Siamo in
un futuro quasi - apocalittico prossimo venturo, siamo nella campagna americana
più rigogliosa e abbagliante, ma non c'è nell'aria nessun rumore, tutti zitti.
Manca la presenza umana e tutto sembra distrutto, devastato e lasciato di nuovo
nelle mani della natura, che ricopre ogni cosa di prati. All'improvviso
zampettano a piedi nudi verso un supermarket desolato, ma ben fornito, i membri
di una piccola famigliola di homo sapiens. Si muovono di soppiatto, cercando di
evitare anche il più minimo rumore, comunicando con il linguaggio dei segni.
Presi medicinali e provviste sono già fuori, in silenzio, lungo i binari di un
ponte ferroviario immerso nel verde, quando ecco che il più piccino del branco
accende un giocattolo che fa buffi suoni. La famiglia allibisce e il capo
branco si lancia verso il cucciolo più piccolo che ha appena destato il
predatore, il nuovo eletto al vertice della catena alimentare terrestre, una
creatura mostruosa, corazzata, veloce e implacabile. Un essere forse cieco, che
caccia e uccide richiamato anche dal più piccolo dei rumori. E ce ne sono tanti
in giro, hanno sterminato quasi tutti gli umani, e sono sempre in ascolto, in
agguato. La famigliola prosegue in silenzio, dopo non essere riuscita a fare
niente per il suo membro più piccolo, diretta alla loro bella e desolata
abitazione tra il verde. Aspettando il nuovo giorno cercando nuovi modi per
sopravvivere. Con la figlia maggiore che si sente sempre più arrabbiata,
impotente e sola, con il figlio sempre più impaurito, pietrificato. Con un
padre che in cantina, tra mille carte e attrezzature, cerca risposte a
come riuscire a combattere, mentre la madre già teme che il figlio che nascerà
da lì a pochi giorni non potrà fare altro che aprire gli occhi piangendo. In
quel momento i predatori si accorgeranno di loro e arriveranno in branco a
ucciderli senza pietà in pochi istanti.
Ci sono
pochi film che giocano con la tensione come A quiet place. È un film
praticamente muto, accompagnato in sottofondo da bisbigli e rumori ambientali
che presagiscono esplosivi sonore dolorose e terrorizzanti. È un film
intelligente, che affida ai suoi personaggi, per sopravvivere in questo mondo
dove loro sono prede, dei codici comunicativi e comportamentali unici,
credibili ed efficaci. È un film sulla famiglia e sul senso di
sacrificio, che indaga sul significato profondo dell'essere genitori
seguendo il mantra: "A cosa serviamo noi, se non possiamo proteggere i
nostri figli?".
A quiet
place è una piccola bomba, un istant classic che muove dal film di genere,
quasi un home invasion molto tipico degli Horror moderni, per andare più in
alto, in cerca di nuove aree semantiche ed espressive con cui arricchire
un'esperienza cinematografica. Qualcosa di nuovo e al contempo così
"primitivo", viscerale, da coinvolgere subito lo spettatore, da
stregarlo fino quasi ad obbligarlo, come i protagonisti della pellicola, a
stare recluso nel silenzio assordante di una sala cinematografica piena di
gente. Tutti partecipi, tutti a orecchie tese nel carpire i rumori prodotti per
caso dall'incedere di creature che si muovono guardinghe, a muscoli tesi e
zanne implacabili, nel buio o nascoste nella vegetazione. Che siano nati i
"Silent movie"?
Visto il
successo planetario della pellicola, la produzione, nel dubbio, ne ha già
prenotato un seguito, tenendosi stretta nella produzione il suo
principale artefice, il bravo John Krasinki, attore, sceneggiatore e
regista nonché marito reale di Emily Blunt, splendida e intensa co-protagonista
di questa pellicola. E non sono da meno i piccoli Noah Jupe, Millicent Simmonds
e Cade Woodward, che interpretano il resto della allegra famigliola. Senza
jumpscare, niente risvolti di trama forzati, niente esagerazioni, A quiet place
è una costruzione perfetta e oliata, bilanciata in ogni sua parte e dalla quale
si riesce a fatica a staccarsi. Un piccolo gioiello che gioca, con regole sue,
in un immaginario filmico che potremmo accostare a Monsters di Edwards, a
10Cloverfiel lane di Trachtenberg, The mist di King/ Darabont, Signs di Shyamalan.
Tutti film carichi di thriller ma in qualche modo incentrati sui rapporti
umani, che diventano il fondamento e la ragion d'essere delle pellicole. Mentre
se amate i videogame non potrete che sentirvi durante la visione dalle parti
post apocalittiche di un Metro o di Last of Us.
Vi
consiglio una interessante doppia visione per una serata, A quiet place e The Witch. Sono film diversissimi ma quasi complementari, lo specchio/opposto
l'uno dell'altro come lo Yin e lo Yang. Entrambi film incentrati su piccole
famiglie inchiodate a piccoli mondi rurali strani e pericolosi. Famiglie che
agiscono e pensano in modo diverso, che vivono dinamiche relazionali
forti, ma che stanno entrambe li, sul confine, tra le mura di una casetta
e il resto del mondo, con dei cuccioli indifesi da salvare da mostri (il
mondo) che si annidano nel buio come tra le dolci spighe di un campo di grano.
Due film su come può agire la natura umana quando viene spinta verso i pericoli
più estremi. Due pesi massimi del genere thriller entrambi da recuperare. Poi
fatemi sapere a fine visione se l'idea vi ha stuzzicato.
Buona
visione.
Talk0
L'ho adorato, non ho altro modo di commentarlo. Inquietante e tesissimo, fa dal suono (o della sua mancanza) la leva migliore per terrorizzare lo spettatore, il che costringe quest'ultimo a rimanere zitto e muto per tutta la sua durata :)
RispondiElimina