martedì 22 novembre 2022

Onion Glass: a Knives Out Mystery: la nostra recensione del nuovo film “giallo” di Rian Johnson con protagonista il detective Benoit Blanc di Daniel Craig )

Siamo in piena pandemia da Covid-19 quando l’eccentrico miliardario Miles Bron (Edward Norton) decide di convocare in gran segreto alcuni dei suoi più stretti amici di lunga data, il gruppo dei cosiddetti “distruttori”, sulla sua ipertecnologica isola personale, la “Glass Onion”, situata nell’arcipelago greco. L’idea è passare un po’ di tempo insieme dopo tanto tempo e mettere in scena un “weekend con omicidio”, un gioco di ruolo che prevede che uno di loro “muoia per finta” durante la serata, con gli altri che si improvviseranno investigatori. Sull’isola arrivano l’ex modella Birdie Jay (Kate Hudson) insieme alla sua assistente Peg (Jessica Henwick), la  governatrice del Connecticut Claire (Kathryn Hahn), lo scienziato Lionel (Leslie Odom Jr), l’influencer Duke (Dave Bautista) accompagnato dalla bella Whiskey (Madelyn Cline). A sorpresa purché regolarmene invitata, si presenta per il weekend anche Cassandra “Andi” Brand (Janelle Monae), una imprenditrice con la quale il resto del gruppo ha avuto molte divergenze in passato. Ancora più a sorpresa, si presenta nel gruppo degli ospiti anche uno dei più noti investigatori al mondo, Benoit Blac (Daniel Craig), anche se rimane un mistero chi lo abbia invitato. Benoit si trovava infatti a casa nella vasca, in diretta skype a parlare con altri leggendari detective (tra cui la “Signora in Giallo” Angela Lansbury, in una delle sue ultime apparizioni), quando gli venne recapitata una misteriosa scatola-puzzle con all’interno l’invito di Bron. Dopo aver risolto in brevissimo tempo il “delitto” organizzato da Bron per il weekend, Blanc fa notare al padrone di casa come tra il gruppo e il miliardario ci sia di fatto “più di un semplice malumore”. Il detective non esclude pertanto che a breve, proprio usando quel weekend come occasione, qualcuno degli ospiti potrebbe pensare di organizzare un omicidio vero e proprio ai danni di Bron.  



Dopo lo straordinario successo del 2019 di Knives Out (Cena con delitto), il regista e sceneggiatore Rian Johnson, che aveva esordito con il geniale film sui viaggi nel tempo Looper nel 2012, riporta sullo schermo l’eccentrico, autoironico e geniale Benoit Blanc per un nuovo caso. Knives Out era un giallo affascinante e originale per il modo in cui, con leggerezza e ironia, sapeva smontare e rimontare di continuo lo schema narrativo, procedere dentro e fuori lo scenario del delitto, riavvolgere più volte la trama fornendo nuovi punti di vista e infine riagganciare tutto l’ingranaggio in modo logico e semplice, con una precisione certosina, da “esperti orologiai”. Senza lasciare nessuna ambiguità, senza fronzoli visivi o digressioni che non fossero strettamene funzionali, con un’ottima messa in scena di stampo “ludico” che citava il classico con Tim Curry Cluedo-Il delitto è servito, e con un cast incredibile, da Tony Collette a Christopher Plummer, da Jamie Lee Curtis a Michael Shannon, da Chris Evans e Ana de Armas, Knives Out era una piccola gemma e divenne in breve una pellicola amatissima. Un successo che poteva far dimenticare quello che per qualcuno era stato lo scivolone del precedente film di Johnson, datato 2017, ossia il secondo capitolo della più recente trilogia di Star Wars (che noi sul blog comunque abbiamo amato e riteniamo uno dei film più belli del franchise). Johnson con Onion Glass riprende tutto quanto di buono aveva Knives Out, dal ricchissimo cast a una location super eccentrica, passando per una trama che all’inizio appare davvero labirintica per poi progressivamente “srotolarsi” con precisione. Il contesto scelto è diverso dalla tetra e “ultra-classica” magione del romanziere interpretato da Plummer, che quasi riproduceva la base da gioco da tavola Cluedo. Al posto di passaggi segreti, opere d’arte realizzate con coltelli e statue gotiche, la sterminata residenza estiva del milionario interpretato da Norton è un continuo giocattolone hi-tech, più simile a una casa di Tony Stark. Tra robot maggiordomi e intelligenze artificiali che gestiscono la sicurezza con voce di Joseph Gordon-Levitt, impianti anti-fumo che sollecitano a non inquinare l’ambiente per le prossime generazioni, automobili tenute in teche di vetro come macchinine. Un ambiente diverso a cui si accompagna un cast di “sospetti” molto diversi dalla composta e compassata famiglia del romanziere. Tra il personaggio di Bautista, fanatico dei social che non si allontana mai dalla sua pistola neanche in piscina e una Kate Hudson che, mai così svampita (ma sempre incantevole), sembra non essere mai in grado di intendere e volere. Anche le indagini seguiranno giocoforza, con il “materiale umano a disposizione” un andamento diverso. Uno sviluppo che non è detto piacerà molto al nostro detective e al suo “ego”, che in qualche caso si sentirà quasi svilito da una sfida meno complicata di quella che avrebbe voluto e per la quale magari arriva a bruciare più energie di quelle effettivamente utili. Certo noi da spettatori questo “tormento di Blanc” lo patiamo molto meno e avvertiamo il caso ugualmente molto complesso, ma è in questo “modo di vedere le cose” del protagonista che apprezziamo la scrittura geniale e ironica di Johnson. Tutti questi ingredienti, uniti a un finale particolarmente “folle”, contribuiscono a creare un film fresco, molto diverso dal primo capitolo ma ugualmente godibile, stratificato, divertente e per nulla banale. Craig calza di nuovo con classe i panni di Benoit Blanc, risultando sempre al contempo goffo quanto acuto e spavaldo, sensibile quanto collerico, alla continua ricerca di rebus che lo stimolino e facciano divertire senza farlo cadere nel baratro della noia. Norton nel ruolo del guru milionario “alla Elon Musk” è molto divertente, come sono divertenti l’influencer “maschilista”di Bautista e la ex donna da copertina orami alla soglia dei 40 interpretata con grande leggerezza della Hudson. Kathryn Hahn, vista di recente in Wandavision, si conferma un'attrice comica da tenere d’occhio  per il mondo in cui, pur con poche battute e con una ottima mimica facciale, riesce a creare personaggi molto divertenti.

Onion Glass dura sui 140 minuti, ma la visione vola in un attimo, tra tanti colpi di scena e situazioni surreali. Ottimo il cast, il ritmo e l’intreccio, che si mantengono sullo stesso alto livello di Knives Out apportando però varietà alla formula. Molto divertente e divertito Craig nel ruolo del detective. Se avete amato la precedente avventura di Benoit Blanc, Onion Glass è una visione imperdibile. Se ancora non conoscete Benoit Blanc è ora di conoscerlo e divertirvi un po’ con i suoi gialli. 

Talk0

Nessun commento:

Posta un commento