Almeno
l'episodio 1, l'unico che ho visto per ora.
Ho
appena visto il primo episodio della serie HBO prodotta da J.J. Abrams e scitta
da Jonathan e Lisa Nolan che rilegge Il mondo dei robot di Michael Crichton. La
prima stagione in home video risiede in uno dei più belli e lussuosi cofanetti
che abbia visto da molto tempo a questa parte. Copertina in cartonato solido in
rilievo e scritte argentate, un booklet bellissimo pieno di foto e interviste,
la serie riversata su blu ray con resa visiva sbalorditiva. Nel futuro è stato
creato un parco a tema sul passato, esattamente come accadeva nel Jurassic Park
sempre scritto anni dopo sempre da Crichton. Solo che questa volta non ci sono
dinosauri creati geneticamente usando geni preistorici conservati da zanzare
ritrovate nell'ambra e mischiate con DNA di rana. Qui ci sono robot,
perfettamente simili agli esseri umani e programmati in modo tale da rivivere
ogni giorno la stessa vita, come imprigionati in un eterno giorno della
marmotta. Gli ospiti del parco possono interagire con questi avveniristici
residenti, decidere di seguire delle storie che loro gli raccontano per vivere
un vero e proprio gioco di ruolo oppure farsi gli affari propri uccidendo o
scopando a casaccio con i droidi in una sorta di versione Hard Coffee di Grand
Theft Auto. Tutto bello e tutto sexy, come ogni episodio pilota di una serie
HBO prevede per contratto. Il parco è gestito da una sala comando posta su una
montagna inarrivabile al cui interno gli addetti, ben più competenti delle
scimmie urlatrici che gestiscono il Jurassic Park, stipano montagne di robot
continuamente in miglioramento o manutenzione. Il parco ha avuto varie
incarnazioni, compresa una versione horror stile Texas Chainsaw Massacre. I
robot hanno già vissuto diverse vite interpretando i personaggi più disparati
ma Westworld tiene bene e attira pubblico da oltre dieci anni. Ogni giorno la
Bella Dolores (Eva Rachel Wood) si innamora di Teddy (Michael Madsen), Maeve
(Thandie Newton) e Clementine (Angela Sarafyan) elencano ai clienti il
listino prezzi della sua attività da meretrice o un indiano (che non trovo su
imdb... questa serie ha un cast infinito...) può spillarvi qualche soldo
imbrogliando al tavolo da poker del saloon. Se siete nel giorno dell'evento
speciale potreste pure assistere alle rapine del cattivissimo Hector Escaton (Rodrigo Santoro) e della sua banda, compresa la tostissima gunslinger girl
sfregiata Armistice (Ingrid Bolso Berdal), una specie di equivalente femminile
del Mastino del Trono di Spade. Solo che il pubblico pagante vuole qualcosa di
più, stile il mostro terrificante e invisibile che infesta Jurassic World. Il
demiurgo della baracca, il dottor Robert Ford (Anthony Hopkins) sta
sperimentando sistemi per aumentare il realismo dei robot sviluppandogli una
specie di memoria di lungo corso in luogo della attuale memoria da pesce rosso,
con reset giornaliero delle battute, che ora hanno e che al terzo giro fa
molto pupazzo animatronico della Valle dei Re di Gardaland. Il suo vice Bernard
Lowe (Jeffrey Wright) cura tutti i dettagli espressivi dei volti artificiali
perché almeno quelli sembrino unici, diversi per ogni robot. La manutenzione
generale è gestita da Henry (Eddie Shin) e siccome è orientale e molto
intelligente mi ricorda troppo un suo equivalente nella saga del parco dei
dinosauri. C'è chi vuole arrivare al vertice dell'impresa, c'è il classico
leccaculo, l'analista che si innamora di uno dei residenti... insomma il
pacchetto completo. Il finto mondo western è bellissimo e pieno di tocchi di
classe. Nel saloon si sentono le versioni western di Paint it Black dei Rolling
Stones e Blackhole Sun dei Soundgarden. Qualcosa inizia ad andare storto però.
C'è un robot cowboy vestito di Nero (Ed Harris) che sembra sapere troppe cose
su come gira il mondo a dispetto della sua supposta memoria da pesce rosso.
Sembra inoltre che il programma del dottor Ford faccia impazzire i robot, che
tutto di un tratto ricordano anche le loro "vite e ruoli passati"
pensando che siano vere. Saranno al sicuro gli ospiti paganti del parco?
La tiro
cortissima, questo episodio 1 mi è piaciuto tantissimo. L'ambientazione è
favolosa e il cast funziona alla perfezione, lo sforzo produttivo di HBO di
farne la serie che spiritualmente dovrebbe sostituire Il trono di spade per
ampio respiro, budget da urlo, poppe e sangue compresi, è evidente. Jonathan
Nolan è il fratello di Christopher e sceneggiature di buona parte dei suoi
film. Dopo aver diretto una puntata della serie Person of Interest, anche
questa scritta da lui, in Westworld oltre a scrivere, dirige un buon numero di
puntate ed è anche bravo. Gli effetti speciali e lo splatter funzionano, il
ritmo narrativo è molto, molto western. Cosa che per me è un pregio ma che per
molti potrebbe essere un difetto. Questa puntata è lenta e meditabonda come
struttura ma mi ha portato in molti posti elettrizzanti oltre ai set
principali, costituito dal bellissimo paesino western e dalla sala controlli
sulla montagna. Posti come il "consultorio dei robot" (dove le
macchine si presentano nude come HBO impone), il tetro passo di montagna della
quest sui fuorilegge (con tanto di androide che impazzisce in modo sinistro),
il piano del palazzo nascosto nella montagna dove in bodybags o nudi e in piedi
come manichini vengono conservati i robot difettosi. Chissà come sarà la
puntata numero due. Magari vi aggiornerò. Per ora Westworld è una delle serie
più interessanti che ho fra le mani, speriamo che il godimento duri a lungo.
Nel 2018 dovrebbe arrivare la serie 2 e la HBO ha piani per sviluppare storie
sugli altri parchi a tema correlati, magari quei parchi che sono venuti prima
di Westworld, con protagonisti gli stessi robot-figuranti in parti diversi.
Magari abbiamo in mano qualcosa di simile ad American Horror Story. Vedremo.
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