domenica 2 giugno 2024

Mothers’ instinct: la nostra recensione del thriller psicologico di Benoit Delhomme, con protagoniste le dive Jessica Chastain e Anne Hathaway, uscito proprio nel giorno della festa della mamma!

 


Alice (Jessica Chastain) e Celine (Anne Hathaway) sono due donne bellissime, con due mariti bravissimi con due figli fantastici. Vivono nella provincia americana degli anni ‘60 con JKF presidente. 

Alice, prima di avere suo figlio Theo (Eamon Patrick O’Connell), era una giornalista e vorrebbe tornare alla sua vita pre-familiare. Celine, prima della nascita del figlio Max (Baylen D. Bielitz) era un’infermiera ma vive l’essere mamma come unico scopo della sua vita. 

Un pomeriggio come tanti, Celine passa a prendere i bambini a scuola, felici dei loro lavoretti, delle casette per gli uccellini da appendere agli alberi. Alice invece prepara la festa di compleanno per la vicina amica Celine, intrufolandosi in casa dell’amica per farle una sorpresa. 

Tutti vivono fantasticamente felici!! I grandi festeggiano con champagne e torte mentre i piccoli scappano in giardino con una scatola di biscotti, la quale provoca una reazione esagerata di Alice verso il figlio Theo, giustificata dal fatto che il bambino è allergico alle arachidi e i biscotti erano alle arachidi. Alice confida a Celine che, spesso e volentieri, non si sente all’altezza di essere mamma e vive con ansia la situazione. Celine la conforta come la migliore delle amiche. 

La mattina dopo Max non si sente bene e non va a scuola ma, come mamma Celine dice all’amichetto del figlio Theo: “Quando torni potrete giocare assieme”. 

Durante la mattina però, mentre Alice fa giardinaggio, il piccolo malato decide di appendere la casetta degli uccelli sull’albero vicino al suo balcone. 

Alice, terrorizzata dal fatto che il bambino possa cadere, inizia ad urlare il nome di Max e di Celine purtroppo senza successo al che decide di precipitarsi in camera del bambino, passando davanti a una Celine, ignara di tutto perché alle prese con l’aspirapolvere. 

Alice arriva troppo tardi e, purtroppo, il bambino cade morendo sul colpo. 

Celine è disperata e non si dà pace. 

La sera della tragedia Alice e suo marito vanno dai vicini a porgere le proprie condoglianze ma il marito di Celine accetta solo l’abbraccio dell’uomo, ignorando totalmente Alice, come se incolpasse la vicina della perdita del figlio. La donna ne resta turbata. La mattina successiva Alice e suo marito informano il figlio Theo dell’incidente di Max. Il bambino ne soffre e più avanti nel corso della giornata si fa forza e va a consolare Celine accompagnato dal suo amico peluche coniglietto. 

Rimane lì fino a che non lo scopre la mamma, che interviene riportandolo a casa. Giunto il momento di andare a letto, Theo non trova più il coniglietto. Stanchi della giornata trascorsa, i genitori negoziano un “cerchiamo il coniglietto domani, adesso vieni a dormire nel lettone”, che è un po’ il sogno di tutti i bambini. 

Giunge il giorno del funerale di Max, un momento straziante. Theo va a dare l’ultimo saluto al suo amico e vede che nella bara c’è il suo peluche. Il bambino lo rivuole e inizia ad urlare prendendosi una sgridata dal padre, ma comprensione dalla madre.

Ad Alice infatti viene un dubbio: “Perché Celine ha preso il coniglietto? Sapeva che era di Theo”…

Celine non riesce a riprendersi dal lutto e per un po’ di tempo va via da casa e dal quartiere. Ne fa ritorno un mese dopo, come se nulla fosse, tornando anche a scuola dove i bambini si preparano per la recita, finché le emozioni sono troppe e si sente male. Alice l’aiuta andandola a trovare, passando le serate con lei ed il marito, tentando di ripristinare una routine che non sarà più la stessa. 

Celine chiede scusa a Theo e gli restituisce il coniglietto, il marito di Celine invece entra in un vortice fatto di alcol e disperazione. Theo si affeziona sempre di più a Celine e la preferisce anche alla sua stessa madre andando a giocare sempre da lei. Fino a quando c’è un dejavu… Alice è in giardino e sente la voce del figlio provenire dal balcone della vicina… alza lo sguardo e vede il figlio soffiare delle bolle di sapone esattamente nel punto in cui Max ha perso l’equilibrio. 

La donna corre a salvare suo figlio ed incolpa Celine di vendicarsi per la morte del figlio. La donna se ne scusa immediatamente. E da qui non si può più dire nulla per non rovinare la visione di una battaglia di nervi e situazioni critiche tra le due donne che accompagnerà lo spettatore fino alla fine del film. 

Chi ha provocato chi? 

Chi è buona e chi no? 

Tutto questo è reale o solo immaginato? Meglio non fidarsi o fidarsi ciecamente del prossimo? 


Mothers’Instinct è un thriller diretto dal francese Benoît Delhomme e recitato splendidamente da due dee, entrambe premio Oscar: Jessica Chastain nel ruolo di Alice ed Anne Hathaway in quello di Celine.

La pellicola lascia lo spettatore incollato allo schermo in attesa della mossa successiva… e chi la farà la mossa successiva? 

I dubbi vengono continuamente alimentati da una struttura narrativa ad orologeria, dove le due interpreti si cimentano in una sempre più impossibile partita a scacchi “territoriale” volta a dilaniarle sul piano fisico quanto emotivo, allo scopo di conservare con le unghie e con i denti quello che appare come un “ruolo sociale”, prima ancora che una relazione affettiva. 

L’opera è il Remake americano del recentissimo film Doppio sospetto di Olivier Masset-Depasse, disponibile in streaming su Prime Video, a sua volta tratto dal romanzo di successo Oltre la siepe di Barbara Abel. 

La versione di Delhomme, grazie alla felice rilettura della sceneggiatrice Sarah Contadt, rinuncia alla “sintesi emotiva” e enfatizza la messa in scena sul lato della teatralità e del dramma: a favore di due interpreti pronte a divorarsi a vicenda pur di dominare i riflettori e sancire con il loro talento drammatico e carisma chi delle due è la migliore. 

È una lotta sfrenata affascinante, fatta di continui “momenti sociali di contegno e disperazione”, ritratta plasticamente, con toni ricercatamente Hitchcockiani, dalla fotografia algida a firma dello stesso regista e dalla intensa colonna sonora di Anne Nikiton. 

Un impianto emozionate “sfiziosamente crudele”, che grazie ai continui colpi di scena e rovesciamenti di campo riesce a far brillare entrambe le dive, confermando ancora una volta  il loro incredibile potenziale nel descrivere personaggi complessi, a volte anche contraddittori e lunari, come le tormentate Alice e Cecilie. 

Da vedere, anche se magari qualche mamma in sala potrebbe sentirsi travolta dalla cattiveria della narrazione e di alcune scene particolarmente “forti”, che pur nella estrema eleganza della confezione potrebbero regalare un paio di notti insonni. 

Notti insonni che solo gli ottimi thriller come questo sanno regalare. 

B-Gis

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