martedì 14 luglio 2020

The Spider King, di Josh Vann per i disegni di Simone D'Armini: quando i vichinghi incontrano gli alieni



Barbuti, torvi e sdentati. Coperti di cicatrici e armi, con muscoli sempre tesi e occhi di fuoco mentre urlando vanno alla carica, in un attacco frontale carico di pazzia e onore, dritti alla morte e poi alle sale del Valhalla con un sorriso. Questi vichinghi sono indubbiamente un concentrato di testosterone e "palle", ma tanto onore e poca tattica li espone a un warlord dai metodi vigliacchi e dai continui agguati notturni conosciuto come "il lupo". Il declino dei clan diventa così generazionale, con il lupo e i suoi mercenari che falcidiano uno dopo l'altro i più grandi guerrieri e re. Ma forse Odino ha ascoltato le preghiere dei suoi figli e inviato loro dal cielo delle armi leggendarie e ultra-tecnologiche, stipandole in un'arca d'acciaio arrivata al suolo tra lo zolfo di rocce coperte da fuoco verde. Anche il temuto "lupo" ha avuto, in quello strano arco di tempo, un incontro ravvicinato con il divino. Ma nel suo caso ha dovuto incrociare la spada con il temibile parassita alieno conosciuto come "Spider King". I vichinghi dovranno quindi affrontare pur con le loro nuove portentose armi un nemico ancora più potente e infido del Lupo.


Sono storti, deformi, "carichi" di testosterone, spadoni laser e innesti bio-meccanici. Sono vichinghi 2.0, non troppo lontani da quei Cowboy che si sono scontrati con gli alieni prima sui fumetti e dopo al cinema, nello sfortunato (ingiustamente) blockbuster di Jon Favreu Cowboys and Aliens. La formula è semplice e già nota, in quanto vicina a quanto proposto pure una decina di anni fa in un brutto film con Jim Cavezel, che Eagle Pictures, per accattivassi disperatamente il pubblico, offriva in dvd in edizione speciale insieme a un dopobarba. Ma l'esito di questa serie IDW già lanciata a una serialità in divenire è ben diverso. Josh Vann scrive personaggi dall'afflato epico, ma anche  divertenti, autodistruttivi e irresistibili. Anti-eroi sbilenchi e asimmetrici pronti a lanciarsi in massacri visivi sempre più estremi e spettacolari allestiti dal bravissimo Simone d'Armini con un tratto grafico gustosamente esagerato e grottesco, a metà strada tra Eric Powell, Mike Mignola e David Rubin. The Spider Kings è sfolgorante nel tratto grafico esagerato e sghembo, divertente nella messa in scena antieroica dei suoi personaggi eroico-scoreggioni e giustamente da non perdere se amate la nuova ondata del fantasy "underground", nata sul solco del canadese Adventure Time e sviluppatosi in opere come Rumble, Head Looper e, perché no, anche The Rust Kingdom dell'italiano Spugna. È un modo "più divertente e meno serioso" dell'epica fantasy classica a fumetti, strada per altro, al di là dei già citati Mignola, Powell e Rubin (a cui aggiungo pure Daniel Warren Johnson) che trova nobili radici nella BD di Goscinny e Uderzo, Van Hamme e Rosinski, nei comics di Jeff Smith. Un lungo carnevale di eroi sdentati e fieri pronti a farci ridere ed esaltare a furia di mazzate, indispensabili per un po' di escapismo liberatorio moderno. In Spider Kings ci sono personaggi anti-eroici dal naso rosso-rotto, spettinati, sporchi e sguardo spento di chi innamorarsi pazzamente. C'è anche un piccolo mondo Pixar stile The Brave tra i riccioli rossi della principessa longobarda co-protagonista. È una parentesi romantica e "femminista" che funziona, si amalgama bene, riesce ad armonizzare e dare cuore all'azione. Gli alieni  "cattivi" sono stilizzati ma riecheggiano il classico di Scott, guidano zombie fungosi come in Last of Us e sono inseguiti sulla terra dei vichinghi da una specie di lanterne verdi multi-specie, se vogliamo simili alla polizia spaziale di Lilo & Stitch. Gli scontri si svolgono per lo più in boschi notturni dominati da fuochi fatui verdi, ma non mancano castelli in fiamme e accampamenti militari. Le tavole sono stra-piene di dettagli. 
Spider King ci è piaciuto e Saldapress ha confezionato un ottimo volume cartonato su quella che possiamo ora considerare a tutti gli effetti una "prima serie", con il successivo speciale Spider King Frost Bite già nelle fumetterie americane. 
Siamo pronti per un altro giro. 
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1 commento:

  1. Vichinghi cibernetici? avendo scritto anch'io qualcosa di molto simile, questo me lo segno subito!

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