mercoledì 8 gennaio 2025

Better man: la nostra recensione del film biografico, musicale e un po’ “fantasy”su Robbie Williams, diretto da Michael Gracey

Premessa: Sono nata nel 1983, mi sono goduta parte dei favolosi anni ‘80 urlando per casa “‘cause I’m a lady, lady, lady easy lady” (!!!) di Spagna con l’innocenza di una bambina, amando alla follia Scialpi ed il suo improbabile taglio di capelli e con Jovanotti, che dava a tutti il cinque per poi partire militare. Grandi anni gli anni ‘80. Ma i ‘90 e i ‘00 non sono stati da meno, specie se li vivi appieno in un periodo di transizione che va dalle elementari al liceo. Momento chiave per la vita di chiunque. Il 2024 ha rappresentato, forse per la prima volta, un anno in cui mi son sentita “diversamente giovane” in quanto ricco di revival per la mia generazione. Prima ci ha pensato Sky, con la serie sugli 883 Hanno ucciso l’uomo ragno, che ha colto in pieno la spensieratezza delle elementari e quel “poter dire le parolacce perché sono testi delle canzoni degli 883”. Poi ci si è messa Netflix con Senna. Tutti si ricordano cosa stavano facendo quando è morto Ayrton. Io stavo giocando in giardino con il mio vicino di casa e mio papà, grande appassionato di F1, guardava il GP di Imola in soggiorno. Ad un certo punto è venuto a chiamarmi dicendo “Senna ha avuto un incidente. E’ lì che non si muove”. E da quel momento i pomeriggi della domenica hanno avuto un sapore differente, citando Cesare Cremonini… “da quando Senna non corre più… non è più domenica”. Ma il colpo di grazia definitivo mi è arrivato con Better man


Sinossi: Better man è la storia di Robbie Williams. Raccontata da Robbie Williams. A modo di Robbie Williams. 

Ma chi è Robbie Williams? Per me la rockstar più incredibile che sia mai esistita tra il 1997 ed il 2003. Ma come Robbie è diventato così? Ce lo racconta il film. Si parte da un baby Robert (lo “interpreta digitalmente” Jonno Davis, mentre la versione adulta di Robbie è interpretata dal cantante stesso) che cresce in un sobborgo inglese coi genitori e la nonna. Bullizzato, non esattamente bravo a scuola, incompreso. Un giorno il padre (Steve Pemberton) se ne va di casa per sfondare nello show business lasciando una madre single (Kate Mulvany), una nonna con qualche problemino (Alison Steadman) e un bambino distrutto. La svolta nella vita di Robert avviene nel 1990, quando riesce ad entrare in una boyband creata a tavolino (il manager, dai tratti un po’ luciferini, ha il volto di Damon Harriman): i Take That. Da quel momento il mondo cambia e Robert diventa Robbie, il “burlone-stupidotto” del gruppo. Insieme agli altri quattro del gruppo: Gary (il leader, il solista, il cantautore, il “cicciobombo”, interpretato da Jake Simmance) da Mark (il babyface del gruppo, interpretato da Jesse Hyde), Jason e Howard (che per fortuna ad un certo punto uno, Howard, si è fatto crescere capelli rasta e si è messo un piercing al sopracciglio… altrimenti sembrano quasi identici, gli attori Liam Head e Chase Vollenweidel) i Take That diventano la boyband inglese più importante della storia. Mai stata la mia boyband. Però è la prima che mi ricordi. Copiati da innumerevoli altri gruppi… gli East 17 (gli East 17!!!!), i Boyzone, i Blue, gli One Direction… o le versioni femminili come le Spice girls, le All saints… o le versioni statunitensi… New kids on the block o i “miei” Backstreet Boys (“kisses for Kevin”, citazione per le più fanatiche…). 

La vita nei Take That non è tutta gioia e felicità per il nostro Rob. Anzi… alcolici, droghe, donne… non si fa mancare nulla. Ed infatti, nel 1996, Robbie viene fatto fuori dal gruppo. E da qui Robbie, anche grazie a un nuovo amore (Nicole Appleton delle All Saints, interpretata dalla brava Raechelle Banno) inizia il percorso per diventare la più grande rockstar del mondo con una carriera solista fatta di hit memorabili e fantastiche che mando a memoria ogni singolo giorno. Come non rispondere all’invito “shake your ass, come over here, now scream” di Let me entertain you o come non ritrovarsi nel “so need your love, so f**k you all” di Come undone. La speranza che “something beautiful will come your way” o la certezza che ormai “early morning when I wake up I look like Kiss but without the make-up” di Strong

La trama del film è la vita di Robbie. Quindi, se non la conoscete, la conoscerete bene. Se la conoscete, è un tuffo nei più vividi ricordi musicali e da video di mtv degli anni scorsi. Creato alla perfezione. Ogni singola scena è un riferimento ad un evento, concerto, foto, copertina vissuta da Robbie e dai Take That. 


Ma perché guardare questo film? Ve lo dico punto per punto!

-Attori perfetti. Trucco e parrucco perfetto. Non è scontato e non è mai banale trovare un cast che riesca bene a interpretare dei personaggi in modo credibile e convincere, quanto a ballare e cantare in coreografie complesse. Merito del regista ma anche di Robbie Williams stesso, insieme co-autori e produttori. 

Williams ha voluto mettessi a nudo emotivamente, quasi scomparendo sotto gli effetti digitali ma curando moltissimo la scelta di attori che avrebbero rappresentato pezzi importantissimi della sua vita personale. 

Su tutti svetta Steve Pemberton, attore che riesce a dominare la scena con un ruolo pieni di estro, contraddizioni e una complicata emotività. Il suo è un “padre” che vive perennemente “Tra palco e realtà”, come canterebbe Ligabue: è un uomo perennemente scontento e in fuga da se stesso, che sa comunicare “davvero” con il figlio solo attraverso la musica, come se la vita fosse solo una continua ricerca della performance in pubblico, dove l’aspetto privato sia quasi privo di senso. 

Ci è piaciuta molto anche Raechelle Banno, alle prese con una Nicole Appleton, “il grande amore”, solare ma al contempo fragile, travolta dalla gioia quanto dalla sofferenza di vivere al fianco di una persona geniale, divertente ma spesso in un profondo stato di crisi emotiva. La sua performance è come un lungo ballo, passo a due che dal rock si fa tango, fino inevitabilmente a finire. 

Ci è piaciuta la “nonna”, interpretata da  Alison Steadman, che invece  riesce dall’inizio alla fine a guardare il suo nipotino con un enorme sorriso, confortandolo e sostenendolo in ogni sua “sfida”, con lo sguardo benevolo “di un angelo”. 

- Better Man è un film da guardare anche perché il registra, Michael Gracey, sa essere nei momenti migliori un visionario. Un “piccolo” Baz Luhrmann, che riesce a interpretare il cinema come un grande ottovolante pieno di balli, colori e musica, trasformando la pellicola in un “lungo videoclip di MTV” pieno di scene dal sapore contrastato, a volte “sperimentale”., mischiando con gusto generi e suggestioni, cromie e ritmo. Già aveva mostrato il suo talento nel bellissimo The greatest showman con la coppia Hugh Jackman e Zac Efron in stato di grazia, nonostante la “materia di base” fosse difficile quanto controversa. Alcuni numeri di Better man, carichi di citazioni, centinaia di ballerini, effetti speciali, scene oniriche, corse in auto a tutta velocità, momenti belli e brutti, romantici e tragici, riempiranno gli occhi anche degli spettatori in cerca di questo tipo di cinema. Anche di chi non è fan dei Take That.

- Un ulteriore motivo per guardare Better Man è perché è uno di quei rari, quanto preziosissimi, musical in cui le canzoni sono parte integrante della trama e non semplice compilazione da greatest hits. Inserite perfettamente nei dialoghi tra i protagonisti. Un po’ com’era stato fatto per Rocketman sulla vita di Elton John, le canzoni raccontano realmente uno stato d’animo, un evento preciso, un sogno o ricordo sfuocato. 

- la colonna sonora è il miglior greatest hits di Robbie Williams mai creato. 

- Un ulteriore motivo per guadagnare Better Man è banalmente forse anche il primo: l’essere  fan. Su questo aspetto trovo nella pellicola un po’ tutta la mia adolescenza. :-) (e forse è così pure per l’adolescenza di centinaia di altre fan), che rivive in un mondo patinato ma perfettamente ricostruito fino nei dettagli, dalla MTV Generation alle luci di Piccadilly Circus, dalle “rivalità tra band” (c’è una “band rivale” che appare sulla scena in un modo divertentissimo, ma non facciamo spoiler) a colpi di gossip alla spietata macchina dello spettacolo, che travolgeva la vita di tutti i cantanti a suon di scandali, reimpasti, scioglimenti e Reunion. Tutte cose che di riflesso infiammavano anche i fan, che tra radio e dischi accompagnavano la loro vita quotidiana con quelle stesse canzoni.  


Finale con voto, anche se qui di solito non mettiamo i voti: 

Voto 5 su 5 (ma sono fan… non fossi fan 5 su 5)

Buona visione da B-Gis.


P.S. Dimenticavo… Ad impersonare Robbie è uno scimpanzé, mentre il 99% del resto del cast è “umano”… e lo impersona alla perfezione. Grandissima trovata, che permette a Robbie di “recitare” in un modo del tutto “nuovo” quanto convincente, anche perché la tecnologia “scimmiesca” degli ultimi anni, da King Kong al Pianeta delle Scimmie, dalle Scimmie Canterine di Sing alle Scimmie Transformers, ormai ha dato vita a scimmie cinematografiche bellissime. Scimmie piene di espressività quanto di pelo lucido, in grado di lanciarsi in ogni angolo dello schermo come palline da flipper, arrampicarsi sui palazzi, scatenarsi in concitati momenti action, scontri a mani nude. Ma al contempo scimmie dagli occhi enormi e una fisicità “buffa”, in grado di raccontare momenti dolci e sognanti come quelli che prendono forma su un libro di favole. E Better Man, incredibilmente, funziona anche solo per queste scelte grafico stilistiche, come film che riesce a diventare a volte quasi action-fantasy: con il nostro protagonista in grado di superare la forza di gravità e spesso costretto a “confrontarsi con altre Scimmie”, in scontri “sul confine tra palco e pubblico” a tratti onirici come a tratti davvero epici, quasi horror, concitati e pure altamente drammatici. Gli effetti speciali sanno creare davvero un livello narrativo ulteriore, intrigante quanto in grado di coinvolgere anche “chi non è fan di Robbie”. 

Insomma un film per tutti. Da non perdere, carichi di pop corn e coca cola, si grande schermo. E se poi siete fan, un film imprescindibile!!!

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