martedì 11 agosto 2015

Maze runner - la nostra recensione


Futuro. O passato, non si capisce. In una specie di ascensore il nostro bruttissimo bambino / modello arriva in una specie di campeggio stile "Signore delle mosche". Qui ci sono solo bambini / modelli perfettamente pettinati e dallo sguardo spento come gli interpreti del Geordie (si scriverà così ?) Shore. Tutti imberbi e sostanzialmente attoracci cani. Vivono in una specie di radura che confina con il labirinto, una mega struttura che cambia durante la notte piena di roba uscita da Doom che chiamano "i dolenti". I pischelli hanno deciso che nel labirinto possono entrare solo i velocisti o "runner", il resto del gruppo sarà composto da bulletti cacciatori, bulletti dell'infermeria, bulletti coltivatori. A dirigere la baracca c'è un bambino bulletto / Morpheus di Matrix. Il vice è un biondino che vorreste entrare nello schermo e riempire di sberle.


Il nostro protagonista è un morettino che si chiama Thomas, ma se lo ricorderà solo dopo un po' di tempo perché ai pischelli ci cancellano la memoria. Thomas ha una voglia matta di buttarsi nel labirinto, sembra che per uscire da quella specie di agriturismo quella sia la sola via. E' tutta una serie di pacche sulle spalle e mosse da simpa della cumpa fino a che un velocista esce pazzo per via della puntura dei cosi alla Doom. Il tizio dice che è tutta colpa di Thomas ed è messo male male, con una infezione blu tenebra sul pancino. Democraticamente verrà ributtato nel labirinto a morire. Un paio di giorni dopo si capisce che Thomas smania per fare il velocista, l'unico bambino vero del gruppo a non essere uno slash-modello, il bambino cicciottello, è dalla sua parte. Poi succede il disastro. Il baby Morpheus, quello che ha messo su l'agriturismo, entra non si sa perché nel labirinto con il moccioso asiatico a capo dei velocisti. Ma al tramonto non sono ancora usciti, anche se manca poco. L'asiatico sta trasportando fuori un malatissimo baby Morpheus, le porte di stanno chiudendo, nessuno ce la farà a sopravvivere alla notte!! Ma Thomas entra di corsa, mentre i muri si chiudono. Passa la notte salvando tutti, riesce addirittura a freddare i ragnoni bio meccanoidi di Doom e la mattina escono felici tutti insieme. E per questo verrà punito dal gruppo! È entrato nel labirinto senza il patentino di velocista!! Ma improvvisamente l'ascensore sale e ti porta su la prima e unica ragazzina della zona. L'equazione "abbatti i mostri - vinci la patata" fa girare le palline a tutti i cazzetti / modelli che erano lì da tre anni senza combinare un cacchio di nulla. La patata poi parla e dice: "Thomas". Sale la scimmia a tutti e decidono di incarcerare a vita Thomas. Ma qualcuno potrebbe essere dalla sua parte.


Siamo finiti. Se compravi il libro di Hunger Games ti regalavano uno sconto per vedere Divergent al cinema, se compri il dvd di Divergent ti becchi lo sconto per Maze Runner e nove pagine di Sono il numero 4. Non ci libereremo mai degli Young Adult. Tutti film action, pure abbastanza carini alcuni, che puntano la narrazione in territori di bassissimo interesse per chi è oltre la fascia di età di riferimento. Si organizzano giochi mortali? Passeremo tre quarti di trama in un triangolo sentimentale. C'è un mondo diviso tra classi? Passeremo tre quarti nella love story tra un maschio alpha dominatore introverso e una ragazzina che gli fa da infermierina. Il mondo è pieno di licantropi burini e vampiri effeminati e invece di Underworld ci troviamo il Twilight. E poi c'è questo Maze Runner, ennesima rivisitazione del Labirinto con Minotauro, sempre sul modello di Hunger Games, sempre sul modello (nobile e non "coccolino") che fu Battle Royale.
Le premesse di partenza sono le solite e quindi sempre spaventose. Ragazzetti dallo sguardo profondo che vivono di sentimenti profondi e amori eterni. Ma sarei un pazzo se negassi il fatto che è un film davvero divertente.
E per "divertente" non mi limito all'osservazione degli attorini tutti pettinatini da non più di tre giorni, zero brufoli e vestitini carini finto piccoli esploratori che per dare l'idea di essere dei sopravvissuti ad anni di difficoltà portano al più zainetti invicta (e non decathlon, o sarebbe da barboni), e in faccia sono fintamente sporcati con ridicolissima fuliggine. Non mi limito alla constatazione che fa riderissimo l'intera struttura associativa dei ragazzini, con i ragazzetti medici che non sanno nulla di nulla di medicina (perché sono piccini) , con i ragazzetti in difesa del territorio che si picchiano come bambini per vedere chi è più forte. 
Il labirinto è  davvero divertente, puro godimento visivo. Un posto vivo, da film action, pieno di "tracobetti " (Goonies cit.), mostri fantasy, porte che si aprono e chiudono schiacciandoti dentro. Una autentica figata che fa sorvolare sui troppi, soporiferi dialoghi che ammorbano l'esperienza. C'è il discorso della "crescita secondo la classica prova iniziatica" (il labirinto stesso), c'è il discorso che "nessun uomo è un'isola, e nemmeno un marmocchio", il "diventare grandi" che inevitabilmente si coniuga con perdere l'innocenza e smettere di sognare. Ci fosse stata Jennifer Lawrence sarebbe stato un conto, con questi attorini bellocci avrei pigiato parecchio di più con l'azione e meno con i dialoghi. La cornice poi ha il merito di essere misteriosissima, stiamo dalle parti di The Cube.
Io che ci faccio qui?
La soluzione all'enigma arriva con il contagocce, dopo un sacco di esplorazioni, strategie, studi del percorso su modellini. Bello. E le creature sono davvero schifezze infernali che non ti aspetteresti, niente male davvero.
Insomma, quella che è davvero pesante è la parte young adult dei rapporto tra ragazzini, ad andare veloci su quelle scene il film decisamente merita una o due visioni. Soprattutto per quelle trappole mortali che per un secondo o due ti fanno immaginare di stare guardando un aggiornamento futuristico di Goonies. La magnifica parte sotto il ristorante vicino alla scogliera. Dura un istante, ma si sente. Pagherei però se riuscisse a durare di più e i film di oggi in genere riuscissero a replicare quella inarrivabile leggerezza dei classici per ragazzi anni ottanta. Quando i bambini erano bambini e non micro-fotomodelli dall'animo tenebroso di 'sta fava.
Già programmato un capitolo 2. E spero il labirinto ne secchi diversi come faceva negli anni ottanta Freddy Krueger. Alla fine,  ripeto, c'è da divertirsi ed è molto meno peggio delle aspettative. E poi i bimbi - bulli sono un must... Se conoscete qualcuno che si atteggia come questi tizi seppellitelo di risate. 
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