Veste di
nero ed elegante, ha un'aria luciferina, si chiama Seth Frost, è un avvocato
penalista e la punta di diamante dello studio legale di Andreas Zohrr. La
giuria si scioglie davanti alle sue arringhe, gli imputati dei delitti più
efferati quando sono da lui patrocinato vengono assolti o subiscono solo pene
lievissime. Per Zohrr, suo mentore e padre adottivo, Seth conosce molto bene la
zona grigia che si trova tra il bene e il male. El Paria, il luchaderos che
grazie a Seth è stato prosciolto da un'accusa di omicidio, gli è così grato che
ha deciso di diventare il suo inquietante angelo custode personale, seguendolo
ossessivamente come un'ombra ma il super avvocato ha problemi ben più gravi. Le
sue mani sanguinano. Succede da un anno, lui cerca di nascondere come può
queste circostanze ma il fenomeno ricapita sempre, nei momenti più inopportuni.
Un monito alla sua condotta? Un segnale alieno da certificare al Cicap? È
arrivata la santità? Ma le mani non sono l'unica stranezza, c'è uno strano uomo
dai capelli bianchi che ogni tanto gli appare, lo minaccia e scompare. C'è
qualcosa di grosso che lega Seth a questi eventi, qualcosa che trova fondamento
in un passato di cui lui stesso non ha memoria, perché destatosi da un coma di
cinque anni; non sa più chi fosse prima dell'incidente e qualunque fosse stato
l'incidente che lo ha portato in coma. Qualcuno riuscirà però a fargli
ricordare qualcosa, ma sarà doloroso e lo porrà al centro di una questione dai
risvolti mistici.
- Angeli
e diavoli: Lucifer di Neil Gaiman, American Jesus di Mark Millar, Preacher e
Chronicle of Wormwood di Garth Ennis, Sacro e Profano di Mirka Andolfo e questi
sono solo alcuni esempi restando sulla carta stampata, se ci addentrassimo nei
libri, televisione e cinema gli esempi sarebbero a migliaia e molte opere anche
di successo. Perché il mistico ci piace, ci attira anche per un discorso
culturale ed è il terreno più fertile per dei racconti di matrice fantasy.
Perrimezzi centra un personaggio interessante, che ci ricorda un po' a prima
vista il Keanu Reeves di un noto film di Taylor Hackford scritto da Andrew
Neiderman per poi assumere, pagina dopo pagina, dei connotati originali,
interessanti. Per lui non esiste un equilibrio netto nel mondo quanto un ordine
scalare di situazioni grigie che viste da punti di vista diversi colorano in
modo diverso un'azione. Seth non giudica, aiuta piuttosto a riflettere sui
punti di vista e per questo è un buon avvocato ma anche un personaggio dalla
mentalità estremamente aperta, così aperta da aver sovvertito con la sua
esistenza l'ordine cosmico. E come è aperto di mente Seth, di larghe vedute,
umani (anche se solo nominalmente) e fallaci sono anche gli altri personaggi
che fanno capolino in questo racconto. Perfino qualcuno che sta nei piani
davvero alti della fede riesce a dire "ho sbagliato" e questo dà all'opera una carica quasi rivoluzionaria. Tra angeli e diavoli si fa subito
confusione ma si prendono le distanze da chi fa davvero paura: chi non ha
alcuna paura di dividere il mondo in bene e male. È interessante trovare questa
prospettiva obliqua in un fumetto horror dal taglio young adult, anche perché
non si spreca troppo tempo in elucubrazioni filosofiche e tutto è presentato in
modo semplice, diretto e divertente, con un ritmo narrativo in grado di offrire
anche qualche sorpresa. I dialoghi sono sempre chiari e funzionali. Lo stile di
disegno scelto da Francesca Follini mi ha ricordato in più punti le opere del
compianto e mai troppo celebrato Steve Dillon. Figure chiare e spesso disegnate
per intero, che predominano sui fondali ed esprimono emozioni e movimenti
sempre intellegibili e con la giusta mimica. Una composizione della tavola
equilibrata e chiara, funzionale tanto ai dialoghi che alle scene di azione.
Avrei forse preferito una diversa rappresentazione delle ali degli angeli, più
classica e "piumata", ma parlo solo in merito al mio gusto personale.
L'opera è in bianco e nero ma, seguendo la filosofia narrativa, presenta anche
tutta una ampia gamma di sfumature di grigio. Questo tipo di arricchimento fa
largo uso di retini e qualche volta di matite molto tenui. L'effetto funziona
solo a tratti purtroppo quando si tratta delle sfumature a matita (e torno al
discorso delle ali di cui sopra) ma nel complesso è un peccato veniale.
Ophidian
è solo all'inizio, ma dimostra di avere già carisma e una rappresentazione
grafica molto valida. La trama è riuscita a spiazzarci con dei cambi di rotta
interessanti e sale la curiosità di mettere le mani sui prossimi numeri. Un
buon lavoro per la collana Dead Blood dell'etichetta Noise Press. Talk0
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