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C'erano novità nell'aria: La nuova edizione dell'annuale show della Blizzard
Entertainment era molto attesa dopo che nelle scorse settimane si rincorrevano
voci di corridoio che facevano presagire qualcosa di grosso a bollire in
pentola. Voci di corridoio per altro non tutte sorridenti e felici, spesso
allarmate dalla possibile delocalizzazione degli studi, progetti delegati a
terze parti, licenziamenti illustri per protesta dopo la cancellazione di
alcuni progetti. Questo oltre all'eco di un vero e proprio "incidente
diplomatico", che ha riguardato proprio una finale di un campionato di
Overwatch, che negli ultimi mesi ha mandato per aria il fandom e i vertici
aziendali (ma anche dimostrato che i videogame, come sport del futuro, sono
oggi un importantissimo canale di espressione dove i campioni hanno anche un
peso "politico"... sembra quasi il futuro pronosticato al cinema da
Rollerball).
Oltre a
tutti questi scossoni social, il (mio amatissimo) gioco Overwatch negli ultimi
tempi aveva dimostrato con i fatti che qualcosa stesse bollendo in pentola.
Meno aggiornamenti del solito, eventi online rimandati, mappe che ogni anno
comparivano nuove in un certo periodo assenti. Poi all'improvviso una decina di
giorni fa un mega-aggiornamento di 8 giga su PC e intorno ai 20 su Ps4 (quando
il gioco con disco su ps4 occupa in memoria poco più di 30, per darvi l'idea),
senza che ci fossero poi dei particolari cambiamenti alla struttura di gioco
oltre alla solita mini-mappa di Halloween, tre skin e il (devastante) nuovo
meta (il "meta" per i non addetti ai lavori, è costituito dalle
"regole interne di gioco" nell'accezione delle caratteristiche dei
personaggi in termini numerici di punti attacco, difesa e abilità speciali, che
salvo "rivoluzioni" grafiche dei personaggi, che qui non ci sono
state, non occupano più di qualche megabyte). Qualcosa doveva bollire in
pentola per Overwatch.
- Come
gioco io a Overwatch (paragrafo che se vi interessano le news potete benissimo
saltare): amo Overwatch, che definirei in due parole uni sopratutto a squadre
ambientato a Disneyland. È colorato, è divertente, ogni personaggio è così
bello visivamente da meritare una action figure o due, non occupa uno
sproposito di memoria su disco (come un Battlefied o un For Honor per intenderci).
In genere non giocavo giochi di cooperativa online, il mio primo
"esperimento di lungo corso" è stata la modalità 2 contro due di Clash
Royale. Ho trovato stimolante collaborare con persone via computer senza
utilizzare strumenti di comunicazione che non fossero prestabiliti dal gioco.
Overwatch mi ha dato lo stesso feeling, lo gioco senza la chat vocale con solo
gli strumenti interni di dialogo e vedo davvero le persone collaborare per una
vittoria comune. Sono sempre stato lontano dai multiplayer online proprio per
la presenza di persone poco gentili che urlano e insultano continuamente al
microfono, quasi che il gioco dovesse essere a volte solo un pretesto per
insultare qualcuno. Con lo shooter Blizzard ho iniziato a godermi il gioco con
meno stress, anche se sono conscio del fatto che questa mia scelta di gioco mi
inibisce di passare al lato più "pro" dell'esperienza, che peraltro
non ho mai toccato. In Overwatch sono un "casual", lo dico fieramente
come un vecchietto che per la prima volta compra una canna da pesca. Gioco su Ps4 onestamente (che per me è "senza mouse customizzaro"),
mi diverto con player occasionali in squadre "improvvisate dal
destino". Trovo stimolanti i ruoli di chi difende con gli scudi o cura i
compagni di squadra, mi appassiono di meno i ruoli di attaccante. Da quando
con la "coda a ruoli" il gioco prevede squadre da 6 contro 6 con 2
tank, 2 di attaccanti e 2 guaritori mi trovo benissimo, considero l'esperienza
(e parlo dell'esperienza "casual", con squadre di sconosciuti) più
equilibrata. Il meta ha più volte cambiato i miei piani di gioco. Non ho mai
avvertito però il meta come qualcosa di negativo, anche perché con il tempo
sono riuscito ad apprezzare più personaggi e padroneggiare meccaniche diverse.
Non fosse stato per il meta mi sarei come sempre incaponito sul primo
personaggio giocato senza esplorare altro per poi abbandonare per noia. Oggi ho
su Overwatch più ore che in un qualsiasi Final Fantasy, per la mia costanza di
gioco negli sparatutto è qualcosa di unico. All'inizio della mia esperienza,
dopo che per tre mesi ho fatto fare la polvere al gioco lamentandomi
dell'assenza di un story mode e della frustrazione nei deathmatch (abbastanza
ovvia perché i personaggi di Overwatch non sono pensati per i deathmatch tradizionali
"uno contro tutti", ma per supportarli in squadre), trovavo
interessante usare l'attaccante Soldato 76, un Hero con molti asset simili al
soldato standard di Call of Duty ma soprattutto con delle ottime doti
secondarie da curatore. Il fatto che il Pad non mi permetta una precisione di
mira assoluta, mi ha fatto desistere da un uso (continuativo) di personaggi
come Genji, Reaper, McCree, Hanzo. Soldato 76 faceva grossi danni senza troppa
precisione e per me è stata la scelta migliore. Poi ho avuto una fase
tank con Reinhardt, il tizio con scudo gigante e martellone. Non era più un
problema con lui la mira! Questo colosso in armatura ha solo un attacco a
distanza e sostanzialmente deve solo difendere con uno scudo energetico
gli altri dietro di lui, roteando qualche volta un martellone più per
spaventare e distruggere a casaccio (almeno per la mia esperienza, ci sono
altri giocatori bravissimi). Reinhardt è stato per me una epifania, un modo di
giocare mai provato prima in uno sparatutto, più simile ad una versione sotto
acido di Dynasty Warriors, che per forza di cose richiedeva fiducia nei
compagni di squadra. Ogni tanto ci torno volentieri, ma sono andato su altri
lidi. Mi è piaciuta anche la mia "successiva fase" (troppo breve) con
l'attaccate Pharah. Pharah vola grazie al suo jetpack e ha un lanciarazzi con
danni così estesi che appagano il mio senso di inferiorità nella mira con il
pad. Mi ha fatto provare il senso di verticalità degli scenari di gioco con il
limite tattico del tempo di volo, la gioia di decollare, appollaiarsi sui
tetti, risalire nel caso per sbaglio stessi cadendo in un pozzo. Molti
personaggi di Overwatch hanno queste fichissime abilità che rendono possibile
scalare e appollaiarsi ovunque, tra cui Widowmaker, Lucio e Genji, solo
che necessitano a volte Skill sui salti che sul pad non riesco ad avere
benissimo (magari, lo ripeto per la centesima volta, perché sono scarso io) e
sono abbastanza fragili come punti ferita, al punto di necessitare di cure
costanti. Il problema era che nessuno nelle partire casuali voleva usare il
guaritore. Così mi sono stabilizzato, con grande soddisfazione, sulla
guaritrice Mercy, di fatto l'unica possibilità per me di giocare decentemente
"casual" prima che il gioco non sancisse la regola del 2+2+2. Mercy
era una ira di dio come healer. Aveva dei suoi attacchi
"tattici" importanti, una buona "stabilità nella mira", oltre
che doti mediche favolose come la "resurrezione" che permettevano di
farsi amici anche i compagni di squadra più kamikaze. Soprattutto era
meno complicata per il mio pad da ps4 di un Lucio, che doveva coordinarsi con i
salti. Anche quando in un meta successiva hanno reso Mercy meno performante non
l'ho abbandonata, ma mutato il meta per l'ennesima volta, arrivato il 2+2+2,
qualcun altro era "costretto" a fare il guaritore e potevo se
necessario sperimentare nuovi ruoli. Un tank come Sigma è stato amore allo
stato puro. Prima che lo limitassero con l'ultimo devastante meta era
praticamente un Reinhardt più duttile nella difesa a scudi che poteva colpire
anche a distanza (ma senza una particolare precisione richiesta), lento come
un bradipo ma letale come una corazzata spaziale. Era inevitabile che lo
rendessero meno forte, così da spingermi a metterlo da parte per nuovi lidi,
nello specifico la guaritrice Moira. Moira è per ora il personaggio più potente
che ho sperimentato, spettacolare in difesa quanto devastante in attacco. Per
partire in attacco Moira deve come lanciare un "pallone", una sfera
di cura/maledizione che sta per aria e nel caso volare verso gli alleati o
verso i nemici. Poi è tutta questione di mira e con lei è una cosa
diversa dal solito, come disegnare dei cerchietti con il mirino. Lo stesso modo
con cui, dopo mesi di tentativi poco soddisfacenti, ho capito come devo mirare
con il tank Winston, il secondo personaggio che sto sperimentando ora. Con
Soldato ero sulle 10 vittime, con Sigma sulle 20, con Moira ormai faccio almeno
una trentina di vittime a partita, oltre ad elargire tonnellate di cure (come
ho sempre fatto con tutti i personaggio del resto). Forse con il tempo sto
migliorando anche nella mobilità, motivo per cui con Winston non finisco ogni
tre minuti in un buco dopo un salto a cacchio di cane.
- Io
come giocatore di Diablo (pure questo è un paragrafo inutile, se non
interessati passare alle news): In ambito Diablo, è una vita che non ci gioco.
Punto. Avevo iniziato l'anno scorso progetti pazzeschi tipo giocarlo in singolo
con tutti i personaggi. Non sono arrivato al livello 2 nemmeno con tutti. Ci
voglio però tornare perché alla fine Diablo è uno dei miei giochi preferiti di
sempre. Forse il mio titolo preferito su PC di sempre. Ho giocato e finito il
primo con un godimento indescrivibile, ho giocato e finito il secondo, con uno
stress pazzesco dovuto al fatto che il mio pc di allora non lo reggeva bene e
scattava di brutto. Il terzo, vuoi per la difficoltà di giocarci con gli amici,
vuoi anche per una direzione artistica diversa (meno sul gotico creepy
realistico e più sul caricaturale alla World of Warcraft) e la mancanza
iniziale del negromante (subito preso in dlc appena è stato rilasciato), mi ha
coinvolto meno. Un bel problema è che ho un monitor piccolo piccolo e Diablo
sembra pensato per chi gioca con lo schermo di un multisala. O sto diventando
miope o tutti i testi e icone sono troppo piccoli, una vera tortura negli
occhi. Pad alla mano è una gioia distruttiva senza pari, qualsiasi classe di
personaggio può fare delle robe pazzesche che riempiono lo schermo di roba
colorata. Forse un ulteriore problema è proprio questo, perché sullo schermo a
un certo punto, con lo Shamano o il Negromante non si capisce più niente in un
unico delirio di omini, luci, esplosioni, roba da raccogliere. Tutto figo, bene
inteso, che gira senza nessuno degli sfigatissimi rallentamenti del pc che
usavo per Diablo 2. Solo che Diablo 3, che ho preso per ps3 e poi per ps4, con
un adattamento da mouse a pad per me anche molto ben riuscito, ora giace
disinstallato.
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L'annuncio di Overwatch 2: come avviene ormai da anni, è un cartone animato che
annuncia all'inaugurazione del Bizzcom 2019 l'avvento di Overwatch 2. Overwatch
parla di un futuro pieno di supereroi e supercriminali come in un cinecomics
Marvel. In seguito ad una guerra contro una sorta di esercito di robot gli eroi
si erano fatti notare ed erano diventati un simbolo di speranza. Dopo eventi
non ancora meglio approfonditi il gruppo si è sciolto, qualcuno è passato al
male e qualcun altro si è ritirato a vita privata. Il primo gioco partiva con
Winston, una scimmia super-intelligente che richiamava gli Overwatch dispersi
nel mondo per affrontare nuove minacce, tra cui quelli tra loro che sono
inspiegabilmente passati dalla parte del male. Overwatch 2 parla del ritorno
dei megarobot della guerra di cui sopra, che ora sembrano tornati pure loro a
fare casino.
Subito
dopo il cartone animato si è passati ad un filmato del gameplay vero e proprio.
Pertanto
se il primo gioco inscenava scontri tra due fazioni di eroi concentrandosi
sulla difesa di un territorio o sulla scorta di un convoglio lungo un percorso
(in gergo partites player vs players o PVP), Overwatch 2 oltre a implementare
la formula originale crea livelli in cui una un gruppo di eroi deve fare fronte
a un esercito di nemici controllato dal computer (in gergo modalità
"orda" o "zombie" o players vs "event" generico,
in acronimo PVE). Il primo Overwatch comprendeva degli eventi saltuari
stagionali di modalità PVE, ma erano di fatto piccole porzioni di livelli più
simili a un tiro a segno a tempo, qui si vuole fare le cose più in grande. In
aggiunta, e questo non so se vederlo come un bene o come un male, Overwatch 2
vorrebbe introdurre un sistema di evoluzione dei personaggi, non ho ancora
chiaro se si parla di implementazioni fisiche progressive (il che sarebbe per
me un male, perché sbilancerebbe le partite e allungherebbe le code per la
scelta solo del personaggio "potenziato") o di
"sbloccaggio" di nuove abilità (che per me sarebbe un bene, in
quando permetterebbe prima di una partita di scegliere un assetto diverso ma
non superiore). Vedremo.
Quello
che invece è chiaro è che il gioco originale non viene pensionato, ma verrà
unificato con questo seguito. Quindi tutti gli sbloccabili e statistiche
maturati con il primo gioco si trasferiranno sul secondo e ci sarà condivisione
delle stesse mappe. Overwatch 2 quindi fungerebbe come una espansione (probabilmente chi compra Overwatch 2 avrà "incluso nel prezzo" tutto
Overwatch 1) che aggiunge gli eventi PVE e forse qualche livello esclusivo, con
tutti i nuovi personaggi e livelli che rimarranno condivisi tra Overwatch 1 e
2. Si parla di una nuova modalità PVP a "conquista mete" stile
football americano. Si parla per il due anche di modalità storia, pensate per
approfondire la trama generale e forse dei singoli personaggi anche con
successive espansioni ad hoc. Mi va benissimo direi, il gioco si espande e non
si stravolge. Si ritocca un po' dal lato visivo, così chi gioca usando come
disco-base il 2 apprezzerà una grafica più evoluta, ma alla fine è tutto qui.
Se dovesse uscire per play5, potrei ancora giocare per molto tempo ancora sulla
play4, godendo delle implementazioni che anche il primo titolo comunque
riceverà. Del resto Blizzard ha sempre avuto un occhio di riguardo per
espandere i proprio prodotti con le relative community prima di passare al
prodotto successivo vero e proprio ed Overwatch è una Proprietà Intellettuale
che ancora va benissimo, con un livello visivo e di gameplay per nulla
invecchiato nel tempo anche grazie ad un efficace (e infine "furbo")
stile Cartoon Disneyano.
Unico
dubbio concreto per ora è il PVE. Se nel PVP mi trovo benissimo con una squadra
a sei di "casual sconosciuti", se (come pare) il PVE prevederà
squadre di 4, con una durata dei "livelli" più lunga e un maggior
affiatamento, "giocare casual" potrebbe essere più difficile. Potrò
appurarlo però sono nel concreto.
-Diablo
4 "esiste": e sembra proprio che abbia abbandonato lo stile cartoon
per ritornare al gothic fantasy dei capitoli 1 e 2. Più cupo, più cattivo,
visivamente fuori dal mondo e speriamo che almeno giri bene su ps5 (ma non
sono ancora state fornite piattaforme e specifiche tecniche). Anche qui è stato
presentato un filmato seguito da un breve gameplay. Per ora sono state svelate
tre classi di guerrieri, tra cui ritorna proprio dal capitolo 2 il Druido, uno
dei miei preferiti. Mi attira un sacco. Sta già partendo una menata sul fatto
che non esisterà di fatto una modalità offline, ma Diablo è solito esordire con
affermazioni fuori di testa che poi si traducono con idee fuori di testa come
case d'asta e amenità strane su cui poi Blizzard fa marcia indietro dopo giuste
insurrezioni popolari. Vedremo come andrà a finire.
-Finale:
Al Blizzcon sono state presentate anche altre cose, come la nuova espansione
per World of Warcraft, ma sono titoli su cui Blizzard non investe nel settore
console, quando io per giocare ho solo una console. Quindi nisba.
Di
sicuro Diablo 4 e Overwatch 2 potrebbero essere benissimo titoli che giocherò
nei prossimi anni (Overwatch salvo inaspettato disinnamoramento, l'altro
dipende dalla macchina che lo supporterà). Quello che si è visto per ora è
molto interessante. Speriamo bene.
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