- Premessa: Claudio Chiaverotti ha messo dentro così tanta
"roba" in questo fumetto, che faccio fatica a sintetizzare tutto. Per
questo io e il mio socio Gianluca abbiamo ideato questo maxi-special a puntate
su tutto quello che è uscito finora. Se volete "tagliare corto"
immaginate questo eroe Bonelli come una sorta di Nightwing, molto hard boiled,
romantico e disperato come il Corvo di O'Barr, che vive in una metropoli
steampunk e ama i film di George Melies. Nello specifico ci vado subito, ma
temo di averci scritto un numero folle di parole, e voglio essere per una
volta "secco". Se vi piace l'idea di un
"""supereroe""" in casa Bonelli, pur con le 6
virgolette del caso, dovete provarlo!
- Scenario: Siamo negli anni '50 a New Heliopolis, una New York di un universo
alternativo/distopico che sembra la versione steampunk con influenze egizie
della più stralunata Gotham City del Batman di Tim Burton. Al posto di gargoyle
anche nei bagni pubblici, statue di Anubi anche nei bagni pubblici. In
questo mondo non c'è stata la seconda guerra mondiale e le ricerche sul
nucleare hanno portato a una tecnologia quasi, se non oltre, al livello della
nostra epoca. Qui è sempre inverno, forse il risultato di un pasticcio
climatico dovuto magari al nucleare stesso, ma tutti sono felici perché una
nevicata leggera avvolge dolcemente ogni vignetta in cui l'azione si svolge
all'aperto e i bambini possono fare pupazzi di neve tutto l'anno! Il cielo,
nonostante il maltempo perenne che bloccherebbe Malpensa per molto meno, è percorso da ogni sorta di macchina volante. Dalle piccole astronavi della
polizia ai giganteschi dirigibili di prima classe per ricchi c'è spazio pure
per il servizio cosplayer ufologico, dei tizi vestiti come gli alieni di
X-Files ti possono portare sul loro UFO per un giro sulla città (a richiesta
si può avere anche una sonda anale, se maggiorenni). Anche il trasporto
pubblico si svolge ad alta quota, con monorotaie appese a centinaia di metri da
terra, ancorate con le unghie e con i denti alla skyline dei palazzi. Il
potere è gestito da una tentacolare rete di burocrati, ma di fatto nelle mani
di un oscuro e potente individuo stile Kingpin, massiccio e letale quanto
vulnerabile, condannato da una rara malattia a vivere rinchiuso in una
"casa iperbarica", con gli ospiti in visita tenuti a indossare uno
scafandro simile ad una tuta spaziale per preservare la sterilità. In questo
mondo tutti sono impazziti, sarà per ritmi di lavoro disumanizzanti, sarà per
la neve continua che a spalarla tutti i giorni della tua vita indispone, sarà
per il nucleare e sicuramente c'entreranno le frequenze di radio
vaticana. E come conseguenza di questo "stress" ovunque spunta,
ogni giorno, tra i buoni cittadini di New Heliopolis, un nuovo pazzo
assassino che se ne va in giro vestito da gelataio e con la maschera di Dumbo e
armato di motosega, a macellare innocenti. Essere un serial killer diventa uno
status, quasi incoraggiato dai media. Oltre alla "gioia della
carneficina", i più letali, quelli che in genere vanno in giro pure
vestiti peggio, sono ammirati come rockstar. Il programma più seguito sui maxi
schermi delle piazze dopo le "naked news" (vorrei proprio viverci in
questo mondo, questo è il futuro!!) è il bollettino che aggiorna sulle
efferatezze e sulla tendenza al rialzo o al ribasso delle taglie degli
assassini seriali più pericolosi. Anche questo è un modo per farsi delle
"groupies", nonostante attiri le attenzioni di una schiera agguerrita
di avidi bounty hunter. Perché con tanta "richiesta nel settore
sicurezza", fare il cacciatore registrato è diventato un mestiere vero e
proprio. Ti tocca pure fare l'esame di stato, aprire partita IVA, pagare la
previdenza, fare la formazione continua, votare il rappresentante sindacale.
Finita la parte burocratica si potrebbe pure finire male durante il lavoro,
cosa che la 626 non copre visto che siamo nella libera professione, ma alla
fine il lavoro è molto redditizio. Anche qui c'è la gioia di "tritare della
gente con armamenti pesanti", nonostante la dichiarazione dei redditi da
compilare ecc.ecc. Non darà la gioia delle groupies ma offre in fondo la
giustificazione morale di "essere dalla parte dei buoni",
- L'eroe: Morgan Lost è un di questi cacciatori di serial killer, uno così noto
che compare qualche volta pure sulle pagine dei giornali. Un tipo misterioso e
forse pazzo quanto loro, ma preso in molta considerazione dal capo della
polizia, Regina (quasi una cazzuta Pam Grier, la versione femminile e
70'exploitation di Bloch), che lo tratta come un figlio e spesso collabora con
lui. Regina un po' ha avuto a che fare con la sua "origin story" da
quasi-superoe, ma ci arriviamo dopo. Morgan è schivo, scontroso, ama il
buio e in modo viscerale il cinema, soprattutto gustato nella saletta del suo
amico Fitz, dove passa ogni minuto che può del suo tempo libero a ingurgitare
ogni tipo di pellicola, in specie gli horror. Come l'inquilino di Craven Road, oltre che amante della settima arte
Morgan è un tipo affascinante, un grande trombatore seriale di gnocca, ma per
lo meno non ci rompe le palle con la cucina vegana, i diritti degli animali,
l'alcol test, l'idea fighetta di andare contro la tecnologia, il clarinetto.
Soffre di insonnia e vaga tutta la notte rombando per le strade con quella che è davvero una macchina da uomo. E qualsiasi confronto con un
celebre maggiolino Volkswagen in tema di "virilità del conducente" è
comunque argomento cattivo e tendenzioso che non vogliamo qui trattare.
Morgan possiede un bolide stile Mercury 1950/Tucker 1948 Torpedo
concept-custumizzato nero-batman con cui assalta le strade della città,
ascoltando la musica vintage offerta per radio Landscape dalla sensuale dj Mary
Goodnight. Sempre e dovunque. Immaginiamo a tutto volume considerando il casino
con cui potrebbe ruggire quel motore. Un vero casinaro. Sul lato
"affidabilità del professionista", Morgan ha mira da 10 decimi e
fisico da Bruce Lee, ma si trova spesso a sognare a occhi aperti e nei momenti
di più scarsa lucidità fatica a distinguere il vero dalla finzione e ovviamente
questo capita anche al lettore, nonostante non abbia ecceduto con l'alcol.
Quindi è efficiente "se in giornata". Ma la sua insonnia è motivata.
Un giorno e'stato catturato da un killer-cosplayer e ridotto in fin di vita
insieme alla sua ragazza. Il suo volto è stato tatuato in quella strana
circostanza, marchiato come sacrificio al dio egizio Seth. Morgan sarebbe morto
subito dopo la marchiatura, come avvenuto alla sua ragazza, se non
fosse intervenuta Regina a salvarlo, cosa che vi devo aver anticipato prima.
E' da allora che da preda è diventato cacciatore, anche se qualcosa nel suo
animo si è perso (forse è per questo che Chiaverotti lo ha chiamato
"Lost", in ricordo della dell'aumento della frustrazione umana
seguita dall'ultima orribile puntata di Lost). Di sicuro persa è la
capacità di dormire tranquillo. Quel disegno pseudo egizio, nonostante potesse
cancellarlo, Morgan lo ha tenuto, il simbolo della colpa di non aver protetto
chi le stava più caro, ma forse anche perché quella macchia nera agli occhi di
quelli che lo "vedono e non sanno" appare come la maschera di
un supereroe. E questa nuova indentità, da supereroe pulp, lui l'ha
accettata. Ha messo su un fisico tutto muscoli da zero massa grassa alla
Jason Statham. Ha pure comprato una serie di vestiti aderenti in pelle tutti
uguali, guanti in pelle nera, stivali neri e uno spolverino, perché dal suo
look sia possibile trarre una action figure fighissima. Da allora vive "a
caccia di cattivi" e si è trovato per base un appartamento equo canone
ricavato dentro la torre di un orologio guasto, una Watchtower da dove guarda
dall'alto la città per proteggerla. Non riesco nemmeno a immaginare quanti
scalini si faccia ogni giorno per andare a prendere la posta, ma so che Batman
approverebbe la location. Catturare serial killer è la sua ossessione, l'unico
scopo di vita per trovare un proprio equilibrio interiore e sfogarsi in modo
sano. Quando li ha davanti, dopo due parole di rito degne del migliore
Detective, Morgan mena e mena duro, da
combattente nato, con sempre un cannone a portata di mano per chiudere presto
la partita, stenderli o impacchettarli per la prigione o il manicomio di New
Heliopolis (una specie di Arkham Asylum locale). Anche i matti di New
Heliopolis collaborano al gioco e stanno nella parte: creativi nel look e
allenati allo scontro. Cosi iniziano zuffe colossali, impreziosite da
giocattoli come coltelli, martelli giganti, balestre e motoseghe, e partono
vertiginosi inseguimenti in equilibrio sui tetti dei palazzi o corse in auto a
sportellate lungo le strade in riva alla baia. L'eroe vince, in genere, non
sempre ma spesso vince. Poi però un po' si pente se ha giocato troppo duro e ci
è scappato il morto. Ogni volta che uccide una delle sue prede, Morgan la
rivede, permanentemente, seduta su una sedia a pelo d'acqua in una zona della
baia di New Heliopolis. Il suo cimitero personale, un luogo sempre più popoloso
che lo tormenta ma dove torna sempre. Morgan non dimentica una sola faccia di
chi ha steso e tutto l'alcol che butta giù non distrugge abbastanza neuroni da
cambiare lo stato delle cose. Morgan non si ama, è autodistruttivo e
contorto. Ma non è solo, anche se spesso non se ne rende conto. A seguito degli
studi da profiler, iniziati con la sua "nuova vita di
cacciatore", immaginiamo per passare il famoso esame di stato, ha
incontrato Pandora. Pandora che vive in una villa circondata da statue di fate.
Pandora che è stata sua mentore, ora amica e, parimenti a Regina, quasi madre.
Una milf davvero sexy. Pandora che è rimasta invalida a seguito dell'incontro
con Wallendream, il più pericoloso dei serial killer ancora a piede libero. Lei
lo ha definito davanti al mondo un essere "amorfo", lui l'ha buttata
due ore dopo sotto una macchina in corsa e cerca da allora di completare il
lavoro. Nonostante gli infiniti traumi che questa condizione comporta, Pandora
è ancora la migliore criminologa sulla piazza. Se fissa negli occhi un serial
killer e parte ad analizzarlo è in grado in due minuti di smontarlo nell'ego al
punto da farlo piangere come un bambino di quattro anni. Una vera
"cattiva". Spesso è incazzata e irascibile, tanto con la sua
infermiera di stampo tedesco, Inge, quanto con il resto del mondo. Ma è anche l'unica
che sappia capire e contenere Morgan, che beve troppo, agisce in modo avventato
e si sposta come una scheggia impazzita (a tutto volume, ricordiamo...) da un
serial killer all'altro, con l'animo del predatore. Un predatore che per via
del suo daltonismo vede il mondo solo in sfumature di rosso e nero. Attraverso
i suoi occhi e i suoi pensieri la baia di New Heliopolis non può che brillare
come un mare di sangue.
- il nuovo "figlio" di Chiaverotti:
Claudio Chiaverotti, autore di alcune delle più belle storie di Dylan Dog e
papà del dark-fantasy Brendon, ci presenta il suo nuovo "figlio" (termine affettuoso con cui l'autore parla dei suoi personaggi). Anche Morgan
Lost "racconta il suo autore", ma in modo diverso dal suo cavaliere
post apocalittico. Ci parla e trasmette la passione di Chiaverotti per il noir,
per le grandi e brulicanti città metropolitane, per il cinema, per i fumetti,
per la musica vintage. E' una serie molto sperimentale, "se fosse un
anime" sarebbe una specie di Batman diretto da Shinichiro Watanabe. Ne esce
un action-thriller-psycho-noir- horror-nostalgico- supereroistico o,semplicemente: "Morgan
Lost". In quanto comunque ogni tentativo di classificare questo fumetto
non rende davvero la giusta idea del personaggio. Anche il contesto grafico
scelto è multiforme e citazionista. New Heliopolis pare un sogno
strano costruito tanto sulle suggestioni architettoniche verticali dei palazzi
di Enki Bilal, quanto sugli orizzontali vicoli luridi di James O'Barr. In
caduta verticale sulle strade e giù nelle fogne di Frank Miller, fino a salire
sui dirigibili di Alan Moore a vedere la città piccola piccola. Lì dentro, in
un mondo alla rovescia, Morgan Lost si muove come un "dead man"
mascherato e scombinato, puro e maledetto ma pieno di amici, che
ci fa ricordare lo Spirito della Città di Will Eisner (e per proprietà transitiva in chiave vintage pure l'eroe "coi razzi" di
Dave Steven o, perché no, l'Incognito criminale pentito di Brubaker). Un eroe
che affronta orribili e spesso tragici uomini mascherati come lui,
spesso pazzerelli come quelli usciti dal celebre manicomio di Bob Kane (e,per
fare un parallelo con il presente, i cattivi in maschera dell'ultimo lavoro per
Image Comics di Joshua Williamson e Mike Henderson, ma pure i cinematografici
pazzerelli del Giorno del Giudizio di Del Monaco). E c'è naturalmente nel
sangue di Morgan un po' di Sclavi, omaggiato amorevolmente nelle atmosfere tra
sogno e incubo del suo inquilino di Craven Road. In molte storie di Morgan Lost
ho ritrovato le atmosfere del Dylan Dog di una volta (sempre di Chiaverotti si
parla) ed è stata una sorpresa graditissima.
- oggi è il momento ideale per leggerlo: Ormai
siamo arrivati al numero 10, ma da poco è uscita nelle librerie la raccolta
cartonata con i primi numeri e nelle edicole il primo speciale, un cross - over
a "colori e con bicromia" tra Morgan Lost e Brendon... un numero
davvero da avere tra le mani, anche solo "per vederlo"!
E' una specie di compleanno anticipato per la serie
quindi, Il momento giusto per provarla e, se piace, garantire all'editore
Bonelli che possa continuare ancora a lungo. Se siete orfani di Brendon ma
eravate prima titubanti, se vi siete persi i primi numeri e non sapevate come
riparare, se il primo numero non vi aveva convinti in pieno, se volete solo
leggere un bel fumetto noir dal taglio quasi supereroistico, questo è quindi il
momento giusto per salire sulla barca. Perché averne a disposizione una decina
di numeri è il modo perfetto per apprezzarlo.
- il difficile inizio della lettura: Io,
colpevolmente, ho ammassato per mesi i numeri e solo un paio di giorni fa ho
iniziato la lettura. E l'ho divorato, con gusto, non riuscendo quasi a
staccarmi.
Certo c'è un motivo per cui ho aspettato tanto, ed
è la prima "doppia" storia: sia come struttura narrativa, sia come
colorazione.
A) Troppa, troppa carne al fuoco in quel numero uno.
Personalmente e umilmente (non sarei mai in grado
di fare l'editor, questa è un'opinione da uomo della strada) avrei proposto (con gli adattamenti del caso) di partire con un numero più
"semplice", tipo la storia del numero quattro, per collegare questi
numeri 1+2 intorno al capitolo nove o dieci. A leggerli sembra di partire dalla
season finale di un telefilm quando ancora non conosciamo i personaggi. Ed in
effetti, riletti dopo un po' di numeri, i primi episodi sono più intriganti.
Faccio un esempio su tutti: i morti che appaiono sulle sedie a pelo d'acqua.
Non era necessario che Morgan spiegasse chi fossero al lettore nel
numero 1, anche perché un po' già si poteva intuire. Non serviva questo
sovraccarico di informazioni perché il fumetto-tipo di Morgan Lost, pur nelle
sue bizzarrie, è strutturato in modo molto chiaro. I "topoi" che
seguono posso essere invertiti ma ci sono quasi sempre tutti. a) c'è un nuovo
killer in città che fa danno, viene pubblicizzato dal bollettino, si dice che è
tanto cattivo e probabilmente finirà su "Old Sparky", cioè la sedia elettrica; b) Morgan interviene direttamente o si fa
aiutare nelle indagini da Pandora o da Regina o da un cliente o da vecchi
criminali richiusi ad "Arkham"; c) c'è sempre qualche elemento
malinconico o "sognante", in puro stile Dylan Dog, grazie anche alla
musica, alla poesia (belle le citazioni di De André) o al cinema, che qui
assumono un valore narrativo-chiave; d) ci sono uno o più confronti con il
cattivo di turno. La struttura è questa, diventa subito "amichevole" e
dopo un po' di numeri diventa il "porto sicuro" che permette ai lettori
di ritrovarsi e all'autore di affrontare i voli pindarici più
acrobatici. E' fantastico e geniale come questa stessa struttura-base venga ribaltata e messa in gioco già nel numero 3 e poi nello speciale Brendon e Morgan Lost.
B) la bicromia.
Una novità difficoltosa la
"bicromia" rosso + nero come artificio per replicare sulle tavole il daltonismo
del nostro eroe. Questa peculiare colorazione, a opera di Arancia Studio, sa
il cielo il motivo, almeno all'inizio mi distraeva tanto dalle immagini che
dalla storia, facendomi sembrare "tutto uguale". Caricava troppo le
immagini e sentivo l'esigenza di un suo utilizzo più parco e localizzato, stile
Sin City. Come se nel bianco e nero, dopo quarant'anni di letture Bonelli,
fossi ormai abituato a scorgere tutti i colori rimanenti, ma non mi riuscisse
per niente con il bianco, il nero e il rosso. Sentendo alcuni miei amici ho
avuto la conferma che la voglia di continuare la lettura di albi successivi
veniva minata per lo stesso motivo, la paura di trovare un ambiente sempre
"appiattito" dal colore. Ci tengo comunque a ribadire che adesso sono
"guarito" dalla bicromia, adattandomi perfettamente al daltonismo di
Morgan, al punto che ora mi sembra più accattivante di un comics americano
multicolore. Devo però ancora fare l'esperimento di vedere le tavole con gli
occhialini 3D modello vintage... Aspettate che vado e torno... No, l'effetto
non funziona... ci ho privato. Comunque, l'ingresso in questo mondo narrativo è
stato per me un po' tortuoso, ma una volta che mi ci sono trovato
"dentro" è iniziato davvero lo spettacolo.
Per questo voglio provare in questo giorni a
fare un piccolo vademecum dei primi numeri, nella speranza di incuriosirvi e
stuzzicarvi, ma soprattutto con la volontà di farvi ammirare tutte le
spettacolari copertine dei numeri usciti finora, ad opera di Fabrizio De Tommaso,
una dietro l'altra...
FINE PRIMA PARTE
Anche noi! http://comixarchive.blogspot.it/2016/08/morgan-lost-i-dubbi-sul-futuro-prossimo.html
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