lunedì 12 febbraio 2024

Il mondo dietro di te: la nostra recensione del film “paranoico” scritto e diretto da Sam Esmail per Netflix, con protagonisti Ethan Hawke, Julia Roberts e Mahershala Ali

Un week end da sogno in una villa da sogno. Niente più e niente di meno, tutto pre-pagato e chiavi in mano, a nemmeno un’ora dalla città, avvolti dalla natura e abbracciati dal sole e dal mare. 

Tutto fila liscio per la famiglia che ha sottoscritto il pacchetto completo (Ethan Hawke e Julia Roberts, i genitori di un adolescente in crisi ormonale e di una bimba super appassionata della serie tv Friends), ma da subito accadono cose strane. 

Internet non prende più, un'enorme petroliera si arena quasi in faccia a loro mentre sono sulla spiaggia causando il panico generale. C’è gente che fa incetta di beni di prima necessità svuotando gli scaffali del supermercato (Kevin Bacon). L’aria è pesante. 

La sera,  con una scusa strana, il proprietario della casa dei sogni (Mahershala Ali)  bussa alla porta con la figlia adolescente e chiede asilo alla famiglia ospite. Nel lussuoso attico del centro di New York dove vive non funziona più l’ascensore, lui non riesce a fare le scale per via di una storta e tutti gli alberghi sono senza camere libere. Inizia una convivenza strana di alcune ore, tra legittimi dubbi e paranoie, fino a che tutti i vicini spariscono lasciando vuote le loro abitazioni, dei cervi iniziano in branco ad assieparsi nei pressi della villa, dal cielo cadono aerei dritti sulla spiaggia privata, misteriosi droni lanciano volantini rossi con scritte in cinese, automobili Tesla con il pilota automatico impazziscono e rendono impossibile la fuga in autostrada con incidenti a catena. 

Forse c’entrano gli hacker e dei raffinati virus che nel tempo sono evoluti al punto da infettare anche i satelliti e le comunicazioni. C’è uno strano rumore periodico che fa pensare all’utilizzo di raggi termici sperimentali russi. Forse è un gioco di potere i cui frutti arriveranno a quegli squali dell’alta finanza che il padrone della villa frequenta come consulente. Forse al di là dei boschi e del relativamente piccolo mondo felice dove i nostri eroi convivono è già in atto la terza guerra mondiale. Fortuna che tutte le ville di lusso sono dotate di bunker, telefoni satellitari, piscine idromassaggio. 

Non resta che aspettare o provare ad “agire” in qualche modo. 


E così un giorno Sam Esmail, lo show-runner della premiata serie tv Mr.Robot e cantore di storie intrecciate tra paranoia, complotti informatici e Corporations diaboliche, venne ingaggiato da Netfix per un lungometraggio.  

Una pellicola attraverso la quale rileggere l’atomizzazione regressiva della collettività umana, conseguenza diretta del periodo Covid. Un rinnovato timore quasi medioevale per gli “altri”. Una bassissima fiducia nel futuro “pur radioso” delle intelligenze artificiali, più natura e auto elettriche. La consapevolezza di essere soli e nudi nel mondo, esposti a dolori e malattia, come dopo la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, ma senza sapere chi è il “dio che muove le carte”. 

“Io sono Borg, la resistenza è inutile”. È così che una delle specie aliene più temibili della serie tv Star Trek, gli zombie-cyborg Borg, si presentava, con fare indifferente, davanti a una razza umanoide da reprimere, inglobare e uniformare nella loro mente-alveare, per infine “assimilarla”. 

La logica del “grande complotto” raccontata da lI mondo dietro di te è la stessa: generalizza e confonde tutte le minacce e le paure fino a suggerire che non esiste per i nostri piccoli protagonisti una soluzione finale differente dalla resa incondizionata, a cui seguirà inevitabilmente, per ricompensa, un piccolo placebo per tirare avanti: una “gioia preconfezionata e grammata”. Una piccola (e senza fare spoiler pure geniale, riconosciamolo!) iniezione di felicità periodica con il sapore emotivo della favola rassicurante, a cui con nostalgia aggrapparsi per tirare avanti . 

“La resistenza è inutile" fa così più paura anche del perentorio grido di battaglia Dalek “sterminare!!”, con il quale i più classici nemici del Doctor Who, nella serie tv omonima, in fondo si “limitano a ridurre in cenere” qualunque cosa o persona gli si presti davanti. Ma senza schiavizzarla e renderla parte di una specie di Matrix che si autoalimenta tra isolamento e paure, racchiudendo ogni essere umano in piccole bolle felici. 


Nel film di Esmail ritornano così tutti i tempi complottistico-psicanalitici cari all’autore, inseriti in un mondo strano quanto abbagliante, per spettacolarità e follia, che sembra trovarsi in un universo non distante dal Lost di J.J.Abrams. Ogni suggestione visiva e sonora arricchisce di informazioni e suggestioni lo spettatore, trascinandolo in un rebus complesso. C’è molta azione e mistero nella piccola zona vacanze al centro del mondo “che esplode” e in parte da questo “protetta”, come avviene anche nel magnifico film Il cielo brucia di Petzold, ancora nel circuito delle sale. 

È un mondo che però si vive spesso dentro la testa ed esasperazione dei personaggi, specie tra le strette pareti di una casa, tra due famiglie. Come  in una pellicola home invasion a “ruoli incrociati”, dove vittime e invasori si confondono, dove tutti gli attori coinvolti dimostrano di saper giocare bene tra i registri della confidenza e della diffidenza, costruendo balletti emotivi anche molto forti e vividi, frutto anche di una buona dose di improvvisazione. 

La pellicola coinvolge e trascina dentro al suo microcosmo elaborato chirurgicamente per spiazzare e confondere, eradicando ogni speranza e giungendo a un epilogo dove forse qualcuno riderà e qualcuno coglierà l’amarezza. Dove tutto si svela e semplifica, con gioiosa autorassegnazione. Come accadeva in Funny Games di Michael Haneke. Sta a noi decidere di ridere insieme o meno ai carnefici. 

Sam Esmail sembra si sia nuovamente divertito con molto gusto a scherzare con intelligenza e cinismo con il potere e la tecnologia. Si conferma un ottimo costruttore di mondi e uno straordinario direttore di attori: in grado di esplorare nel dettaglio l’’interiorità umana quanto le più folli teorie complottistiche. Abbiamo molto bisogno in questo momento storico di registi intelligenti e “cattivi” come lui. 

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