C'era una volta un regista con dei sogni pazzeschi e la
capacità di trasportarli sul grande schermo di un cinema di provincia,
con le sue classiche poltrone in pelle cariche di cicche appiccicate ovunque
insieme al lerciume e perenne odore stantio di sigaretta.
Per tutto il periodo in cui quelle orribili poltroncine
sono state in sala, il regista ha partorito le cose più belle.
Poi è arrivato Jurassic Park o forse sono io che sono
cresciuto. Di fatto quell'evento ha comportato il pensionamento delle
poltroncine zozze in pelle.
Il fatto che il regista amasse dirigere i bambini e ce
li ficcasse a forza in ogni dove iniziava a pesarmi. Bambini sempre urlanti,
saputelli, molesti, odiosi, sempre protagonisti sulla scena. Piccoli stronzi da
intrattenere e per i quali gli adulti devono perennemente fare i pagliacci,
sdrammatizzare di continuo, stimolando la loro curiosità e intelligenza,
rendendoli utili allo svolgimento dell'avventura.
Per un attimo speri che non ci siano, in Jurassic Park.
Ma eccoteli arrivare, in due, dopo dieci minuti di trama, pronti a impossessarsi del film. Perché il grande regista, Spielberg, racconterà che fin
da bambino sognava coccolare un dinosauro e per questo ha voluto che almeno al
cinema i bambini potessero vedere dei dinosauri e sognare di coccolarli. La
pellicola era ed è nelle intenzioni questo, intrattenimento innocuo per
bambini. Un Alien senza sesso droga e rock'n'roll per famiglie. Una giostra dai
molti colori, qualcosa che ti viene in faccia per giusto un urletto, bambini
presenti sempre, intelligenti, incolumi nonostante tutto. Ve li ricordate i
piccoli mostri del primo Jurassic Park?
Questa è oggi Ariana Richards, che interpretava la
piccola intelligentissima Lex. Ragazzina emarginata perché troppo intelligente,
che si professava hacker perché sapeva orientare un mouse sullo schermo. Urla
per tutto il film.
Dopo "La Principessa Stallone", del '97,
salvo casi sporadici fa la casalinga. E credo cucini come recita. Male.
E questo è oggi il piccolo Tim, al secolo Joseph
Mazzello. Che tutti ricordiamo per pari da cadavere in C.S.I. e Person of
Interest e per il ruolo di Mouse (tre minuti scarsi) nel G.I. Joe
"economico" con The Rock e Bruce Willis.
Anche Tim urlava, faceva domande dotte sui dinosauri e
per un momento ho sognato venisse folgorato da una scarica elettrica. Ma
niente. Ed era ovviamente un bambino molestissimo.
Ora non sto facendo un pippozzo sulla deriva
hollywoodiana di scegliere gli attori bambini come se fossero a un concorso di
cuccioli, bellini anche se sempre "cani", per poi appena non sono
carini abbandonarli al proprio destino di casalinghe o agenti della Folletto.
Ma no, voglio essere onesto, il pippozzo ve lo faccio eccome perché di bambini
carini che recitano col culo in produzioni multimilionarie per attirare al
cinema altri bambini urlanti e molesti che corrono in sala tutto il tempo coperti da pop corn con la scusa che sono lì per vedere un film sui dinosauri
mi sono rotto i coglioni.
Sono per il ripristino in sala della cosiddetta
"maschera", quella figura istituzionale che ai bimbi urlanti e
zarretti che infestano i film horror indica l'uscita e nel caso usa una una
mazza ferrata.
Razzismo intergenerazionale a parte. Oggi si
"costruiscono" sempre più filmini con l'ottica che possano piacere
ai bambini moderni, affetti da un deficit dell'attenzione spaventoso. Le trame
sono fatte al loro livello e sono spesso delle spaventose idiozie. E Jurassic
World è un po' il manifesto di questo modo di fare.
Ok. Questo era il preambolo. Ma è giusto che vi posti
un altro paio di foto. Ecco i nuovi bambini.
Questo è il piccolo Gray, al seguito Ty Simpkins. Oltre
al dramma di non avere un nome umano e portare un cofano di capelli spaventoso,
Ty è ovviamente un attore terribile e frignante per tutta la pellicola. E la
trama lo vorrebbe pure in grado di comprendere delicate sfumature della crisi
in atto nella sua famiglia. Ma lui urla e piange e basta.
E questo è Zach, il fratello maggiore, al secolo Nick
Robinson. Grazie a questa faccia i suoi genitori organizzano dei pullman per
andare a trovarlo e prenderlo a schiaffi. Ci sono gli sconti comitiva a luglio.
Accorrete. Zach è un classico ragazzino della sua età. Perennemente
arrapato da tutto quello che gli si muove intorno. Diciamo che da questo punto
di vista siamo in territorio neo-realista. Il problema è che il personaggio
dovrebbe essere anche acuto e intelligentissimo, ma tiene per tutto il film,
qualsiasi cosa accada, questa espressione da James Dean da accatto. Ricordatevi
che la promozione dei pullman scade all'inizio di agosto...
Siete pronti ad amarli? Siete pronti a vedere dei
dinosauri spettacolari nel più fantastico posto del mondo? Bene!! Mettiamo John Williams a palla che si comincia!
Sinossi fatta male: non sopportate più il vostro
partner? Il vostro allenatore di pilates è meglio vero?Vorreste trovare il
tempo per andare dall'avvocato a firmare le carte del divorzio, ma avete sempre
i bambini per casa? La soluzione è alla vostra portata! Spedite i vostri figli
al Jurassic World!! Nella ridente cornice di un'isola misteriosa, un magnate che
assomigliava incredibilmente a Babbo Natale ha ricreato con tecnologie
fantascientifiche degli incredibili dinosauri. E grazie all'esperienza
ventennale degli scienziati del Jurassic World ora non solo potrete vederli da
vicino ma pure giocare con la loro versione pony, avventurarvi in percorsi
safari all'interno di sicurissime palle giganti per criceti, applaudire al
parco acquatico alle prodezze da delfino del maquantocacchioegrandesauro, dare
da mangiare ai brontosauri e assistere allo show degli pterodattili nella loro
voliera (spettacolo non ancora in programmazione, novità 2016). E tra tanti
dinosauri, mcdonalds, negozi di gadget e la ciuf ciuf monorotaia panoramica i
vostri figli non si accorgeranno neanche che al ritorno a casa non avranno più
una casa in cui vivere. Ma due! Con due mamme e due papà! Doppio divertimento!
Ma i genitori di Nick e Ty non hanno partecipato alla
promozione "divorzio + parco giochi premio" attiva in tutti gli
studi legali d'America. Non avrebbero mai potuto farlo. Hanno invece fatto
ricorso a Claire (Bryce Dallas Howard), la cara zietta e capoccia
amministrativa del parco. La quale in un attimo si è occupata dei nipotini
assegnandoli alle abili cure di una stagista sottopagata. Perché Claire, che è
donna di successo e tiene sempre i tacchi alti come segno di girl-power ha
tutto un parco da mandare avanti. Un parco con un recente bassissimo
coefficiente di "wow factor".
I dinosauri non fanno più gli incassi di un tempo. È
roba già vista, il pubblico si annoia, non compra più le magliette e se non si
fa qualcosa la monorotaia panoramica sarà vuota. Bisogna investire e
diversificare, proporre stimoli nuovi o il theme park è spacciato. Servono
nuove attrazioni e finanziatori. Così Claire ha a che fare da un lato con i
militari e dall'altro con i genetisti. Il dottor Wu, già attivo ai tempi di Babbo Natale Hammond, ha creato un nuovo dinosauro mischiando a cacchio codici
genetici, l'Indomitus Rex. Certo "wow factor" alle stelle per un
mostro più grande del t-rex, con più denti, più forza e un insieme di poteri
speciali e sensi potenziati che ne farebbero il cattivo finale di un
videogame!! Le magliette andranno a ruba, ma dove lo metti questo mostro? Cosa
mangia? E se poi si incazza? E quindi Claire nel frattempo investe in una mega
gabbia climatizzata che a mantenerla ci sfami il Ghana.
Poi ci sono i militari e fantomatici esperti
comportamentali come l'amato Owen (Chris Pratt), che cerca di convincere dei
velociraptor, che nel DNA hanno geni di rettile estinto e rospo, a riportargli
indietro un bastone come fossero dei pastori tedeschi. Che tenero Owen. Ci
crede davvero ed è riuscito a sviluppare pure una specie di linguaggio per
parlare con loro. Il progetto va avanti ma a rilento. I raptor come il leone di
Madagascar in un attimo si scordano tutto e inseguono gli uomini come
bistecche. Ma Owen è fiducioso. E pure il suo superiore Hoskins (Vincent
D'onofrio ) lo è, già sogna un paio di applicazioni belliche pratiche. Ma Owen
per il momento è contrario, i suoi raptor non faranno la guerra, ma un musical
ispirato alla carica dei 101. Owen il sognatore, Owen il ribelle che vive in
una roulotte e sta a letto nudo a ungere la sua moto vintage. Claire non ci
resiste, forse è l'uomo che potrebbe farla scendere dai tacchi. Ma intanto il
delirio capitalistico di cui lei stessa fa parte si becca una sonora scuffia da
parte di madre natura in persona. L'Indomitus Rex è scappato, sta distruggendo
tutto liberando dalle gabbie dell'oppressione i suoi compagni rettili e stanno
per piovere casini per il parco. Ed è qui che il film decolla. E sembra quello
che vorrebbe fare la Asylum se avesse un budget gigantesco.
Oppure una versione pompata di Pirhana 3D. Senza
sangue, senza tette e senza il pene del mio amico Ultraman sminuzzato.
Uno squalo 3 per bambini: come cercavo di argomentare
nel lungo e pallosissimo preambolo, il target di questa pellicola sono e
saranno sempre i ragazzini. Nello specifico di Jurassic World i ragazzini
moderni, quelli che se non li stordisci continuamente di immagini colorate
aprono il loro smartphone e iniziano a chattare, con la luce del telefonino
che si vede almeno a cinquanta metri di distanza. Ribadisco, reintroduciamo le
maschere con mazza ferrata che intervengono appena qualcuno accende l'odioso
"faretto" nel buio della sala.
Ed è naturale che una trama che punta a tenere desta
l'attenzione ogni maledetto secondo con continui colpi di scena rischi
fortemente di diventare una merda. Una roba alla Lindelof .
Un prodotto che riguardato annotandosi "cosa fanno
i personaggi e perché" non torna, è schizofrenico!! E sembra che ai
produttori vada comunque benissimo così, perché tanto i soldi al botteghino li
hanno fatti (si parla di record dei record di incassi ) e il film è così
colorato che è capace di vendere sicuro anche in home video. Ma se stai a
guardare il capello... vi propongo una sfida. Trovatemi qualcosa di logico nei
personaggi e nelle azioni del miliardario con l'elicottero o del soldato
Vincent D'Onofrio. Spiegatemi le motivazioni che spingono a entrare nella
stradina segreta del percorso della sfera. Motivatemi il gesto estremo di
aprire proprio "quella" gabbia. Ancora una volta mi tocca dire una
frase che sta per arrivarmi a noia: "per vedere questo film bisogna
spegnere per un attimo il cervello". Perché queste sono scelte di
sceneggiatura volute, ricercate, studiate a tavolino attraverso magari screen
test a cui fanno partecipare ragazzini con deficit dell'attenzione. Ragazzini
che se accenni un minuto la trama aprono il cellulare. Questo è davvero cinema
inscatolato per i gusti della massa .
Se si riesce a trascendere dalla sceneggiatura
"così così ", si possono notare attori che si sforzano davvero di
lavorare al meglio, effetti speciali che sono realmente impressionanti, scene
d'azione travolgenti. Visivamente il film è uno sballo, se amate i
mostri non devo neanche convincervi, lo avrete sicuramente già visto e aspettare
di comprarlo il home video per rivederlo. C'è poi una scena secondo me che è il
top dell'orgasmo visivo e ci fa assaporare lo Spielberg d'annata che più mi
piace (la regia è di un tale di nome Colin Trevorrow, uscito chissà da dove e a cui vogliono far dirigere ora Star Wars IX, ma di fatto questo film è
gestito da Spielberg al 100%), quella dell'attacco degli pterodattili alla
città, con bacio finale che ha un non so ché di cinema alla Herroll Flinn (e
quindi anche di Indiana Jones).
Se avete poi la perversione (una sorta di feticismo)
per i parchi giochi a tema e i film che ne parlano come Rollercoaster, Lo Squalo
3, Beverly Hills Cop 3, Final Destination3, Scoobie Doo (scritto da James Gunn), diventa imperdibile.
Un T-Rex? Ti mangio il pancreas sfigato! |
Certo che sarebbe bello vedere un film con dinosauri
assetati di sangue dal budget elevatissimo, un autentico survival con gente
piena di armi che corre e spara come in Aliens - Scontro Finale. Un film con
una trama per una volta seria e non resasi ridicola per venire incontro al
pubblico dei bambini e dei rispettivi genitori preoccupati che i pargoli non vi
trovino sangue, violenze, sconcezze. Un film che non debba fare da babysitter,
mentre si stanno firmando le carte di un divorzio.
Ma i dinosauri sono giocattoli vendutissimi, i bambini
li amano e a tutti va benissimo così. Probabilmente un nuovo film è già in
lavorazione.
Forse per apprezzare davvero Jurassic World bisogna
cercare di tornare bambini, ricominciare a stupirsi, avere la forza di
fantasticare senza stare troppo ad analizzare, dissezionare, voler comprendere
a tutti i costi, cercare risvolti intelligenti per forza in una trama stupida.
Magari aiuta il fatto di andare nelle sale con i pargoli e stare a osservare,
più che lo schermo, quanto al pupattolo si spalanchino gli occhi quando il
mostrone immenso esce dalla sua piscina a mangiare lo squalo. Pura magia. E poi
magari passando per l'edicola comprare due dinosauri di plastica, da farci i
combattimenti, facendo i versi, mentre la mamma ci prepara i bastoncini Findus.
Con l'insalata, anche se non ci piace tanto. Che belli allora che diventano i
dinosauri tutto zucchero di Spielberg.
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