Primo Trailer!
Dopo spasmodica
attesa, dopo immagini che facevano dubitare sul photoshop, ecco
arrivare finalmente il primo ufficiale trailer della nuova pellicola
dedicata al ghiottone più amato del mondo: il nanico, brutto ceffo,
arrabbiato, fetente e spietato Wolverine!! Come dite? Cosa c'entrano
nanico e brutto ceffo con Hugh Jackman? Si vede che non conoscete
troppo il fumetto originale e che Hollywood a volte fa dei casting un
po' assurdi (chi useranno per un film su “The Goon”? Brad
Pitt?... ah, non ci starebbe male...). La storia narra di come
Wolverine fosse considerato da Miller un personaggio idiota e
ingestibile, un rissoso buffone che sarà pure immortale ma è scarso
oltre ogni immaginazione. Poi Miller venne spinto da Claremont a
reinventare il personaggio, a dargli peso, a considerarlo una specie
di samurai caduto. É da lì che Miller trasse ispirazione per uno
dei più noti cicli narrativi di Wolverine, quello in cui
l'artigliato canadese va in Giappone e trova l'amore della bella
Mariko. Tra Yakuza e sentimento, azione e tragedia, è con questa run
che Wolverine inizia a dire qualcosa per i più, in un'opera di
comprensione e assimilazione del personaggio che si è protratta
negli anni fino alla serie di culto Wolverine Origins, partita con il
botto e culminata con l'arrivo del personaggio di Draken, un
autentico aborto narrativo ingiustificatamente protratto
all'infinito.
Wolverine in Oriente: ecco cosa succede... |
Dopo la prima,
riuscita (Daedpool a parte) pellicola in solitaria di Wolverine, che
traeva spunto da molte suggestioni della saga Wolverine Origins, per
continuare la carriera cinematografica dell'artigliato è quindi
sembrato logico e giusto riprendere gli spunti offerti dalla run di
Miller tanto decantata. Hugh Jackman è da molto che si prepara a
reindossare i panni del personaggio che lo ha reso famoso, il suo
corpo sembra opera di body art. Non ci dovrebbero essere grossi
cattivoni di spicco a parte l'elettrico Silver Samurai e, sembra,
Viper, la storia dovrebbe viaggiare su binari più
convenzionali. Dirige James Mangold, un tipo che ha alle spalle
capolavori indiscussi come Identità e Copland, remake convincenti
come Quel Treno per Juma con Crowe e Bale, apprezzati docu-film (ma
non da me) come Walk the line e immonde “cose” quali Knight'n'day
con la coppia Cruise-Diaz mai così in declino. Ne riparleremo.
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