Futuro.
Il mondo è stato distrutto da una guerra termonucleare combattuta dagli esseri
umani con l'ausilio di armi umanoidi spaventose, dai connotati quasi divini, i
guerrieri invincibili. Da allora la natura è mutata e si sta lentamente
impossessando del pianeta, estendendosi come giungla tossica. Un territorio in
cui sono nate e cresciute creature singolari e spaventose come i mostrotarli.
Un luogo ostile all'uomo se non affrontato con maschere di ossigeno, armati e
con tanto coraggio. Ai margini della giungla radioattiva i superstiti stanno cercando
di riconsolidarsi. Nuovi regni vengono creati sfruttando tutte le risorse
necessari alla sopravvivenza ancora disponibili, spingendo gli uomini ai margine più estremi dalla giungla. Per
spostarsi i popoli e gli eserciti solcano il cielo con enormi aeronavi. Alcuni cercano di
vivere in equilibrio con la natura, inserirsi nel suo ecosistema. Altri,
travolti dalla fame e dalla brama di potere, cercano di impossessarsi delle
tecnologie del passato per combatterla, riprendere il loro posto nel mondo.
Quando vengono trovati i resti di un gigante invincibile, scoppia una guerra cruenta per il suo possesso. Un conflitto il grado di spazzare via tutta l'umanità. Kushana, la principessa di Tolmekia, muove le sue truppe corazzate per tutti i regni, abbattendo popoli e sovrani che non si sottomettono a lei. Il principe Asbel di Pejitei per vendicare il suo popolo distrutto si libra con la sua ala da guerra in un'azione suicida contro la fortezza volante di Tolmekia, riesce quasi ad abbatterla ma alla fine precipita al centro della giungla tossica. In fin di vita incontrerà in questo luogo sinistro e disperato la speranza per un futuro migliore, una ragazza in grado di comunicare con i mostrotarli, una ragazza che viene dalla Valle del Vento.
Quando vengono trovati i resti di un gigante invincibile, scoppia una guerra cruenta per il suo possesso. Un conflitto il grado di spazzare via tutta l'umanità. Kushana, la principessa di Tolmekia, muove le sue truppe corazzate per tutti i regni, abbattendo popoli e sovrani che non si sottomettono a lei. Il principe Asbel di Pejitei per vendicare il suo popolo distrutto si libra con la sua ala da guerra in un'azione suicida contro la fortezza volante di Tolmekia, riesce quasi ad abbatterla ma alla fine precipita al centro della giungla tossica. In fin di vita incontrerà in questo luogo sinistro e disperato la speranza per un futuro migliore, una ragazza in grado di comunicare con i mostrotarli, una ragazza che viene dalla Valle del Vento.
1984 - 2015. Sono passati trentuno anni dall'uscita di Kaze no Nausicaa o per chi non se la tira Nausicaa nella Valle del Vento. Il primo film di uno studio di animazione che troverà il suo nome da un vento, il Ghibli. Un opera che vedeva alla regia, sceneggiatura e soggetto, nonché manga da cui l'opera era tratta, uno che già allora, dopo Conan il Ragazzo del Futuro, Heidi e Lupin si sapeva sarebbe diventato uno dei più grandi maestri dell'animazione giapponese. Insieme al maestro, di cui sapete il nome sicuramente, il più grande pittore della animazione moderna, Kazuo Komatsubasa, il più venerato compositore giapponese, quello anche di Kitano, Joe Hisaishi, l'art director di Gundam, Zambot, Kenshiro e del 90% di tutti gli anime più amati, Mitsuki Nakamura.
E torvo, brutto e cattivo, in un angolo dello studio di animazione c'era quel piccolo geniale schizzato di Hideaki Anno, profeta dell'animazione moderna, che già all'epoca proponeva a Miyazaki-San uno spin-off di Nausicaa, incentrato sulla regina di Tolmekia e soprattutto sulla natura e fine dei giganti invincibili, umanoidi polifunzionali dal corpo nuovo, semi divini che avevano raso al suolo il mondo e che lui vedeva bene al centro di storie di guerra e sopravvivenza. Un'ossessione che sappiamo bene dove è andata a finire. Anche se all'epoca Miyazaki a tale proposta aveva declinato, non voleva scrivere storie tetre e disperate. Con il manga di Nausicaa il maestro voleva comporre una elegia di amore dedicata alla natura, per aprirci i cuori e ricordarci come le guerre e l'inquinamento ci allontanino troppo dal nostro equilibrio con il mondo, nonché dalla nostra felicità. Un'opera universale, complessa, in cui non ci sono buoni o cattivi ma solo "uomini" e per questo fallaci, iracondi, ottusi ma che se spremuti bene nelle corde giuste possono sempre fare le scelte migliori. Un'opera che veniva accompagnata dalla creazione di un mondo intero. Flora e fauna, arti, politica, insediamenti, oggettistica, culture, razze. Solo Cameron in Avatar si era spremuto quasi al suo livello nell'idealizzare un mondo nuovo, diverso, unico. Tanta, troppa materia da trattare, per chiunque, perfino per Miyazaki. Al punto che per rendere al meglio il suo Nausicaa cartaceo non sarebbe bastata una stagione lunga quanto quelle del Trono di Spade. Ma il film si fa e seppur nella trama si avverta qualche contrattura, con personaggi come Lord Yupa e Krotowa meno epici che su carta, visivamente l'opera convince e ancora oggi è stupenda, complessa, frenetica, crudele e commovente. Un tassello irrinunciabile per ogni amante dell'animazione giapponese che si rispetti. Un masterpiece.
La Rai lo portò in Italia poco dopo, il tema naturalistico aveva solleticato l'attenzione del WWF e Solletico era il format pomeridiano condotto da Frizzi che ospitò l'evento. E una videocassetta registrata dal VHS di allora su ebay vale ancora qualcosa. Il film poi sparì nonostante tutti lo avessero a casa, magari in edizioni di fortuna, magari in ricche versioni estere come quella che si poteva trovare a Milano nei primi '90 in un noto centro di cultura giapponese, situato a fianco di un negozio leggendario che si chiamava Nipponia in cui per la prima volta trovai un modellino, ancora oggi ristampatissimo, di Nausicaa con a fianco un mostro-tarlo. In edicola c'erano riviste mensili che proponevano le scan dell'anime, non c'era internet ovviamente, non c'erano i cd, figurarsi i dvd. Da lì a poco sarebbe partita l'onda, con l'edizione VHS di Akira, con l'oav di Baoh e quello del primo Devilman, dove c'era sempre lui, Komatsubasa. E tutto torna. I manga e gli anime iniziano ad invadere il Belpaese. Ghost in the Shell diviene la nuova divinità pagana. Arriva persino nelle sale Princess Mononoke , che in qualche modo è un seguito spirituale, forse un "aggiornamento"dei temi del manga di Miyazaki. Il fumetto di Nausicaa arriva nelle fumetterie in verisione extra-lusso da Granata Press. Lasseter, capo della Disney dopo essere stato capo della Pixar dichiara il suo eterno amore per Miyakazi e l'etichetta di Topolino acquista i diritti di tutto per tutto il mondo. Per un attimo sembra che Nausicaa arrivi davvero, ma stiamo già nel duemila e passa, nei forum si scatenano i commenti di una fantomatica bozza di adattamento a cura Cannarsi. Il nostro vuole chiamare i gusci dei mostrotarli "evulve", perché è più tecnico e sul dizionario c'è e lui le parole desuete le usa da quando su Topolino leggeva che davano a Paperon de Paperoni dello "sporco plutocrate". E tutti a spiegare al Cannarsi che "evulva" sembra parecchio una parola senza la "e" di argomento tematico diverso, ma lui indomito, coraggioso, resiste, esteta più di D'Annunzio. Tuttavia l'etichetta Disney non lo porta proprio Nausicaa, tratta le opere di Miyazaki come prigionieri politici e il suo forum esplode tra mille promesse e pochi risultati. Arriva poi Lucky Red, che realizza il sogno di vedere tutte o quasi le opere dello studio con il nome di un vento. Infine, finalmente, Nausicaa arriva l'anno scorso al festival di Roma, subbato e oggi, sempre grazie a Lucky Red, a inizio ottobre per tre giorni nelle sale italiane. Destino vuole, dopo che a fine agosto è passato nelle sale forse l'ultima pellicola Ghibli. Ma io spero di no, vedo Lasseter che con un elicottero arriva sopra il Ghibli Museum con borse piene di soldi che svolazzano al vento. Insomma, se siete sulla trentina e amate i manga tutta la love story dell'arrivo in Italia della Principessa del Vento vi sarà nota.
Ma ora Nausicaa sarà nelle sale, per tutti, nuove e vecchie generazioni, è questo che importa. E non vediamo l'ora di vedere la nostra principessa guerriera solcare i cieli della giungla tossica con la sua ala. Non vediamo l'ora di vedere le battaglie tra fortezze volanti, i segreti della giungla tossica, uno scoiattolo che se avete visto Laputa vi sembrerà famigliare. E poi, dopo aver rivisto in serie tutti i capolavori Ghibli in una maratona mortale, giocare con i rimandi, vedere come i personaggi di questa opera siano lo specchio di personaggi di opere future o passate dello studio o di Miyazaki stesso, create in momenti e stati d'animo differenti, conseguenza della vita, gioie e sogni infranti. E' interessante constatare quanti e quali tratti della principessa corazzata di Tolmekia si siano riversati in Madama Eboshi, a sua volta mutuati da Miss Monsley. Come l'amore per la natura di Nausicaa possa rispecchiarsi nelle scelte di San. Come l'eroico Asbel riviva in Ashitaka e forse in Howl. Come Lord Yupa sia già il perfetto Ged (quello scritto dalla De Guen verrebbe da dire) prima de I racconti di Terramare di Goro. Come nello scaltro Krotowa ci siano molti tratti di Lupin quanto il valoroso e un po' ottuso Curtis, avversario di Porco, quanto, sinistramente, i malvagi di Laputa e Conan, Muska e Lepka. Come il buon Mito ci ricordi un po' Porco Rosso. Come i giganti colossali ricordino le sentinelle di Laputa e quell'altra cosa con cui Anno ci campa da una vita. Un gioco continuo, potenzialmente infinito, affascinante e stimolante, fattibile in quanto i personaggi di Miyakazi sono autentici archetipi, sembrano davvero attori che in ogni film si ripropongono in vesti simili quanto diverse.
Non aggiungo altro, vi ho tediato pure troppo. Andate a vederlo e magari poi qui ne riparliamo. Ne vale la pena.
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