giovedì 18 febbraio 2021

Star - parte il nuovo canale della piattaforma Disney +



Il sesto canale di Disney +

C’è stato un tempo in cui ci sembrava difficile vedere sotto la bandiera “adatta a tutte le età” di Disney prodotti come Deadpool e Alien, ma oggi inizia l’avventura di Star e noi siamo stati così fortunati da riuscire a partecipare all’evento “virtuale“ della sua inaugurazione.

Quello che segue sono quindi le nostre impressioni a caldo.

Il canale “adulto” del pacchetto Disney Plus “Star” andrà ad affiancare da fine febbraio gli altri 5 canali tematici della piattaforma, ossia “classici Disney“, “Pixar“, “Marvel cinematic Universe“, “Star Wars“ e “National Geographic”. Star presenterà un’ ampia offerta, tra cui sono comprese produzioni  dei canali di ABC e Hulu e il vasto listino della acquisita 20th Century Fox, permettendo quindi a noi vecchi appassionati di fantascienza non solo di godere delle saghe di Avatar, Alien, Predator e X-Men, ma anche aspettarci futuri spin-off legati a questi brand. È una autentica rivoluzione nella filosofia della piattaforma Disney, centrata da sempre su prodotti dedicati prevalentemente all’infanzia e ai ragazzi, che riesce a espandersi ai più grandicelli anche in ragione di nuove modalità di accesso dei contenuti streaming. Attraverso nuove funzioni di parental control basate su un sistema di codici di accesso riservati e gestibili liberamente dai genitori, la piattaforma permette infatti ai più piccoli di godere di prodotti a loro dedicati in sicurezza, esattamente come prima. Con questa implementazione arriva su Star anche un cospicuo numero di grandi classici della storia dei cinema, da Titanic a Braveheart, così come sono state inserite serie Tv amatissime come Grey’s anatomy e Modern Family, per un totale di più di 400 pellicole e 60.000 episodi tv. 

 


Tra poco in streaming

 

Parte dell’offerta è costituita dai nuovi contenuti espressamente pensati per il canale, gli “Star Original”. Titoli internazionali ma anche italiani, alcuni dei quali accessibili già dal 23 marzo. Ecco un piccolo elenco delle prime novità. 

 

Big Sky 




Da David E. Kelley, autore di Big Little Lies, arriva Big Sky un thriller drammatico basato sul libro “The Highway” di C.J. Box, per ora da noi ancora inedito (in Italia di questo autore sono editi  da Piemme “L’ultimo giorno del lupo” e  “Un angolo di paradiso”). La scomparsa di due ragazze porta un detective “scalcinato” ad indagare ai margini dell’autostrada che costeggia i boschi del Montana, tra camionisti e luoghi desolati, mettendolo forse sulle tracce di un serial killer. Sembra molto interessante. 

 

Love, Victor



Spin-off del film di grande successo Tuo, Simon, in originale Love, Simon, tratto dal libro “Non so chi sei, ma io sono qui” di Becky Albertalli. La serie ha già all’attivo su suolo americano due stagioni per un totale di 20 puntate. Love, Victor è una serie di stampo scolastico-sentimentale che parla, come del resto il film, della difficoltà di riconoscersi omosessuali, nella specie durante un momento della crescita molto complicato come l’adolescenza. Tra il timore di non trovare approvazione presso i propri genitori, i compagni di classe, i bulli, le amicizie a distanza tramite internet, lo studio e le prospettive per il futuro, Love, Victor è la piccola l’epopea di un ragazzo all’ultimo anno del liceo alla ricerca del proprio posto nel mondo. 

 

Solar opposites 



Creata da Justin Roiland, uno dei folli autori del cartoon Rick e Morty, e da Mike McMaham, Solar Opposite è una sit-com animata su quattro alieni che scappano dalla distruzione del loro pianeta per insediarsi sulla Terra. Tra chi è pro o contro l’integrazione con i terrestri, il gruppo forse potrebbe distruggere il nostro pianeta per terraformarlo da un momento all’altro. E forse lo farà. Per ora sono pronti 8 episodi da una ventina di minuti. Lo stile, tra Rick e Morty ( solo partendo dagli occhi stralunati dei personaggi) e Spongebob (gli alieni sembrano i “pesci” di Spongebob) è inconfondibile e spassoso. 

 

Helstorm 



Serie nata sul canale Hulu, ispirata ai fumetti horror di Marvel con protagonisti Daimon e Satana Hellstorm.  Helstorm, con una “L” sola, realizzata dallo stesso showrunner di Agent of SHIElD, è però staccata dal Marvel Cinematic Universe, anche per questioni relative al target cui le storie originali erano destinate, diventando per Marvel parte di un progetto parallelo destinato a un pubblico adulto denominato “Adventure into fear”. Progetto che avrebbe coinvolto anche una serie “per adulti” di Ghost Rider, ma che ha subito uno stop anche per le complicazioni della produzione dovute al periodo covid. Con già prodotta una prima serie, Helstorm è un progetto per il momento ancora misterioso, in bilico, che deve in qualche modo essere testato a livello internazionale. Se avrà successo potrebbe fare da apripista a molte altre opere “horror” tratte dai fumetti Marvel, magari la Legion of Monsters è dietro l’angolo.

 

Godfather of Harlem



La storia, in 10 puntate, del boss del crimine di New York Bumpy Johnson, quando negli anni sessanta del vecchio secolo fece la guerra al clan dei Genovese e incontrò sul suo cammino Malcom X. Nel cast Forrest Whitaker, Paul Sorvino, Giancarlo Esposito e Vincent D’Onofrio. Non vediamo l’ora di parlarvene di più.  

 

Prossimamente

Prossimamente su Star approderanno anche nuove serie, realizzate anche con cast e produzioni italiane e internazionali. Sono progetti recentissimi o ancora in lavorazione per i quali è stato possibile conoscere solo pochi dettagli. Per il momento ci è stato possibile “sbirciare” queste tre proposte. 

 

The good mothers

Basata sul libro di Alex Perry, The good mothers: The true story of the women who took on the world’s most powerful mafia, la serie ripercorre la storia del procuratore Alessandra Cerreti dopo gli eventi del 2009 relativi alla scomparsa di Lea Garofalo, in cui era indagato il suo ragazzo, affiliato alla ’Ndrangheta. Il procuratore, agendo fuori dagli schemi portò le mogli, le madri e le figlie dei malavitosi a collaborare con la giustizia, creando sulla base della solidarietà femminile un modo nuovo di combattere il sistema. Sarà una serie in 6 parti.

 

Le fate ignoranti 

La serie prende le mosse dall’omonimo e celebre film scritto e diretto da Ferzan Ozpetek, che più di 20 anni fa riscosse un enorme successo e fu molto importante per ampliare il dibattito sul tema della omosessualità. Secondo le parole dello stesso Ozpetek,  la miniserie intende attualizzarne il tema principale, evolverlo. Se all’epoca al centro del racconto c’era il tradimento “nascosto” di un marito defunto per un altro uomo, che sconvolgeva la visione che la moglie aveva sempre avuto del marito, oggi, in un periodo in cui l’omosessualità è mediaticamente più presente e socialmente più accettata, Ozpetek vuole raccontare il tema del tradimento da un punto di vista diverso, più viscerale e forse più “cattivo”, raccontando  un rapporto di coppia e fiducia che si frantuma a causa più di interessi “spicci”, “professionali”, quanto legati al mondo dell’arte, degli artisti e della cultura italiana. Come in Napoli Velata le bellezze italiche avranno quindi un ruolo centrale all’interno della narrazione. 8 puntate previste, cast per ora blindatissimo. Una puntata sarà girata anche in Tunisia. 

 

Boris - la quarta serie! 

Nata nel 2007 come serie tv originale di Wilder per il canale di Fox Italia e poi assurta ad un successo di stampo quasi “mitologico“, Boris, scritta da Giacomo Ciarrapico, Luca Vendeuscolo e Mattia Torre, è una delle serie tv più amate di sempre. Al centro della storia c’è la sgangherata troupe di una altrettanto sgangherata serie tv, un po’ soap opera e un po’ medical drama, dal titolo “Gli occhi del cuore”. Seguendo il punto di vista del nuovo stagista Alessandro (Alessandro Tiberi), che inizia a muoversi sul set insieme allo “stagista-schiavo” Lorenzo (Carlo Luca de Ruggieri), conosciamo, puntata dopo puntata, backstage dopo backstage, la variopinta brigata guidata dallo stralunato e umorale regista Renee Ferretti (Francesco Pannofino), che dirige ispirato dal suo pesce rosso Boris. Dalla brusca assistente alla regia Arianna (Caterina Guzzanti) allo “psichedelico” direttore della fotografia Duccio (Ninni Bruschetta), dall’addetto alle luci burino Biascica (Paolo Calabresi) all’ambiguo responsabile di produzione Lopez (Antonio Catani). Dall’attore egocentrico Stanis (Pietro Sermonti) alla attrice “cagna” Corinna (Carolina Crescentini), alla attrice “raccomandata e assenteista” Cristina (Eugenia Costantini), all’attrice “raccomandata zozza” Karin (Karin Proia), passando per la “linea comica” Nando Martellone (Massimiliano Bruno) e l’attore “pazzo e pericoloso“ Mariano (Corrado Guzzanti). E questi sono solo alcuni degli indimenticabili personaggi di quella che è stata la più riuscita, gustosa  e feroce critica a un certo modo di fare tv (vorrei dire ””"del passato”””) da parte dei “poteri forti”, tra influenze politiche, “argomenti problematici per il pubblico”, attori e maestranze incapaci ma soprattutto tanta titanica voglia di “portare a casa lo sporco lavoro”. Abbiamo aspettato per anni una stagione 4 e finalmente con Star saremo accontentati, anche se non ci saranno più purtroppo nella brigata la segretaria di edizione Itala di Roberta Fiorentini e uno dei tre grandi costruttori della serie Boris,  Mattia Torre, scomparsi di recente. Sembra che il tema centrale della quarta stagione saranno i telefilm all’epica dello streaming. Non vediamo letteralmente l’ora. 

 

Sono ancora tantissime le sorprese da svelare e non vediamo l’ora di comunicarvele quanto prima! 

Talk0

2 commenti:

  1. Nuovo canale disney in arrivo.
    Ammetto che questa notizia non mi conforta più di tanto. Eppure, perché plus competa con Netflix e Amazon, era una scelta obbligata.

    Se è vero che da una parte Disney ha dalla sua il meglio del meglio per quanto riguarda l'intrattenimento visivo per famiglie, con i suoi immortali (è proprio il caso di dirlo) classici - sopravvissuti anche all'operazione nostalgia/revival dei "live action" - è anche vero che i cavalli di battaglia da soli non bastano.

    L'operazione Marvel Cinematic Universe, The Mandalorian e il pacchetto delle serie tv Star Wars sono un ottima variazione, ma sempre - appunto - per famiglie.

    Come fare a rivaleggiare con Netflix, o con la sempre più presente Amazon Prime Video (che da poco si è aggiudicata dei cult di tutto rispetto, come Terminator 1 e 2, Lo Squalo, Indiana Jones etc.) per quanto riguarda il pubblico dei "ragazzi di una volta".

    Inutile dire che la partita si gioca sui pezzi grossi di una cinematografia diversa da quella Disney. La compagnia del topo lo sa e ha calato il suo asso. Riuscirà nell'impresa? Ai posteri l'ardua sentenza.

    Quello che preoccupa me è l'aspetto legato alle produzioni. Si sa che Disney sia una garanzia in termini di investimenti e risorse, ma è anche vero che - in tempi come questi - la casa di Topolino ha recentemente finanziato progetti "a incasso sicuro", ma decisamente sotto la media rispetto all'originalità.

    Non parlo della trilogia sequel di Star Wars, perché sarebbe come sparare sulla croce rossa, ma proviamo a guardare ad altri casi: Tron Legacy, per esempio, oppure i sopracitati Live action.

    Inoltre c'è un altro elemento che mi preoccupa non poco: la policy della Disney in merito al politicamente corretto. Per ingraziarsi il proprio pubblico, sono arrivati a mettere una sorta di "avviso censura" ai loro stessi classici (Dumbo, Gli Aristogatti, per esempio) e sempre per ingraziarsi il pubblico, si sono più volte intromessi in modo esagerato sulla realizzazione dei film.

    Certo, mi si potrebbe dire che è un loro diritto, avendo investito dei soldi, ma a questo punto potrei ribattere dicendo che alla grande D non servono dei registi, ma solo degli esecutori.

    Alla luce di quanto detto, dubito fortemente che un Alien o un Deadpool potranno avere vita facile, ma queste sono mie sensazioni a caldo.

    Vi ringrazio per l'articolo e per l'aggiornamento. Ammetto che questo proliferare di piattaforme di streaming mi sta un po' facendo salire la nostalgia del Blue-ray, soprattutto per quanto riguarda i contenuti extra (Making of e dietro le quinte in primis), erano quelli che facevano davvero la differenza, nell'acquisto del film.

    Purtroppo, la situazione di Pandemia globale ha dato un po' il colpo di grazia a questo mercato e da cliente e fruitore un po' mi sento fuori posto, rispetto a queste nuove "soluzioni" per vedere un film e - soprattutto - ciò che c'è dietro al film.

    Zorbas

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  2. Ecco! Volevo appunto saperne di più. Grazie

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