lunedì 13 luglio 2020

Find Us - Trovaci : la nostra recensione di una piccola ma sfiziosa web serie del canale YouTube SuperCinema



Oggi vi proponiamo una piccola web-serie realizzata da un piccolo gruppo di appassionati di cinema di genere. È una serie carica di inventiva, citazioni, un bel tappeto sonoro, divertente e autoironica, con alcune idee visive interessanti. Sono 5 episodi da cinque minuti l’uno circa, da ascoltare magari in cuffia. 


Nel 1983, dalle parti di Boston, una palla di fuoco ha illuminato il cielo durante una notte stellata. Da allora durante le notti delle persone scompaiono nel nulla, per poi essere ritrovate all’alba tutte a brandelli.
Qualcosa di alieno si muove nella notte e qualcuno sarà così incauto da affrontarlo nell’ambiente dove trova più forza. Il buio.  
La confezione di questa Web-serie è molto carina, a partire dal lettering usato per i titoli che richiama gli horror low budget del passato. Il punto davvero forte è il comparto audio, una colonna sonora sincopata e avvolgente di stampo Carpenteriano (che nel finale incontra i toni della detective story), effetti sonori ambientali e “speciali” che spesso riescono a far emergere, specie in alcune originali scene girate al buio, suggestioni lovecraftiane. La fotografia sceglie una gradazione ocra-vintage anni ‘70. La tecnica di ripresa scelta, con uso della telecamera a mano, risulta dinamica, ricca di citazioni visive e con soluzioni di ripresa non banali. 
La trama, opera di Lewis N. Snyder, è una lettera d’amore agli Ultracorpi, la fantascienza classica, gli Incontri ravvicinati del terzo tipo. Sono presenti note dell’action crepuscolare di Carpenter, una sottile ironia alla Landis, ci sono le ossessioni geometriche e il “non detto” tipici di Lynch. Il racconto “sembra” ambientato nel 1983, ma il personaggio di Curtis quando si trova a indagare su quello che è un serial killer si sofferma sulla resina degli alberi, la degradazione del colore di una foglia, raccoglie misteriose pietre nere che considera indizi importanti. Non ci viene detto nulla del passato di Curtis, ma vediamo che sta seguendo uno schema, criptico ma che forse già conosce, perché per lui è routine. Come le scene di buio pieno che diventano magiche e “vivide” grazie a quello che ci fanno intuire gli effetti sonori, le ritualità investigative di Curtis ci raccontano senza parole le dinamiche di un mondo che forse si trova ai confini del reale, in un modo non dissimile dal recente The Head Hunter di Jordan Downey. 
Le scene d’azione sono nell’insieme da migliorare, ma funzionali e abbastanza intellegibili. 
Luigi Santomauro riesce bene a passare dal registro comico dell'inizio del primo episodio a una personalità più “aliena“. Con la sola mimica facciale unita a una interessante illuminazione del suo volto, Luigi riesce a essere inquietante come Sadao Abe in Uzumaki di  Higuchinsky. Antonio Comune funziona come detective “accartocciato e stanco”, soprattutto quando tira fuori uno sguardo alla Thomas Milian sotto un cappellaccio nero (non dissimile da quello del primo Rocky). È un personaggio che riesce a mantenere la calma nonostante qualsiasi cosa gli capiti intorno, come se ci fosse già passato. Sarebbe interessante esplorare cosa nasconde sotto la corazza Curtis.


Find Us è un progetto piccolo ma curato, in cui traspaiono, oltre all’entusiasmo, professionalità e visione di insieme. La scrittura è interessante, c’è ironia e la possibilità di sviluppare ulteriormente il racconto. 
C’è  del potenziale e sono convinto che se gli autori proseguiranno su questa strada, arriveranno a importanti traguardi. 
Mi piacerebbe davvero vedere su YouTube più contenuti di questo tipo. Aspetto la seconda serie. 
Paolo “Talk0”

P.S.: e se a fine visione non siete ancora sazi di questa simpatica detective/Paranormal story realizzata dai nostri appassionati di cinema / eroi, c’è un altro cortometraggio che vi aspetta nell’archivio di SuperCinema. Un vero e proprio “prequel” di Find Us. Ossia il mitico:



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