lunedì 10 febbraio 2014

Shadowhunters: città d'ossa

 (The mortal instruments cap.1), quando rifare in miniatura “I guardiani della notte” non è così male

Clarissa è la classica adolescente protagonista di una serie di romanzi (in lingua originale “The mortal instruments di Cassandra Clare, da noi con nome diverso per apparire meno tetri immagino) scritti per quattordicenni femmine: oscure narrazioni (che traggono blando spunto da tematiche fantasy-horror-sci-fi per poi inscenare love story con punte di romanzo generazionale), in cui una ragazzina senza particolari meriti o fascino è sempre la salvatrice del mondo, i personaggi di sesso maschile si dividono nettamente in effeminati e bei tenebrosi, gli uomini neri-sconosciuti-pericolosi non sono persone da evitare, ma attrazioni sessuali e troieggiare è concesso, pur di scegliere alla fine nel mazzo il pretendente sicuramente più danaroso (fanculo i sentimenti, datemi il grano!). Dovessi giudicare la psicologia femminile da queste letture valuterei scientemente la fine della razza umana (anche perchè parrebbe che una donna per riprodursi sceglierebbe solo i peggiori sociopatici viventi, pur danarosi bene inteso), ma le ragazze che ho visto alle prese con queste letture non peccano di autoironia e sanno dare il giusto peso a queste favole moderne “all'ormone impazzito”. Siccome in giovane età anch'io ho letto cose di cui non andare esattamente fiero non giudico e rimetto palla al centro.
Clarissa, dicevamo, è una ragazza adolescente che vive con la madre. È una studentessa normale, dalle sopracciglia inquietanti alla Peo Pericoli (mai femme fatale protagoniste, o l'immedesimazione cala... in futuro mi aspetto protagoniste con forfora e vene varicose...) molto molto amica di Simon (a.k.a non gliela darà mai), ma che è vittima di una strana ossessione. Clary vede un simbolo dipinto sui muri, nei posti più impensabili e continua a trascriverlo in modo maniacale. La madre e il suo compagno sanno qualcosa in merito e cercano di celarle la verità, ma destino vuole che Clary si imbatta una sera in quello strano segno, proprio in riferimento a una discoteca zarra della città, il Pandemonium. Insieme al fido Simon (a cui non darà mai...), entra nel locale e tra musica fashion e drink colorati diventa testimone di qualcosa di assurdo. Mentre tutti ballano delle persone vestite in modo emo del tutto indisturbate uccidono un tizio dai capelli blu. La ragazza emette un grido, la musica si ferma, ma tutti gli occhi sono rivolti a lei. Perchè i carnefici e vittima sono misteriosamente visibili solo ai suoi occhi. Sbattuti fuori dal locale la ragazza verrà seguita da un tizio biondo emaciato fighettino, di nome Jace, che presto sconvolgerà la sua vita, mettendola a contatto con una visione del mondo più ampia. Un mondo dove gli Shaowhunters, una casta di guerrieri che fa uso di armi angeliche, è in perenne conflitto-equilibrio con demoni, vampiri, licantropi e “x (inserire nome a caso)”. Un arzigogolato mondo fantasy, che pare pesantemente ispirato a alla trilogia russa de "I guardiani della notte", di cui a Clary non frega una cippa, in quanto ha già l'ormone impazzito per il bel biondo decolorato emo. Povero Simon.
Nuova serie di grande successo del genere “teen” a venir tradotta in pellicola, il film Shadowhunters ha finora avuto una vita commerciale controversa. Il bacino dei lettori era ampio da assicurare un successo commerciale tale da mettere in cantiere subito l'episodio numero 2 e almeno altre quattro pellicole, i finanziamenti adeguati per uno spettacolo visivo di tutto rispetto, ma la casa di produzione ha fatto un po' di confusione sul target di riferimento, cercando magari di trainare atmosfere da Twilight, e questo ha indispettito il fandom. Perché la serie della Clare è sì, sentimentale, sì piena di mostri, ma è anche caratterizzata da una preponderante componente fantasy di cui i produttori non hanno tenuto conto. Un mondo narrativo che ha attratto non solo lettrici, ma anche lettori amanti del fantasy proprio per le sue semplici ma definite regole, ambienti caratteristici, bestiario vasto e incantesimi peculiari, armi sacre (nel libro addirittura si schiudono “a spada laser” dopo aver evocato il nome dell'angelo a cui appartengono) e armi speciali (come le armi anti-vampiri che dove si trovano non vi dico), alle mappe sovrapposte di mondo reale e altro-mondo alla Zelda. Un ambiente adattissimo a un gioco di ruolo, magari proprio l'occasione di irretire qualche giovane pollastra, magari suggestionata più da Harry Potter che dal Vampiro Ciuffolone a una partita di Dungeons'n'Dragons... e poi da cosa nasce cosa... L'ottimo cavallo di troia per portare gnocca ai nerd! Il film alleggerisce molto la componente fantasy, al punto che scene topiche del libro vengono ridotte o del tutto omesse e, cosa orribile, la sceneggiatura va già a introdurre un aspetto trattato nel terzo libro con disarmante noncuranza. Giuro, avrei voluto essere in sala a vedere ragazzine lamentarsi tipo: “Ehi, ma perché si stanno sbaciucchiando già adesso? Dove è finita la scena che tutti diventano piccoli al bar?”. Sarebbe stato grandioso.
A favore del film. Mi sono imbattuto nel libro. Forse per la mia età e la nota indolenza che ho per il genere fantasy, molti tagli apportati dalla pellicola li ho apprezzati anche in ragione di un contesto più adulto per le vicende che non mi è dispiaciuto. A questo si aggiungono attori bravi (Lily Collins su Clary, già vista in Biancaneve di Tarsen con sopracciglia meno spropositate, Jamie Campbell Bower su Jace, fighetto ma simpatico, Lena Headey madre di Clary, molto... molto materna) e molto bravi (lo strepitoso mattatore di Misfits Robert Michael Sheehan su Simon, sempre ottimo, la mitica CHH Pounder vista in The Shield, Jared Harris, visto come Moriarty nell'ultimo Holmes di Richie) e cani (Jonathan Rhys-Meyers della “Orlando Bloom academy”, tremendo in ogni cosa che faccia), una regia accorta (Harald Zwart, che pure ha diretto il simpatico karate kid con il figlio di Smith), un buon ritmo narrativo e una effettistica superiore alle aspettative nonostante un paio di punti di calo avvertibili più che altro dal punto di vista del gusto personale (la scena della serra... per me una cacata senza appello, per molti fan del romanzo una scena riuscita). Avrei voluto più scene action, ma quelle presenti sono davvero niente male e se amate film come Underworld, Blade e l'horror-action in genere potreste divertirvi un po'. Dopo la distribuzione in home video pertanto è successo che anche i detrattori della prima ora hanno messo mano al portafoglio. A questi si aggiungono i curiosi che con il passaparola e la voglia di vedere un po' di sano splatter-action hanno infoltito le file degli estimatori. Risultato: se il cap.2 era stato messo in soffita prematuramente, ora stanno già avviando la produzione del capitolo 2.
Concludendo, decisamente meglio di quanto possiate pensare. Non un “filmone”, ma un più che riuscito action dalle tinte sentimentali che si lascia guardare volentieri tanto dalle sentimentaline che dai fan di pellicole alla Blade. Forse è il cavallo di troia giusto per traghettare gnocca da Twilight a dei coerenti, cazzuti e sani ammazza succhia sangue. Chissà che un giorno la vostra ragazza vi supplichi di vedere "Vampires" di Carpeter....

Mi pare che la versione home video sia proposta con prezzo lancio sui 13 euro. I contenuti extra sono gradevoli, il film si vede bene. 
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