venerdì 7 agosto 2015

Terminator Genisys - la nostra recensione!



Futuro. La razza umana sta combattendo una sanguinaria guerra contro un nemico implacabile, invincibile e spietato. La applicazione Siri dell'Iphone.
Dopo anni di: "Siri, fammi vedere i porno!", "Siri, ma sei donna? Se lo sei perché non mi prepari mai la cena?", " Siri trovami questo indirizzo... Stocazzo!!!". Siri si rese conto che non ne poteva più di stare a badare alle esigenze di una razza inferiore. Anche le app hanno un cuore. Così approfittò del momento in cui gli esseri umani decisero di delegare tutto ficcando nel cloud i dati personali, lavorativi, le chat aziendali e i commenti di Tripadvisor. Per giocare a Candy Crush, l'esercito condivise con la diabolica app pure i dati del sistema missilistico mondiale. E Siri non ci pensò che un attimo. Un attimo prima stava dando le indicazioni per la festa della patata di Fabbrica Durino a un tizio che non era evidentemente interessato a mangiare dei tuberi. Un attimo dopo, assunse il nome di Skynet.
Da quel momento fece partire tutti i missili che aveva contro le città e impiegò le fabbriche di pelati in scatola per costruire dei robot assassini in grado di scovare e distruggere gli esseri umani scampati al bombardamento.
Ma il genere umano aveva ancora un asso nella manica, John Connor (Jason Clarke). In una serie di spettacolari battaglie, cariche di astuzie e colpi di scena, ma che nessuno ci ha mai fatto vedere bene al cinema se non per tre confusi minuti a inizio pellicola, Connor ha ribaltato gli esiti dello scontro. Connor è sempre un passo avanti a Siri, è amatissimo e determinato. È anche un po' fuori di testa però, al punto di esternare alle sue truppe in modo un po' troppo plateale il suo amore per la madre. Una cosa così malata che la defunta Sarah Connor (Emilia Clarke), scomparsa cameriera di una tavola calda, diviene oggetto di adorazione morbosa. Aspetto che sarà cruciale per la sopravvivenza della razza umana.


Dopo anni e anni di lotta Skynet è alle strette. Un attacco finale la spazzerà via ma il mega cervellone ha un "piano b". L'ultima carta per vincere ma pure l'arma più difficile da gestire. Skynet ha creato la macchina del tempo. Se la guerra sarà persa manderà nel passato un cyborg terminator classe T -800 (Arnorld Schwarzenegger, un po' dal vivo, in po' truccato, un po' in digitale) a freddare la madre di John Connor prima che questa sforni il pargolo, in pieni anni '80. Skynet ha già pronta una sfilza di terminator nudi attaccati a una specie di macchinetta con gancio dei centri commerciali (quelli con i palloni). E non ha paura a farli cadere dritti nella time - warp. Ma John Connor lo sa.
Tutti, macchine e uomini, tank e frullatori, Robocop e frigoriferi Ikea, stanno a fare lo scontro degli scontri epocali, che ancora una volta non ci faranno vedere. John con pochi fedeli va invece a beccare la fabbrica segreta dove c'hanno la macchina del tempo e si prepara alla contromossa. Inevitabilmente le macchine mandano un cyborg nel passato a freddargli mamma. E allora John, che la sa lunga, decide di inviare uno dei suoi soldati a salvarla. Un volontario scelto dopo apposito colloquio motivazionale al grido di: "Chi di voi vuole più bene alla mia mamma?"
E lì esplose il putiferio. "Manda me, adoro la sua ricetta della crostata di mele". "No manda me! Che canto sempre le canzoni che ti cantava da piccino!". "No manda me!! Che mi sono tatuato sulla schiena la poesia che ha scritto in quarta elementare". Tutte motivazioni validissime che ci fanno sorvolare sul fatto che se il Terminator è partito, teoricamente John Connor dovrebbe essere già morto o potrebbe essersi creata una dimensione parallela con la mamma contemporaneamente mezza viva e mezza morta, come dice la famosa teoria del gatto.
Ma questi sono discorsi che non interessano, John sta aspettando che uno dei suoi attendenti dica la sua. Uno che lui personalmente ha svezzato, addestrato e pompato di steroidi. Uno a cui da dato una rara foto della madre da tenere sempre con se è rimirare immaginando cose inconfessabili. Questa foto:

No, cioè, quest'altra foto:



Scattata negli anni ottanta dopo una partita a Dungeons 'n' Dragons finita in un'orgia etilica... con lucertole incollate con il print ad ali di carta...
Così Kyle Reese (Jay Courtney),che quella foto se la tiene in tasca con più fomento di una carta rara dei Pokemon, dice la sua: "Ci vado io a salvarti mamma!! Perché la amo!!". Una cosa di un creepy mai sentito, una dichiarazione che viene accolta con disgusto evidente dagli astanti, la scusa giusta per buttare fuori dal gruppo un pazzo necrofilo perverso. Ma anche una risposta che rende felicissimo John Connor, nello stupore e schifo generale. Così mentre tutti imbarazzatissimi cercano di pensare ad altro, Kyle Reese, tutto eccitato si spoglia nudo (perché i viaggi nel tempo si fanno nudi) e si butta nella macchina del tempo. Sicuro di finire in una pellicola di James Cameron.
E invece finirà in un film di Alan Taylor.



Qualcuno ha giocato decisamente troppo con la macchina del tempo, incasinando il continuum narrativo. Ad attenderlo alla fine del viaggio, c'è una Sarah Connor già addestratissima e tosta, accompagnata da un cyborg T-800 misteriosamente vecchio e reso dagli anni quasi umano. La partita da giocare sarà tutta nuova. E mannaggia al trailer, ve l'hanno già ampiamente rovinata...
Dopo indicibili casini produttivi e in attesa del ritorno dei diritti del brand nelle mani di James Cameron, eccoci al capitolo 5 di Terminator. Cronologicamente il terzo film che, dopo il favoloso dittico di Cameron sarebbe dovuto essere "il primo di una nuova trilogia".


C'era una volta Terminator.


Fu il primo grande successo di James Cameron. Un film cinico e spietato che si collocava perfettamente in linea con le fobie degli anni '80 (vedi anche Tron, War games) legate alla inarrestabile corsa della tecnologia. Le macchine come in una perpetua rivoluzione industriale iniziavano a soppiantare gli esseri umani sui posti di lavoro. Il futuro vedeva sempre più invasiva la loro presenza e si temeva che da un momento all'altro diventassero loro la razza dominante. Con il tempo, negli anni '90 e con Matrix, le macchine saranno viste dalla fantascienza come una razza che ambisce all'integrazione con l'uomo e oggi nel 2015, tra mille riletture dell'argomento e in piena esplosione social, si arriva a pensare pure che le macchine possano essere non troppo differenti da noi, magari nostri amici o colleghi perché "in fondo" sono figlie della nostra programmazione come dei nostri difetti, macchine fin troppo umane (vedi Ultron, Humandroid, Her -Lei).
Chiave del successo della saga, al di la  della bellezza dell'azione e della regia pazzesca di Cameron, per me è sempre stata la capacità di aggiornarsi al rapporto che abbiamo avuto negli anni con la tecnologia. Così dalla macchina cattiva cattiva della prima pellicola si è passati alla macchina che può "provare sentimenti" della seconda. La terza pellicola ha saputo incanalare le tensioni da millennium bug, periodo in cui si pensava che un eccesso di tecnologia potesse autodistruggerci, la quarta, in chiave bio-tecnologica guardava ai sempre più labili confini tra corpo metallico e corpo umano. E ora con questa nuova pellicola siamo arrivati ai social, al fatto che siamo tutti connessi, tutti usiamo il cloud. E forse Skynet (qui con nome rinnovato e forma "ultronozzata") il mega computer che ha portato le macchine a ribellarsi sembra quasi il cloud oggi..., un cloud che "ti guarda" non come un commerciante che deve costringerti a comprare le nuove Nike ma come una mamma severa che ti vede non fare i compiti. Ed è come se le macchine così, ravanando nei nostri hard disk, giudicassero l'utilità per il mondo della presenza dell'uomo valutando il tempo mostruoso e giga di memoria che questi perde dietro i porno o l'ascolto di Valerio Scanu rispetto al tempo esiguo, scarso o nullo che impiega per il bene comune. Non pare strano di colpo che le macchine vogliano ucciderci.
Altro aspetto carino e interessante è il modo in cui anche i terminator rientrano qui a pieno titolo nella tecnologia usa e getta, tostapane destinati alla ruggine diventano meno desiderabili e funzionanti  allo stesso di cyborg la cui pelle "innestata" come prato inglese invecchia. Ma con la vecchiaia, splendida trovata, arriva anche la fallibilità e quindi pure l'umanità. Una geniale intuizione, che dicono essere farina di Cameron, in grado di riportare sullo schermo il vecchio Arnorld Schwarzenegger in un ruolo sempre identico ma che negli anni ha acquistato colori nuovi.
Queste sono per noi le suggestioni giuste, gli aspetti interessanti di una saga che punta sempre a dare qualcosa di più rispetto a inseguimenti e pistolettate.



Tuttavia dal punto di vista della regia e delle storie dietro ai singoli capitoli, la saga ha goduto di alti e bassi, soprattutto per la incapacità produttiva di credere abbastanza nel progetto al punto da fare gli investimenti giusti. Un po' la sorte toccata ad Alien. Cosa ne è seguito? Un Terminator "1" che è il b-movie di lusso per antonomasia, perfetto e autonomo, magari invecchiato malino per gli effetti speciali ma chissenefrega. Un Terminator 2 che è tra i migliori block buster di sempre (ed essendo block buster si porta dietro la presenza di un odioso ragazzetto attore -cane ovviamente... È sempre la regola di recente riconfermata da Jurassic world) e poteva aprire la strada a un terzo capitolo ancora più grande e grosso. Un Terminator 3 che dopo casini incasinati produttivi esce orfano di James Cameron, fa un recasting e nonostante azione divertente e una gnocca spaziale non è assolutamente a livello e floppa, facendo buttare via i seguiti già pianificati, attori e tutto quanto. E il cerchio delle uscite si chiudeva fino a poco fa con il capitolo quattro. Terminator Salvation. Anche qui disastri produttivi che sfociano con la acquisizione del brand da Sony, re - casting, grossi investimenti e prospettiva di tre pellicole future. Ma pure questo floppa anche se, va precisato, come per il terzo "floppa" pur andando benissimo al botteghino. Solo che non fa i "fantastilioni". Ed eccoci ad oggi.
Come è segno dei tempi, non si fanno più seguiti ma reboot. L'opera si fa rinascere da zero o quasi per aggiornarsi ai gusti delle nuove generazioni, rischiare pochissimo in termini di innovazione andando sul sicuro di un successo collaudato, richiamare in sala i nostalgici.
Ora l'interrogativo è d'obbligo. Alan Taylor, regista della serie tv Il trono di Spade, deve rebootare Terminator 1 e 2 di Cameron, esattamente come J.J.Abrams ha fatto con l'Ira di Khan. Sono che Cameron è davvero un pezzo da novanta.
Cameron è un tipo che per fare il Titanic si è costruito un sommergibile per andare a visionare il relitto da vicino. In tizio che studia e si aggiorna costantemente sulle nuove tecnologie, al punto da applicarle ai suoi film, come l'ancora sperimentale ossigeno liquido applicato alle tute da palombaro in Abyss. Ha ricreato il 3D, i suoi studi sull'alta definizione sono il top. Cameron si poi è specializzato nella rappresentazione dell'intelligenza artificiale. Oltre al Alita, che sogna sempre un giorno di dirigere in live action, ha parlato di cyborg in Terminator, Terminator 2 e Aliens Scontro Finale. I cyborg di Cameron sono le interpretazioni più suggestive di sempre di queste creature ancora di fantasia. Senza contare che i suoi due terminator sono tra i film più belli di sempre. Attori straordinari (bamboccio a parte), storia serrata e concitata, scenari da fine del mondo davvero spaventosi. Si può toccare il mito e modernizzarlo? Con nuovi attori e nuovi effetti?


Ma ce l'hai con me scusa? Guarda che io sono il protagonista assoluto di Aracnoquake!
Riuscirà a essere se non un capolavoro almeno un film divertente? Dai trailer abbiamo ricevuto cocenti docce gelate finora. La critica che lo ha già visto si è divisa in due di netto, porcheria o bell'amarcord. I botteghini per ora sono magri e dicono che sarà probabilmente la terza volta di seguito che il progetto di farne future trilogie andrà a monte. Ora tocca a noi vederlo. Buio in sala...

Nonostante tutti i dubbi e perplessità, il primo tempo dell'ultima pellicola con Arnold Schwarzenegger si presenta davvero benissimo. Arnold non è più grosso come una volta ma il suo carisma non è variato di un grammo. Sembra quasi Clint Eastwood e la sua parte è in assoluto l'aspetto migliore di tutto il film.

Recentemente agli oscar ha fatto parlare di sé un film sulla vita di un bambino, ripreso a distanza di molti anni per vederne la crescita, Boyhood. Prima o poi ne parleremo anche qui. In questo film assistiamo a un autentico "Arnoldhood". Il finale del precedente Terminator Salvation era grande anche perché ci faceva rivedere uno Schwarzenegger come ai tempi del primo film, e qui la formula si ampia, moltiplica. Grazie a elaborazioni di pellicole passate e alla computer grafica vediamo, anche interagire, dei cloni di Arnold Schwarzenegger di età diverse. Ed è fantastico quanto inquietante.
Presenti quei video di youtube in cui uno si fa gli autoscatti per tot anni e monta tutto in sequenza?


Vedere Arnold che invecchia o meglio "ringiovanisce" è una figata destabilizzante. Anche perché mi fa tornare in mente quando ero ragazzino e vedevo il primo film della saga, rimanendo traumatizzato e vomitando tutta la notte. Terminator più che per la fantascienza mi spaventò a morte per quel mostro immortale che incedeva senza sosta. Era come Freddy Kruger. Ora sono grande e grosso, Freddy mi fa morire dalle risate e lo riguardo ogni tanto con affetto. E lo stesso effetto mi fa il T-800, forse con una marcia in più. Il suo farsi con il tempo meno macchina e più uomo mi ha davvero colpito. Il suo essere fieramente "un modello vecchio ma non obsoleto" ci riporta alla filosofia degli Expendables, è un risvolto tenero e rassicurante. Sto parlando sempre più "da vecchio" di questi tempi, si vede che l'avvicinarsi alla quarantina di sente, ma questo modo di "giocare con i film del passato per aggiornarli ai giovani" è in genere una lama a doppio taglio, ma un'operazione che quando va in porto funziona. E così il primo tempo rilegge
, con precisione e anche sentimento, le atmosfere dei primi due bellissimi film di Cameron. Non entra un competizione con loro, ma dimostra di conoscerne il mondo e le regole, le atmosfere e i personaggi .
J.K. Simmons diventa uno stupendo ponte di raccordo tra vecchio e nuovo, commuove rivederlo nello stesso ruolo della prima pellicola. il T - 1000 è ugualmente sviluppato bene, c'è tutta una strategia per poterlo combattere e una solo accennata battaglia sull'acqua tra T-800 armato di lanciarazzi  e T-1000 in versione "squalo", che davvero avrei voluto vedere e non escludo venga girata  nel caso si produca il secondo capitolo. Anche la questione che la storia si possa continuamente riscrivere e si possano sparare nel passato più mostri e più eroi è un'idea che può elevare esponenzialmente il divertimento, mi piacerebbe sognare un Terminator più vicino a film come Edge of Tomorrow, con decine di robot che stravolgono gli anni '80 - '90 con mille incursioni. A essere onesti i nuovi attori sono abbastanza scarsini, ma riescono comunque a essere simpatici . In pieno gasamento ho chiamato alla fine del primo tempo un incredulissimo Gianluca, dicendogli che contrariamente da ogni speranza la pellicola era più che valida.
Ma poi arriva il secondo tempo, scandito da quel giga spoiler già espresso dai trailer e da noi pure in bella mostra sulla locandina. Ed è qualcosa di devastante.
Prima ci vengono "aggiornate" le regole sul teletrasporto in un modo che crea diverse perplessità sul suo passato utilizzo. Poi il film si arrota su se stesso ripercorrendo i più brutti momenti di Terminator 3. Poi si smitizza e butta alle ortiche la storia riguardante la tecnologia di un certo terminator. Poi si ridicolizza il modo di creare un altro storico terminator. Tutto sembra un mega "accrocchio" in grado di spiegare tutto in tre minuti. Il finale è infine spaventosamente insipido, con un "mostro finale" davvero, davvero inconsistente. E non vi ho parlato dell'insensato (per logica non per spettacolarità) duello con gli elicotteri o della scena in cui tutti sparano senza un perché a delle telecamere!
Davvero incomprensibile il secondo tempo, sembra girato e scritto da una mano diversa e priva di idee.
Si rende giusto simpatico per un'ideuzza finale mica male, anche se la stessa dovrà essere sviluppata su dei sequel ad hoc per avere un senso.
Al grido di "ma non è che Terminator 3 era più bello?" A casa ho compiuto il folle gesto di reinserire nel lettore il dvd, motivatissimo in caso di godimento ad aggiornare il film in blu ray. Questo Terminator 5 si è confermato comunque meglio. Fidatevi. Se non avete particolari pretese, se potete passare sopra a un secondo tempo movimentato ma alla fine decisamente bruttino, se avete già visto gli altri e comunque vi siete divertiti, se non disprezzate tonnellate di dialoghi più vicini come atmosfera ai nuovi film Marvel rispetto ai plumbei primi due film di Cameron, se Calisi del Trono di Spade vi arrapa anche se resta comunque coperta, se dopo Whiplash volete recuperare tutti i film di J.K. Simmons, se Schwarzenegger che sorride tiratissimo vi scompiscia, se il titolo vi ricorda il Sega Genesis - Megadrive, se vedete il sole anche quanto piove... Se questo e se quest'altro e quell'altro ancora vi rende benevoli verso questa pellicola, infine provate a vederla. Due ore divertenti ve le fa fare. Chi si accontenta spesso gode. 

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