lunedì 1 novembre 2021

Masters of The Universe - Revelation: il nostro ipotetico punto di vista surreale sulla nuova serie Netflix


Come può essere nata questa nuova serie dedicata ai pupazzetti Mattel degli anni ottanta chiamarti Masters of The Universe?

Mi immagino un pomeriggio piovoso di alcuni mesi fa, in una casetta immersa nella provincia canadese, con il guru dei nerd Kevin Smith che fa accedere alla sua cameretta dei tesori vintage la figlia ormai maggiorenne Harley Queen Smith. Immagino che Kevin abbia tutto di tutto dei Masters, dal Castello di Greyskull che fungeva anche da “valigetta per riporre i personaggi” ai veicoli, gli animali magici, le creature scomponibili, le figures che implementavano l’uso dei mortaretti e quelle “pelose”, tutto di tutto.

Mi immagino che Harley si avvicini a questo muro dei tesori e parta un dialogo di questo tipo.

(Harley): “Papà, cosa sono tutti questi pupazzi di culturisti dall’aria incazzata e che sembrano sul punto di cagare?”

(Kevin): “Ma no, cosa dici!!?? È una posa plastica tipica dell’era Reaganiana, una fascinazione delle illustrazioni fantasy di Frazetta nel momento di più fulgido splendore dello sword’n’sorcery!! Sai, quando avevo la mia scatola rossa di Dungeons & Dragons…

(Harley): “Sì, sì, ok… ma perché ci sono solo così pochi pupazzetti “di colore”? Perché solo uno sembra dai tratti medio-orientali? Ma soprattutto perché hai solo tre pupazzetti femminili, cioè la modella in intimo bianco, la modella in intimo sadomaso e la modella di intimo con in testa un falco non realizzato con pelle sintetica? Eri un bambino sessista/razzista/omofobo /amante della caccia/ non inclusivo/ trumpiano  come tutti quelli della tua generazione? 

(Kevin): No, no! Questi sono tutti i pupazzetti della gloriosa serie Mattel Masters of The Universe, diventata nel 1984 anche un cartone animato per Filmation la cui gloria persiste ora. E anche se ci sono poche figure femminili queste erano centrali nella vicenda, autentiche protagoniste! E poi c’era anche la regina, ma lei è purtroppo uscita in edizione limitata e su e-bay non l’ho ancora trovata a un prezzo abbordabile quindi sì, lo ammetto, la mia non è una collezione completa…

(Harley): Sì, sì vabbeh… solo tre personaggi femminili, uno arabo, due di colore e immagino nessun membro della comunità LGBT. Papà sei un dinosauro come i produttori dei tuoi giocattoli…

(Kevin): Ma no, anzi! I Masters erano super inclusivi! Il protagonista He-Man è in realtà un eroe che interviene solo a supporto dei suoi amici, senza sminuirne il valore, come una sorta di Deus ex machina. La ragazza in intimo bianco… Teela… è forte! È il capitano delle guardie del castello dei buoni e anche se non lo ricorda ha un misterioso passato che la lega al personaggio con in testa il falco, Sorceress, la creatura più potente di Eternia. 

(Harley): Sorceress è la madre e sembra della stessa età della figlia, nonché obbligata a vestirsi in un modo che ha solo un nome: “sessismo”. E perché Teela non ricorda questo legame con Sorceress? 

(Kevin): perché nella seconda puntata del cartone animato le cancellano la memoria per il suo bene, perché il regno è già protetto da questo eroe biondo, grande e gentile, di nome “He-Man”, di cui ti ho detto prima, l’unico in grado di combattere contro il terribile Skeletor e suoi terribili alleati grazie alla spada di Greyskull. La spada che Sorceress ha donato a He-Man, anche per proteggere Teela…

(Harley): sempre peggio!!! Quindi hanno cancellato la memoria a Teela, il capo delle guardie, per far risaltare questo tizio biondo e la sua spada fallica? Questo ha solo un nome: “maschilismo”. E ci vedo pure una punta di “paternalismo” in questa volontà di tenere le donne all’oscuro della verità, magari relegandole a poco più che casalinghe pure nelle storie fantasy…

(Kevin): Ti assicuro che non è così! Teela è stimata da tutti, è una grande combattente ed è la migliore amica di Adam, il principe che si trasforma in He-Man, anche se…

(Harley): Anche se? Anche se cosa??!! 

(Kevin): anche se Teela è l’unica che non conosce il segreto sull’identità segreta di Adam. È per il suo bene, per non farla preoccupare troppo!!!

(Harley): La fanno combattere in prima linea come guardia reale e non si degnano per il suo bene di dirle chi è l’eroe, che le ha inevitabilmente tolto il ruolo di protagonista “perché è una donna”?

(Kevin): Ma no! Ti ho detto che è forte Teela! Ed è anche fortissima Sorceress! Vedi, quando si trova a vegliare nel castello di Greyskull è la maga più potente del mondo e quando è all’esterno si tramuta in falco, come in quel romantico film che abbiamo visto ieri seria, Ladyhawk. Ti era piaciuto, non è vero?

(Harley): Era un film sessista e qui la storia del falco mi sembra quasi più patetica: un trucco miserabile per dire che le donne sono “libere di essere potenti” sono se si trovano rinchiuse da qualche parte, che sia un castello o una cucina… e che mi dici della tizia vestita da sexy dominatrice ? Anche lei è un’intellettuale immagino…

(Kevin): si chiama Evil-Lynn è la strega che serve Skeletor fedelmente facendo ogni tanto qualche battutina piccata…

(Harley): la classica donna infelice del matrimonio a un passo dall’alcolismo…

(Kevin): Senti, lo so, ma questo cartone animato negli anni ‘80 non faceva venire in mente a chi lo vedeva le riflessioni che fai tu oggi… era un prodotto colorato e divertente dedicato a dei bambini per venderli dei giocattoli!  Nessuno si è mai chiesto se Elmo, i Muppets o i Teletubbies tutelassero le pari opportunità o i diritti LGBT, perché nascevano in un’epoca che quei problemi “non li vedeva”.

(Harley): So che Netflix ti ha commissionato una nuova serie animata su questi Masters, disegnata dai tizi di Castlevania. Cosa farai a riguardo?

(Kevin): Farò Castlevania con i Masters, ossia un cartone animato per adulti! Come il Batman di Bob Kane si è evoluto nel Batman di Miller, poi in quello di Garrison ecc., così il Batman in tv con West è diventato nei film il Batman di Burton e poi di Nolan e poi di Snyder. Porterò i Masters in territori più moderni, magari più dark. Se il fantasy moderno è pieno di sesso, politica, splatter e fallimenti come Games of Thrones, renderò i Masters qualcosa di simile e tutti mi ameranno!

(Harley): Lo vedi che sei un dinosauro? Oggi Game of Thrones è preistoria e tu da buon dinosauro parli della preistoria! Oggi le serie tv e cinematografiche di successo “ispirate ai telefilm del passato” sono sull’inclusione, il potere alle donne, i diritti delle persone LGBT, l’ecologia e i diritti degli animali. Ma non vedi Star Trek? Non eri un fan di Star Trek? Non hai visto Capitan Marvel

(Kevin): Ma è riduttivo! Star Trek ha sempre parlato di inclusione sociale fin dai temi di Roddenberry e i trekker non sono certo dei razzisti!!! Allo stesso modo Captain Marvel nasceva nei fumetti come una donna terrestre che si innamorava di un alieno, cosa che mi sembrava già “inclusiva” prima del personaggio di Brie Larson. I Masters degli anni ‘80 avevano storielle per bambini che parlavano di “amicizia”, “fiducia”, “l’amore dei genitori”, “non fidarsi degli sconosciuti” e nessuno degli episodi in qualche modo faceva discriminazione di genere. Anzi, quando i Masters a un certo punto salirono di successo la Mattel commissionò una serie spin-off con protagonista proprio una donna She-Ra, e ci sono stati molti crossover con la serie classica, al punto che se avevi una sorellina negli anni ‘80 non era strano guardare entrambi i cartoni animati e poi giocare insieme con gli stessi giocattoli. Più inclusivo di così cosa c’è oggi!!??

(Harley) Tu mi parli di trame, di messaggi per i bambini, del giocare insieme maschi e femmine. Queste cose oggi non fregano a nessuno se il prodotto non veicola un messaggio diretto, chiaro e soprattutto “moderno”. Oggi si deve parlare di: donne, parità di genere, non discriminazione sessuale, ecologia, animalisti. Cosa come il viaggio dell’eroe, la famiglia e il sacrificio sono valori già metabolizzati e stantii, ora l’uomo moderno adulto, per te che vuoi fare ”cartoni animati adulti” deve assorbire questi nuovi valori sociali. E può assorbirli sono attraverso la pop-culture, come una medicina amara che viene coperta da una tazza di latte e cereali.

A nessuno frega di cosa parlavano i Masters, si ricorderanno giusto quel motivetto ossessivo che ripeteva “He-Man” che prima mi hai fatto ascoltare su YouTube e di quando erano bambini e facevano “pem pem” tenendo in mano i pupazzetti. Lascia stare le tette e la politica di Games of Thrones, lascia stare il dark Side alla Batman… Non vuoi entrare nella short-list di chi gira oggi Star Trek, Men in Black, Ghostbusters e forse in futuro… Star Wars

(Kevin): No, non posso!!! Io ti ho chiamata Harley Queen e non rinnegherò mai Batman! Anzi, prenderò un personaggio come Menetarus, un rissoso ottuso alla Mister T, e ne farò il nuovo Batman dei Masters! Per tutto il resto che mi hai detto… beh, non mi dispiacerebbe un giorno girare Star Trek

(Harley): Dai, non fare quella faccia! Ormai tutti fanno serie con questi concetti di base e chi li critica si prende di risposta del “bambino immaturo”. E un po’, in fondo, si sente anche dentro così: piccolo e immaturo. Perché sta proteggendo qualcosa che vedeva quando aveva solo otto anni, con la testa di un bambino di otto anni, brandendo giocattoli e astronavine. Per citare una delle tue serie tv preferite: “la resistenza è inutile”. E poi non eri tu, papà, quello che ha definito il Signore degli Anelli come la più grande saga sullo sport del Trekking di montagna? Non sei tu il primo che si è fatto una carriera prendendo in giro le cose “da nerd” che più ama? Datti pace…



Per me è andata più o meno così. Almeno a giudicare sulla prima parte della storia per ora rilasciata da Netflix. In attesa della seconda parte, dove la trama iniziata dovrebbe concludersi, sospendo un po’ il giudizio. 

I disegni e le musiche mi sono piaciuti. Ho avvertito una grande cura nella rappresentazione di alcuni dei luoghi e personaggi più iconici. La trama non l’ho ancora metabolizzata, ma ve ne parlo velocemente in 

SPOILER

Appare un po’ surreale che Teela si incazzi “perché non conosceva l’identità di He-Man” quando He-Man/Adam nel primo episodio si sacrifica per salvare il mondo davanti a lei. E si incazza a tal punto da mandare al diavolo tutto il mondo. Questa reazione un po’ estrema trova forse in parte giustificazione quando nel quinto episodio Teela viene messa davanti alla sua più grande paura, che assume proprio la forma di He-Man. In un certo senso potremmo leggere, a ritroso, la sua reazione del primo episodio, come la paura inconscia a diventare lei il nuovo campione-difensore di Eternia. Superata quella paura, Teela acquisisce una nuova visione di Adam ed è pronta ad una nuova sfida. Certo la narrazione della serie spesso risulta criptica e si ha la sensazione che Teela sia capricciosa e incoerente. Ma seguendo l’ottica del “confronto con He-Man” si può un po’ riprendere per me quella che è la giusta misura del personaggio  

FINE SPOILER



Inutile negarvi che mi immaginavo un Masters of The Universe stile il Dark Knight di Miller o il Trono di spade, con una bella iniezione di azione a rotta di collo, scenari gotici e sì, un po’ di tette: insomma, tutto quanto già visto nel “pacchetto Castlevania” servito dagli stessi realizzatori per Netflix pertanto. Mi sono trovato invece davanti una trama che come Ghostbusters “all women” non ha tanto il problema di avere al centro dei personaggi femminili quanto una poca predisposizione a farlo bene. Aspetto con interesse comunque la seconda parte. E già penso a una bella action figures legata alla serie che potrebbe piacermi.

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