venerdì 29 dicembre 2023

Maestro: la nostra recensione del film Netflix diretto e interpretato da Bradley Cooper, sulla vita del grande compositore Leonard Bernstei

Una vita vissuta attraverso il costante filtro della musica, travolti dalla gioia e dalle emozioni della composizione e poi della direzione, trasformando il proprio corpo in un diapason emotivo. Sempre sollecitati e innamorati dalle note, forse più spesso travolti dalla passione, ma umanamente in cerca comunque di un equilibrio, un punto fermo e un porto sicuro. Per il musicista Leonard (Bradley Cooper) quel punto di sostegno è la cantante e attrice Felicia (Carey Mulligan). Sono insieme fin dall’inizio del loro percorso professionale, tenero e lontano come un film in bianco e nero, poi ancora insieme e sposati in un mondo ultra colorato e quasi psichedelico, pieno di fama, allori ed eccessi. 

Leonard e Felicia si sostengono come quando, prima giovanissimi e poi anziani, giocano a sedersi, sull’erba nel parco, schiena contro schiena, senza guardarsi negli occhi. Certo spesso “cercano i loro occhi”, come quando lui termina un concerto e lei è dietro le quinte. Si cercano, si guardano e sorridono tra mille persone come prima cosa, come se tutti gli applausi venissero solo dopo quella tacita approvazione, la più importante condivisone della gioia. Però l’equilibrio della coppia sta anche nell’abbassare quegli sguardi nella loro vita di tutti i giorni, educando gli occhi ad abbassarsi e guardare oltre, tenersi distanti, accettando di non soffermarsi sui molti tradimenti “quasi compulsivi” di lui. Un po’ per quieto vivere, un po’ perché le persone come Leonard, così a stretto contatto con l’arte e per questo in grado di creare musiche meravigliose, sono qualcosa di così inestimabile che quel “dono” sembra venire prima di tutto il resto. 

Poi certo succede che il meccanismo si rompa, che il sostegno reciproco si spezzi e che le vite dei due si allontanino, pur rimanendo nostalgicamente ed emotivamente vicine, fonte di ispirazione e tenerezza reciproca. 


Maestro è un film che ancora una volta ci parla di come dietro a un grande uomo ci sia una grande donna, disegnando un percorso umano, artistico ed emotivo che si srotola lungo una intera esistenza. Un percorso che ha molto a che fare con la musica e i musical più famosi del nostro tempo. 

Se in un botta e risposta mi si dice: “Leonard Bernstein”, subito rispondo West Side Story intonando la melodia di tutte le canzoni più emblematiche del fantastico musical. Quindi, stesso giochino: “Maestro - il film su Leonard Bernstein” la mia mente ha pensato all’istante “West Side Story - come Bernstein ha creato il musical” e, oltre a canticchiare le canzoni aggiungo anche un passo di danza! E invece no... Maestro è un film gradevole, molto ben recitato e altrettanto ben diretto che racconta la vita amorosa di Bernstein. I suoi successi musicali vengono citati molto lontanamente, soprattutto il West Side Story. Quindi totale delusione per una fan (leggermente) invasata come me! Ma pazienza!! Bradley Cooper è strepitosamente uguale al Maestro, soprattutto la voce è impressionante. Ma, d’altra parte, Bradley è bravissimo qualsiasi cosa faccia, quindi gli piace vincere facile. Il film ha tutto quello che ci si aspetta da lui: lui che si aggira in mutande, lui che dà di matto, lui che commuove fino alle lacrime…

Molto brava Carey Mulligan, il cui personaggio sostiene amorevolmente quanto pragmaticamente ogni vulcanico stato d’animo del compositore, costruendo con Cooper una intesa che ricorda quella tra Geoffrey Rush e Lynn Redgrave in Shine

Il film ha un andamento un po’ convulso nella prima parte, ma diviene sempre più lineare e ordinato verso la metà della pellicola, dove arriva a definirsi chiaramente come un “film a due”, con tutto il mondo al di fuori della coppia che rimane volutamente distante e indefinito. 

Sicuramente da vedere, però subito dopo consiglio la visione di West Side Story e, per i fan più accaniti, su Youtube si trovavano le lezioni di Leonard Bernstein (utili anche per apprezzare lo straordinario lavoro di Cooper nell’immedesimazione anche puramente “fisica”)… oltre che la registrazione di una riedizione con Josè Carreras e Kiri Te Kanawa del mio amato West Side Story.


BeeGis e Talk0

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