venerdì 5 agosto 2016

Godzilla di Anno - nuovo trailer in concomitanza dell'uscita giapponese


La gente che corre urlando per le strade con i mezzi di soccorso che intervengono, con una inquadratura dalla "insegna luminosa" stile Una pallottola spuntata. I palazzi moderni quanto quelli fighetti del centro storico che cadono, democraticamente all'unisono. Le musiche evocative tragico-epiche, con cori pseudo-latini che dicono distintamente all'inizio "peperooooooneeee pre-e-e-sooo" e mi fanno immaginare una soprano che deve abbandonare l'ortolano in fretta e furia, ma con il celebre ortaggio ottenuto eroicamente, prima dell'arrivo del mostro. I volti dei protagonisti, una quarantina di personaggi  che solo a vederli tutti negli occhi passano quaranta secondi, che parlano, parlano, parlano, dibattono e parlano, piangono e parlano, sorridono a denti stretti ma non smettono di parlare, devono parlare e parlare e parlare un casino, perché questo è un film in cui tutti parleranno infinitamente e inesorabilmente. Le inquadrature dell'inseguimento del mostro gigante, a bordo di elicotterini di plastica, con i dettagli su mitragliatrici giocattolo che fanno fuoco. Due o tre scene e i cannoni a difesa della razza umana si abbattono sul mostro, come fuochi d'artificio sparatigli negli occhi. Un'altra tonnellata di gente che parla, seduta, vestita però di verde militare, con aria grave, mentre continuano a sparare e sparare e sparare sul lucertolone, con effetti grafici degni di Megaloman, fino a che fa notte fonda. 


E infine guardiamolo, la star, il pupazzone. Una specie di variant zombesco-pupazzosa ed eccessiva del classico di Honda, sgraziata, piena di lucine rosse sul petto che si accendono e spengono ad intermittenza come un albero di Natale. Con le manone rachitiche e non quelle amabilmente cicciose di sempre. Con una coda orribile, animata con Windows 95, che sembra un lombrico iperattivo staccato dal corpo con una punta minacciosa come un pene di gomma. Con una testa animata fintissima, con denti fatti di carta-forno appiccicati a casaccio con colla vinilica, con gli occhi ricavati da inespressive palline da ping pong e con una complessità della animazione facciale pari al mostro dei biscotti.



E ovviamente tutti in Giappolandia sono "inscimmiati" duri, perché questa è la risposta della loro traduzione "pupazzo-power" a quel """"bruttissimo"""" film di Gareth Edwards, supportata dall'" Anno touch", che assicura deliri mistico-verbosi incomprensibili insieme ad una azione confusa e centellinata. Il film vuole essere così, vuole essere cupo per tornare alle origini, al capostipite di Honda. Vuole essere tradizionalissimo nella messa in scena del mostro ed effetti correlati. Vuole innovare, ma senza alterare il mito. Non vedo l'ora di vederlo, a dire il vero. Spero che lo portino in Italia, magari al cinema, sul traino magari del flano dal regista di Evangelion che per fare questo film non ha ancora finito di ultimare quei cavolo di film di Evangelion. Certo che battute a parte, questo film "trasuda letteralmente Evangelion", dalle inquadrature alla messa in scena, dalle musiche incalzanti e potenti ai mille dialoghi (che immaginiamo saranno criptici). I cannoni affastellati sulla riva pronti a sparare, con un sottofondo che non possiamo ascoltare nel trailer ma intuiamo, prima degli spari, essere, riconoscibilissimo: il frinire dei grilli. Dicono che Anno fosse molto depresso dopo l'ultimo film di Eva. Dicono che con questo Godzilla abbia ritrovato la voglia di dirigere e quindi il nuovo Eva potrebbe arrivare presto, un "presto" che considerati i tempi di Anno potrebbe essere pure di dieci anni. Ma non importa. Da fan di Eva so già che non posso farmelo scappare questo nuovo film del lucertolone... chissà se qualche editore temerario riuscirà a portarlo nelle nostre sale.
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