Sinossi fatta male: ragazzi statemi vicino con pensieri
positivi che questa volta è davvero dura. Ho bisogno di tutta la vostra
energia, scrivere questo pezzo è una specie di martirio auto-imposto. Procederò
a tentoni e a casaccio quindi. Allora, c'è Erin (Kristen Wiig) che è tipo una
docente universitaria di quelle materie scientifiche complicate, credo fisica. Lotta da anni
per avere la cattedra alla Columbia, ci è arrivata a tanto così, questione di
giorni, ma ecco l'imprevisto, il passato che bussa alla porta. In gioventù ha
scritto un libro sui fantasmi insieme alla amica Abby (Melissa McCarthy),
qualcosa di molto "a-tecnico" e ingenuo ma in grado di minare la sua
credibilità nell'ambiente scientifico. Un libro che pensava scomparso e
distrutto, con le ultime copie bruciate personalmente da lei, sino a quando se
ne trova davanti una, in mano a un tizio che le chiede di indagare su una
magione infestata. Lei declina e scopre che il libro è vivo e vegeto,
ordinabile on-line, anche in formato e-book, perché la sua amica Abby, che
lavora anche lei come docente ma in una facoltà sfigata, è finita in bolletta e con quello ci paga le
spese di casa. Mamma la noia e il fastidio che ho anche solo nel raccontarvi la
trama. Allora Erin va da Abby, che è ancora fissata con i fantasmi e
divide lo studio con Jillian (Kate McKinnon), una biondina fuori di testa
stile scienziato pazzo sotto crak. Un cartone animato vivente tutto faccette stroze ee stupidità che vorrete dopo due scene prendere a calci nel culo, ma non divaghimo. Erin
chiede ad Abby di ritirare il libro prima che venga scoperto dalla università,
che poi non le danno più la cattedra, le accenna inoltre al tizio che ha la casa
infestata e si è rivolto a lei. Come conseguenza tutte si gasano, fanno un balletto irritante (finto fino al vomito) e corrono a controllare se i fantasmi esistono. E i
fantasmi esistono davvero, lasciano moccio verde ovunque, fluttuano, sono
bluastri e quando scappano se ne scoreggiano via in scie blu. Le ragazze li
riprendono e mettono il video su youtube, non prima di aver fatto un altro
balletto di merda. Il video diventa vitale e ovviamente il preside della
Columbia (Charles Dance... Poraccio, Ma che ci fa Taiwin Lannister qui dentro?
Per buttarlo via in due scene ? Mistero.,.) lo vede per poi buttare fuori dalla
facoltà Erin per manifesta "eccentricità". Ma i fantasmi ora sono
reali, loro li hanno visti e si può far partire il business di acchiapparli,
o meglio di "ufficio mediazione paranormale". I fantasmi pare si possano combattere e contenere ( ma non viene mai spiegato come o perchè)
sulla base delle ricerche riportate dal testo sacro scritto dalle due
scienziate da ragazze e grazie ai congegni pazzerelli che la biondina e fusa
Jillian inventa a ripetizione mentre dà fuoco cantando al suo tavolo da lavoro. Jillian è sempre irritante. Sempre. In poco
tempo pure il preside della università sfigata di Abby la caccia via e il
gruppo dovrà trovare una nuova sede per mettersi in proprio e soprattutto un
segretario sexy (il "Thor Marvel" Chris Hemsworth).
Incredibilmente il video girato nella magione infestata attira i primi clienti.
E così arriva Wiston... cioè Patty, che porta il gruppo nella metropolitana in cui
lavora per farle vedere un fantasma elettrico che loro affrontano con il
primo prototipo di zaino protonico. Scena che fa cagare e in risposta alla quale il fantasma se ne scoreggia via in un
raggio blu. E loro si mettono a rifare dei balletti di vittoria fintissimi
dimmerda. Se questo è l'ultimo grido della comicità femminile, continui balletti di merda ed espressioni facciali cretine di chi non crede minimamente in quello che sta facendo o vivendo il suo personaggio, sarebbe da vietare alle donne la professione di comiche. Che fine hanno fatto Sarah Jessica Parker, Tina Fey, Diane Keaton, Whoopi Goldberg, Meg Ryan, Rebel Wilson? Ci sono in giro delle attrici comiche pazzesche!!! Perchè ridurre la comicità femmilie a questo streco maleodorante? Ma sono così scarse queste comiche ( soprattutto due, come in seguito analizzeremo)? Vorrei dare la colpa a Feig e basta, ma un'attrice dovrebbe ribellarsi quando interpreta scene tanto idiote. Ma andiamo avanti con il film. Anzi tagliamo, che non ne posso già più. Di colpo la città sembra vittima di una escalation di attacchi
operati da fantasmi come nel primo e seconda film. Chi ci sarà dietro? Un dio sumero che
esce da un frigorifero non di marca? Un tiranno dei Carpazi dall'aria
imbronciata perché quando lo hanno ritratto su un quadro maledetto aveva perso
il suo orsacchiotto? No, solo un deprimente fesso al contempo stupido quanto
geniale. No solo stupido ma con la parte scritta malissimo.
Dai cacchio, ma è Ghostbusters?: Mi sono sempre piaciuti i film horror, fin
da pupattolo. Amavo cacarmi sotto vedendo in tv le rassegne dello Zio Tibia per
poi dormire con la luce accesa. Mi piaceva più di tutto quando l'eroe o l'eroina riuscivano a confrontarsi con mostro. Nonostante fossi terrorizzato amavo
vedere questi film perché gli eroi magari perdevano o arrivavano troppo tardi, ma riuscivano in
qualche modo a prendere a calci il Babau che sta nell'armadio di ogni bambino (e che non era buono come gli spaventatori di Monsters & Co che la
Pixar avrebbe sfornato secoli dopo). I miei horror preferiti all'epoca erano
senza dubbio Nightmare 3: i guerrieri del sogno, La
cosa, ma anche il film a episodi L'occhio del gatto. In questi film c'erano gli eroi più fighi. Mi sono
sempre piaciuti anche i film comici americani, la National Lampoones, i
buddy movie con Eddie Murphy, tutto ciò che hanno creato Landis, Oz, Brooks,
Reitman, gli Zucker. Mi piace tutto, da Stiller, Ferrell, Black, passando ai
Farrelly, ai Cohen, a Peter Lord, Seth Rogen, a Todd Phillips. Tutto
tranne ciò che riguarda quell'attore ignobile di Aston Kutcher (che il suo
volto da ragazzo carino, a fronte di capacità espressive sub-umane, gli
permetta di essere su pellicola è il più grande mistero della storia dell'umanità)
e Adam Sandler, che per me, Zohan a parte, confeziona solo lammerda in terra.
I mix horror-commedia, cioè film che riescono ad abbracciare entrambi i generi, mi gasano da paura ed erano pochi quando ero pupattolo. Film che stavano in un
equilibrio difficilissimo da ottenere ma guarda caso, ancora oggi, i film che
ho più cari. Film che quando dovevano spaventare erano degli horror a tutti gli
effetti, prendevano la cosa sul serio, ti facevano tremare, i personaggi
morivano in scena e c'era sangue dappertutto. Film che quando facevano ridere
ritagliavano dei momenti ad hoc che non minavano la credibilità generale della
cornice, non diventava un film comici, erano film con persone che sapevano
"essere divertenti nonostante tutto". Ne avevo almeno tre di film
preferiti di questo tipo: Gremlins, Un lupo mannaro americano a Londra, Chi è
sepolto in quella casa (Raimi lo avrei scoperto in seguito) e appunto, e più
di tutti, Ghostbusters (oggi aggiungerei anche in questa particolare
categoria I recenti Krampus e L'alba dei morti dementi). Ora non vi
racconterò (perché cacchio sto parlando a caso già da un casino di tempo) dei
pupazzetti dei Ghostbusters che avevo in casa (con i fantasmini che si
trovavano nel Nesquik... ma uno special sul fantasma con faccia da deretano del
giocatore di football dovreste trovarlo indietro nel blog). Non vi parlerò dei
lacrimevoli ricordi di infanzia legati all'unica volta che mio padre mi abbia
mai portato solo con lui al cinema e di un'intera settimana passata con alle spalle
un fustino di detersivo, collegato con tubo di mini-aspirapolvere, legato con
corda e graffette alle spalle a mo' di zaino protonico. Non vi parlerò di
Bill Murray, che da allora è diventato il mio attore preferito in assoluto, non
vi parlerò del videogioco per c64 che mi aveva ipnotizzato ma non potevo avere
(quello per Megadrive uscito anni dopo era magnifico) non vi parlerò della
gioia folle che provavo a guardare i cartoni animati (quelli fatti bene, non
la serie low budget incentrata su Slimer che era anche lei, senza alcun
appello, come i film di Sandler, lammerda). Non vi romperò le scatole con
tutte queste menate, perché quel film era quel film, in quell'epoca, con quegli
attori straordinari, con quel mondo straordinario. Sta di fatto che Gozer faceva
una paura dannata, i suoi mastini facevano una paura dannata, la città invasa
dai fantasmi faceva una paura dannata. Anche Slimer, quando ti correva addosso
incazzatissimo, faceva paura. Dannata. E Murray e soci facevano i fessi con i test sui
poteri mentali, si sognavano rapporti sessuali con donne volanti,
collezionavano spore, muffe e funghi e dicevano "splendido, conservamene
un campione!" se qualcuno del gruppo veniva smerdato da moccio
ectoplasmico. Ma quando c'era da fare gli eroi non ce ne era per nessuno, si
incrociavano i flussi, si salvava il mondo e ,come in quello storico e
bellissimo episodio della serie animata, prevedevano a calci nel culo il Babau
che si nascondeva nell'armadio. E a me il Babau faceva una paura dannata.
Con il nuovo film di Paul Feig era troppo attendersi che almeno questo, il
connubio tra horror e commedia, venisse rispettato? Mi aspettavo, perché sono
mesi che se ne parla, che fosse un film diverso, con dinamiche di gruppo
diverse, con un umorismo diverso portato dall'esperienza di attrici comiche
diverse. Sapevo quello a cui andavo incontro, l'ho accettato e ho pagato il
biglietto. Ma quell'obiettivo minimo, alla base della credibilità di un film
come questo, doveva essere rispettato, almeno lui. Spaventi e risate insieme in equilibrio sul filo del rasoio. E qui il film invece
fallisce. Come sbaglia clamorosamente non sfruttando delle idee davvero valide.
Fa rabbia vedere quanto in fondo, se gestito in modo meno miope e più
coraggioso, poteva essere qualcosa di bello. Proseguo per punti, come fanno i
bambini.
Le tante buone idee: Kristen Wiig è bellissima e bravissima, la sua Erin si
vorrebbe abbracciarla tutto il tempo. Ne sono innamorato pazzo. Sa essere
timida ma decisa, ironica quanto sensibile, adulta ma con animo ancora ingenuo.
E' il personaggio più credibile, autentico e "funziona". E' bello
vederla flirtare come una ragazzina con l'idiotissimo toy boy
interpretato (bene) da Chris Hensworth, è toccante quando parla del passato
del suo personaggio. Ugualmente convincente è l'attrice comica Leslie Jones
nella parte della gigantesca Patty, piantata con i piedi per terra, concreta,
di cuore. Il suo carattere fiero, generoso e solare viene definito fin dalle
prime scene, quelle in cui lavora come addetta alla metropolitana, e non muta di
una virgola durante il film, rafforzandosi. Alcuni si sono scagliati su di lei
dicendo che rappresenta uno stereotipo retrò delle donne di colore di bassa
estrazione culturale e dal mio punto di vista ci hanno visto davvero male. Non
hanno colto né la cultura né la forte autoironia e altruismo del personaggio e
in genere non hanno forse mai visto in vita loro una donna che a New York
lavora in un ambiente come il settore dei trasporto pubblici, così
duro, sfiancante e deprimente che per sopravviverci occorrono tre quarti di
santità. Vediamo Patty trattare con gentilezza i pazzi, fare da
assistente sociale a un writer, conoscere la Storia che si cela ad ogni vicolo di New York. E' la più
razionale, ha due palle grandi così nell'affrontare le situazioni più spinose
ed in fondo è l'unica autorizzata a dire, come in un passaggio del film, se è
vittima di discriminazioni razziste o sessiste. Molto buoni anche i ruoli
di Andy Garcia e Cecily Strong, rispettivamente sindaco di New York e sua assistente.
I due credono a quello che sta accadendo di soprannaturale in città, anche
perché lo vedono, ma hanno tutta una strategia di basso profilo per non
spaventare troppo la popolazione. Questa prevede una "consensuale"
macchina del fango indirizzata alle Ghostbusters che in pratica le permette di
agire, anche finanziate dalla città, ma solo se considerate pubblicamente delle
ciarlatane. Ed è davvero una trovata carina, che diventa esilarante quando i
due cercano di convincere tutti, con sempre più insistenza, che le persone che
hanno assistito a fenomeni paranormali sono in realtà state vittime di gas
chimici o allucinazioni collettive dovute all'innalzamento della
temperatura e che le Ghostbusters sono di fatto delle mitomani donne di
mezza età fallite e depresse che fanno uso di effetti speciali per influenzare
la gente. Il personaggio della Strong è divertente nel modo in cui in privato
eccede in gentilezze nei confronti delle eroine per poi nel pubblico coprirle di
melma. Garcia invece, da vero politico, ha il potere di far credere anche a chi
ha appena visto con i propri occhi qualcosa di clamoroso di essersi completamente sbagliato. Il
loro non è un ruolo molto ampio nella pellicola, ma è fantastico. La Jones e la Wiig
insieme a Garcia e alla Strong sono i pilastri su cui si fonda la credibilità
del film, gli attori le cui interpretazioni danno l'impressione per un momento
che Feig abbia centrato il tono giusto.
New York poi è quella che ci ricordavamo e in fondo tutto il settore "costumi e marchingegni" funziona. A livello visivo, concedendo delle
licenze poetiche, inizia il secondo tempo e ci troviamo esattamente nel film
dei Ghostbusters che volevamo vedere. Dura tipo tre minuti, non sappiamo bene
come ci siamo arrivati o vogliamo semplicemente "dimenticarcene", ma
sono i tre minuti giusti.
Le grosse potenzialità non sfruttate ed erroracci concettuali alla base del
film: questa è decisamente area spoiler, da leggersi dopo la visione o se
proprio non vorrete andare in sala.
Quindi SPOILER
Tra le pieghe
della trama si accenna a Erin, che da piccola è stata tormentata per ben un
anno dal fantasma della vicina di casa senza che nessuno le credesse. Si
accenna agli anni solitari del liceo in cui ha trovato Abby come unica amica e
al momento in cui insieme hanno scritto il famoso libro. Un libro fantomatico e
mai spiegato nel contenuto durante la pellicola, ma che si evince, dal
personaggio del villain, contenga informazioni importanti sull'essenza dei fantasmi
e su come imbrigliare la loro energia. Si poteva scrivere un film intero, e
nelle mani di un James Wan sarebbe stato un film fantastico, sull'infanzia e
adolescenza di Erin, sulle teorie e magari i primi rudimentali strumenti creati
da lei e da Abby per la caccia ai fantasmi. Dai film classici intuivamo che gli
zaini protonici servivano per bloccare i fantasmi e avvicinarli alla trappola
per poi imbrigliarli e portarli "in prigione" nell'ecto-contenitore,
una specie di realtà parallela (nel cartone animato) addirittura esplorabile.
Sarebbe stato Figo capire "come ci erano arrivate" Erin ed Abby a
questa tecnologia, come avesse influenzato i loro studi e la loro vita. Parliamo di una specie di aldilà!!! Si potrebbe scriverci film e film sull'argomento!! Ora
viene spontanea la domanda: "quindi basterebbe fare un prequel per aggiustare
il tiro?". Forse sì, di certo aiuterebbe molto. Rimane però il fatto che
tutto l'ambito para-scientifico della pellicola sia stato "trattato
accazzo" e cercando di innovare a tutti i costi si siano confuse troppo le
carte. Non si capisce, per esempio, la stessa idea di "fantasmi" che
Feig ha in mente. Perché dovrebbero essere malvagi, se non di fatto influenzati
da nessuna forza malvagia ancestrale? Si possono poi davvero, se non sul piano
metafisico anche solo a livello morale, "tritare e fare esplodere i
fantasmi"? In assenza di ecto-contenitori (in pratica la base di tutta la
caccia ai fantasmi secondo il film classico) e a monte dell'utilizzo della
trappola una sola volta, si può realmente "ucciderli", come
suggeriscono le armi create da Jillian (un po' dal niente e senza un perché...
Presentare come fosse l'arsenale di Man in Black... Citazione? Mistero) , o l'uso delle stesse comporta solo un ritorno del loro spirito ad uno stadio
più inoffensivo? Un altro dubbio viene dagli zaini protonici. Sono resi "inoffensivi
alle persone e all'ambiente circostante non fantasmatico" e quindi capaci
come unica conseguenza sul piano reale, se puntati verso terra, di far
saltellare in aria chi li usa per uno strano "effetto di rinculo".
Però a volte rompono statue e incendiano tende, "perché era bello e
divertente farlo, perché c'era la battuta del tizio che strillava strano
vedendo il locale a pezzi", mentre quando vengono usati contro una
metropolitana in corsa, immaginiamo piena di passeggeri, non pare esserci
alcuna conseguenza. Sul piano astrale invece consentono di legare i fantasmi e
sbatacchiarli contro i muri, che di colpo loro avvertono come confini fisici
delimitanti, ma possono addirittura arrivare a tagliare in due i fantasmi
stessi con varianti più potenti dei raggi stessi. Chiaro l'intento di
rendere meno pericolose queste armi rispetto ai film classici, dove il loro
utilizzo distruggeva interi locali. Chiara l'idea di distaccarsi in parte dal
concetto di trattieni-depotenzia-cattura del passato, alla base della caccia al
fantasma "tradizionale" e forse avvertito come qualcosa di già visto.
Però che confusione realizzativa! Ma davvero, e qui spero sia solo un mio
abbaglio, "uccidere i fantasmi?". Ripeto, la cosa non è specificata,
così come non è specificato il modo in cui il villain crea dei congegni per
potenziare i luoghi infestati fino a rendere visibili i fantasmi stessi,
utilizzando come unico riferimento il libro di Abby e Erin. Ve la giro da
un'altra prospettiva più paradossale: Abby e Erin hanno smesso in passato di
cercare fantasmi perché non ne trovavano quando loro stesse, sulla base del
contenuto del fantomatico libro, erano in grado di creare un congegno per
renderli visibili? Oppure, e peggio, è possibile che siano tutte euforiche e
facciano i balletti di gioia quando vedono per la prima volta il fantasma nella
magione infestata di inizio film, dicendole addirittura "sei bellissima" quando di fatto Erin (come viene spiegato solo più tardi nel film)
dovrebbe invece essere stata perseguitata da uno di loro per un anno intero
nella sua infanzia ? Almeno lei, non dovrebbe averne una paura fottuta? E qui
torniamo al discorso che facevo prima, la paura che questo film dovrebbe
suscitare e dalla quale fugge in continuazione. I fantasmi sono ridotti a cose
colorate senza anima da disintegrare. Le armi sono giocattoli inoffensivi per
il mondo reale, ma pericolose "a uso ridere". In fondo non c'è
nemmeno mai "qualcuno da salvare", non si avverte alcun senso del
pericolo. Il potenziale horror e la credibilità della trama sono presi e
gettati via. Ed è un peccato perché bastava un po' di attenzione in più. Bastava
tenere la caccia sui binari classici, bastava introdurre il villain non come
uno che leggeva a caso un libro e creava dal nulla cose geniali, ma come uno
che conosceva già Erin ed Abby, magari un assistente sfigato di cui entrambe
non si ricordavano (e ci stava, considerando il carattere di Erin di dare
attenzione solo ad uomini bellissimi).
FINE SPOILER
Gli errori/ orrori più inaccettabili legati alla pellicola "in sé ": Melissa McCarthy e Kate McKinnon (che sarebbe pure molto carina) fanno cagare, perché i loro personaggi non sono mai credibili, totalmente sopra
le righe, forzati, finti. Potrebbero funzionare (ma non farebbero comunque ridere) recitando così in un film
comico senza pretese che va avanti con battute a braccio di pura improvvisazione, perfette in ottica demenziale. Ma questo non è ( "non dovrebbe essere", per lo meno ) un film comico al 100% e sembra che
le parti di trama importanti se le dimentichino per privilegiare battutine
improvvisate su balletti, vocine stridule, scoregge. Stonano e quando fanno uso
di gag basate per lo più su un tipo di comicità corporale risultano forzate,
insulse, fastidiose, urtanti. Mancano solo le risate registrare delle sit-com
più becere a corredo dei loro siparietti più laidi. Non si evince mai che
siano davvero le scienziate che dovrebbero essere, sono la triste parodia di
loro stesse. La scena delle "pringles" (che compare a culo di cane
come se di colpo ci trovassimo in Scary Movie 8) è emblematica in questo atteggiamento e
uccide letteralmente un momento che poteva avere un bell'impatto nell'economia del film. La McCarthy e la McKinnon, davvero mal dirette, danno
l'impressione di non sapere che cazzo stiano facendo per tutta la durata della
pellicola, confondono il film con la sua parodia da Saturnday Night Live. Di
conseguenza non ci credono tipo "mai" nei loro ruoli e sminchiano il
tono generale del film. Bastava che si spaventassero almeno una volta alla
vista di un fantasma, "stringi stringi", ma questa gioia non ce
la offrono mai. Mai. E' come vedere un film alla Bourne Identity con un agente
dormiente collega del protagonista interpretato in tutto e per tutto da Mr Bean
che si esprime unicamente con gag alla Mr Bean. In più in questo caso "due
Mr Bean" con un'idea di comicità inesistente, sul livello più triste delle
comiche Zelig tipo "Sconsolata": non il massimo.
Orribili anche i fantasmi, tutti i fantasmi. Viene abbandonata la
rappresentazione semi-caricaturale (alla Slimer o stile i due condannati alla
sedia elettrica del secondo film) o ultra-horror (i mastini infernali, Gozer e
Vigo) a vantaggio di "tizi blu fluttuanti" stile cattivi televisivi di
Scooby Doo che volano in cielo come scoregge azzurrine e lasciano come traccia
di passaggio spiritico solo moccio verde (per lo meno c'erano mocci di più
colore e consistenza una volta.., ma non voglio infierire). Sono figurine
banali inconsistenti, le vedi due secondi e poi se ne scoreggiano via in una
scia azzurrina. Salvo giusto il pupazzone finale e i mostri-citazione, il resto
davvero è troppo inconsistente.
Fa schifo anche la trama, che presenta voragini di sceneggiatura di vario tipo.
Le più tollerabili riguardano personaggi che si incontrano a caso in un punto
preciso della città nonostante prima si trovino a chilometri di distanza e non
posseggano mezzi di trasporto, ma vabbeh. La voragine di trama più
fastidiosa di tutte si palesa però quando le Ghostbusters hanno il primo
incontro con il sindaco della città interpretato da Andy Garcia. Riferiscono di
una indagine paranormale su vasta scala volta a giustificare l'intensità degli
attacchi dei fantasmi. Il problema è che è un argomento di cui noi spettatori
non sappiamo che poco nulla. Solo ciò che ci viene fatto intuire attraverso un
fugace dialogo nella scena della metro di un sacco di minuti prima e la visione
di certi dettagli nelle scenografie. Mancano diverse scene di raccordo, magari
soppiantare in corso d'opera da cose tipo "le critiche dei fan al nuovo
Ghostbusters". Una cosa un po' patetica che vi liquido in due righe. Dopo
il primo trailer diffuso in rete sono piovute milioni di critiche e alcune di
queste Feig le ha "appiccicate" al video virale di youtube che in
questo film rappresenta il primo incontro del gruppo con un fantasma. Così i
fan scrivevano "acchiappare fantasmi non è un lavoro da donne" oppure
"i fantasmi nel video si vede che sono fatti male al computer" e le
protagoniste "dal film" rispondevano a queste critiche, non mancando
di denigrare i programmi tv di cacciatori di fantasmi e gli EVP. Decisamente la
reazione di un isterico. Che brutte poi le scene di possessione...
Ne avrete già avuto un assaggio dal trailer ma non potete davvero immaginare la
portata dello schifo a cui arrivano. E poi c'è il tremendo remix pseudo
rap a uso stupro del tema classico dell'86 di Ghostbusters e il fastidioso e insostenibile maxi balletto
finale dei titoli di coda che dura tipo 49 minuti (almeno quelli percepiti).
E poi il cattivo. In cattivo è inesistente e il livello di tensione che dovrebbe procurare nullo. Vorrei riempire dieci cartelle di world di insulti per una mancanza del genere. Ma Feig lo ha almeno visto l'originale, anche una sola volta? Lo ha "capito"? O i fantasmi sono per lui solo brutti pokemon da catturare in giro per New York? Ha mai parlato con un fan della serie? Lo sa che molti bambini hanno vinto la paura del buio proprio grazie ai Ghostbusters e che i "comici protagonisti" di quel film dei primi anni 80 sono adorati quasi più dei supereroi? Crede davvero che chi critica male questo film lo fa solo perchè è sessista e razzista? Gli auguro di trovare un dio sumero nel frigo di casa.
E poi il cattivo. In cattivo è inesistente e il livello di tensione che dovrebbe procurare nullo. Vorrei riempire dieci cartelle di world di insulti per una mancanza del genere. Ma Feig lo ha almeno visto l'originale, anche una sola volta? Lo ha "capito"? O i fantasmi sono per lui solo brutti pokemon da catturare in giro per New York? Ha mai parlato con un fan della serie? Lo sa che molti bambini hanno vinto la paura del buio proprio grazie ai Ghostbusters e che i "comici protagonisti" di quel film dei primi anni 80 sono adorati quasi più dei supereroi? Crede davvero che chi critica male questo film lo fa solo perchè è sessista e razzista? Gli auguro di trovare un dio sumero nel frigo di casa.
Tiriamo male le somme: Il dato incontrovertibile (da leggersi però
come "mia schifata e soggettiva impressione del momento"... qui non
vendiamo mai giudizi universalmente validi... E diamo del fesso a chiunque si
esprima con termini tipo "oggettivamente brutto"...) è che Paul Feig,
nonostante la lettera con cui si è raccomandato alla Sony per dirigere la
pellicola scalzando gente più brava di lui, incredibilmente e sideralmente più brava di lui, non ami Ghostbusters e non gli sia
mai importato di fare un buon film su quel modello. Zero interesse per la
materia. Zero interesse per lo sviluppo della sceneggiatura nella parte horror,
zero interesse anche solo per gli effetti speciali. Possiede buone se non
ottime capacità nel dirigere le sue attrici, come ha dimostrato in altri film e
come forse voleva fare qui, prediligendo una linea puramente comica. Ma qui non trova il tono giusto e ritaglia, soprattutto
per la McCarthy e la McKinnon, delle parti che non c'entrano molto con il resto
del cast. E'criminale poi come avesse garantito per mesi che il film sarebbe stato "terrorizzante", fottendosene sul nascere di questo aspetto-chiave. E' lui l'anello debole di tutta l'operazione e gli hanno dato totale
carta bianca sul lato creativo, le scuse stanno a zero. Ma come avete
letto, o leggerete in seguito, nella parte sotto spoiler, le potenzialità
per fare bene le aveva tutte, anche secondo le regole che lui aveva imposto.
Alla fine ci troviamo davanti a un film che sa essere pure divertente a tratti
ma in cui regna una assoluta e deprimente inconsistenza che si trascina fino
alla fine. Non bastano le gag stupidine e dei balletti scemi per costruire un
film, soprattutto quando fanno cagare. E alla fine non ci frega della trama.
Non ci frega del "cattivo". Non ci frega dei fantasmi né degli un
tempo amati zaini protonici. Non ci frega di tutta la menata del "girl
power" da cui è partita, in modo vigliacco e ipocrita, tutta l'operazione. Non ci frega dei vertici Sony
contenti per la pubblicità virale fatta solo di pernacchie nei loro confronti.
Questo Ghostbusters 2016 fa sembrare Pixels il nuovo Men in Black. E rivedere un
po' tutto il cast originale fare delle comparsate di pochi secondi, in cui
irradia ancora il carisma di un tempo, non fa che accrescere il magone.
Talk0
Un film che davvero non serviva...
RispondiEliminahai assolutaamente ragione...ma io per anni ci ho sperato un sacco. Avesse avuto dietro J.J.Abrams magari....Mestizia...
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