Attica è
il paradiso, ma forse è anche l'inferno. È forse il luogo migliore in cui
vivere di tutto il pianeta, il più ecologico, sostenibile, tecnologico, ma è
riservato, per pochi, servono un sacco di soldi e il visto non lo concedono a
tutti. E poi ci stanno le mura, mura altissime che separano questo piccolo
mondo esclusivo per pochi eletti dalla masnada dei poveri, arroccati in
infinite casette-baraccopoli proprio a ridosso di quelle mura, quasi fino alla
sommità.
La
giovane Kat "scandaglia", come dice il suo account da detective
hi-tech, "scandaglia in rete", cerca sui profili dei social e trova
mariti infedeli con conti all'estero, trova le doppie identità del vostro
vicino di casa, scopre la verità. Una piccola somma extra e le clienti di Kat
potranno avere tutto di tutto del "bastardo traditore", l'accesso
alle sue mail, le password. Solo che per gabbare i dati Kat deve essere molto
vicina all'obiettivo a volte, cosa che la porterà a trovarsi in una strana
situazione al terzo o quarto piano di un parcheggio, a fronteggiare un marito
manesco che sembra sempre più simile a un mostro mutante.
Nello
stesso parcheggio c'è però anche Aiden, un calmo e altruista maestro di kung-fu
che, senza nemmeno sapere lui come, diventa Foxtail, una specie di Power Ranger
dalla personalità acida e schizoide. Foxtail ovviamente si scontrerà contro il
marito manesco che sembra sempre più simile a un mostro mutante, e questo
sarà l'inizio di una avventura che porterà Kat e Aiden proprio ad Attica, per
dare seguito alla profezia di un ragazzino che si è ribellato a Ito, il tiranno
locale, con un discorso accorato tenutosi in un mercato rionale, rigorosamente
sopra una cassetta della frutta.
Ok
questo è il "magma", con varie omissioni che lascio a voi scoprire,
del primo numero di questo arrembante e sorprendente nuovo fumetto dell'autore
di A Panda piace. Si parla (per ora) di una miniserie da 6,
distribuita nel circuito delle fumetterie, che a tutti gli effetti vuole
presentarsi come "manga", per tematiche e impostazione delle tavole,
in primis un alto e ben gestito uso dei retini, passando per una
caratterizzazione molto Kawai dei personaggio e una gestione molto dinamica
delle scene action. Bevilacqua, che qui scrive e disegna, fin dai tempi di A
Panda piace era chiaro avesse un amore sconfinato per il disegno e la cultura
orientale, che spesso ha saputo ibridare, far proprio e reinventare, con la
classe e proprietà di linguaggio della cucina fusion. I suoi personaggi sono
stilizzati ma dalle movenze ed espressività chiarissime. Nelle scene "di
calma" si avverte la fragranza della commedy della Rumiko Takahashi, nelle
scene action c'è la leggibilità dei movimenti e velocità di Akira Toriyama,
ogni tanto appaiono rivoluzionari misteriosi con i pugni al cielo che profumano
di Eichiro Oda. Qualche ceffo ricorda i sogni più organici di Takaya Yoshiki. I
suoi paesaggi urbani scorrono fitti e dettagliati nella skyline come in
Katzuhiro Otomo, per poi scendere sulle strade, sempre con lo stesso ma
diverso "gusto anni '80", nei negozietti e vicoletti di Tsukasa
Hojo. Ma tutto quanto è fuso, reinventato e fatto proprio da Bevilacqua, è una
evoluzione naturale del percorso di A Panda piace, che pure a me qui
piace, e tanto pure!! Come mi era piaciuto il suo numero de Le
Storie, Lavennder, che in senso diverso si ispirava a Manara, Crepax e ai
fumetti di Scorpio, pur rimanendo nella gestione della tavola, nel gusto e
stile riconoscibile, il suo stile. Confesso di essermi ritrovato, come ai tempi
di Lavennder, trascinato in Attica dalla quinta pagina fino alla fine,
tutto di filato. Le prime pagine però, mannaggia. Troppi dati e troppa poca
voglia di leggerli, una autentica peperonata per antipasto che taglia le gambe.
Resistete e il fumetto si aprirà a voi come un fiore, apprezzerete la raffinata
struttura circolare degli eventi, assaporerete i primi scampoli di una storia,
invero piuttosto fosca, che per ora si contorna in modo intrigante. Kat e Aiden
appaiono già come personaggi ben tratteggiati, con un interessante e misterioso
passato alle spalle, con un proprio modo peculiare di stare sulla scena, con il
loro buffo e contorto modo di relazionarsi. Kat "scandaglia" e guarda
tutti i dettagli in modo maniacale come il Sherlock di Cumberbatch, ma riesce
comunque a ficcarsi nei casini. Aiden ha questo fare da maestro zen super
positivo, ma si trasforma in un supereroe che è di fatto un cinico stronzo,
esilarante. Gli altri personaggi sono ancora molto misteriosi, ma si segnala un
luciferino uomo d'affari con occhiali e denti da squalo, che forse sa volare
con un ombrello come Mary Poppins.
La
storia è ancora troppo sfumata per ragionarci sopra, ho gradito moltissimo
l'azione e la caratterizzazione del personaggi, lo stile visivo che passa dal
quasi minimale e umoristico dei personaggi all'ultra dettagliato degli scenari
e veicoli non è male. Se le good vibratios proseguiranno ve lo farò sapere, tra
poco dovrei avere tra le mani anche i capitoli 2 e 3.
Un
plauso alla Bonelli che ha accolto questa nuova sfida editoriale confezionando
un prodotto ben curato e accattivante, scegliendo anche un canale qualche
volta difficile per i grandi numeri come le fumetterie. Mi piacerebbe che
in furori Attica facesse il botto e arrivasse in edicola, magari insieme a una
serie animata a farne da traino. Bevilacqua ha confezionato quello che per ora
è un piccolo gioiellino, che speriamo si confermi e alzi la posta con il numero
2.
Talk0
Nessun commento:
Posta un commento