domenica 23 febbraio 2014

La madre – Mama


Sinossi: Il tipico padre che nessuno vorrebbe avere (interpretato da un attore noto per la parte di pazzo psicopatico in casa Lannister ne "Il trono di spade") decide, dopo quello che potremmo definire un “brutto periodo”, di farla finita portando nella tomba tutta tutta la famiglia. Dopo aver ucciso la moglie decide di portare le figlie in gita per i monti durante una notte di neve. L'auto sbanda per la troppa velocità, il nostro perde il controllo del mezzo, fortunosamente tutti rimangono illesi tra i boschi, proprio nelle vicinanze di una piccola casetta. Mentre le bambine chiedono lumi sulla improvvisa gita fuori porta, il padre le rabbonisce e decide di tirare fuori la pistola e chiudere il cerchio. Ma ecco che qualcuno o qualcosa interviene e pone fine allo stronzo massacro del padre privandolo della sua inutile vita. E vissero tutti felici e contenti. No, purtroppo no. Il defunto uxoricida ha un fratello gemello, speriamo di animo meno distruttivo, determinato a trovare le bambine disperse. Chi le ha salvate non ha fatto manco finta di riconsegnarle a distanza di anni, e per tutti ormai sono morte, ma il gemello non desiste, al punto da far impensierire la sua giovane compagna. Un giorno dei cacciatori, vagando per i boschi a caccia di leprotti, si imbattono nella casetta e scoprono al suo interno le due bambine, sole. Vengono tratte in salvo, ma da subito la loro situazione appare alquanto strana. Sono diventate selvagge come i tizi di Jersey Shore. Si nascondono nell'ombra, preferiscono muoversi quadrupedi, parlano una lingua tutta loro, sono aggressive e psicotiche al punto giusto da riferirsi a un'entità immaginaria che loro chiamano “madre”. Lo psicologo che le ha in cura, invece di chiamare Tata Lucia, 
Ci fosse stata lei...
decide senza alcuna logica di affidare le bimbe al gemello e alla sua compagna punk-rock-tipa-tosta. Tutto sembra andare per il verso giusto, salvo il dettaglio che “madre” esiste davvero e ha deciso di trasferirsi con la nuova famiglia.
La produzione: Guillermo Del Toro è un regista-produttore eccezionale, dotato di una propria precisa visione che si ripropone in ogni sua opera prodotta o diretta andando a formare un unico preciso disegno. Del Toro racconta favole moderne. Racconti spesso tristi, spesso sanguinolenti, in cui i personaggi hanno a che fare con creature provenienti da diverse realtà. Blatte che si fingono uomini, fauni ambigui, folletti cattivi che vivono in cantina, diavoli umani e bambini fantasma, giganti provenienti da altre dimensioni pronti ad essere squartati per diventare balsamo per aumentare prestazioni sessuali. Creature sempre bizzarre, a volte inquietanti a volte no, che vivono in zona di confine tra realtà e mito, spesso meno spaventose delle persone reali. A questo mostrario filmico oggi si aggiunge Mama, creatura fantastica nata dai fratelli, sceneggiatori e registi, Muschietti. Pare che l'attenzione di Del Toro per loro sia nata da un corto di pochi minuti, presente nel dvd e blu ray, che già aveva in sé il cuore dell'opera, realizzato con due soldi ma tanta passione. Vista la bontà del corto, il film ha preso il via e da subito è chiaro l'impegno produttivo di Del Toro nel renderlo visivamente molto appetibile quanto perfettamente inquadrabile nella sua visione. Vengono scelti attori magari non troppo noti ma validi, tra cui spiccano le bravissime attrici che interpretano le bambine, non si lesina su una ottima fotografia e sulla costruzione di una creatura digitale, Mama, piuttosto indovinata, dalle molte sfaccettature e dotata di movenze davvero terrificanti. Se la confezione è quindi accattivante, tuttavia il prodotto ha dei limiti che ahimè vanno a inficiare proprio la scrittura.

Cose buone e meno buone della trama. Il film dal trailer si presenta come un horror, ma di fatto è una favola gotica, pur nerissima. Chi si aspetta quindi di essere trascinato in un vortice di orrori tale dal farsela addosso (come io prima della visione pertanto), probabilmente resterà deluso. Il film spaventa qua e là, ma certo non stordisce di continui colpi al cuore. Preso come favola gotica invece riesce in pieno, anche grazie ai lugubri ambienti ed effetti speciali, andando ad allestire quella che è di fatto una disfunzionale (parecchio disfunzionale) storia sull'amore materno. Ci sono di fatto tre madri nel film. La prima è quella genetica delle bambine, quella che muore nel raptus omicida del marito. Il suo è un amore strappato con crudeltà dal padre. La seconda è la compagna del fratello, donna che ancora non ha voglia di diventare madre (soprattutto di figlie non sue), ma che le circostanze la porteranno ad esserlo giocoforza, quasi “per natura”. La terza è “mama” e voglio lasciare a voi la scoperta di questo personaggio. Un film così carico di amore, che molto tempo dedica proprio alle dinamiche dell'amore filiale, di fatto non può essere un horror al 100%, ma la cosa non è assolutamente un male a parer mio, perchè in queste scene c'è anche il meglio della pellicola. 

C'è un film, anch'esso horror-favola, che mi ricorda parecchio per struttura questo Mama. È "Dark Water" e vi consiglio di andarlo a recuperare; è un vero gioiello e se siete dei piagnoni come me vi commuoverete un sacco. Di fatto ci sono anche svariati altri omaggi al cinema orientale, al punto che troverete facilmente qualcosa da "Grudge", qualcosa da "The Ring" e addirittura qualcosa che si vedeva solo nel "The Ring" giapponese. Ora, le citazioni possono piacere o meno, ma se avete amato l'onda dei j-horror sarete contenti di sapere che certe suggestioni non sono cambiate. Peccato per quei dannati buchi di sceneggiatura. Sì, è brutto dirlo in modo così diretto, ma fanno davvero incazzare. Ci sono personaggi come lo psicologo o il “gemello buono” che compiono azioni sconsiderate che terminano con incredibili nulla di fatto, ci sono momenti in cui ci appare decisamente frammentario lo scorrere del tempo, ci sono personaggi che pare assurdo si trovino in determinati luoghi. Sono cose che si notano anche a una visione abbastanza distratta e personalmente mi hanno pesato. Come mi ha pesato il finale, davvero un finale stronzo e pure poco logico nell'ottica dei comportamenti precedentemente presi dai personaggi. Mi sono fatto seriamente la domanda su quale senso potesse avere la cosa per i realizzatori, perchè io davvero non l'ho trovato. Per avere una risposta almeno su questo punto ho seguito il commento audio degli sceneggiatori e registi e allibito ho appreso che “sì, volevamo fare un finale stronzo”. Finale che poi è a suo modo anch'esso derivativo da qualcosa di già visto... come a dire “se volevate fare gli stronzi potevate provare almeno a essere originali”.

Titoli di coda: Mama convince visivamente, è apprezzabilissimo per le performance degli attori, possiede anche un paio di momenti davvero terrorizzanti e almeno una scena da incorniciare. Tuttavia vive troppo di luce non propria e ha un finale che (a me) non è piaciuto. Nella bilancia non mi sento comunque di bocciarlo e per una serata in compagnia e senza troppe pretese può andare benissimo. Meglio se non avete ancora visto Dark Water...
Angolo dello scazzo: ma i film horror devono per forza spaventare a morte? Girando in rete e leggendo commenti vari mi sono imbattuto sovente in discorsi da osteria riguardanti la virile pratica delle “prove di forza” in qualche modo legata alle pellicole horror. In buona sostanza c'è gente (vorrei dire “adolescenti” ma le statistiche parlano di un fenomeno più generalizzato) che valuta una pellicola in base agli spaventi subiti. Naturalmente ci sono delle “regole”. Motivo per cui se lo spavento viene indotto artificialmente (alla Zemekis), tipo da una porta che sbatte o un cambio repentino di inquadratura, e il soggetto salta di tre metri in sala, lo spavento “non vale” e il film “è una merda”. Se la pellicola invece è così satanica da far avvertire la puzza di zolfo (alla Polanski), ma non è dotata di scene che fanno saltare sulla poltrona, è comunque una schifezza. Se invece la pellicola gioca con lo splatter (alla Jackson - Raimi) è sempre e solo una cazzata. Poi arrivano pellicole davvero terrificanti come Rec o Paranormal Activity e nelle sale si vede il circo. Nel primo caso improperi perché i protagonisti sono spagnoli e quindi “non fanno paura” (per non dire peggio), nel secondo il film è brutto perché “non fa vedere abbastanza” e alla fine della visione, pur con i pantaloni bagnati e i peli ancora dritti, ci si sente “truffati”. Insomma, mi pare che il succo sia “ho fatto la mia bella prova di forza vedendo un horror (e magari commentandolo minuto per minuto perchè me la facevo sotto come un poppante), ma ora l'ho battuto, il film è finito, per sfregio ci piscio sopra da vincitore”. Bullerie che poi si diffondono in rete con colorimento di dettagli tipo “ho visto la pellicola in casa da solo, completamente al buio, alle 3 di notte, tenendo il cancello e la porta di casa aperta nel caso volesse entrare un maniaco per caso”. Oddio, se sono esperienze di vita che fanno felice qualcuno nulla in contrario, ma considerare un film horror un dispensatore di brividi quanto un porno un dispensatore di seghe mi pare avvilente. Anche perché il terrore può essere pure celebrale, sottile, insinuarsi come un cattivo pensiero all'inizio magari sottovalutato. Film come "Mama" ma anche "L'evocazione" (uno dei film più belli degli ultimi tempi) vedo in giro che non sono stati apprezzati da qualcuno in quanto non troppo terrorizzanti. A me ha spaventato tantissimo anche "Rosemary's Baby", lo trovo inquietantissimo, ma a livello di “botte di paura” c'è davvero poca cosa e pure lì sono spuntati detrattori. Visto che ad ogni modo sono un vecchio e sono i gusti dei giovani che segneranno la strada delle nuove produzioni ecco il mio tentativo di capirci qualcosa. Voi come la pensate? Se un horror non vi atterrisce di paura è un flop? Oppure può essere comunque un bel film (magari non horror)? Vi vedete ancora tra 8 anni a vedere "Paranormal Activity 25" (quando già si faceva la stessa cosa in "Cannibal Holocaust" di Deodato, eoni prima di "Blair witch project"... ma questa è un'altra storia...)? Qual è il film horror migliore per voi oggi, la strada giusta da percorrere (ovviamente vietato citare film di oltre 5 anni fa)? In premio per la migliore risposta la citazione perenne nei futuri articoli a tema con il cappello: “un grande una volta disse...”
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