sabato 1 febbraio 2020

Villetta con ospiti: la nostra recensione del nuovo film di Ivano De Matteo



Siamo nella provincia italiana, quando è ancora notte ma iniziano ad arrivare le prime luci dell'alba. È in atto un'azione di forza contro un ospite inatteso, una caccia notturna al lupo che coinvolge un gruppetto di concittadini, tutti armati pesanti, pure chi non dovrebbe avere né porto d'armi né pistola. Il gruppetto è unito, compatto, e il lupo va giù a cannonate, il paesino e il bestiame sono salvi dall'invasore, si possono fare i selfie celebrativi con la preda distrutta. 
Siamo sempre nella provincia italiana ed è giorno, il commando dei cacciatori è sciolto, nel paesino ognuno fa la sua vita inseguendo un proprio vizio specifico. C'è il lussurioso imprenditore "acquisito" (interpretato da Giallini) che non vede l'ora di mollare impresa e famiglia per andare a trovare qualche amichetta fuori porta con una scusa lavorativa. C'è sua moglie (Michela Cescon), tutta agitata e non compresa, altruista ma tanto fragile e pronta a esplodere come "ira". C'è la nonna, la madre di lei, che da buona avara teme di essere troppo presto prosciugata dei liquidi da quel genero che avverte un po' degenere (Erika Blanc). C'è la figlia adolescente (Monica Billiani) accidiosa e indifferente a tutto e tutti come l'adolescenza spesso appare. Oltre la famiglia ma sempre nella stretta comunità cittadina ci sono persone che sono in qualche modo gli altri archetipi dei vizi. Come il superbo commissario di polizia (Gallo) che crede di comandare tutti con il ricatto, come il goloso e insaziabile veterinario (Bebo Storti), disposto a tutto per i suoi appetiti, come il prete (Vinicio Marchioni), che forse invidiando le ricchezze delle famiglie più ricche seduce e ammalia le signore più abbienti. Sono tutti comunque peccatori molto puliti e presentabili, piccoli mostri che navigano placidi nella quotidianità della luce del sole, a volte pure simpatici. Fino a quando arriva di nuovo la notte e, a causa di un incidente che potrebbe far cadere tutto, il branco si riunirà sodale, superando di nuovo le differenze e i piccoli vizi personali,  per cacciare nuovi ospiti inattesi. Solo che questa volta gli ospiti invasori avranno un volto umano. Finirà con un selfie come per il lupo? 
Funziona come un noir Villetta con ospiti, prendendo spunto da recenti fatti di cronaca legati all'uso garantito dalla legge delle armi da fuoco come autodifesa. Ci sono ovviamente degli "spari nel buio" con cui i personaggi saranno tenuti a fare i conti, svelando il loro animo e cercando un necessario aggiustamento nelle dinamiche di gruppo, ma andare oltre sarebbe raccontare troppo. Quello che funziona e rende disturbante la pellicola è l'intelligente zona grigia che omette allo spettatore la conoscenza di alcuni passaggi narrativi, facendo alla fine dubitare dell'agire di molti personaggi senza fornirci risposte. De Matteo non vuole essere accomodante, vuole che la pellicola oltre a essere un thriller suoni urgente e amara anche come critica sociale, idealmente nel solco di opere come Sole, Cuore, Amore di Vicari, dove è l'incomunicabilità tra le persone il vero problema da affrontare prima delle mille amarezze della vita e della legge. 
La fotografia richiama atmosfere crepuscolari: gioca con colori freddi glaciali, quasi norvegesi, per "la notte", cerca per "il giorno" la luce impossibile tra la nebbia che sfuma in colori pastello molto tenui. Nella villetta, scenario di gran parte della seconda parte, le stanze appaiono distanti, separate tra loro da corridoi bui,  piccoli mondi non comunicati, protette da porte chiuse. 
Parte come un film quasi buffo, muta in satira dei costumi e piomba nella pece del noir. Gli attori sono molto bravi nell'assecondare il ritmo della narrazione e la struttura regge bene, fino a un finale forse un po' insoddisfacente, al netto delle potenzialità fino ad allora espresse. Che poi erano le stesse criticità di Sole Cuore Amore. Buona la formula, bella la cornice e gli attori, forse non troppo a fuoco il messaggio, finale urgente e irrisolto che può piacere ma rimane un po' monco, soprattutto per i "giallisti accaniti" che alle zone d'ombra preferiscono una pianificazione pure spinta ai limiti ludici (come Knives Out), Villetta con ospiti è un film interessante per una serata all'insegna del noir con un pizzico di attenzione all'attualità. 
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