mercoledì 22 marzo 2017

Autobahn


Casey (Nicholas Hoult) lavora come driver per pericoloso criminale, Geran (Ben Kingsley), ma da quando ha messo gli occhi sulla barista di un locale notturno, Juliette (Felicity Jones) ha deciso di mollare tutto e cambiare vita. Incredibilmente il boss accetta senza rappresaglie, ma il destino gioca un brutto tiro al nostro eroe. Juliette è malata e deve operarsi, servono soldi e l'unico modo che conosce per procurali è mettersi al volante di un'auto. Si prospetta un nuovo ultimo incarico, un colpo grosso che potrebbe danneggiare il pericolosissimo boss Hagen (Anthony Hopkins). 


Non togliete mai il pedale dall'acceleratore, perché chi si ferma è perduto e non ci sono seconde occasioni. Ci urla nelle orecchie questo mantra lo storico produttore Joel Silver, lasciandoci nelle mani di stuntdriver con una discreta capacità di guida tra le autostrade tedesche più folli del mondo.  E noi, cresciuti a pane e Cobra 11, sappiamo quanto possono essere pericolose le autostrade tedesche. Una  piccola distrazione e "SBOOOONG" finisci in testa coda, ti ribalti, prendi fuoco ed è la fine. E vi ho descritto solo i pericoli che potete incorrere cercando di parcheggiare all'autogrill, l'automobilista tedesco è serio e implacabile, dimenticate di trovarvi davanti l'emigrato italiota di Carlo Verdone in Bianco, Rosso e Verdone, un po' gentile e un po' frescone, le autostrade tedesche sono frequentate dai piloti più spietati nemici del Gattiger e di Speed Racer. O almeno è così che le immagina il produttore Joel Silver, uno che di action, da Arma Letale a Matrix, se ne intende. Ha scovato un nuovo leone della macchina da presa, Eran Creevy e vuole farne un nuovo campioncino dell'action. Glielo ha segnalato l'amico Ridley Scott dopo avergli prodotti il piccolo gangsta- movie Welcome to the punch con James McAvoy e Mark Strong. Anche lì c'erano inseguimenti e ironia, la formula era semplice e funzionava e in fondo questo genio in erba una cosa sola fa, e fa al meglio, per tutta la durata di questo Collide, arrivato a noi come Autobahn (il nome dell'autostrada tedesca): gli inseguimenti. Il film ha davvero poco altro da dire a livello di trama, anche se "quel poco" grazie a Felicity Jones e giganti come Ben Kingsley e Anthony Hopkins è assai gustoso, ma mai il fattore "chissenefrega" è stato più dirompente. 


Perché questi inseguimenti sono tutto quello che vi calamiterà l'attenzione, sono maledetta arte. Veicoli sparati come palle di cannone fuori controllo, con noi spettatori che attraverso un boato sonoro e una tecnica di ripresa estrema (telecamere legate ad auto rasoterra?) temiamo quasi che le macchine ci vengano addosso o che lo schermo del cinema si schianti contro qualcosa. Sembra di essere tornati al 1895, al primo film, L'arrivo di un treno alla stazione di Ciotat dei Loumiere, torniamo (come i nostri nonni) a temere di schiantarci con la quarta parete allo stesso modo di come ci era capitato con Hardcore Henry di IIya Naishuller. Ma in questo caso non ci serve il travelgum per un eccesso di realismo che arriva a simulare il mal d'auto, l'apparato scenico è solido, la fotografia e montaggio priva di sbavature, solo che il tutto è veloce. Auto che si scontrano o schiantano e partono in aria come i birilli del bowling, auto che ruotano su se stesse  componendo al rallentatore in aria aggraziati passi di danza, auto che si spezzano e frammentano in proiettili una volta tornate a terra in balia della gravità. Complicati equilibrismi di stunt, coreografie e "caso" creano sinfonie multisensoriali di ebbrezza nuove ed esaltanti. Manovre al limite, zero distrazioni concesse ai driver, la sensazione di poter decollare da un momento all'altro . E' tutto molto diretto, ma ha un fascino estetico interessante. Prendete un qualsiasi film di inseguimenti e paragonatelo a questo, visto al cinema in una sala con uno schermo enorme/gigantesco e con un impianto sonoro adeguato/potentissimo. Non riuscirà a darvi un uguale senso di velocità e frenesia. Autobahn è semplice e nella sua semplicità sorprendente. Frank Zappa diceva che parlare di musica ha senso quanto ballare di architettura e mi sto accorgendo che questo concetto funziona un po' anche per i film di inseguimenti quindi la chiudo qui: vedetele gli inseguimenti e divertitevi. E quindi pensiamo al "resto del film", che è più una traccia che una sceneggiatura vera e propria. Nicholas Hoult e Felicity Jones sono davvero carini e affiatati come coppietta sfortunata trascinata in un action movie, ricordano Ewan McGregor e Cameron Diaz in Una vita esagerata di Danny Boyle. L'amore è il motore che muove tutta questa sarabanda di inseguimenti, motivando un'azione "stupida ma romantica" non stop, come viene più volte detto nel film. Un'azione che coinvolge i due irresistibili mattatori Hopkins e Kingsley, in una gara a chi è più fuori di testa nel creare il supercriminale più assurdo. Kingsley per ispirarsi va un po' dalle parti di Sexy Beast, ma giocherella per assurdità anche con il suo Mandarino di Iron Man 3. Si inventa un assurdo, lampadato e irresistibile criminale orientale perennemente in tuta, più coperto d'oro di Mister T e ossessionato dai film americani. Hopkins in pieno delirio di onnipotenza post Hannibal arriva a citare Oppenheimer: "Io sono diventato Morte, il frantumatore di mondi". E' gelido, giacca e cravatta, ultra professionale ed esageratissimo in ogni scelta tattica, un amabile megalomane.  È' una gara a chi è più cattivo "perché nel mondo ci devono essere i cattivi", ma la loro è anche una relazione sentimentale tormentata. Kingsley ci rimane male che Hopkins non lo tratti con l'amicizia e rispetto che lui nutre nei suoi confronti, ma non è arrabbiato da questo fatto quanto sinceramente deluso. E Hopkins questa cosa non la capisce perché è sostanzialmente un cattivo dei cartoni animati, un egomaniaco. E' molto tenero questo rapporto, si creano risvolti divertenti. 

Insomma, 93 minuti, sparato a centocinquanta all'ora, veloci e divertenti. E quindi divertitevi, perché il film non ha altre pretese che farvi divertire di gusto, tra uno schianto e l'altro, per 93 minuti. Se uscire da una giornata particolarmente stressante, questo film è la scelta migliore che potreste fare. Talk0

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