C'è un
mostro che si aggira nei boschi. Sa manipolarti la mente fino a farti impazzire
e se arriva a toccarti puoi morire all'istante. È una figura alta, dagli arti
allungati, assomiglia a un uomo in giacca e cravatta, è calvo, ha un volto
pallido senza occhi, naso, bocca e orecchie. Il volto di un manichino. Chi lo
ha visto sa che può spostarsi con estrema velocità, potrebbe nascondere dei
tentacoli e di sicuro la sua presenza crea dei disturbi alle apparecchiature
elettroniche. Lo slender man, "l'uomo snello", è forse un alieno,
forse un demone, forse qualcosa di estremamente vecchio e da sempre presente
nel mondo. Ed è a caccia.
Nato
come trovata pare un concorso fotografico, lo Slender Man è diventato virale in
breve tempo, ispirando le Urban legends telematiche (le cosiddette Creepy
Pasta), i fumetti, i videogame, i forum. C'è gente che è arrivata a credere che
fosse qualcosa di vero, al punto da uccidere in suo nome (i contorni di questa
vicenda sono davvero tristi, si parla di bambine di 12 anni e il padre di una
di questo si sta opponendo alla pellicola) e non era stano pensare che questo
nuovo babau virtuale prima o poi varcasse i cancelli di Hollywood, dopo che
Youtube e i social letteralmente esplodono di film amatoriali e racconti
ispirati a questo essere. C'è già in giro di fatto un film, di James Moran, che
"ufficiosamente" si è occupato del tema, un prodotto simpatico e
nulla più che potete trovare già in home video. Eccovi il trailer
A
differenza di Always Watching, questa prodotta da Sony per la regia
di Sylvian White è invece la "trasposizione ufficiale".
David
Birke come sceneggiatore ha all'attivo l'interessante thriller con Ron Perlman
13 Sins. Joey King la abbiamo di recente apprezzata nel simpatico (ma non
epocale) Wish Upon di Leonetti (regista di Annabelle) e la ricordiamo bene in
The Conjuring di James Wan. Annalise Basso era nei bellissimi horror di Mike
Flanagan in Ouija - l'origine del male e in Oculus e i più "hipster"
l'hanno magari notata in Captain Fantastic. Sotto lo Slender Man c'è poi Javier
Botet, una leggenda. L'attore specializzato a interpretare mostri che abbiamo
già incontrato come xenomorpho in Alien Covenant, come fantasma in Crimson Peak
di Del Toro e in Non bussate a quella porta, come demone con il martellone
nella saga Rec, come "l'uomo storto", The Crocked Man,
scappato da un giocattolo inquietante in The conjuring 2 (che avrà uno
spin-off della saga dei demonologi Warren a lui dedicato, come già successo ad
Annabelle e come a giugno succederà per The nun), come
"mama" in La madre di Muschietti (che lo ha voluto pure in IT ) e
che è nelle sale, adesso, ad interpretare lo spaventoso Key Face in
Insidious: l'ultima chiave. Se un mostro al cinema di recente ve l'ha fatta
fare sotto dalla paura, sotto il make-up probabilmente c'è Doug Jones, Joseph
Bishara (che di lavoro ufficiale fa comunque il compositore) o Javier
Botet.
Venendo
al trailer, troviamo nelle immagini, da subito, qualcosa che ci ricorda
felicemente il disturbante e "technofobico" remake di The ring di
Verbinski, che rispetto all'originale di Nakata, ispirato al romanzo di
Suzuki, aggiungeva al già bellissimo impianto visivo e narrativo la
straordinaria fotografia di Borjian Bazelli e gli effetti di trucco di Rick
Baker. Anche qui ci sono ragazzini che se la vedono brutta, anche qui scene
violente ma senza sangue (poi al cinema vedremo se è effettivamente questo il
taglio che vorranno dare alla pellicola), anche qui ci sono immagini strane e
disturbanti come quelle generate dalla videocassetta di Samara/Sadako, anche
qui c'è un cielo spettrale e quasi verdastro, alieno, che colora male i colori
spenti della campagna americana. Lo Slender Man, ovviamente, si vede
poco. Non sappiamo se sarà quindi più manichino o più alieno o
tentacolare o spettrale o in altre delle infinite varianti con cui oggi è
immaginato in rete. Vedremo. Per ora, belle vibrazioni. L'investimento è consistente
e a livello di curriculum ci siamo. La prova vera comunque è tutta da giocare
in sala. Vi faremo sapere.
Talk0
Nessun commento:
Posta un commento