giovedì 28 marzo 2013

Code Geass - Akito the Exiled



Il sacro Impero di Britannia sta continuando il suo piano di conquista del mondo. Dopo il Giappone, che con la sconfitta ha perso anche il nome diventando la zona 11, con i suoi abitanti che ora vengono chiamati Eleven, è il turno di far capitolare anche l'E.U., i paesi europei che su fronte comune tentano ancora di contrastare l'avanzata. San Pietroburgo è zona di guerra. Per permettere il ritiro del 132° reggimento è necessario il supporto delle “Viverne”, la truppa d'assalto speciale W-0. La squadre, armata dei potenti Knightmare frame carichi di esplosivo, viene impegnata in una missione suicida dove i mezzi vengono fatti esplodere, su ordine dalla base operativa, per provocare più danni possibili alle truppe di Britannia. Perché i piloti di tali mech sono sacrificabili, sono Eleven rifugiati che si sono arruolati per ricevere la cittadinanza E.U. Gentaglia che sta riempiendo i ghetti di tutto il territorio E.U., ora più che mai pieno di ghetti e disagi. Per mano nemica o per scelta tattica di farli detonare, l'intera truppa d'assalto viene sterminata. Salvo Akito Hyuga. Perché i suoi occhi si illuminano di rosso. Akito è sotto l'influenza di un Geass. L'ufficiale Leila Malkai partirà da lui per rifondare la squadra, cercando tra i ghetti degli Eleven ribelli idonei al ruolo. Probabilmente finirà male.


Code Gaess Gaiden o Code Geass – Akito the Exiled è uno spin off di Code Geass (vi rimando ad una futura recensione su questa strana e interessante serie in due stagioni by Sunrise-Clamp), una delle più apprezzate opere Sunrise degli ultimi anni, fautrici della rinascita della gloriosa casa di produzione dopo un periodo un po' moscio, culminato con il fiacco Gundam Seed Destiny (quasi un insulto al magnifico Seed) e con il discreto ma troppo ripetitivo Inuyasha. Dopo Code Geass sono arrivati Gundam 00, decisamente notevole anche grazie al supporto del regista della prima serie di Full Metal Alchemist, l'ottimo Freedom e lo spettacolare Gundam UC – Unicorn, tanto per citarne alcuni (io ho gradito anche il recente Gundam Age, ma so che non tutti hanno apprezzato). Akito the Exiled è pianificato come opera in 4 oav da 50 minuti l'uno, il secondo capitolo è previsto in Giappone per la primavera. Grazie a Dynit, che ha curato anche la versione italiana di Code Geass, possiamo vedere anche noi da fine marzo il primo oav.
Se il contesto bellico è il medesimo le storie, almeno per ora, appaiono del tutto autonome e mi auguro rimanga così. Questo perché i personaggi di questo oav sono davvero interessanti e ben caratterizzati, così come peculiare è l'ambientazione, e cercare forzosamente dei collegamenti con Code Geass potrebbe sminuire una storia che ha davvero le carte in regola per reggersi da sola sulle sue gambe. I personaggi che per ora emergono giocoforza, anche in virtù del minutaggio, sono l'ufficiale Leila Malkal e l'eleven in esilio Akito Hyuga. La prima è una nobile di Britannia che si è ribellata al suo dittatoriale regime, un personaggio forte che ha le carte in regola per avvicinarsi ad una Integra Van Hellsing. Akito come eroe è una autentica sorpresa: freddo e determinato, incline a momenti di pazzia ed eccitazione durante le battaglie, non estraneo ad azioni temerario-suicide. Speriamo non venga troppo addolcito. Gli altri personaggi sono ancora troppo abbozzati, ma c'è del potenziale. La struttura ricalca il modello di riferimento, laddove giochi politici si intersecano con vite private e con scontri a bordo di robot corazzati di gundammosa memoria. Ci sono accenni per ora, e spero che presto scompaiano, alle derive più stucchevoli dell'opera di base: un forzato e forzoso bisogno di graziosità nel characters, Clamp-matriciale, quanto nella proposizione di situazioni quasi moe a stemperare i toni. Stemperano ma a me fanno un po' girare. Ancora ho il voltastomaco a pensare a tutti quei quadretti tra festini e pizza hut di Code Geass. Del resto quando vedo esplodere corpi disegnati by Clamp come palloncini di sangue il godimento è doppio rispetto al solito. Ampio uso di Cg per i combattimenti, splendide coreografie con al centro le performance del quasi bestiali Alexander. Un bel vedere ma un profilo più basso di cg non lo avrei dispiaciuto. L'opera è visivamente molto valida, non tocca le vette di Gundam UC ma è decisamente più abbordabile di quest'ultimo. Consigliato. 
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