giovedì 20 febbraio 2014

Devil e Hulk

 ...torneranno insieme? (non fate gli ambigui, parlo della testata unica...)

Rieccoli insieme, almeno virtualmente, sulla stessa copertina. Sono in lacrime. Sono un lettore Marvel di lungo corso ma non ho iniziato prendendo tutto, mi limitavo ad una testata italiana formidabile dal nome “Devil e Hulk”. Ogni mese, dal 1994, uscivano su questo albetto le serie di Hulk e Daredevil.
Daredevil significa “scavezzacollo”, ma da noi giunse solo come “Devil” per immagino seguire il trend dei supereroi “a impatto satanico” come Diabolik e Satanik. Si nasconde dietro questo nome l'avvocato Matt Murdock, principe del foro newyorkese originario della disagiata zona di Hell's Kitchen. Nato da un pugile derelitto e squattrinato e da una madre misteriosa (si scoprirà essere diventata suora dopo molti anni), in seguito a un incidente, ancora in giovane età Matt rimane cieco. Tuttavia dallo stesso incidente, riguardante sostanze radioattive, acquisisce capacità sensoriali avanzate. Matt non vede ma possiede una specie di “vista radar” in grado di descrivergli per chilometri l'ambiente circostante, il suo naso registra minime sfumature e al tatto è in grado di percepire persino l'inchiostro disposto sulla carta stampata dei quotidiani. Anche il suo corpo è più forte e resistente della media, ma la vera forza di Matt sta nell'apprendere dall'ambiente distanze e pericoli, nel setacciare dal variare del battito cardiaco lo stato d'animo delle persone, nel vivere una vita perfettamente integrata nella società. Dopo la morte del padre, pugile a fine carriera che non ha voluto vendere un incontro, Matt si trova solo e studia legge sorretto da una incrollabile volontà e da un profondo, estremo amore per la giustizia. Di notte poi si trasforma in Devil e diventa il diavolo guardiano di Hell's Kitchen, l'unica speranza di salvezze di un quartiere degradato, ma sempre con in mente la rettitudine per distinguere il bene dal male, lasciando che sia la giustizia a punire i criminali. Devil è un combattente, rivaleggia con i peggiori criminali a forza di pugni, ma è troppo debole per affrontare da solo il mondo “vero” e le sue ingiustizie. Come ingranaggio-consapevole-credente della Legge, è spesso vittima della macchina del fango in mano a potenti burattinai come Kingpin, i suoi famigliari e colleghi sono costantemente sotto l'occhio di qualche pazzo psicopatico e molti muoiono. Matt reprime i suoi tormenti, sapendo che è la cosa giusta da fare, sapendo che la giustizia interverrà prima o poi ad aggiustare le cose. Ma ogni tanto crolla, cade vittima di depressione, vola come scheggia impazzita tra i tetti di New York in cerca di una pace effimera e momentanea perché non può scappare, sa che lui è il diavolo guardiano di Hell's Kitchen, sa che il dovere viene sopra e prima di tutto. Questo è Devil. Creato da Lee come una versione sfigata di Spideman, reinterpretato eroe-perdente hard boiled da Miller, reso umano dalla Nocenti, incattivito da Benis, schiacciato dal male e dal peccato da Brubaker, resuscitato e redento da Waid. Un eroe sfortunato, amatissimo, adatto per storie mature e anche piuttosto artistiche.
Devil nonostante i mutamenti di pelle-autori, rimane sempre un personaggio tragico, disperato, una bomba pronta a esplodere che si trattiene. La più grande metafora della rabbia che l'uomo cerca di reprimere, contenere, per uno scopo maggiore, pur a monte di grandi sacrifici. La dimostrazione di una forza di volontà che sa subire ingiustizie e cattiverie, ma non smette mai di lottare.
Se Devil è lo Yin, Hulk è il suo Yang.
Bruce Banner è uno scienziato, un uomo di cultura. Ma a differenza di Matt, Murdock non può reprimere dentro rabbia e frustrazioni. A causa di una esposizione prolungata ai fantomatici raggi Gamma, il dr Banner diviene un mostro verde inarrestabile, dalla potenza sconfinata e dalla quasi indistruttibilità manifesta. Un dio con il cervello di un bambino che vuole distruggere il mondo che gli sta intorno pur di essere lasciato in pace. E Banner lo sa, cerca una fuga impossibile dal mondo nella consapevolezza che chiunque cercherà di affrontare il mostro verde, vuoi anche per sola paura, è destinato a cadere, sconfitto. Hulk è un personaggio divertente da scrivere, perché permette di fare per la sua forza e resistenza cose pazzesche inibite a quasi la totalità degli altri personaggi Marvel. È altresì un personaggio spaventosamente difficile e frustrante, se si vuole svilupparlo al meglio, perché dotato di implicazioni psicologiche non banali e per motivi editoriali letteralmente “incapace di crescere” oltre un certo limite. Questo perché il lettore tifa per Hulk quanto per Banner, vuole che il personaggio trovi un suo equilibrio, ma la Marvel no in quanto, raggiunta questa meta, il personaggio cesserebbe di essere “Hulk”, cesserebbe di essere icona (ossia L'”Hulk spacca” che ogni lettore dovrebbe sempre trovare per passare dal film-cartone animato-videogioco a leggere il fumetto senza perdersi). È un po' lo stesso discorso che si può fare tra Devil e Spiderman, laddove il secondo se privato della zia May, del suo status di eterno ragazzo e dei suoi classici comprimari diverrebbe di fatto troppo simile a Devil e il nostro Scavezzacollo se fosse instradato su territori troppo solari si confonderebbe con l'arrampicamuri. Solo che per “ricollocare” Devil nell'icona bastano pochi trucchetti, per Hulk è un mezzo dramma! Ci sono casi che urlano vendetta! Così assistiamo all'Hulk di Peter David evoluto fino ad essere “The professor”, ossia un Bruce Banner perfettamente cosciente e integrato nel corpo del golia verde, il più forte e intelligente supereroe di sempre, che giocoforza per motivi editoriali viene instupidito dai poteri di Jean Grey in un insensato cross-over. Oppure quando di recente, per fare un altro cazzo di cross-over, il nostro Hulk da sovrano di un pianeta alieno con moglie e figli si vede il pianeta distrutto e moglie morta. Tacendo delle ultime incarnazioni! Dove visto il successo del film Avengers Hulk ora deve restare pianta stabile tra i Vendicatori e per salvare in qualche modo la dualità del personaggio stanno trasformando Banner in uno stronzo misogino mai visto, a monte di un Hulk controllabile. Ma se questi scherzi editoriali sono brutti, non si può che applaudire il talento di autori e disegnatori che riescono sempre a trarre il massimo dal nostro eroe. Gli autori sono vivi e lottano con noi, pur di presentarci sempre al meglio l'eroe verde, pur di preservare tra mille tormenti la sua gioiosa forza distruttiva.
Yin e Yang. L'uomo che senza paura affronta il mondo. L'uomo che lotta per reprimere la sua ira.

Uno sposalizio perfetto per una testata che è durata una vita. Una testata che si è cercata di separare più volte, come quando Devil entrò nel ciclo Marvel Knights disegnato da Quesada e scritto da Kevin Smith (ciclo che se mettiamo insieme tutte le pagine fanno una avventura di lunghezza media di Tex Willer, per inciso) e che comunque si è ricomposta sempre. I motivi dei divorzi si riferiscono a volte ai gusti dei lettori fans di uno solo dei personaggi, quanto a un incrementarsi pazzesco di nuove testate per Hulk (Devil è sempre stato abbastanza “tranquillo” come iniziative editoriali, giusto qualche piccolo crossover e il ciclo di Shadowland). Il fatto vero è che i due personaggi si sostenevano a vicenda e visto quello che sta succedendo a livello editoriale mi sembra giusto il momento che tornino insieme in un'unica uscita. Perché il problema non sono tanto gli episodi di Devil e Hulk, guarda caso che attualmente sono gestiti da uno stesso autore, Mark Waid (ma tu guarda checcaso!!), ma il resto del contenuto dei due albi singoli. Per “riempire” Devil si erano aggiunti Ghost Rider e il Punitore, ma entrambe le serie sono attualmente finite e c'è oggi come comprimaria la scarsina “Thunderbolts”, che c'entra davvero pochissimo con Devil. E se questi lettori sono coloro che chiedevano a gran voce di non vedere più Hulk su una testata dedicata a Devil, non credo che siano al massimo della gioia ad avere Thunderbolts, storie di un team di supereroi capitanato da Hulk Rosso
 Si poteva mettere la serie su Occhio di Falco ma niente. Ancora peggio la situazione su Hulk, in pratica diventato una rivista da donne!!!! Ma stiamo scherzando!!!!!!! BASTA, BASTA CON QUESTE CACCHIO DI SHE-HULK, SHE-RED HULK, IL CIRCOLO DELLE GNOCCHE SENZA PAURA!!! SONO PRODUZIONI PER RAGAZZINE!!! PER RAGAZZINE DI 12 ANNI MASSIMO MESSE SULLA STESSA TESTATA DI UN EROE DAI CONTORNI PSICOANALITICI PERCHE' LE PROTAGONISTE HANNO UNA QUALCHE PARENTELA CON LUI????????? E SONO SERIE CHE NON FINISCONO MAI! MAI!!!



Scusate lo sfogo... Immagino che dopotutto a qualcuno comunque piacciano queste letture, che, ripeto, non capisco perché “stiano qui”, non entrando nel merito della loro qualità. Ma se facessero un referendum tra i lettori sul gradimento della attuale testata di Hulk non credo che sarei solo. Oggi abbiamo due belle serie di Hulk e Devil. Per loro insieme prenderei anche un albo a prezzo maggiorato, due mi stanno diventando troppi. Ci metterei come flano “dal 1994 serie concepite per essere insieme e oggi scritte dallo stesso autore”. A me ricorda un buon wisky invecchiato. E lo vedo come un bene. 
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