Oggi ai bambini si fanno vedere Peppa Pig, Masha e
Orso, i Teletubbies. Quarant'anni fa ci si preparava all'arena della vita con
l'Uomo Tigre, il calcio-animato era quello di Arrivano i (fallosissimi)
Superboys, il romanzo di formazione era Conan il Ragazzo del futuro (che anche
lui oggi sta proprio sui 40) e la vera epica era quella di Goldrake, che
fece da apripista in Italia a tutti i Super-robot. Mi ricordo un corridoio
vagamente Shining di una casa in affitto al secondo piano, piena di colori
caldi e una luce sparata manco fosse una puntata di Pomeriggio 5. Credo che
questo sia "l'asset dei ricordi standard". Mi ricordo che correvo
avanti e indietro nel corridoio con un elmo in testa ricavato da un fustino del
detersivo Dash e brandendo una scopa urlavo "alabarda spaziale". Il
mostro di Vega più grande che avevo in casa era un pesce rosso che, come un
vero gladiatore, resisteva agli attacchi della mia manina paffuta che invadeva
la sua boccia di vetro brandendo un pupazzo di gomma dura (con all'interno
un'anima di fil di ferro) del gigante pilotato da Actarus. I pupazzi di
Goldrake (ma poi anche di tutti gli altri robot... devo avere in giro un
Danguard...) si trovavano in tutti i mercati rionali, accanto ai palloncini
colorati e le castagne calde. Goldrake era il massimo, fin dalla siglia di
testa. Un alieno cowboy che si spostava su un disco volante e ci proteggeva dal
male. L'unico altro eroe dell'epoca che per me gli teneva il passo era
Tekkaman. Che ci volete fare, vedevo ogni anime esistente sulla TV a tubo
catodico, ma fin da piccolo stavo già in fissa con i dischi volanti e i cavalieri in armatura
pseudo-medioevale con casco integrale. Non ho mai capito
perché sia stato un fenomeno in fondo solo italiano. Certo in Giappone Goldrake
era arrivato un anno prima con il nome di Grendizer, mentre qui
celebriamo Goldrake, il "nostro orgoglio italico Goldrake", con il nome
riadattato per far rima con Mandrake. In Giappone era uscito solo dopo i
Mazinga e il "filone" si era quindi un po' già canonizzato, aveva
"cozzato" con le corazzate di Matsumoto, si apprestava di lì a
pochissimo a declinare la guerra e la follia secondo Tomino. Ma sapendo in
Italia Goldrake aveva fatto un "boom" incredibile. Le madri si
incatenavano alle porte della Rai per impedire la trasmissione di cartoni
animati così "diseducativi", ma che preparavano alla vita più un
qualunque puntata dei Teletubbies. Distinti professionisti adulti si
interessavano al fenomeno e ne elogiavano il valore simbolico. A pensarci mi fa
quasi un male fisico che l'opera di Nagai, resa grande dai disegni di Araki e
Komatsubara, negli anni che seguirono abbia prodotto al più quella mezza
cacatina di Grendizer - Giga mentre gli altri robot nagaiani hanno avuto almeno
una grande occasione di remake. Per i giappi Goldrake è roba dimenticata come
Megaloman, facciamocene una ragione. Ma nei ricordi quel robot con le corna
spacca ancora e spaccherà sempre. Auguri Actarus. In tuo onore, vado a sparami
in cuffia uno dei pezzi più fighi di musica dance di tutti gli anni '70.
Mai capito perché Actarus dovesse mangiarsi le insalate
di matematica... per me i complotti vegani partono proprio da lì.
Talk0
Nessun commento:
Posta un commento