sabato 10 febbraio 2018

Il racconto dei racconti di Matteo Garrone : la nostra recensione



Basile ha scritto tante favole da riempire un libro gigantesco, Garrone ne sceglie tre (La regina, La pulce e La vecchia scorticata) e con una produzione molto sontuosa intreccia al cinema Il racconto dei racconti. Un cast internazionale che annovera Salma Hayek, John C. Reilly, Toby Jones, Vincent Cassel ma anche i nostri (bravissimi) Massimo Ceccherini e Alba Rohrwacher. Una scenografia sontuosa sospesa tra fiaba e realtà che utilizza le nostre regge e i nostri castelli italiani, incastonati in una cornice ambientale lussureggiante e perfetta per un contesto fantasy, costumi bellissimi e un senso di cinema che strizza un occhio e anche due alla pittura, ricercando e trovando toni caravaggeschi. Basile è favola, ma favola nerissima, horror quanto proprio splatter e Garrone la preserva, non la imbelletta come farebbe la Disney, ne preserva sgradevolezza quanto sanguigna verità. Vengono messe in scena ossessioni e paure, sconfitta, inganno e morte. Il coraggio viene quasi sempre sconfitto, l'allegria dei giullari di corte è percepita solo come una parentesi fugace dai dolori della vita, c'è una critica, sempre attualissima, forte è importante all'uso e abuso dell'etichetta, all'enfasi di rispettare la parola data pure quando la si è data per errore. Non sono favole per la buonanotte quanto un monito a come tutti i castelli di carta costruiti sull'ipocrisia prima o poi siano destinati a cadere. Abbiamo bisogno di questo cinema che ibrida il fantasy al dark fantasy perché è roba che ci scorre nelle vene da tempo, quanto lo spaghetti western. Ho ancora in testa il Brancaleone di Gassman che duella in armatura contro la morte, il fortunadrago e il gigante di roccia di Rambaldi, i giullari viandanti di The Barbarian Brothers di Ruggero Deodato, le vecchiette inquietanti de Il nascondiglio di Pupi Avati, i vampiri di Fracchia contro Dracula di Parenti, il Soldato di ventura di Carlo Pedersoli, ma anche il Pinocchio di Benigni o la serie TV di Fantaghirò di Bava che ogni Natale ripropongono in TV. Abbiamo autori, attori, animatori, sartorie, scenografi e direttori della fotografia che ci rubano continuamente dall'estero. Perché per una volta non ci teniamo noi questi artisti evitando la fuga di cervelli? Il racconto dei racconti è la dimostrazione che il talento visivo e narrativo ce lo abbiamo, ma è ancora difficile puntarci sopra. Io stesso non l'ho visto al cinema ma solo ora, tirandolo fuori a Natale come si usa vedere Fantaghirò, perché mi sono fatto molto condizionare dalle infinite critiche piovute in rete sul film. E dire che so che esiste da quando ho visto il primo trailer al cinema prima di Avengers: age of Ultron! È un film che è stato giudicato poco coraggioso, troppo manierista per un regista pop come Garrone, troppo esterofilo, troppo un Trono di Spade wannabe. E oggi vorrei prendermi a schiaffi per non aver supportato questo film come avrebbe meritato. Perché non è banale, non è mediocre, non è moscio come in molti, troppi, mi avevano raccontato. È un film invece vitale e crudele, sensuale e repellente, infiocchettato e spartano. Meravigliosamente contraddittorio e affascinante come la materia che tratta. Imperfetto ma per questo per nulla brutto, carico di immagini sospese tra sogno ed incubo che ti si tatuano nel cervello. E ne voglio ancora di queste favole tratte dal librone di Basile. Sogno film ispirati a Basile di Marco Segato, di Lorenzo Bianchini, di Federico Zampaglione, di Raffaele Picchio, di Gabriele Mainetti, di Edoardo De Angelis. Sono storie che abbiamo solo noi e che conoscono in pochi, è una miniera infinita. Basta produrre commedie borghesucce e tristi con Fabio Volo, una pianta grassa e Ambra Angiolini che discutono della crisi della coppia moderna! Abbiamo un passato di pistoleri, streghe e cavalieri di ventura che non vede l'ora di tornare. Però se non aiutiamo queste pellicole e questi artisti finiremo, come adesso, a guardare la maratona di Fantaghirò su Italia 2. Guardate Il racconto dei racconti e, se vi piace, consigliatelo agli amici. 
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