2)
Volume 3: Mister Sandman
Un nuovo serial killer appare in città. Si fa
chiamare Mister Sandman, porta una maschera strana, è armato di coltelli e
sembra tormentare una ragazza che lavora all'osservatorio che da poco ha
incontrato Morgan. Lui forse la ama, del perverso amore con cui amano i pazzi,
e non vuole che nessun altro la tocchi. La lotta sarà durissima. Mister Sandman
è imprendibile, onnipotente e fa paura, riesce quasi a distorcere i piani della
realtà. Il buon cacciatore si mette subito dietro le tracce del mostro e riesce
forse a trovare un filo logico, ma è qualcosa di davvero strano, ultraterreno.
Qualcosa che rimanda alle strofe della celebre canzone che dà titolo a questo
albo.
Mi è piaciuto il numero 3? Tantissimo, una vera
bomba. Quando nel bollettino dei serial killer del primo numero compariva
un'assassina che sembrava la Sadako/Samara di The Ring, sembrava una citazione
e invece no. Il mondo di Morgan Lost dimostra qui di saper cambiare pelle e dai
territori dell'hard boiled supereroistico riuscire ad arrivare a districarsi in
territori impensabili. Siamo qui dalle parti dell'horror e la storia, con un
paio di modifiche, sarebbe potuta essere un numero bello di Dylan Dog. Tanta
malinconia, tanta disperazione, tanto rimpianto. Mister Sandman punta dritto al
cuore in modo spietato, è un incubo da cui si esce solo nel modo più doloroso
possibile, col rimpianto. Chiaverotti centra il bersaglio e ci regala una
storia bellissima . Un incubo ad occhi aperti, un tunnel degli orrori
visivamente impreziosito dal grande Giovanni Freghieri, anche lui
proveniente da alcune delle storie più belle di Dylan Dog, di sicuro quelle con
le donne più affascinanti e sensuali. C'è molto erotismo, affetto, rimpianto.
C'è una violenza insensata che fa sgorgare fiumi di sangue dai maxi schermi
cittadini . C'è un intero mondo onirico che collega il fondo della baia di
Heliopolis con la superficie di Marte per poi farci tornare alla grande città attraverso
la strada tangenziale. E c'è Old Sparky. La mortale sedia elettrica che entra
anche lei tra i protagonisti ricorrenti di questo fumetto. Un numero
malinconicamente spietato. Mi è piaciuto parecchio.
3) Volume 4: La rosa nera.
Si fa chiamare Wallendream ed è il numero uno tra i serial killer, quello su cui pende la taglia più alta. Il più forte, il più imprendibile, il più spietato. Sembra un uomo alto e di bell'aspetto. Come segno distintivo porta degli occhiali con attaccato una specie di naso a carota come quello del classico pupazzo di neve. Uccide spesso donne e come firma ripone una rosa nera senza spine tra le loro labbra. Ovviamente e pieno di groupies, ma tutto il suo perverso amore è rivolto a Pandora, la profiler che lo ha umiliato in pubblico, definendolo una creatura amorfa. Dopo aver fallito nell'ucciderla, Wallendream continua a inviarle rose nere recise accompagnate a piccoli bigliettini. Ogni giorno le è sempre più vicino, fino a che, grazie a dei farmaci, riesce pure a violentarla mentre lei si trova in stato di incoscienza. Arriva per Morgan il momento di chiudere la partita con l'aguzzino della sua amica, ma non sarà un confronto facile.
Lasciati per un attimo da parte gli incubi onirici del numero 3, ci immergiamo il quella che per me era la perfetta storia di inizio per questa serie. Un viaggio nel labirinto mentale di un serial killer che si trasforma repentinamente in una spietata caccia all'uomo in cui preda e predatore di cambiano continuamente di ruolo.
Chiaverotti crea per il suo eroe un antagonista davvero spaventoso, intelligente quanto letale, in grado di assumere mille maschere e di essere almeno due passi in avanti rispetto al suo avversario. Ce lo fa conoscere nei suoi traumi passati, ci fa per un attimo empatizzare con lui fino a che risulta evidente che è un'impresa impossibile. Wallendream vorrebbe sapere amara, ma gli sfugge cosa sia davvero l'amore. Ci prova comunque "a suo modo", in un modo contorto e oscuro. La storia al contempo sottolinea anche la forte personalità di Pandora, l'unica persona in grado di comprenderlo e determinata a usare Morgan come una sua estensione, una pistola carica. Pandora ha un carattere forte, razionale, autoritario. Ma presenta delle fragilità e dolcezze che ce la rendono vicina, amica. Ne esce un bello scontro psicologico, un duello mentale ricco di colpi di scena. Un bel thriller, carico di inseguimenti e azione. Val Romeo svolge un ottimo lavoro sul piano grafico. E' a suo agio tanto nella grande scena d'azione che apre il numero quanto nei delicati flashback sul passato di Wallendream, impreziositi da una mezza tinta. Gestisce al meglio la tensione che si svolge tra le mura della villa di Pandora, ci fa immaginare assassini in agguato anche dove non ci sono. I suoi personaggi sono sempre precisi e l'azione chiara, dinamica. Nella tavola di pagina 44 riesce a trovare anche una interessante tridimensionalità. Davvero un bello spettacolo.
Si fa chiamare Wallendream ed è il numero uno tra i serial killer, quello su cui pende la taglia più alta. Il più forte, il più imprendibile, il più spietato. Sembra un uomo alto e di bell'aspetto. Come segno distintivo porta degli occhiali con attaccato una specie di naso a carota come quello del classico pupazzo di neve. Uccide spesso donne e come firma ripone una rosa nera senza spine tra le loro labbra. Ovviamente e pieno di groupies, ma tutto il suo perverso amore è rivolto a Pandora, la profiler che lo ha umiliato in pubblico, definendolo una creatura amorfa. Dopo aver fallito nell'ucciderla, Wallendream continua a inviarle rose nere recise accompagnate a piccoli bigliettini. Ogni giorno le è sempre più vicino, fino a che, grazie a dei farmaci, riesce pure a violentarla mentre lei si trova in stato di incoscienza. Arriva per Morgan il momento di chiudere la partita con l'aguzzino della sua amica, ma non sarà un confronto facile.
Lasciati per un attimo da parte gli incubi onirici del numero 3, ci immergiamo il quella che per me era la perfetta storia di inizio per questa serie. Un viaggio nel labirinto mentale di un serial killer che si trasforma repentinamente in una spietata caccia all'uomo in cui preda e predatore di cambiano continuamente di ruolo.
Chiaverotti crea per il suo eroe un antagonista davvero spaventoso, intelligente quanto letale, in grado di assumere mille maschere e di essere almeno due passi in avanti rispetto al suo avversario. Ce lo fa conoscere nei suoi traumi passati, ci fa per un attimo empatizzare con lui fino a che risulta evidente che è un'impresa impossibile. Wallendream vorrebbe sapere amara, ma gli sfugge cosa sia davvero l'amore. Ci prova comunque "a suo modo", in un modo contorto e oscuro. La storia al contempo sottolinea anche la forte personalità di Pandora, l'unica persona in grado di comprenderlo e determinata a usare Morgan come una sua estensione, una pistola carica. Pandora ha un carattere forte, razionale, autoritario. Ma presenta delle fragilità e dolcezze che ce la rendono vicina, amica. Ne esce un bello scontro psicologico, un duello mentale ricco di colpi di scena. Un bel thriller, carico di inseguimenti e azione. Val Romeo svolge un ottimo lavoro sul piano grafico. E' a suo agio tanto nella grande scena d'azione che apre il numero quanto nei delicati flashback sul passato di Wallendream, impreziositi da una mezza tinta. Gestisce al meglio la tensione che si svolge tra le mura della villa di Pandora, ci fa immaginare assassini in agguato anche dove non ci sono. I suoi personaggi sono sempre precisi e l'azione chiara, dinamica. Nella tavola di pagina 44 riesce a trovare anche una interessante tridimensionalità. Davvero un bello spettacolo.
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