E se re
Artù fosse stato un gangsta londinese come gli eroi di Lock'n'Stock o Snatch?
Col cappottone, lo slang, i piccoli traffici di roba illegale e amici come Kung
Fu John? E se il cattivo fosse al potere e i suoi soldati in armatura
sembrassero dei "bobbies" con manganello? Parte così, dalla mente di
Guy Ritchie, l'idea del suburbano Arthur di Londium. Salvato come Superman
dalla strage dei Pendragon (spettacolare, per quanto breve, la parte del padre
di Arthur, interpretati da Eric Bana), portato dalle acque in fasce come
Mosé, nella zona portuale più povera di Londra. Allevato ruspante da meretrici
e criminali (in un montaggio veloce che ne ripercorre la "crescita",
stupendo, ormai tra mille acrobazie di camera, rallenty e pose plastiche il
marchio di fabbrica di Ritchie), a suon di botte, fino a che si è fatto grosso
e massiccio (Charlie Hunnam) e ha iniziato pure lui a chiedere mazzette. Fino
a che non viene messo davanti al destino, nella forma di una spada nella
roccia da estrarre. E se Londium brulica e ha il sapore di fish'n'chips, se è
abitata da tizi leggendari come "grasso d'oca", John "la
carogna" e Jack "L'occhio" (da non confondere con Kung Fu
Jack... un maestro d'arti marziali fighissimo, con il dojo in piena Londium) è
solo alla lontana ricorda gli intrighi di palazzo di Games of Thrones, l'epica, la magia vera di Excalibur, Dame del Lago, demoni infernali e
fortezze giganti semoventi c'è tutta, come ai gloriosi tempi di Boorman, come
nelle opere più evocative di Frazetta. Fuori dalle stradine labirintiche di
Londium veniamo catapultati in castelli medioevali, sotterranei e arene
spazio-temporali pullulanti di creature spaventose e fighissime allo stesso
tempo, sogni bagnati di chi ha ancora a casa alcuni album di Heavy Metal. E poi
c'è lei, la Spada. Si impugna con due mani e subito gli occhi emanano fulmini
azzurri, il mondo va al rallentatore e ogni fendente butta indietro nell'aria a
svariati metri gli incauti avversari di Arthur. Vorrei già da ora un
combattimento tra il Sauron con mazza ferrata del prologo del Signore degli
Anelli contro questo Arthur. Sarebbe da panico.
Guy Ritchie conosce i tempi
giusti, conosce il montaggio più frenetico, conosce bene la grammatica delle
scene d'azione e ci soffia dentro tutta l'adrenalina di cui dispone grazie
anche a un impianto sonoro potente, moderno. Questo è un po' l'effetto che fa
l'introduzione della pellicola e il secondo tempo di King Arthur: una bomba per
nostalgici cultori dell'heroic metal e per chi ama il fantasy dai tempi di Dungeons
& Dragons. Poi però c'è il primo tempo, quello su cui forse il regista
puntava di più, quello della Londium dei traffichini e trafficanti che
omaggiava le sue prime pellicole. Se il secondo tempo è lento ed epico, il
primo è veloce, troppo veloce, troppi personaggi, troppi dialoghi, troppe cose
da fare spiegate nei soliti slang criptici per i "non addetti ai
lavori" (ma che gli addetti ai lavori amano). Il risultato è una
pellicola che a prima botta non è stata capita, che ha grondato sangue ai box
Office americani vuoi anche per la brutale concorrenza di questo periodo, tra
amazzoni, pirati e alieni. E ovviamente anche se andrà bene nel resto del mondo
non conta, i pianificati cinque o sei film di questa nuova ritenuta arthuriana
di Ritchie sono già in stato avanzato di cancellazione. Avremmo avuto film
stand alone su Merlino, su Lancilloto, film più corali stile Avengers contro
Morgana, film sul Graal, ma il capitolo uno pare aver deluso troppo i
producers. Ma in fondo chissene frega, questo è il film più bello di Guy
Ritchie da un sacco di tempo e se amate il fantasy dovete vederlo, magari al
cinema, su uno schermo gigante. Molto interessante e divertito Jude Law nel
ruolo dell'antagonista principale, Vortigern, crudele fino al midollo, Hunnam,
dopo Pacific Rim e Sons of Anarchy è un volto da tenere sempre più d'occhio.
Non è un film perfetto e forse si perde un po' nella classica ma sempre più
trita, in epoca di cinecomics, fase di accettazione che "da un grande
potere derivano grandi responsabilità". Ma rimane un film pieno di classe
e davvero figo da vedere. Talk0
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