In passato abbiamo mandato nello spazio una capsula per
venire in contatto con altre forme di vita (questo pezzo l'ho già scritto di
recente mi pare... Starò invecchiando?). Qualcuno l'ha trovata, quattro alieni
ultra-potenti in computer grafica (con le voci dello storico gruppo
comico - satirico inglese dei Monty Python) che viaggiano per il cosmo su una
mega astronave a forma di murena - piovra spaziale. Gli alieni vogliono testare
se siamo davvero degni di loro e per questo scelgono di donare dei pazzeschi
poteri cosmici a uno di noi scelto a caso. Il fato punta sul depresso insegnante
inglese di scuola media, Neil Clarke (Simon Pegg). Docente di una classe che
lo odia, sfigato cronico in perenne balia di bulli, single che vive solo con
il suo cane Dennis (con la voce in originale del grande Robin Williams, una
delle sue ultime performance, da noi doppiato dal suo solito bravo doppiatore
Carlo Valli) sognando un giorno di diventare scrittore e magari far innamorare
di sé la sua bella vicina di casa Catherine (Kate Backinsale). Un
raggio cosmico parte dalla piovra spaziale ed ecco che Neil si trova con poteri
inimmaginabili, degni di un dio. Gli alieni sono in osservazione ed
esamineranno cosa farà Neill con tali capacità sorprendenti. Magari il pianeta
è un posto che vale la pena non radere al suolo. E per questi severi alieni
potrebbe essere anche il primo pianeta che non distruggeranno.
Che cosa fanno insieme i mitici Monty Python, l'attore
inglese del momento Simon Pegg, la bellissima Kate Beckinsale, il compianto
genio comico Robin Williams, il compositore di film da premio oscar George
Fenton e una pletora di effetti speciali ?
Un film di merda.
Chi legge questo blog sa bene quanto ami trovate il
lato buono in prodotti indifendibili, quanto ami valorizzare l'impegno e il
lavoro di registi, attori, fumettisti, animatori e creatori di videogame. Noi
non siamo gente che giudica a priori, non siamo schizzinosi e abbiamo la
mentalità totalmente aperta a qualsiasi forma di intrattenimento che riesca a intercettare i desideri di chiunque. Mai abbiamo assistito a un simile spreco
di potenziale, se non forse in Comic Movie. Questo film urla vendetta per il
tempo che ci avete perso dietro.
La trama, a firma Terry Jones, che ci ha regalato
capolavori come Brian di Nazareth e Il Senso della vita, è orribile nel suo
rigirarsi a vuoto, incapace di strutturare qualcosa oltre a a siparietti comici
della durata di tre minuti e che non fanno mai ridere. Mai. Tutto quello che
il film ha da offrire in termini visivi e di contenuto si vede già ampiamente
nel trailer, il resto è puerile, moscio, vecchio nella messa in scena,
patetico, frammentario, illogico, dimenticabile, urtante per l'intelligenza,
urticante per il divertimento. Tra tutte, per la pessima gestione, la storia
della "adorazione" del collega di Neil, ma c'è davvero per certe scene
solo il mucchietto viscido dell'umido. La sceneggiatura ha delle autentiche
voragini (ma quando la Backinsale ha incontrato il collega di Neil per poterlo
poi riconoscere?) con un imbarazzante numero di situazioni che vengono buttate
nel mucchio (come la giornalista che odia recensire libri) senza essere
sviluppate o completate (ma il libro di Neil, di cui ha recuperato le pagine,
che fine fa? Lo scrive?). La soluzione a ogni possibile pericolo, svolta
narrativa o colpo di scena è sempre la stessa (con la mano un cenno e si
esprime - resterà un desiderio) ed è una trovata francamente
sempliciotta, svogliata, l'equivalente drammaturgico di un rutto.
Da fan dei
Monty Python viene quasi da pensare che si sono scientemente sforzati di
realizzare il film più brutto del mondo per entrare magari nel libro dei
Guinnes. Un tempo erano tipi che ci credevano in assurdità come queste. Ne
sarebbero stati fieri e avrebbero esposto l'attestato in soggiorno, da
mostrare a tutti durante l'ora del tè. In una parte della mia testa vorrei credere
che sia realmente così, sono sempre stati comici d'assalto che graffiavano,
pescavano dall'humour più nero, sputavano in faccia alle idiosincrasie della
società moderna, scardinavano i bastioni dell'assurdo irridendo scienza,
costume, religione e storia. Non riesco nemmeno a immaginarmeli, nonostante li
abbia appena visti con questi miei occhi, tanto scarsi, decadenti, insipidi. E
se la storia è orribile e la regia riesce pure a essere peggio, in questa
brutta copia di Una Settimana da dio con Jim Carrey anche tutto il resto viene
travolto. Gli attori (e Pegg è di quelli bravi e versatili) provano a impegnarsi ma non hanno gli spazi per costruire qualcosa al di là di una
estemporanea, brevissima, improvvisazione. Tutto sembra gestito da uno storyboard
rigido e idiota. Il compositore dello score di Ghandi (di Ghandi, cacchio!!!)
sembra un ubriaco che si è impossessato del pianobar e molesta le nostre
orecchie per tutta la durata del film con le melodie più schizofreniche che
potreste immaginare. Gli effetti speciali sembrano direttamente usciti dalle
pubblicità degli anni '90 di dentifrici e detersivi smacchianti, plasticosi,
fasulli e irritanti. Tutto è brutto. Si salva Londra, un paesaggio sempre
suggestivo, vivo e diversamente sgargiante a cui non si può volere male. Si
salva la performance di quel genio pazzo che fu Robin Williams, che crea un
cane parlante ultraeccitato, pragmatico, saggio quanto stupidissimo. La
Backinsale si salva sempre perché è bona come er pane e qui ci fa pure intravedere
mezzo reggiseno. Si salvano un paio di scene con poliziotti rosa e piedi di
papera, un istante in cui ci sembra davvero di vedere un film del Python . Mi
va bene il messaggi di fondo, mi piace. Il potere alla fine serve solo a
rendere infelice chi non li possiede e nevrotico chi ce l'ha. Ma è davvero
troppo poco per i Python, una delle colonne portanti della comicità della
storia umana. Mi viene un po' da piangere.
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