Riuscirà lo stunt-man e comico Johnny
Knoxville a non perdere l’elasticità del suo corpo di gomma con l’arrivo dei 50
anni, dopo l’ennesima “buffa” frattura scomposta auto-inflitta, nel tentativo
(riuscito) di fare adirare un toro? Lo stunt-man Steve-O sarà ancora
sexy, muscoloso e fiero, all’idea di girare nuovamente nudo e sorridente con qualcosa che gli comprime i testicoli? Chris Potius realizzerà il sogno di
girare un kaiju movie in cui il mostro sarà interpretato dal suo pene,
debitamente truccato da Godzilla, e dovrà con la sua sola erezione combattere
contro qualche animale vero che cercherà di amputarglielo con delle chele? Dave
England tornerà in un outlet di mobili per la casa per defecare in pubblico
usando un sanitario in esposizione? Chi si farà la barba con le api? Chi farà
la rampa umana per far volare con lo skate sopra di lui un omaccione di 300 kg?
Quante volte il cameraman vomiterà? Sarà su degli scorpioni o sulla corrente
elettrica di un Taser (o tutti e due) che la giovane Rachel Wolfson deciderà di
infilare la sua lingua?
Meglio non farsi troppe domande e
“seguire la corrente”, davanti a questo godurioso, anarchico, nudissimo,
scorretto, esilarante, doloroso e senza senso show storico di MTV che torna al
cinema con uno speciale per i vecchi e nuovi fan dell’assurdo. Una brigata di
stunt-man che si autodefinisce “idioti” (Jackass, per l’appunto) che si
auto-infligge dolore e che ci riporta un po’ dalle parti degli spettacoli
circensi più estremi, con quella voglia mista a timore di guardare “fin dove si
spingeranno”. Lo scorrere degli eventi è sancito come sempre dalle prime fasi
di creazione alla realizzazione di uno Stunt o una candid camera
particolarmente estrema e cattiva, che deve fare i conti con i mille
incidenti sul set, i ricoveri e il “tempo tecnico” per permettere agli
stunt-Man di riprendersi da una scemenza all’altra. Oltre alla pazzia si
respira tanto cameratismo, chili e chili di auto-ironia, ma anche un forte
senso di nostalgia, l’orgoglio dei nuovi stunt-Man di entrare a fare parte di
uno show e una “famiglia allargata” storica, che resiste unita da quando erano
bambini.
Ma pur chiamandolo “spettacolo circense estremo”, a chi giovano questi quasi 100 minuti di uomini nudi, peni, peti esplosivi, calci nei testicoli, situazioni umilianti a base di animali di piccola o grande taglia, sanitari che esplodono, lingue elettrificate e simila?
“…e col cul fece trombetta”, dice Dante
nella Divina Commedia in un celebre passo dell’Inferno, di fatto sdoganando la
possibilità che di peti si possa parlare e vivere, un po’ come fece Bombolo e
fa in Jackass England.
C’è un pene che sogna di mutare in
trivella per perforare tavoli nel Tetsuo di Tsukamoto e sono sicuro che Steve-O
in una puntata abbia provato che è possibile. Ci sono (finti) cani di piccola
taglia che attaccano ai testicoli in Gozu di Miike e Potius l’ha resa
una cosa vera. C’è tutta una epica del dolore nell’autoinfliggersi sofferenze
spingendosi oltre il limite nel Crash di Cronenberg (che rileggeva uno dei
“brividi” che amava James Dean) e che per me è condiviso dal Knoxville che si fa
lanciare in aria da un cannone con le ali di Icaro. Perfino James Bond in
Quantum of Solace ha un giochino/tortura applicato ai testicoli nelle prime
scene e ditemi se non è roba da Jackass. E poi c’è la Troma di Lloyd Kaufman,
dove vomiti, peti, nudi maschili e femminili ed eccessi sono all’ordine del
giorno in ogni produzione, veri marchi di fabbrica nel nome di una libertà
espressiva a 360 gradi.
Jackass, che lo vogliamo o meno, scatena fantasie millenarie, di cui si sono nutriti letteratura e cinema. C'è del Boccaccio in Steve-O.
Ok, sento che mi state dicendo: “Ma
questa roba ha senso? Può cambiare il mondo? Non si dovrebbe in questo periodo
parlare di attualità e rattristarsi per il triste destino che incombe su di
noi? Cioè: c’è la guerra alle nostre porte e io vado a vedere Jackass? Ma
perché??”
Lo comprendo, perché è un sentimento
diffuso anche al di fuori delle situazioni di pericolo per l’umanità, il
ritenere che i calci nelle palle e le scoregge esplosive “non salvino nessuno”.
Più i problemi sembrano insormontabili più ci chiudiamo nella nostra testa,
cercando di risolverli, cercando di superare uno stato di “impotenza”. Ma è
proprio quando pensiamo troppo che dobbiamo “staccare”, pensare alle cose
leggere, ricordarci di fare una sana o malsana risata sui tizi di Jackass che
si schiacciano le palle in modi sempre più creativi. È giusto pensare e
riflettere sul futuro, ma come a scuola è giusto che ci sia un intervallo.
Jackass è quell’intervallo, dove sfidarsi tra amici a vedere chi “piscia più
lontano”. È anche l’intervallo il momento in cui andiamo in bagno, dopo
le ore di lezione, a scoprire tutti i fluidi corporei che possiamo espellere
senza vergognarci, facendo la pipì in piedi, magari con una mano sola o pure
senza mani, da professionisti. “Semel in anno licet insanire”, diceva un tizio.
Magari per un centinaio di minuti si può spegnere il cervello, in modo totale,
proprio grazie a Jackass, sottraendoci alle mille istanze della “scuola della
vita”. Oppure constatando anche che l’intervallo è parte integrante della scuola
della vita, al pari di matematica e filosofia: perché anche se cerchiamo sempre
di liberarcene, noi abbiamo sempre al nostro interno rutti e scoregge che
vogliono manifestarsi. Come siamo destinati prima o poi a prendere calci nelle
palle. Saperlo è un insegnamento importante. Il grande Tafazzi
approverebbe.
Ma sono andato troppo in alto.
Se non amate uomini nudi, scoregge, animali attaccati ad organi genitali, cannoni spara-uomini, scherzi sadici, enfasi sugli escrementi e il vomito ecc… questa roba non fa per voi. Se la prendete con la giusta filosofia, come un ricco momento di intervallo carico di ironia e autoironia, Jackass Forever è magari il giusto scaccia-pensieri. In un momento storico in cui scacciare i pensieri per un centinaio di minuti non è per nulla facile.
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