giovedì 25 agosto 2016

Morgan Lost - parte seconda


1) Volumi 1 e 2: L'uomo dell'ultima notte e Non Lasciarmi. Questa storia la potete trovare anche sul volume cartonato da fumetteria, edito da Bao Publishing, pieno di extra e interviste. 
Un tempo il proprietario di un piccolo cinema è stato rapito insieme alla sua ragazza. Lui quel giorno si era inginocchiato e le aveva dato un anello. Presto si sarebbero sposati ma quel giorno fu l'ultimo in cui si videro. Dei pazzi con maschere egizie gli tatuarono sul volto delle maschere votive a Seth e poi iniziarono a ucciderli a turno con dei pugnali da cerimonia. La donna non sopravvisse, ma l'intervento della polizia riuscì a salvare l'uomo, Morgan, o almeno quello che ne restava. Da allora Morgan ha "spento" la sua vita passata ed è diventato uno dei più conosciuti cacciatori di taglie, colui che essendo "vuoto nell'anima" riesce meglio a immedesimarsi negli assassini seriali per dargli la caccia. Un giorno però qualcuno torna a uccidere persone dopo aver loro tatuato il volto di Set. Qualcuno che potrebbe assomigliare incredibilmente al suo perduto amore.
Questa la "origin story" di Morgan Lost e il racconto che racchiude "tutto" il canovaccio futuro della serie, il suo "lore", come si usa dire oggi. Accompagniamo Morgan nella caccia a un'assassina che gli ricorda in tutto e per tutto la sua defunta ragazza muovendoci tra flashback del suo passato e una trama complessa che ci porta fino ai vertici del potere di New Heliopolis. E' un vero overture che spiazza e distrae con troppa roba strana e nuova per riuscire già a farci empatizzare con i personaggi. Ma si comprende il potenziale, la disperazione e solitudine del personaggio e del suo mondo. Un mondo in cui spesso i cattivi vincono e la pazzia allunga le distanze tra le persone. E' un numero densissimo e molto sfaccettato. Chiaverotti vi infonde un numero spropositato di dati, ma riesce comunque a focalizzarsi sul cuore del suo personaggio. Una lettura tosta ma intensa. Vi consiglio di rileggerlo dopo un po' di numeri, diventa tutto un altro leggere e appare molto interessante. I bellissimi disegni di Michele Rubini sul numero 1 e di Giovanni Talami sul 2 danno il 300% nel descrivere un mondo visivo ricchissimo e dall'azione sempre incalzante. E' grazie ai loro disegni che abbiamo il primo "setting" del fumetto, gli ambienti che li definiscono, ed è davvero un lavoro egregio. Ogni edificio ha uno stile architettonico gotico ricolmo di gargoyle e scritte al neon. Tra i vapori di condensa delle fogne e la neve che cade dal cielo si muovono sulle strade squali olografici che ti invitano in locali per appuntamenti. La città è brulicante di vita come fosse il capodanno di Strange Days, ma lungo le strade in riva alla baia tutto tace, il molo si trasforma addirittura in un luogo di spettri. Colpisce la villa di Pandora con le sue statue d'esterno color cremisi (per quello che può vedere Morgan e noi con lui almeno), raffiguranti creature fatate. In netta antitesi con il carattere razionale di Pandora o forse il riflesso di una sua sfumatura che ancora non cogliamo. Così come non cogliamo per ora la "maschera egizia" che indossa tutta New Heliopolis, fin dal suo nome stesso, che ci viene spiegato fin da subito essere "un falso". E' come se tutto fosse nascosto, dissimulato, i serial killer per primi danno sfoggio delle maschere più strane. Tutto ha più "dimensioni" tranne Morgan. Che una maschera la porta ma solo in apparenza, perché quella che è tatuata è la sua pelle e senza di lei, come ci svela in una bellissima tavola "c'è solo il vuoto". Il tatuaggio-maschera si può rimuovere solo nei sogni e nei ricordi del passato, come dimostrano le scene più oniriche. Morgan è invece, o vuole sembrarlo con tutto se stesso, un "guscio vuoto". Parimenti la sua abitazione è ordinaria e razionale alla ennesima potenza, è a tutti gli effetti un orologio, anche se all'esterno affascinante come il Big Ben. Finito questo breve tour visivo non si può che elogiare un'azione sempre frenetica e avvolgente, che riesce a sottolineare la forza quanto la fragilità e i limiti dell'eroe. Il confronto finale al termine del numero due è davvero di impatto, ma ho apprezzato molto anche la prima "caccia", quella che si svolge in una stanza di manichini inquietanti. Visivamente Morgan Lost è eccelso e la qualità non cala nemmeno nei numeri successivi. 

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