La grande “Toscana Erondariana”, terra
dei cavalli del palio della Siena erondariana e delle cosplayer mezze nude del
Lucca Comics Erondariano. Proprio nel mese di novembre, in tempi remoti, delle
ninfe generose (s)vestite da Witchblade, Vampirella, Poison Ivy, Felicia di
Darkstalkers, Gatta Nera e altro ben di Dio... scendevano dai boschi fatati in
terra lucchese (sempre erondariana) per allietare lo sguardo dei divoratori di
fumetti e fargli credere per un attimo che il mondo in fondo non è un posto
tanto male. Solo che quest’anno, in pieno lockdown e con il festival solo
online, addentrarsi nella provincia lucchese erondariana diviene pericoloso e
una giovane cosplayer di una rivisitazione sexy di Squirrel Girl finisce
impallinata. La reggente della comune hippie di cosplayer silvestri, una strega
di Warcraft, decide così di vendicarsi e forse scatenare su di loro la
violenza apocalittica del carro della Viareggio erondariana dedicato al Dio -
Bestia di Princess Mononoke, divinità spesso evocata in tutta la Toscana
Erondariana quando vanno male le cose.
Nel mentre Ian e Gmor stanno gustando le
migliori fiorentine erondariane in attesa di mettere le mani su una partita di
cavalli di Maremma erondariana, che a una rivoluzione fantasy non si può
andare solo con una due cavalli, come nel mitico libro sul ‘68 di Marco
Ferrari. È tanto che Gmor e Ian non hanno un momento tutto per loro per
mangiare due costate da sei chili al chiaro di luna e guarda caso si trovano
molto vicino al bosco delle cosplayers dal quale sta partendo un casino degno
di Blair Witch Project. Sera ormai è grande e ha lasciato la sua casetta
sull’albero, chissà mai che la coppia decida tra un inseguimento e una
scazzottata di adottare una piccola cosplayer da allevare nel villino di
Solinan.
Era doveroso in questo strano novembre
che Dragonero ricordasse a suo modo il Lucca Comics and Games (ovviamente
stiamo scherzando, è solo una nostra personale lettura “stupidina” del volume).
Lo fa con una bella storia tra “favola e paura”, tra bigottismo, fanciullezza
violata e voglia di indipendenza come in VVitch di Robert Eggers, ambientata
tra i boschi notturni, scritta da Luca Enoch e disegnata magistralmente da
Lorenzo Nuti. Un intreccio semplice ma amabilmente crudele e ben ritmato, che
parte subito come affascinante tour de force visivo, con tavole dense di
natura, bui e lampi di luce, tra animali notturni e sensuali, fino a diventare
poesia di chiaroscuri caravaggeschi crudeli, luoghi di sabbah sanguinolenti,
teatri di scontri disperati. Un autentico banco di prova delle enormi capacità
del disegnatore nel saper creare atmosfere e personaggi unici. Tra i boschi
notturni gli alberi hanno le cortecce simili a spartiti musicali di Sergio
Toppi. Le creature silvane hanno gli guardi obliqui, matti, pungenti e carichi
di vita di Alberto Breccia, i corpi femminei attraenti e beffardi di Manara.
Animali e mostri sono cupi, pieni di corna e zanne, emergono dal buio nel modo
più narrativamente spaventoso, pungente, assediano lande cariche di una natura
lussureggiante, viva. Vorrei come solito fare una top delle tavole più belle,
ma è impresta quanto mai ardua. Il tratto di Nuti mi ha affascinato e
trascinato dentro un mondo visivo dal quale non si vorrebbe più uscire. Da
pagina 5 a 13 il lettore cambia il suo punto di vista circa una creatura
silvana. Passo dopo passo, tavola dopo tavola, da bambina appare come donna
dalle forme sensuali. Poi di colpo dal suo sguardo scopriamo essere di natura
ferina, ne abbiamo paura, ma subito dopo ritornano ad affiorare i suoi tratti
ingenui. Così, quando questa creatura viene attaccata, noi comprendiamo perché
i villici ne abbiano spavento, ma al contempo non vorremmo che le facessero del
male. Tutto questo avviene con una regia perfetta, con una mimica facciale e
corporale incisiva. Da pagina 26 a 31 appare la strega nel villaggio portando
con sé il buio della notte, che si piega solo ai suoi occhi diabolici. Ma un
istante dopo non è più un mostro, ha il volto di una madre colpita da un lutto
improvviso. Umanità e mostruosità danzano insieme per tutto l’albo,
confondendoci e spesso attraendoci in un unico caleidoscopio che lascio
scoprire per il resto a voi. Sono certo che sentiremo molto parlare per future
opere di Sergio Bonelli Editore di Lorenzo Nuti. Attivo dal 2011, inizio
folgorante sul mercato francese, già edito per Kleiner Flug e insegnante
di anatomia artistica per la Scuola internazionale di Comics di Firenze, dove è
direttore un gigante come Frank “Rocketo” Espinosa (di cui presto parleremo sul
blog ). Attendiamo con gioia tutti i suoi futuri lavori.
Il nuovo numero di Dragonero ci ha convinto per la sua forte carica emotiva e meravigliosi disegni. La trama generale della nuova saga sembra ancora di ampio respiro, si procede con calma godendo passo dopo passo dell’enorme e lussureggiante panorama erondariano.
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