE O SPOILER,
GUARDA CHE E' SPOILER, ESTREMAMENTE SPOILER.
Talko
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