Thaddeus (Rza, incredibilmente meno imbambolato del
solito, quasi bravino) è stato un reietto, straniero in terre lontane, venduto
e seviziato. Ha scoperto la rabbia, è diventato un criminale, poi un
guerriero. Forse è stato anche impiccato, ma i monaci lo hanno salvato, ne
hanno fatto un loro discepolo. Thaddeus ha scoperto così la misericordia,
l'onore, la saggezza di Buddha e i misteri dell'energia interiore, il
"chi", in grado di armonizzare l'uomo con la Terra. Il suo viaggio
lo ha portato a Jungle Village, è diventato un fabbro leggendario, le sue armi
avevano il potere di rendere più forte chi le brandiva. Ha trovato l'amore ed è
stato costretto a lavorare per chiunque, cinicamente, pur di garantire un
futuro alla donna che aveva rapito il suo cuore. Infine aveva trovato la
disperazione e le sue braccia sono state tagliate, rendendolo invalido. Ed è
allora che Thaddeus si rimette in piedi, rinasce. Si costruisce braccia e
pugni usando il ferro, attraverso i chatra li fonde con la sua pelle, riesce a
risvegliare il suo "chi". Gli arti di ferro si animano come protesi
metafisiche e Thaddeus acquisisce un potere inimmaginabile, in grado di far
letteralmente esplodere i corpi con il tocco. Thaddeus diventa "l'uomo con
i pugni di ferro" e ottiene la sua vendetta contro chi gli ha portato via
per sempre il suo unico amore. Compiuta la missione, si butta tutto alle spalle
e medita di tornare dai monaci che lo avevano salvato, per riequilibrare il suo
potere, abbandonare la via del guerriero. È così che finisce per caso in un
villaggio dove giovani donne vengono misteriosamente rapite e uccise. Un posto
dove chi amministra la giustizia, il perfido Maestro Ho (Carl Ng, bravissimo
e cattivissimo) non fa nulla per i più deboli e gode nel seviziare gli
abitanti che lavorano nella cava d'argento. Il sindaco (un gigantesco,
granitico Cary- Hiroyuki Tagawa, un attore imprescindibile per chi ama i film
orientali) sembra impotente davanti alle angherie di Ho, il vecchio guerriero
Li Kung (Dustin Nguyen, che vi ricorderete a fianco di Johnny Depp in 21 Jump
Street e qui è perfetto e credibile in parte) sembra impotente. La situazione
precipita, lavorare in miniera è sempre più pericoloso e le donne uccise
continuano, il popolo è in rivolta e ogni rimostranza contro il perfido Ho si
risolve su di un ring da combattimento, l'unico mezzo per far valere la
giustizia in questo strano posto. Forse per Thaddeus non è ancora giunto in
tempo di percorrere la via della spada.
L'uomo con i pugni di ferro è il sogno nel cassetto che si realizza di ogni nerd-fan del cinema asiatico, l'eroe su cui fin da bambino il rapper del Wu-tang Club conosciuto come Rza, scriveva storie e inventava tecniche di combattimento e armi. Fanatico di arti marziali e dei film degli Shaw Bros come "Le furie umane del Kung Fu" Rza ha sempre avuto gli occhi luccicanti parlando di questo progetto, fino a che ha incontrato Quentin Tarantino che gli diceva: "Prova a buttare giù una sceneggiatura, metti tutto su carta e poi ne parliamo". Ed Rza scriveva, scriveva e scriveva assecondato dalla gioia pura. Il suo fabbro creava armi stranissime, armature improbabili e possedeva una forza pari a Ken il guerriero. I suoi nemici non erano da meno, erano armati di pistole-motoseghe rotanti, avevano il potere di trasformare il loro corpo in corazze dorate. Nel delirio più "nerdesco" possibile scriveva una storia contorta, mille personaggi, mille tribù diverse, mille combattimenti. E scriveva, produceva e cantava e suonava, insieme ad Howard Deissen, la colonna sonora, sullo stile del Wu-Tang Club. La musica black al servizio del kung fu. Tarantino leggeva e approvava, il suo amici Eli Roth (fra poco parleremo anche del suo nuovo Green Inferno) approvava. C'era così tanta "roba" che pare il materiale presentati alla Warner dai Wachoski per farsi produrre Matrix. Non poteva essere tutto male. Lo riempivano di soldi, più di 20 milioni di budget, gli davano in mano un cast faraonico che annoverava Russell Crowe, Lucy Liu, Dave Bautista (che con il film si è vinto la parte nei Guardiani della Galassia), Rick Yune, Jamie Chung. Riuscivano a ingaggiare il coreografo di arti marziali Corey Yuen. Ci stavano pure soldoni per gli effetti speciali e un livello di splatter clamoroso, epico.
Rza dirigeva tenendo per sé la parte del fabbro, restando volutamente un po' in disparte in una storia che parla di un villaggio pieno di conflitti tra bande e di un carico d'oro da rubare. Voleva che fossero gli attori "professionisti" a stare maggiormente in scena, anche se si ritagliava alcune scene spettacolari. Il primo trattamento era un mostro di tre ore e passa. Tarantino e Roth decidevano di sforbiciare. Ed era il dramma. La materia era troppo densa.
Rza era alla prima regia, alla prima parte un po' più lunga di tre minuti sulla scena. Andava nel panico, non sapeva cosa tenere e tagliare, sforbiciava a caso, il senso originale si perdeva e la versione estesa home video riusciva a malapena a tamponare. Se la trama diventava così un vero casino, tutto il resto rimaneva grandioso. Le idee di Rza, l'esercito di attori ingaggiati che di divertiva un mondo, le coreografie geniali del maestro di Hong Kong Corey Yuen, gli effetti speciali ultra splatter , le scenografie fuori di testa, la colonna sonora. Armi, tette, zen e accenni agli spaghetti western. Tutto era sopra le righe in modo tanto figo che il film, pur facendosi un bagno di sangue al botteghino, diventava un piccolo cult, anche grazie al passaparola, imprescindibile se si ama un certo filone trash - splatter e naturalmente arti marziali. Tutti volevamo assistere alle nuove avventure di Thaddeus , ma ci si è ghiacciato il sangue non appena abbiamo letto che il nome del nuovo regista era Roel Reine'. Il regista dei seguiti "a basso costo" ( ma ne abbiamo già parlato qui link).
Sembra che Rza si sia innamorato di Roel Reine' dopo
aver visto il suo Dead in Tombstone. Un trash western con protagonista un Danny
Trejo pistolero - criminale - zombie tornato in vita per mano di un
Lucifero interpretato da Mickey Rourke per vendicarsi della sua ex banda.
Qualcosa che sulla carta aveva del clamoroso e a vederlo è una tristezza. Ma
Rza comunque sceglie Reine' per il sequel del suo film. Eli Roth c'è ancora alla
produzione, Tarantino benedice ma si dà alla macchia. Il film ha un budget di
5 miseri milioni di dollari per "tutto", effetti e post produzione
compresa e un tempo per le riprese di 20 giorni. Il Rza caccia i soldi extra (immagino per Catering) di suo, chiama tutti i suoi amici, scrive le musiche (in
90 giorni) con il suo socio del primo film, ci mette la sceneggiatura.
Reine' dirige e fa anche la fotografia, per risparmiare usa dei droni
quadricottero per le riprese dall'alto. Il set è la Thailandia e si prendono
gran parte delle maestranze dei film di Tony Jaa, amico di Rza in quanto alla
colonna sonora di Protector (versione usa non la nostra) e addirittura
attore in Protector 2. Siccome il fatto che non ci sta una vera lira è pesante,
per set usano un villaggio nella Thailandia del nord poverissimo, al punto che
per far figurare che è il XIX secolo portano al massimo due picconi e una
katana. La troupe gira nel villaggio svuotato dai suoi abitanti, che vanno a
vivere per i venti giorni da dei parenti. Gli attori in pratica girano e la
sera ci dormono dentro. La grotta in cui si trova la cava, location
fondamentale del film, esiste e la usano pari pari. Volevano le risaie e allora hanno piantato vicino al villaggio un ultra fertilizzante quattro
settimane prima delle riprese e hanno avuto le risaie. Come coreografo hanno
trovato Seng, un grande in Thailandia ma che non sapeva una mina di Kung Fu, ma
una milionaria di cose sullo stile shaolin. Trovano un esperto di shaolin stile
"scorpione" in Corea. Bruttissimo ma che mena come un dio. Trovano un
vero monaco shaolin esperto di stile "mantide", lo pagano tipo con
una donazione al suo tempio di trenta euro. Ovviamente i vestiti che indossano
gli attori sono in larga parte degli abitanti del villaggio. Rza prende i
pugni di ferro direttamente da una copia che ha a casa sua. La legge
thailandese non permette scene di sesso esplicito e non si possono far vedere
tette, mai. Sembra la cronaca di una poverata colossale destinata al
fallimento. Ma è qui che la produzione si trasforma in una corsa pazza per
fare i fenomeni.
Roel Reine' vuole girare e gira qualcosa come 120 pose
al giorno. Una roba da guinnes dei record. Rza dopo 20 ore di volo arriva in
Thailandia, fa la pipì in albergo e mezz'ora dopo gira il suo primo
combattimento cadendo pure in acqua. E lui non sa nuotare e quasi muore. Seng
vuole dimostrare che ce l'ha se non più grande almeno uguale al grande Corey
Yuen. Non solo fa combattere artisti marziali veri e pazzeschi, ma assegna agli
attori scene di lotta con almeno 180 mosse, da girare in serie di tre, con lo
spiazzo per il ring che è disponibile solo per tre notti della lavorazione. E
tutti si fanno un fondo così. Dio sa come, ricavano dal villaggio in
"ostaggio" e dai vicini qualcosa come 300 comparse e Reine' gira una
maxi scena di combattimento di massa alla " buona la prima"
inquadrata dal cielo con il suo quadricottero. Ovviamente non c'è il budget
per le armi spaziali del primo film, ma lo stile shaolin ispira Rza che va in
trip per il mondo degli insetti e crea armi economiche a tema, tra cui un
clamorosissimo piccone da minatore con tasto segreto che apre due lame stile
spadone di Kruger nel primo Highlander.
Allo splatter non ci rinuncia e tutti gli effetti macabri ante-digitale (e quindi a due lire) si usano. Da teste decapitate di gomma a braccia di manichino, fino ai sempreverdi uomini impalati coperto di sangue spray. Pare di essere tornati ai tempi dei film di Fulci e Deodato. Per sboroneria si fa esplodere pure un pupazzo pieno di carne di maiale con una granata. Per ampliare il set abbattono delle pareti alle casette dei locali.
C'è chi torna dopo le riprese e ha la casa rasa al suolo.
Ma su tutto questo caos domina, incontrastato, l'amore per i film di kung fu classici dell'era Shaw Bros. Delegando a Reine' il lavoro duro, Rza ha tempo (anche se pochissimo) per entrare nel personaggio, buttare giù una trama semplice, breve, chiara da seguire. Dustin Nguyen, che non si filava nessuno da vent'anni, vede l'occasione di una vita e si impegna al massimo, recita in un ruolo drammatico, credibile e picchia in modo spettacolare. Carl Ng mette in scena un cattivo bastardo amabilissimo, estremo e bullo, si divora la scena. Tagawa quando appare ci fa sembrare di essere davanti a un film di serie A. Il film incredibilmente funziona e ha il fascino di quelle storiche pellicole di Hong Kong degli anni '60 - '70. La tamarraggine del capitolo uno un po' sopravvive e questo grazie alle "armi di ferro", usate in scene di lotta spisciose e surreali tanto da ricordare quasi un mix assurdo tra One Piece e i film di Bud Spencer.
E poi è arrivato Zack Hemsey e la sua Teaching of a ronin.
Allo splatter non ci rinuncia e tutti gli effetti macabri ante-digitale (e quindi a due lire) si usano. Da teste decapitate di gomma a braccia di manichino, fino ai sempreverdi uomini impalati coperto di sangue spray. Pare di essere tornati ai tempi dei film di Fulci e Deodato. Per sboroneria si fa esplodere pure un pupazzo pieno di carne di maiale con una granata. Per ampliare il set abbattono delle pareti alle casette dei locali.
C'è chi torna dopo le riprese e ha la casa rasa al suolo.
Ma su tutto questo caos domina, incontrastato, l'amore per i film di kung fu classici dell'era Shaw Bros. Delegando a Reine' il lavoro duro, Rza ha tempo (anche se pochissimo) per entrare nel personaggio, buttare giù una trama semplice, breve, chiara da seguire. Dustin Nguyen, che non si filava nessuno da vent'anni, vede l'occasione di una vita e si impegna al massimo, recita in un ruolo drammatico, credibile e picchia in modo spettacolare. Carl Ng mette in scena un cattivo bastardo amabilissimo, estremo e bullo, si divora la scena. Tagawa quando appare ci fa sembrare di essere davanti a un film di serie A. Il film incredibilmente funziona e ha il fascino di quelle storiche pellicole di Hong Kong degli anni '60 - '70. La tamarraggine del capitolo uno un po' sopravvive e questo grazie alle "armi di ferro", usate in scene di lotta spisciose e surreali tanto da ricordare quasi un mix assurdo tra One Piece e i film di Bud Spencer.
E poi è arrivato Zack Hemsey e la sua Teaching of a ronin.
Reine' scopre online questo pezzo e "ci monta il film", in attesa della colonna sonora ufficiale di Rza, che sarebbe arrivata almeno 50 giorni dopo. I tempi sono così corti che usare dei brani provvisori è necessario. Il pezzo è così centrato che Rza lo fa inserire nella soundtrack e ci elabora intorno delle melodie. Ne esce uno score più cupo ma nuovo, intrigante. Il film trova una precisa anima sonora.
Ottimizzare così bene un budget simile non era facile e il prodotto finale, sebbene non ambisca a ripetere l'impatto visivo del primo capitolo, è più che dignitoso, divertente e ben confezionato. Assolutamente retrò, per non dire proprio "vecchio" nella formula e rappresentazione, da vedere affiancato magari, in una ipotetica double vision con un film degli Shaw Bros.
Magari "Cinque dita di violenza". Non aspettatevi minimamente invenzioni visive eclatanti, glam, cose troppo pazze o eccitanti. L'uomo dai pugni di ferro 2 è la perfetta messa cantata per quel genere che fu. Ottimi combattimenti, una storia di onore e amicizia una progressione narrativa semplicissima. Perfino la telecamera usata è una digitale con filtro ingrandito finalizzata a rendere l'aria sporca e sgranata delle VHS di una volta, ma senza l'effetto volutamente ilare dei film di Rodriguez. Un omaggio quindi, non una parodia o una versione più moderna e cool. E questa impostazione ci sta benissimo per un secondo capitolo del brand di Rza. Un brand che speriamo sia ancora lungo. Magari nel capitolo 3 vorremmo vedere Rza contro i samurai e i mostri di gomma giapponesi. Ve lo immaginate un film dell'uomo dai pugni di ferro in cui ci sono mostri come questo?
Non sarebbe fighissimo? Sogni a parte questa seconda interpretazione di Thaddeus è decisamente più ispirata e riuscita della prima. Rza era davvero l'anello debole del primo film, ma ora sta crescendo e migliorando. Non vediamo l'ora di visionare le sue nuove prove. Questo è uno dei migliori Direct - to - video che vedo da molto tempo a questa parte. Ma speriamo che la serie torni presto in sala e con un budget tale da permettere meraviglie. E se Thaddeus lanciasse i pugni come Mazinga e li riagganciasse a sé con una catena di ferro attaccata alle braccia? Se li facesse turbinare come le armi dei ninja? Non sto nella pelle a immaginarmi una scena simile. Il nerdismo è molto potente anche in me.
Quindi. Amate il primo film? Amate i film classici degli Shaw Bros? Avete il poster di Rza in camera? Le arti marziali vi intrippano e Tony Jaa è il vostro dio? Guardate questo film. Pensate che prima di The Raid ci fosse il nulla? Per voi le arti marziali cominciano con Matrix? Non guardate nulla che non sia patinato o ultramoderno? Detestate gli effetti speciali antiquati? Cercate una trama sorprendete e innovativa per forza? Il film potrebbe non piacervi per nulla. Nonostante le mille parole che posso usare per incuriosirvi, più che in molto altri casi il film rimane difficile da valutare e sta alla fine a voi scegliere se può piacervi o meno. Se usassimo su questo blog dei voti io farei davvero fatica ad assegnarne uno. Ma visto che non lo facciamo, vi consiglio prima di un eventuale acquisto di provare a vederlo. Magari in streaming, magari a noleggio, magari a sbafo da un amico. Al massimo, se non vi è piaciuto e avete speso quei tre-quatto euro , (e nuovo il film ne costa 9... che è quello che oggi costa un ingresso al cinema... Fate i vostro calcoli) una volta che ci vedremo vi offrirò una birra per farmi perdonare. A me questa pellicola, nonostante tutto e contro tutto, è piaciuta un sacco.
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