mercoledì 18 aprile 2018

Una festa esagerata: la nostra recensione della nuova "farsetta" di Vincenzo Salemme




"La vuoi vedere?" Con questa frase, un sorriso invitante e un fisico da far invidia a una trentenne, Teresa (la sempre bellissima Tosca d'Aquino), moglie di un piccolo ma onesto imprenditore edile napoletano, sembra suggerire al consorte, Gennaro Parascandolo (Vincenzo Salemme), future e strepitose evoluzioni erotiche. In realtà quella che vorrebbe fargli vedere è una gigantesca fontana in marmo (arrivata nel loro appartamento non si sa come), la "bomboniera" che vorrebbe dare in dono al futuro suocero, l'assessore Cardellino (Francesco Paolantoni), per ringraziarlo della partecipazione al grandioso compleanno da 150 invitati che sta organizzando per la figlia Mirea (Mirea Flavia Stellato) sul terrazzo del condominio dove vivono. Questo evento da "un paio di pizzette in terrazzo con due amici" sta decisamente diventando qualcosa di ingestibile e il povero Parasole sta "uscendo pazzo". Già il fatto che la figlia frequenti quel fesso di Bebè Cardellino (Andrea di Maria) non gli piace, perché da imprenditore onesto non vuole far pensare a nessuno che diventi un arricchito e trovi lavori per via delle raccomandazioni del potente genitore. Ma la moglie Teresa ormai si sente parte della alta società bene e non vuole sentire ragioni: la festa dei diciotto anni di Mirea sarà l'ingresso dei Parascandolo nel circolo di quelli che contano. E per fare parte del club che cosa sarà mai regalare all'assessore una fontana in marmo? Cosa costerà mai chiamare a cantare tanti auguri il mitico James Senese (interpretato da James Senese stesso!! Il mito!!)? Cosa costerà ingaggiare dei cuochi professionisti? Un abito per la padrona di casa da festa degli Oscar? Bloccare un palazzo e un parcheggio? Troppo, ecco cosa costerà tutto questo compleanno. Troppo. E la fontana - bomboniera sembra il meno. Anche dovere interagire per coordinare i lavori con il "secondo portiere" dello stabile, Lello (Massimiliano Gallo), un bravo ragazzo non troppo sveglio, diventa per Parascandolo un problema che non fa che sommarsi ad altri problemi, ma ecco che arriva a bloccare tutto "il problema dei problemi". Don Giovanni Scamardella (Nando Paone), il coinquilino del piano di sotto nonché padre della isterica del palazzo, Lucia (Iaia Forte), di colpo muore. È lo stesso Parascandolo a scoprirlo per caso prima che arrivino ambulanza, pompe funebri e tutto il resto. L'assessore per una cosa scaramantica sua non presenzia a eventi che si tengono in posti dove ci sono dei morti e non deve assolutamente sapere nulla. Il prete locale (Giovanni Cacioppo), famoso per imbucarsi alle feste ore prima per spazzolare tutte le pizzette, è d'accordo per far figurare solo a festa avvenuta che nel palazzo c'è un morto. Lucia terrebbe la bocca chiusa, ma solo se Parascandolo, di cui da sempre è segretamente innamorata, si concedesse a lei. Andrà in porto questa "festa esagerata"?
Tratto, come molte delle sue regie, da un suo spettacolo teatrale, l'ultimo film scritto, diretto e interpretato da Vincenzo Salemme è una divertente farsetta degli equivoci, leggera leggera, ideale per passare un'oretta e poco più in totale spensieratezza. La trama è semplice e geometrica quanto basta, anche se presenta un risvolto finale che per me funzionerebbe meglio a teatro che al cinema, tutto passa leggero e tranquillo. Gli interpreti sono spiritosi e molto reattivi ai meccanismi comici, perché del resto sono in gran parte "ciurma" con cui è solito lavorare il regista napoletano. Tosca d'Aquino, di cui ricordo con affetto una parte ultra-sexy a inizio carriera, in Kinski Paganini con Klaus Kinski, non ha perso un grammo di una sensualità esplosiva per troppo, troppo tempo nascosta e mortificata in ruoli comici da "personaggio logorroico e rompialle" (come spesso sotto Pieraccioni), che davvero non le hanno reso giustizia. Salemme ha sempre visto invece questo potenziale, fin dallo strip tease in cui la fa esplodere nel romantico Volesse il cielo! e anche in questa ultima pellicola, che arriva 16 anni dopo, Tosca è ancora ultra sexy. Salemme la contiene, così anche se le forme di Tosca tendono sempre ad esplodere dagli abiti (dimostrando un fisico ancora invidiabile) le mille allusioni con cui si esprime il personaggio di Teresa alla fine cadono nel nulla (come l'invito all'assessore di "fare tutto quello che vuole nella sua camera da letto"), ma si ridà un po' di giustizia a quello che è uno dei più clamorosi casi di attrice sexy mancata. Anche laia Forte, che ricordo bene ai tempi del tenero I buchi neri di Pappi Corsicato e nel dolcissimo Luna e l'altra di Maurizio Nichetti (regista che se non fossimo in Italia sarebbe venerato quanto e più di Guillermo del Toro) si ritrova qui ancora molto sexy, in una parte da psicopatica dark/vicina di casa surreale, estrema e quasi inquietante. Massimiliano Gallo e Salemme funzionano molto bene come coppia comica, si rifanno ai meccanismi più tipici e risaputi della farsa ma lo spettacolo è sempre divertente. La regia pecca del solito problema che affligge il Salemme regista cinematografico: la troppa aderenza al Salemme regista di teatro. I due linguaggi si sovrappongono, ma i due media hanno un respiro e ritmo diverso che il regista napoletano non sempre azzecca. Ma è comunque un peccato veniale su cui i suoi fan possono tranquillamente chiudere un occhio.
Una festa esagerata è un film divertente per chi apprezza la comicità di Francesco Salemme ed è contento di andarlo a vedere al cinema. Salemme coccola i suoi fan mettendo in scena la sua classica farsa ben oliata, garbata e tutto sommato innocua. Non si eccede in volgarità, non si eccede in satira di costume, non si eccede in introspezione. Ci si diverte senza pensieri, cosa che come punta a fare ogni "farsetta", come il Natale da Chef di Massimo Boldi. La farsa è una messa cantata, simile a se stessa da secoli ma in grado di divertire chi vuole divertirsi con i suoi meccanismi semplici, ben noti e reiterati. Gli equivoci nel rapporto di coppia o in quello padri/figli, le piccole truffe a fin di bene, le "corna" paventate o ricercate, i piccoli giochi di potere con la fascinazione per le figure politiche, l'idealizzazione (più che la pratica) della sessualità, i buoni sentimenti che alla fine prevalgono su tutto . 
Non aspettatevi quindi rivoluzioni registiche o temi scottanti al di là del solito "pacchetto completo". La Napoli di Salemme è un bel posto dove splende il sole, popolata di persone per bene e di qualche mariuolo per lo più innocuo. Sentitevi "a casa", rilassatevi e divertitevi. Se il teatro e il cinema di Salemme non incontra i vostri gusti per struttura, temi e humor, che forse ritenete troppo "classici", quest'opera di certo non vi farà cambiare idea; ma passa veloce e qualche risata (magari controvoglia) saprà comunque tirarvela fuori. 
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2 commenti:

  1. Ciao ragazzi, se volessi contattarvi come posso fare?
    Grazie in anticipo

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  2. Ciao Roberta! Scrivimi pure: gianluca.zanzottera@gmail.com

    Se vuoi mi trovi anche su facebook!

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