Regia di Neri
Parenti. Film in due episodi. Il primo con De Sica, Arisa, Luisa
Ranieri. Il secondo con Lillo e Greg e Anna Foglietta. Ogni anno c'è
l'obolo da pagare. Sleale, falso, vergognoso. Chiariamo da subito,
non credo che esista essere umano che davvero voglia andare a vedere
un cinepanettone. Esistono semmai dei poveri cristi a cui, in
concomitanza con le feste di fine anno, viene concessa dal cielo la
possibilità di passare una o due serate libere, magari con la
famiglia. E allora prendono l'auto, si recano in un multisala,
pregustano di vedere una pellicola che vada bene per tutti.
Ma i viscidi
produttori italiani non gli permetteranno questa scelta. Vuoi vedere
l'Hobbit? No, qui non si proietta. Le 5 leggende? No, c'era fino a
ieri, oggi lo si è tolto. Il nuovo film sui Miserabili, la versione
musical che tutto (ma TUTTO) il mondo può vedere già adesso? No, da
noi esce a gennaio. L'ultimo Disney in 3d, quello fatto con la
collaborazione degli autori dei Simpson e Futurama? No, quello è
uscito solo in 6 esemplari in tutto il paese, in copie la cui
risoluzione è da ipad, un amico riferisce lo proiettino solo in una
sala alle 3 del pomeriggio, in sala 17 per l'esattezza, capienza 15
posti a sedere, schermo da 12 pollici a tre metri d'altezza, ricavata
dall'abbattimento del muro di congiunzione con i cessi a muro
(l'acqua ancora scorre...), e comunque non c'è posto, tutto prenotato
fino al 20 di gennaio. Ok, allora, calma. Un un multisala: Ci
saranno in virtù di “multe”sale ancora un sacco di film in
programmazione, non saranno tutte dedicate alla propiezione di uno
stesso film!!!.
Affrontiamo il
baratro, ci rechiamo in cassa. Il led con il riepilogo dei film
nelle sale è sinistramente rotto, bisogna chiedere alla cassa per
informazioni.“Cosa c'è in sala 1, quella da nove milioni di posti
a sedere, area un tempo adibita ad aeroporto?” e la cassa “Ma il
cinepanettone!”. Quindi tu ci speri, il mostro è stato confinato
nel suo ambiente preferito, sia lui maledetto volevo vederci un film
con gli effetti speciali in sala uno, per una commedia è spreco
puro. Rilanci “E in sala 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 per un perimetro da
San Siro?” e lei “Ma il cinepanettone, potete scegliere di vederlo
quando volete, uno spettacolo ogni 15 minuti!” Depressi, un po' ve
lo sareste aspettati, rilanciate “Sala 9, 10, 11,12?” e lei “Ah
beh, la commedia sofisticata “Il peggior natale della mia vita”,
dicono che sia da sogno (falso!!!)”. “Sala 13?” e lei “ ll
film con Clint Eastwood, una vera libidine per portare dei bambini al
cinema, come nel vostro caso”. “14?” "Allora... abbiamo “The
Grey, vedi sopra”. Ma ci sono seimila sale ce la si deve fare per
forza. Rilancio coraggioso "15?" e la cassa “un classico
Twilight saga parte quattro comma 2”. “No, cheppalle ancora? Sala
16?” ed ecco la luce “Moonrise Kingdom” che presto si spegne
“...spettacolo sospeso. Non possiamo fare andare la macchina,
devono venire almeno 4 persone (in effetti Anderson è un po' di
nicchia...)” per poi riaccendersi con un secco “Veniamo
noi!” fiducioso. Il sinistro custode dei biglietti esita: “
Sicuri?”. Ma io sono più forte “ Davvero!”. Allora si arrende:
“Stampo allora?” e voi siete incontenibili “Sì. Dai!” . “Ok!
Ecco stampati 4 posti per... il cinepanettone! Queste macchine
infernali... Provo a ristamparlo? Vedo che mi guardate male, quindi
riprovo! (armeggia quindi con il cellulare) Ettore? C'è Ettore? Mi dà
cartuccia finita, devi andare in magazzino a prendere il rotolo
nuovo. Vai! Corri! Come, sei a sciare? Mi lasci il numero del tuo
sostituto? Sì, hai ragione, che scortese... buon Natale anche a te!
(armeggia di nuovo con il cell) Nando? Mi servono i rulli per gli
scontrini non è che tu...? Come sono finiti? 58 rotoli? Tutti già
prestampati per ingressi in sala 1 a vedere il cinepanettone? Ma è
una cosa che non sta in cielo! Come? Dove dovrei mettermi i rulli?
Questo atteggiamento non è professionale da parte tua, e ti ricordo
che sei ancora a contratto a tempo determinato....”
Ecco come
funziona. Ora siete in sala.
Tuttavia è meno
peggio del previsto.
De Sica si
traveste da prete per scappare da Equitalia, diventando il nuovo pastore, grazie a una combinazione di
eventi, di un paesino nei pressi di San Martino di Castrozza, dove
ovviamente vivono Luisa Ranieri e Arisa, non propriamente autoctone.
Ma la cosa funziona e le trovate sono tutto sommato divertenti. Si
ride anche, cosa da non sottovalutare. Dispiace sentitamente che le
vicende si consumino nell'arco di un'ora, con un'impennata di eventi
che avrebbero potuto godere di una migliore gestazione in ragione
della durata canonica di una pellicola. Un finale rovinoso quindi che
però non intacca la buona sensazione dell'opera, non priva di spunti
validi. Ecco, mi arrischio, sarebbe stato interessante vederlo in
ottica di serie tv di cui questo capitolo, epurato della sbrigativa
seconda parte, poteva essere un grazioso episodio pilota.
Poi parte il
secondo episodio, Lillo e Greg con la Foglietta. Lillo e Greg. Lillo
e Greg sono quelli di Takashi Castle. Takashi Castle sotto la
Gialappa's si chiamava Mai dire Banzai. Ci siamo capiti. Come, non ci
siamo capiti? Beh, diciamo che Lillo e Greg non sono la Gialappa's
band. La storia vede quello dei due che crede di assomigliare a Dan
Aykroyd rivestire i panni di un ambasciatore del vaticano, mentre
l'altro (quello che fa ridere) si improvvisa suo autista. Come dite?
Non si capisce se faccia ridere il contesto o un attore più di un
altro? E dire che mi esprimo in modo così cristallino...Questo
secondo episodio è poco propenso a una visione continuativa. Cioè?
Esattametne quello che ho scritto. Scherzi a parte, l'episodio con
Lillo e Greg non presenta né particolari guizzi narrativi né
memorabili battute comiche. È carino e nulla più, per di più
afflitto da un finale totalmente privo di mordente e ironia. 'Na
palla, insomma. Ammetto comunque di essermi perso una buona decina di
minuti causa essermi ritrovato catatonicamente nelle braccia di Morfeo, per ragioni inerenti anche al freddo, alla giornata pesante,
al metabolismo, all'avvicinarsi del 21 di dicembre.
Pertanto un
cinepanettone carino, non memorabile ma passabile. Si può andare
sereni a vederlo, se tocca.
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