Il sacro Impero di
Britannia sta continuando il suo piano di conquista del mondo. Dopo
il Giappone, che con la sconfitta ha perso anche il nome diventando
la zona 11, con i suoi abitanti che ora vengono chiamati Eleven, è
il turno di far capitolare anche l'E.U., i paesi europei che su fronte comune tentano ancora di contrastare l'avanzata. San
Pietroburgo è zona di guerra. Per permettere il ritiro del
132° reggimento è necessario il supporto delle “Viverne”, la
truppa d'assalto speciale W-0. La squadre, armata dei potenti
Knightmare frame carichi di esplosivo, viene impegnata in una
missione suicida dove i mezzi vengono fatti esplodere, su ordine
dalla base operativa, per provocare più danni possibili alle truppe
di Britannia. Perché i piloti di tali mech sono sacrificabili, sono
Eleven rifugiati che si sono arruolati per ricevere la cittadinanza
E.U. Gentaglia che sta riempiendo i ghetti di tutto il territorio E.U., ora più che mai pieno di ghetti e disagi. Per mano nemica o per
scelta tattica di farli detonare, l'intera truppa d'assalto viene
sterminata. Salvo Akito Hyuga. Perché i suoi occhi si illuminano di
rosso. Akito è sotto l'influenza di un Geass. L'ufficiale Leila
Malkai partirà da lui per rifondare la squadra, cercando tra i
ghetti degli Eleven ribelli idonei al ruolo. Probabilmente finirà
male.
Code Gaess Gaiden
o Code Geass – Akito the Exiled è uno spin off di Code Geass (vi
rimando ad una futura recensione su questa strana e interessante
serie in due stagioni by Sunrise-Clamp), una delle più apprezzate
opere Sunrise degli ultimi anni, fautrici della rinascita della
gloriosa casa di produzione dopo un periodo un po' moscio, culminato
con il fiacco Gundam Seed Destiny (quasi un insulto al magnifico
Seed) e con il discreto ma troppo ripetitivo Inuyasha. Dopo Code Geass
sono arrivati Gundam 00, decisamente notevole anche grazie al
supporto del regista della prima serie di Full Metal Alchemist,
l'ottimo Freedom e lo spettacolare Gundam UC – Unicorn, tanto per
citarne alcuni (io ho gradito anche il recente Gundam Age, ma so che
non tutti hanno apprezzato). Akito the Exiled è pianificato come
opera in 4 oav da 50 minuti l'uno, il secondo capitolo è previsto in
Giappone per la primavera. Grazie a Dynit, che ha curato anche la
versione italiana di Code Geass, possiamo vedere anche noi da fine
marzo il primo oav.
Se il contesto
bellico è il medesimo le storie, almeno per ora, appaiono del tutto
autonome e mi auguro rimanga così. Questo perché i personaggi di
questo oav sono davvero interessanti e ben caratterizzati, così come
peculiare è l'ambientazione, e cercare forzosamente dei collegamenti
con Code Geass potrebbe sminuire una storia che ha davvero le carte
in regola per reggersi da sola sulle sue gambe. I personaggi che per
ora emergono giocoforza, anche in virtù del minutaggio, sono
l'ufficiale Leila Malkal e l'eleven in esilio Akito Hyuga. La prima è
una nobile di Britannia che si è ribellata al suo dittatoriale
regime, un personaggio forte che ha le carte in regola per
avvicinarsi ad una Integra Van Hellsing. Akito come eroe è una
autentica sorpresa: freddo e determinato, incline a momenti di pazzia
ed eccitazione durante le battaglie, non estraneo ad azioni
temerario-suicide. Speriamo non venga troppo addolcito. Gli altri
personaggi sono ancora troppo abbozzati, ma c'è del potenziale. La
struttura ricalca il modello di riferimento, laddove giochi politici
si intersecano con vite private e con scontri a bordo di robot
corazzati di gundammosa memoria. Ci sono accenni per ora, e spero che
presto scompaiano, alle derive più stucchevoli dell'opera di base:
un forzato e forzoso bisogno di graziosità nel characters,
Clamp-matriciale, quanto nella proposizione di situazioni quasi moe a
stemperare i toni. Stemperano ma a me fanno un po' girare. Ancora ho
il voltastomaco a pensare a tutti quei quadretti tra festini e pizza
hut di Code Geass. Del resto quando vedo esplodere corpi disegnati by
Clamp come palloncini di sangue il godimento è doppio rispetto al
solito. Ampio uso di Cg per i combattimenti, splendide coreografie con
al centro le performance del quasi bestiali Alexander. Un bel vedere
ma un profilo più basso di cg non lo avrei dispiaciuto. L'opera è
visivamente molto valida, non tocca le vette di Gundam UC ma è
decisamente più abbordabile di quest'ultimo. Consigliato.
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